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Messaggi del 12/07/2012

 

Relazione Comm. errori sanitari sanità Regione Liguria: CHE NE PENSA iTALIA DEI VALORI?

Post n°854 pubblicato il 12 Luglio 2012 da laura561

Ci si chiede che ne pensa Italia dei valori della Relazione approvata in Commissione errori sanitari il 20 giugno 2012? La pensa come l'attuale Sindaco di Palermo che dice "la valutazione della Commissione è positiva ma si poteva fare di più e meglio"?

E che esito ha avuto ci si chiede l'inchiesta avviata dalla Presidenza Orlando su un presunto errore di malasanità al S. Martino di Genova?

Laura Picchi

 
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Relazione Comm. errori sanitari sanità Regione Liguria: 20 giugno 2012 dichiarazioni di voto PD E PDL

Post n°853 pubblicato il 12 Luglio 2012 da laura561

Commissione parlamentare di inchiesta sugli errori in campo sanitario e sulle cause dei disavanzi sanitari regionali - Resoconto di mercoledì 20 giugno 2012

 


Pag. 269

 

 

Mercoledì 20 giugno 2012. - Presidenza del presidente Leoluca ORLANDO. - Intervengono Nicola Renato Baldari, Direttore generale dell'Azienda sanitaria provinciale di Enna, Pasquale Granata, Direttore sanitario dell'Azienda sanitaria provinciale di Ragusa, e Franco Maniscalco, Direttore generale dell'Azienda sanitaria provinciale di Siracusa.

La seduta comincia alle 14.15.

Leoluca ORLANDO, presidente, avverte che, se non vi sono obiezioni, la pubblicità dei lavori sarà assicurata anche mediante l'attivazione dell'impianto audiovisivo a circuito chiuso.
(Così rimane stabilito).

Audizione dei Direttori generali delle Aziende sanitarie provinciali di Enna e Ragusa.
(Svolgimento dell'audizione e conclusione).

Leoluca ORLANDO, presidente, introduce il tema oggetto dell'audizione e svolge ampie considerazioni introduttive.

Nicola Renato BALDARI, Direttore generale dell'Azienda sanitaria provinciale di Enna, e Pasquale GRANATA, Direttore sanitario dell'Azienda sanitaria provinciale di Ragusa, svolgono ampie relazioni sui temi oggetto dell'audizione.

Intervengono a più riprese, ponendo quesiti e formulando osservazioni, i deputati Giovanni Mario Salvino BURTONE (PD), Francesco NUCARA (Misto-R-A), Pippo GIANNI (PT) e Leoluca ORLANDO, presidente, cui replicano Nicola Renato BALDARI, Direttore generale dell'Azienda sanitaria provinciale di Enna, e Pasquale GRANATA, Direttore sanitario dell'Azienda sanitaria provinciale di Ragusa.

Leoluca ORLANDO, presidente, propone di rinviare l'audizione del Direttore generale dell'Azienda sanitaria provinciale

 


Pag. 270

di Siracusa al termine della trattazione del successivo punto all'ordine del giorno, convocato per le ore 15.30 con votazioni.

La Commissione concorda.

Seguito dell'esame della proposta di relazione sullo stato della sanità nella Regione Liguria.
(Seguito dell'esame e conclusione).

Leoluca ORLANDO, presidente, avverte che non sono pervenuti subemendamenti al testo aggiuntivo presentato dall'onorevole Barani il 6 giugno 2012.

Intervengono per dichiarazione di voto i deputati Lucio BARANI (PdL) e Massimo ZUNINO (PD).

La Commissione approva quindi, ai sensi degli articoli 8, comma 2, e 18, comma 2, del Regolamento interno, la proposta di relazione in titolo.

Leoluca ORLANDO, presidente, non essendovi obiezioni, si riserva di procedere al coordinamento formale del testo approvato, che sarà pubblicato in allegato al resoconto stenografico della seduta odierna.

 

Audizione del Direttore generale dell'Azienda sanitaria provinciale di Siracusa.
(Svolgimento dell'audizione e conclusione).

Leoluca ORLANDO, presidente, introduce il tema oggetto dell'audizione e svolge ampie considerazioni introduttive.

Franco MANISCALCO, Direttore generale dell'Azienda sanitaria provinciale di Siracusa, svolge un'ampia relazione sui temi oggetto dell'audizione.

