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once upon a time : il vecchio e il mare

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IN BALIA DEI PIRATI COME 2000 ANNI FA

Post n°3 pubblicato il 17 Febbraio 2012 da saltwater57
Foto di saltwater57

Italia: paese di naviganti?????????????

Istituti Nautici in lenta e progressiva riduzione degli inscritti, ma ancor peggio,  da un'indagine tra i diplomati nautici, solo tre allievi su venti proseguono la carriera sulle navi, tra grosse difficoltà e notevoli disagi.

Mancato riconoscimento sacrosanto dell' Amianto, benefici per la categoria usurante non applicati, pensione a 67 anni e .....pirati all'arrembaggio. Ci mancavano proprio "QUESTI" a scoraggiare definitivamente i giovani all'approccio con il mare.

 Fatta eccezione per i mesi estivi, nei quali il monsone da SW (sud-Ovest) soffia intenso lungo le coste della Somalia ed in gran parte dell'Oceano Indiano, rendendo i mari agitati con onde superiori ai 5-6 metri, negli altri otto mesi dell'anno i "cari pirati" si sbizzarriscono nelle loro scorribande da Far West, sequestrando navi e "MARITTIMI". 

 In queste aree, negli ultimi anni, flottiglie di pescherecci che fungono da navi appoggio, tecnologicamente dotati, riescono facilmente ad eludere le navi militari della "Combined Task force 150" che stazionano per i controlli di sicurezza.  Al passaggio della preda, con tecniche da vera guerriglia,  stendendo una cima tra due barchini e lasciandosi accompagnare sui fianchi della nave a motore spento, assaltano i malcapitati di turno, "MARITTIMI", e li sequestrano. Come suona strana questa parola nel contesto della "pirateria somala".

Un pò a turno tutti i nostri Armatori sono incappati in un tentativo di sequestro della nave e del personale presente a bordo, con più o meno fortuna. E dopo i lunghissimi mesi trascorsi in trepidazione, dal lontano 8 febbraio 2011 alla fine di dicembre 2011, per i colleghi della petroliera italiana Savina Ceylin è finito l'incubo, ma non oso pensare ai traumi subiti dai "MARITTIMI" e dalle loro famiglie a bordo di quella nave.

Solo pochissimi giorni dopo, un'altra preda transitava in quella zona di mare: la nave da carico "Enrico Ievoli". Pronti via! Riempiamo subito le pagine dei giornali. Foto e video nei vari telegiornali "strappalacrime" si alternano a notizie di cronaca, politica, arte e cultura. E poi? Uno, massimo due giorni e .....cala il sipario. Dove sono andati a finire i sei "MARITTIMI" italiani, tra i quali un giovane allievo che dovrebbe sposarsi il 21 luglio 2012 ? La nave è stata avvistata, al largo delle coste somale, alla fonda. La Farnesina < ha tutto sotto controllo> e nel frattempo i familiari e l'intera comunità vivono ore d'angoscia.

Per risolvere il problema non si va alla fonte, ma si interviene con azioni palliative come il filo spinato lungo nave per evitare gli abbordaggi, rotte di sicurezza (inutili perchè ormai i pirati sono sparsi per tutto l'oceano indiano), guardie armate sulle navi che, a pagamento, richiedono alla Marina Militare tale servizio.In pratica ogni associazione preposta ha svolto il suo "compitino".  La Nato ha provveduto all'Operazione "Allied Provider", poi a quella denominata "Allied Protector" per poi definitivamente passare al controllo tramite mezzi navali con l'Operazione "Ocean Shield".

Poi si è provveduto, nell'immediato, cioè parliamo del lontano 2008, agli aiuti umanitari alla Somalia e poi? Varie dichiarazioni, bla, bla bla, la pirateria è il primo crimine della storia, bisogna intervenire con fermezza, non possiamo più permettere ai pirati di scorazzare e sequestrare, ecc. ecc.  Dal 2008 ad oggi si sono fatti degli interventi palliativi, tampone ma non si è voluto affrontare il vero problema alla base: ridurre drasticamente la povertà della popolazione somala e  ripristinare la legalità con un vero governo democratico. 

Ed ecco che, notizie dell'ultima ora, c'è scappato pure il morto: a loro dire, due pescatori indiani sarebbero stati uccisi a colpi di arma da fuoco dalle guardie armate della Marina Militare, assoldate da un armatore per proteggere la propria nave (non sappiamo se fossero pirati o meno, se il fatto sia accaduto realmente come descrivono le Autorità locali, ma il fatto di cronaca dimostra che si va "alla busca", in piena anarchia, alla "si salvi chi può").

Tutto questo è insopportabile, non si può andare avanti così, rischiamo di ritornare ai tempi del Far West, e nel frattempo centinaia e centinaia di "MARITTIMI" italiani decidono di abbandonare una professione che lo Stato dovrebbe invece tutelare.

Nino URSINO

 

 
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