Un Angelo a Metà....

Post N° 299

..Il tempo volgeva al peggio.. nuvoloni neri all'orizzonte
non presagivano nulla di buono..
il sole faceva capolino a tratti, deciso e sicuro della sua luce..
conscio che soltanto a lui era dato il potere di decidere
se e quando lasciare spazio alla tristezza..
Il piccolo uomo viveva nell'attesa.. un tempo infinito lo separava da lei..
poche ore.. troppe.. e poi l'avrebbe rivista..
e poi avrebbe concesso al suo cuore un nuovo sussulto,
un nuovo motivo per continuare il suo lavoro incessante..
Il suo pensiero vagava libero
tra le pareti di una stanza fin troppo conosciuta..
sfiorava attimi di felicità destinati a non protrarsi nel tempo
ma così maledettamente dolci da ricordare..
aleggiava leggero su decisioni non troppo convincenti ma, forse,
necessarie sulle quali sperava fosse l'angelo ad obiettare..
Una maglietta appesa, intrisa del profumo degli dei aiutava l'uomo
a trascorrere il tempo tra i pensieri e a rendere più vivi i suoi sorrisi..

..sembrava passata un'eternità dall'ultimo istante di felicità..

..quando l'angelo apparve di nuovo agli occhi del piccolo uomo
ogni pensiero svanì..
d'improvviso l'uomo si rese conto, come fosse la prima volta,
del motivo per il quale sarebbe valsa la pena sopportare ogni attesa
pur di averla nuovamente di fronte a sè..
"E' bello ritrovarti.. la strada per i sogni è così triste senza di te..
camminare senza la tua mano nella mia mette sempre un po'
di malinconia..
e l'idea di non essere sicuro di trovarti al mio risveglio
infonde un po' di paura.." disse l'uomo..
"E allora perchè hai smesso di accompagnarmi nei sogni e riportarmi alla realtà?
Hai forse paura di me?" domandò l'angelo..
"E' impossibile che abbia paura di te..
non mi spaventa affatto quello che sei..
quello che temo è ben altro..
ho paura di perdere qualcosa a cui tengo moltissimo,
qualcosa che voglio difendere a tutti i costi..
ho qualcuno che non voglio perdere..
e se questa fosse la mia debolezza.. mi andrebbe bene lo stesso..
non è necessario che qualcuno mi consideri forte.." rispose l'uomo..
L'angelo lo osservò senza rispondere nulla..
i due si sdraiarono l'uno di fianco all'altra..
di nuovo l'uomo prese ad accarezzarle la schiena..
dolcemente.. lei era stanca, si addormentò al suo fianco..
e mentre le note di una canzone scorrevano lente a far da sfondo al suo riposo,
l'uomo prese a scrivere qualcosa che lei non avrebbe mai letto..
ma che le avrebbe comunque confessato..
"Anche io vorrei avere le ali per poter volare con te.."

Si era fatto tardi.. quel tempo così poco clemente era trascorso
fin troppo in fretta..
l'angelo doveva tornare al suo mondo..
il piccolo uomo avrebbe voluto far tendere all'infinito
l'istante in cui lo abbracciò a sè..
gli occhi di lei erano chiusi, le sue labbra dipingevano un sorriso
per il quale l'uomo avrebbe dato anche la sua vita..
la voglia di farle sue riempiva ogni più nascosto angolo del suo cuore..
l'uomo distolse lo sguardo.. sorrise a sua volta..
l'angelo percepì quel sorriso..
"Perchè ridi?" gli chiese..
"Pensavo.." rispose l'uomo..
"A cosa?" chiese di nuovo lei..
"Pensavo che è strano essere felici.."

Il suo tempo era finito..
il sole bucava le nuvole per riprendere a sè quella stupenda creatura..
ancora una volta il piccolo uomo osservava l'angelo allontanarsi
finchè il suo sguardo glielo permetteva..
per poi immaginarne il resto del viaggio..
mentre lei si portava via un altro pezzo del suo cuore..