Intervengono a più riprese, ponendo quesiti e formulando osservazioni, i deputati Giovanni Mario Salvino BURTONE (PD), Francesco NUCARA (Misto-R-A), Pippo GIANNI (PT) e Leoluca ORLANDO, presidente, cui replica Franco MANISCALCO, Direttore generale dell'Azienda sanitaria provinciale di Siracusa, che si riserva di trasmettere una relazione integrativa.

Leoluca ORLANDO, presidente, ringrazia gli auditi ed i colleghi intervenuti e dichiara conclusa l'audizione.

La seduta termina alle 16.30.

N.B.: Il resoconto stenografico della seduta è pubblicato in un fascicolo a parte.

 
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Relazione Comm. errori sanitari sanità Regione Liguria: Orlando: "valutazione positiva ma si può fare più e meglio"

Post n°852 pubblicato il 12 Luglio 2012 da laura561

BOZZA NON CORRETTA (Il resoconto in bozza non corretta è disponibile sul sito Internet della
Camera dei deputati e, in forma cartacea, presso la Commissione competente e l’Archivio; trascorsi
trenta giorni dalla seduta, è quindi pubblicato in edizione definitiva, con le medesime modalità).

 

Seduta del 6/6/2012

 


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PRESIDENZA DEL PRESIDENTE LEOLUCA ORLANDO

La seduta comincia alle 14,40.

Seguito dell'esame di una proposta di relazione sullo stato della sanità nella Regione Liguria.

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito dell'esame di una proposta di relazione sullo stato della sanità nella regione Liguria.
Come sapete, i relatori - l'onorevole Barani e l'onorevole Zunino - avevano presentato una proposta di relazione finale, predisposta anche con la collaborazione dagli esperti, che era un testo pronto per essere esaminato e sul quale abbiamo posto il termine per le proposte di modifica, che è scaduto la scorsa settimana. Non è stato presentato alcun emendamento ma, circa un'ora fa, l'onorevole Barani ha fatto pervenire un nuovo testo di relazione, che include alcune corpose parti aggiuntive.
Credo occorra la valutazione dell'onorevole Zunino, perché è interesse della Commissione pervenire ad un testo condiviso dai relatori e sapere se il correlatore è in condizione di condividere il testo subito oppure, anche per serietà nei confronti del contributo offerto dall'onorevole Barani, se ritiene opportuno rinviare l'esame della proposta di relazione.
Potremmo fissare per mercoledì prossimo la seduta della Commissione e porre all'ordine del giorno l'esame del testo.
Se l'onorevole Barani è d'accordo, possiamo considerare le parti aggiuntive che egli ha fatto pervenire oggi come una proposta di modifica, sulla quale i commissari - e in primo luogo l'altro relatore - entro martedì prossimo possono far pervenire eventuali subemendamenti.

 


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Propongo di fissare il termine per la presentazione dei subemendamenti a martedì prossimo alle 14 e di convocare la seduta per mercoledì. Se uno dei due relatori dovesse chiedere un ulteriore termine per gli approfondimenti, rinvieremo la stessa procedura di altri otto giorni.

LUCIO BARANI. Il testo è quello della scorsa seduta, aperto alle proposte di modifica che non sono pervenute. Sono soltanto state aggiunte parti relative ad un paio di Aziende sanitarie dove la relazione si «inceppava», perché facevamo riferimento all'audizione dell'assessore Montaldo ma non arrivavamo in maniera descrittiva a estrinsecarla in un testo. In questa aggiunta che ho predisposto abbiamo sviluppato quanto l'assessore Montaldo ci ha riferito per l'ASL3 di Genova. Vogliamo «dare a Genova quel che è di Genova», cioè non vogliamo trascurarla e desideriamo prendere in considerazione anche quanto ci hanno detto sull'ASL di Genova. Infatti, l'implementazione riguarda soprattutto l'ASL dell'hinterland genovese mentre tutto il resto, è il testo già depositato e sul quale si potevano presentare proposte di modifica.
Per produrre una relazione occorre tempo, con i tecnici, con una traccia eccetera, ma siamo arrivati in fondo. Certo, una relazione è sempre perfettibile, e nella prossima seduta sia io sia il correlatore potremmo implementarla ancora di più.
Per quanto mi riguarda si potrebbe votare anche il testo precedente, perché l'ultimo non aggiunge nulla che vada emendato: è solo una presa d'atto, una fotografia di ciò che l'assessore Montaldo ci ha riferito. Credo che se la proposta viene da una parte politica non affine a quella dell'assessore, significa che si tratta di una sanità seria, e noi, in maniera altrettanto seria, le diamo l'imprimatur di sanità più che sufficiente, se non addirittura un voto tra il buono e l'ottimo. Siamo una Commissione d'inchiesta e anche se una regione è

