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once upon a time : il vecchio e il mare

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COSTA CONCORDIA - ma di cosa stiamo parlando?

Post n°1 pubblicato il 14 Febbraio 2012 da saltwater57
Foto di saltwater57

Sono trascorsi 30 giorni dal doloroso incidente della "Costa Concordia" ed ancora non capisco di che cosa si discute in TV nei vari telegiornali e talk show. Sembra che si parli di un pullman precipitato da un viadotto, o di un treno che deraglia, oppure di un aereo che si schianta al suolo. Il transatlantico Costa Concordia non appartiene a nessuno di questi mezzi di trasporto passeggeri. E' una città galleggiante con oltre 4000 persone a bordo ma, a differenza delle nostre città con palazzi fatiscenti, strade rotte, autisti in totale anarchia, forze dell'ordine ridotte al lumicino, sulla Costa Concordia tutto è al posto giusto, tutto è in ordine, tutto è professionalmente adeguato. E' forse questo che ha scatenato l'ignobile gogna mediatica sul collega Schettino e sulla Costa Crociere? Chi ha pagato le varie emittenti televisive per "uccidere" il marchio COSTA? Non posso credere che giornalisti così preparati non sappiano che la Costa Crociere o meglio tutte le navi del gruppo Carnival Cruise Line sono l'eccellenza della marineria mondiale e che il loro personale sia quanto di più professionalmente preparato al mondo. Potrei elencare decine di "inesattezze", preferisco chiamarle così, ma cercherò di essere conciso, perchè ho molte cose da.....insegnarVi: 

  • Le cinture di salvataggio non avevano la luce funzionante sul ponte 4 : certamente hanno detto la verità in tv - le luci si accendono quando la boetta tocca con l'acqua;
  • Il sonar doveva vedere lo scoglio: non siamo imbarcati sui cacciatorpedinieri alla ricerca di sommergibili, sulle navi mercantili il sonar non esiste, per il semplice fatto che non è considerato come ausilio alla navigazione (radar 3 cm - radar 10 cm. ARPA- AIS - GPS- ECDIS bastano ed avanzano);
  • Lo scandaglio a detta di qualcuno in studio "vede gli scogli": si! è vero, purtroppo quando sono sotto la nave;
  • L'AIS doveva permettere alla Capitaneria di Porto di evitare l'urto della nave con gli scogli: peccato che l'AIS sia un ottimo strumento per i soccorsi e non per prevenire le sciagure: più volte spiegato in TV anche da Ammiragli e Comandanti, si continua a confonderlo con il VTS che è tutta un'altra cosa;
  • E poi si è arrivati alle ingiurie, al patibolo, all'inquisizione da medioevo: parole carpite e storpiate, video mixati ad arte, dichiarazioni interrotte al momento giusto, filmati non bene inseriti nel "contesto storico" dell'emergenza, ecc,ecc.
  • Dulcis in fundo si è arrivati a pretendere un posto in prima fila solo perchè < la mia cabina era una suite al ponte 12> ed < i russi sono stati accompagnati, mentre io ho avuto un semplice inserviente>....l'amica in studio rispondeva:     < ma anch'io avevo la cabina al ponte 7 con il balcone>. In questa società di disvalori, capisco perfettamente cosa intendevano le due "individue": la loro vita valeva di più di un lavoratore filippino che lavava le pentole o di un marittimo cinese addetto alla lavanderia.

MI RIBELLO!!!!!!!!!! Non è questo il mondo che dobbiamo lasciare ai nostri figli.

Mi domando, inoltre, se i conduttori televisivi conoscono i termini IMO, SOLAS, SMS, SMM, RS, MUSTER LIST. Penso proprio di no, perchè non si sono minimamente curati di colmare la loro ignoranza, prima di entrare in studio.Tutti questi termini fanno parte del nostro "vangelo". Nessuna nave passeggeri naviga senza ottemperare a quanto previsto dal Capitolo V della Solas (in particolar modo sulle dotazioni di sicurezza) oppure senza seguire le procedure impartite dall'IMO e dal SMM. La gente di mare lo sa benissimo, non è così sprovveduta come potrebbe sembrare da una visione superficiale di quanto riportato in TV. L'analisi dell'incidente, nell'immediato, viene svolta a bordo secondo "PROCEDURE SCRITTE". Si percorre passo-passo tutto ciò che è inserito in una ceck-list artatamente creata dall' IMO, inserita nel SMS (safety Management system) ed adottata "come un figlio" dal Safety Manual della Società di Navigazione. Nulla è lasciato al caso su una nave passeggeri della Costa Crociere e, per indagare su un incidente (avaria, falla, ecc)potrebbero servire anche due o più ore. Dalla percezione di esser saliti sullo scoglio (leggera vibrazione avvertita sul ponte di Comando, così come dichiarato dal Maitre), alla telefonata in SCP (locale apparato motori), ai tempi di salita di tutti gli Ufficiali in plancia, agli ordini impartiti per verificare le dimensioni della falla, la messa in moto manuale del generatore d'emergenza, le comunicazioni con il DPA (previste dalle procedure) e con l'Autorità Marittima, il controllo dello scarroccio e/o deriva verso la costa, la verifica del fondale sul quale tentare lo "SPIAGGIAMENTO", la preparazione delle ancore, il va e vieni delle notizie inerenti la massa d'acqua nello scafo, hanno fatto si che passasse del tempo "enorme"; ma a mio modesto avviso, non è stato consumato un secondo in più, così come  previsto dalle procedure, nel chiamare l'emergenza generale. Con una nave da 114.000 tonnellate alla deriva, lontana dalla costa, di notte, d'inverno con acque gelide, solo un pazzo metterebbe le imbarcazioni di salvataggio in mare, senza tentare prima uno spiaggiamento, creando i presupposti per la morte certa di numerosissimi passeggeri che, in preda al panico, si lancerebbero in mare senza alcuna possibilità di salvezza. E' la prassi - sono regole scritte e non,  tramandate in millenni di storia della navigazione. Non voglio più dilungarmi su questo argomento, perchè il collega Schettino non ha bisogno di ulteriori avvocati difensori, anche perchè la sua UNICA colpa è stata quella di essersi avvicinato troppo, IN BUONA FEDE, alla costa dell'Isola del Giglio.

Nino URSINO

 

 

 
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