 


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governata da forze politiche non affini a noi ma si comporta bene, la valutiamo positivamente. Questa ASL ha venduto gli immobili per raggiungere un pareggio di bilancio, per cui diamo un giudizio positivo.

PRESIDENTE. Mi sembra di comprendere che non c'è materia di discussione, perché la Commissione valuta positivamente il percorso della sanità in Liguria; è ovvio, poi, che si può sempre fare di più e meglio.
Restiamo d'intesa che, sul testo presentato dall'onorevole Barani, tutti i componenti della Commissione, in primo luogo il correlatore, possono intervenire con possibili modifiche e integrazioni, e presentare i subemendamenti entro le 14 di martedì prossimo. Se dovessero essere presentati soltanto subemendamenti da parte dei relatori potremo votare anche mercoledì prossimo.

CARLA CASTELLANI. Presidente, vorrei sottoporle una riflessione: se al vecchio testo non ci sono stati emendamenti, ciò a mio avviso significa che i commissari sostanzialmente condividevano quel testo. L'implementazione dell'onorevole Barani è un'aggiunta che l'onorevole Zunino deve semplicemente visionare, ma che teoricamente credo intenda condividere; i subemendamenti dovrebbero essere relativi solo alla parte aggiuntiva fatta pervenire oggi dall'onorevole Barani, quindi.

PRESIDENTE. I subemendamenti potranno concernere soltanto la parte nuova aggiunta oggi dall'onorevole Barani, salvo esigenze di coordinamento sistematico del testo nel suo complesso.

CARLA CASTELLANI. Proprio al fine di snellire il percorso, sarebbe opportuno, visto che l'aggiunta dell'onorevole

 


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Barani non modifica ma arricchisce il contenuto del testo, trovare un'intesa in questa Commissione per cui solo i relatori eventualmente presentano subemendamenti. In tal modo, la prossima settimana potremo concludere questo lavoro.

PRESIDENTE. Condivido, ma qualunque componente della Commissione può chiedere di fare un emendamento.
Propongo di fissare un termine per emendare il testo aggiuntivo.

LUCIO BARANI. Non sarebbe possibile votare oggi la relazione precedente, alla quale non sono state presentate proposte di modifica, e votare l'aggiunta nella prossima seduta?

PRESIDENTE. Se nel frattempo dovesse pervenire un'osservazione dell'onorevole Zunino, cosa andrebbe in pubblicazione?

LUCIO BARANI. La relazione potrebbe andare in pubblicazione dopo la prossima seduta, con l'integrazione. Sarebbe come se avessimo approvato due parti separate.

PRESIDENTE. No, stiamo facendo una cosa diversa. A seguito della posizione assunta dall'onorevole Barani, e d'intesa con l'onorevole Zunino, il termine per la presentazione dei subemendamenti alla parte aggiuntiva presentata oggi dall'onorevole Barani scade alle 14 di martedì prossimo; mercoledì, allo stesso orario si convoca la Commissione per l'esame e la votazione finale della proposta di relazione.
Il seguito dell'esame della proposta di relazione in titolo è rinviato. Dichiaro conclusa la seduta.

La seduta termina alle 15.

 
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relazione sullo stato della sanità nella Regione Liguria in comm.errori sanitari 23 maggio 2012: presiede vicepresidente

Post n°851 pubblicato il 12 Luglio 2012 da laura561

Seduta del 23/5/2012

 


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PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE GIOVANNI MARIO SALVINO BURTONE

La seduta comincia alle 15,25.

Seguito dell'esame di una proposta di relazione sullo stato della sanità nella Regione Liguria (Seguito dell'esame e rinvio).

PRESIDENTE. Diamo inizio ai lavori della nostra Commissione. Prima di introdurre l'argomento in trattazione, considerata l'assenza del presidente Orlando, che in questo momento particolare mi ha chiesto di sostituirlo per l'odierna seduta, nell'impossibilità di convocare l'Ufficio di presidenza, invito i colleghi che volessero prendere la parola sui lavori della Commissione a intervenire prima o alla fine della riunione. Sarà naturalmente cura degli uffici prendere nota degli eventuali interventi.
Vorrei, anche a nome della Commissione, esprimere le congratulazioni al presidente Orlando, che è stato eletto sindaco della città di Palermo. Mi sembra doveroso esprimere i sentimenti di apprezzamento e di felicitazione per l'importante incarico che ha conseguito.
Comunico che il Presidente della Camera ha chiamato a far parte della Commissione il deputato Paolo Fontanelli in sostituzione del deputato Livia Turco, dimissionario. A nome della Commissione diamo il benvenuto al nuovo collega.
(La Commissione prende atto).

Do la parola all'onorevole Barani che ha chiesto di intervenire.

LUCIO BARANI. Mi associo anch'io. Essendo stato democraticamente scelto il presidente Orlando è sindaco di tutta Palermo e, quindi, le chiedo di fargli pervenire anche i miei rallegramenti e auguri per un proficuo lavoro.

CARMINE SANTO PATARINO. Mi associo alle parole che hanno pronunciato il presidente e il collega Barani a proposito della vittoria conseguita dal presidente Orlando, che è diventato sindaco di Palermo. Gli rivolgiamo i migliori auguri di un ottimo lavoro. Non abbiamo dubbi sull'operato e sull'impegno che profonderà, così come ha dimostrato come parlamentare e come presidente di questa Commissione. Non deluderà i palermitani, né gli italiani con il lavoro che svolgerà a partire da oggi in quella meravigliosa città.

CARLA CASTELLANI. Grazie, presidente. Anch'io voglio associarmi alle congratulazioni all'onorevole Orlando per il successo ottenuto e soprattutto gli rivolgo gli auguri più sentiti per una gestione amministrativa di quella città che sia il più efficace ed efficiente possibile nei riguardi di tutti i palermitani.

PIPPO GIANNI. Al presidente Orlando non solo rivolgo i complimenti, ma anche un «in bocca al lupo», perché il lavoro che lo aspetta è veramente notevole, specialmente in questo momento in cui la depressione economica e la disoccupazione, nonché la grande piaga della mafia imperversano a Palermo in modo micidiale. Un augurio di buon lavoro al presidente Orlando.

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito dell'esame di una proposta di

 


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relazione sullo stato della sanità nella regione Liguria, da ultimo rinviato nella seduta del 14 marzo scorso. In quell'occasione era infatti emersa l'esigenza di curare un aggiornamento conoscitivo dei dati contabili a disposizione della Commissione. In tal senso era stata promossa l'audizione dell'assessore Montaldo, che ha fornito indicazioni significative. La Commissione possiede oggi un quadro completo sia della situazione economico-finanziaria, sia della rimodulazione della rete ospedaliera.
Conseguentemente, i due relatori sono in condizione di presentare la relazione. Se i colleghi vogliono avere ulteriore tempo per definirla in maniera compiuta, in modo da poterla far avere agli altri componenti, va bene; altrimenti possiamo presentare lo schema che è stato da loro definito e poi eventualmente fissare i tempi per la presentazione delle proposte di modifica.
Do la parola ai relatori.

LUCIO BARANI. Il 14 marzo abbiamo fatto bene a chiedere aggiornamenti. L'audizione dell'assessore Montaldo - apprezzo il contributo che ha fornito, nonché la disponibilità e la documentazione che ha portato - ha tolto ogni dubbio al lavoro svolto sia da me, sia dal collega Zunino, sia dai tecnici che hanno esaminato tutte le carte.
Abbiamo lavorato su questo documento, che negli ultimi tre mesi si è aggiornato sempre di più ed è arrivato a contenere 23 pagine, con 9 capitoli. Il giudizio è più che sufficiente, anzi è ottimo.
Se il collega Zunino è d'accordo, suggerirei di fissare il termine per la presentazione delle proposte di modifica da qui al prossimo mercoledì. Eventualmente, se ci fossero da apportare integrazioni o modifiche le esamineremo per poi approvare il testo definitivo.
La regione Liguria ha un'ottima gestione della sanità e nella relazione ciò è ben descritto, anche sulla rete ospedaliera, sui pronto soccorso e sui punti nascita. Abbiamo preso in considerazione tutto quanto questa Commissione, a stralcio, ha discusso sui punti nascita, sui pronto soccorso, sulla rianimazione o sulla rete. L'abbiamo messo bene in evidenza e, anzi, abbiamo visto che le risorse attribuite alle diverse Aziende sanitarie sono superiori alla media nazionale, nonostante la Liguria abbia una mobilità passiva di una discreta consistenza, come l'assessore Montaldo ha ben evidenziato.
Infatti, essendo La Spezia vicina alla Toscana, c'è un'emigrazione per un importo pari a 50 milioni di euro l'anno dalla Toscana, mentre Imperia e Savona sono vicine al Piemonte e anche in quella zone vi è una consistente migrazione, stando ai dati generali che io e il collega Zunino abbiamo riportato. Essendo la Liguria una regione stretta e lunga, al confine con il Piemonte e con la Toscana, è facile che le zone dell'entroterra siano portate a spostarsi.
Nonostante ciò e nonostante il fatto che, come ha ricordato l'assessore Montaldo, gli siano stati tolti dalla Conferenza Stato-regioni 20 milioni di euro, sono stati alienati alcuni beni per riuscire a cartolarizzare e a recuperare il deficit.
Non dimentichiamo che la regione era soggetta al Piano di rientro, che ora è stato superato. Adesso la regione è in gestione ordinaria. Questa Commissione non ha che da complimentarsi con il buon andamento della sanità ligure.

MASSIMO ZUNINO. Ho poco da aggiungere, presidente, a quanto avete riferito lei e l'onorevole Barani. Come avete ricordato, dopo l'audizione dell'assessore Montaldo si è sviluppato un lavoro in progressione, che ha coinvolto i consulenti della Commissione. Io e l'onorevole Barani abbiamo utilizzato, anche per coprire alcuni aspetti che non erano contenuti nella documentazione fornita all'assessore Montaldo, alcune collaborazioni sul territorio, che ci hanno consentito di evidenziare alcuni aspetti che hanno reso ancor più completa la relazione presentata.
Sono anch'io d'accordo per il deposito, salvo naturalmente un'esigenza, che mi riservo, di rilettura tra domani e dopodomani.

 


Pag. 4

Non credo comunque che da parte mia ci saranno problemi rispetto al testo presentato.

PRESIDENTE. Mi pare che la proposta sia quella di adottare la relazione così come predisposta dai due relatori e di concedere una settimana di tempo per la presentazione delle proposte di modifica. Resta, quindi, fissato il termine alle ore 14.00 del prossimo mercoledì 30 maggio.
(La Commissione concorda).

PRESIDENTE. Dichiaro conclusa la seduta.

La seduta termina alle 15,35.

 
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Audizione assessore salute Liguria Claudio Montaldo 28 marzo 2012 in Comm.errori sanit.: presiede vicepresidente/2

Post n°850 pubblicato il 12 Luglio 2012 da laura561

LUCIO BARANI. Vorrei porre all'assessore alcune domande in relazione a dati già acquisiti.
Innanzitutto non posso non riconoscere la serietà e il coraggio dimostrati dalla Liguria nell'affrontare il disavanzo prodottosi negli anni predisponendo un piano di rientro serio, che ha consentito di raggiungere un pareggio di bilancio e di rimanere al di sotto del 5 per cento, anche attraverso cartolarizzazioni di beni per 80 milioni di euro circa, che fanno seguito a quelle del 2007, e, infine, con un piccolo ritocco all'IRAP per il 2011.

CLAUDIO MONTALDO, assessore alla salute della regione Liguria. Non abbiamo più toccato l'IRAP dal 2007; abbiamo semplicemente fatto ricorso a fondi che il sistema aveva accantonato.

PRESIDENTE. E nel 2010?

CLAUDIO MONTALDO, assessore alla salute della regione Liguria. Neppure.

PRESIDENTE. Da alcuni passaggi della relazione avevo creduto di capire che aveste limitato l'aumento dell'IRAP solo ad alcune categorie.

CLAUDIO MONTALDO, assessore alla salute della regione Liguria. Sin dall'inizio l'abbiamo limitata esclusivamente a quelle categorie.

LUCIO BARANI. La sua correzione conforta ulteriormente il mio ragionamento sul vostro coraggio e sulla serietà con cui avete portato al pareggio il bilancio della sanità, con fluttuazioni fisiologiche. Mi rendo conto che i 20 milioni di euro in meno - che dovevano essere oltre 100 - sulla ripartizione del Fondo sanitario nazionale vi abbiano imposto di stringere ulteriormente la cinghia.
Io e l'onorevole Zunino, relatori, avevamo già espresso alla Commissione un giudizio più che positivo sulla sanità ligure, anche se non avevamo i dati aggiornati. Avevamo però un dubbio, per il quale abbiamo richiesto un aggiornamento. Lei ha parlato della ripartizione del Fondo sanitario nazionale. A livello regionale, però, la distribuzione del Fondo sanitario regionale alle varie Aziende sanitarie segue le disposizioni di legge quadro nazionale che tengono conto di una serie di elementi quali il numero degli anziani, gli indici di deprivazione, il numero di minori e così via? Questi elementi hanno riportato al riequilibrio fra le regioni in base al parametro della popolazione anziana, ma non solo. La Liguria è una delle regioni col più alto indice di anziani e il Fondo non è più ripartito solo in base all'età ma anche in base ad altri indici; per questa ragione credo che abbiate ricevuto minori risorse in sede di ripartizione.
All'interno del Fondo regionale abbiamo visto che nelle cinque ASL la quota annuale pro capite è sensibilmente diversa, ossia varia di più o meno 50 euro, che comunque sono già tanti. Tuttavia, tra i 1.700 euro circa di Imperia, i 1.800 di La Spezia e i 2.200 della ASL 3 di Genova, la differenza è di ben 500 euro pro capite: ci sembra abbastanza significativa.
Pertanto, nel quadro della nostra più che positiva valutazione della sanità ligure, abbiamo notato che, mentre alcune Aziende - le ASL 1, 2, 4 e 5 - meritano una valutazione sicuramente più che sufficiente, la ASL 3 di Genova ha una quota pro capite notevolmente alta. L'abbiamo confrontata anche con gli schemi «a bersaglio» fornitici dalla Regione e abbiamo rilevato - mi corregga se sbaglio - che per il 2008 le performances regionali di alcune ASL, come la 5 (La Spezia), hanno un 80 per cento di bersagli centrati. Al contrario, l'ASL di Genova, che ha una quota pro capite maggiore, ha solamente quattro bersagli centrati. L'incongruenza è dunque che a maggiori quote pro capite - tra i 400 e i 500 euro, che sono tanti, rispetto ad altri - corrispondono performances di gran lunga inferiori. Mi viene spontaneo

 


Pag. 6

dare una «votazione», se di questo si può parlare: alle ASL 1, 2, 4 e 5 assegnerei un voto compreso tra 7 e 8, mentre alla ASL 3 darei un voto insufficiente, tra 4 e 5.
Ho voluto svolgere questo ragionamento perché la Commissione ha audito altri assessori regionali, ha redatto relazioni sulla Calabria e su una Azienda toscana e ne ha in programma altre (sulla Sicilia, sulla Campania, sul Lazio).
Con riferimento alla Toscana, abbiamo esaminato la situazione della ASL 1 di Massa e Carrara, che è vicina a voi, con un territorio grosso modo simile al vostro, con uno o due ospedali in più, però complessivamente si equivalgono. La sua quota pro capite si aggira intorno ai 1.500-1.600 euro, mentre quella dell'ASL 5 (La Spezia) è pari a 1.700-1.800 euro. Ci sono quindi 200 euro di differenza. Anche facendo un confronto con le ASL di province confinanti, ad esempio Savona e Imperia rispetto a quelle del Piemonte, dove grosso modo la situazione è analoga, le proporzioni sono simili.
In effetti, voi avete 200 euro pro capite in più rispetto alle ASL confinanti della Toscana e del Piemonte. Vorrei sapere come mai. Esprimiamo un giudizio positivo nei confronti della Liguria, ma non è chiaro se siete voi sovrafinanziati, o se avete bisogno di somme più elevate a causa di questioni geografiche o territoriali (ma ho già detto che il territorio è simile). Confrontando le popolazioni, sia per numero sia per età, emerge che sono grosso modo sovrapponibili. Ho parlato di un margine di 50 euro in più o in meno, che è fisiologico; ma 200 o 500 euro in più vanno oltre ciò che è fisiologico. Questi soldi in più sono veramente necessari? Sono sovrafinanziate La Spezia o Imperia - che credo sia la ASL meno finanziata, o la più virtuosa, in termini di quota pro capite - oppure sono sottofinanziate altre realtà?
È una equiparazione che, avendo una visione nazionale, dobbiamo fare, anche perché il Fondo è lo stesso, così come sono uguali i parametri e la legge del riparto tra la Regione e le varie ASL. Desidereremmo sciogliere questo dubbio.
Concludo ringraziando l'assessore anche per la documentazione, che è sempre stata precisa e puntuale. Di questo aggiornamento faremo tesoro per presentare una bozza di relazione aggiornata. Nell'ottobre 2010, quando andammo a Genova, effettivamente avevamo dei dubbi; ora è stato possibile dipanarli e fa piacere accertare che erano quasi tutti infondati. Rimangono i dubbi sulla ASL 3 di Genova, dove le criticità crediamo siano obiettivamente evidenti.
Riteniamo che la capacità e la serietà della Regione e il coraggio dimostrato in questi anni sapranno ottimizzare ancora meglio le risorse, che sono sempre meno.
La mia ultima domanda riguarda gli investimenti ospedalieri: so che ne state facendo e che avete in programma, in tre o quattro ASL, di chiudere gli ospedali di periferia o in sovrannumero e di accentrare i servizi in un'unica struttura. Ho visto, in un sopralluogo, quello che state costruendo a La Spezia, ma ho contezza che anche a Imperia e Savona siete sulla stessa strada. Non sono invece informato su Genova: ho letto qualcosa sui giornali, ma al di là della critica politica non sappiamo altro. Avere anche questo dettaglio potrebbe esserci utile per una relazione più completa. Grazie, assessore.

CLAUDIO MONTALDO, assessore alla salute della regione Liguria. Ringrazio l'onorevole Barani perché ha posto forte attenzione alla situazione ligure e ha colto aspetti importanti.
Vorrei partire dai criteri di distribuzione del Fondo nazionale. Fino al 2008 concorreva una valutazione della «pesatura» degli anziani sull'intera quota ospedaliera, pari al 44 per cento del totale, che veniva interamente «pesata». Non lo erano, invece, la quota territoriale e quella farmaceutica. Questo è un aspetto molto contraddittorio, di cui si discute ormai da anni. Ogni anno si dice che è necessario modificare i criteri, ma questi non sono stati cambiati, se non in un caso: nella previsione del riparto 2010, infatti, il Ministero della salute ha prodotto una tabella che ha dimezzato la «pesatura»

 


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degli anziani sulla spesa ospedaliera, che ora copre soltanto il 22 per cento.
Ciò ha penalizzato fortemente la Liguria, che ha ormai il 27 per cento di ultrasessantacinquenni. Quell'anno abbiamo rischiato di avere 128 milioni di euro in meno; poi, come ricordavo, nella Conferenza delle Regioni si è fatto un lavoro solidaristico che ci ha portati ad avere invece solo 20 milioni di euro in meno. Si tratta di un valore assoluto, che va letto anche alla luce dell'andamento inflattivo, molto elevato sia nel 2010 sia nel 2011.
Di conseguenza, abbiamo avuto un fortissimo sottofinanziamento, che ci ha costretti a continuare a stringere, a migliorare l'efficienza e a ricorrere anche a risorse che derivano da entrate straordinarie, da pulizia dei bilanci e via discorrendo. Abbiamo compiuto un lavoro molto profondo sul piano strutturale e contabile e, con il 2011, direi che abbiamo esaurito questi processi.
Per questo motivo, quest'anno, in Conferenza Stato-regioni abbiamo battagliato e ottenuto che si consolidasse l'anno precedente, e siamo andati al riparto soltanto della quota incrementale. Questo ha consentito che fossero riconosciuti gli incrementi della popolazione in misura equa a tutti coloro che l'hanno avuta e in proporzione all'incremento della Regione, e di ripartire poi il resto del finanziamento in base alla quota capitaria. In tal modo, nel 2012 avremo 35 milioni in più che non ci riportano nemmeno - sempre considerando l'andamento inflattivo e gli incrementi - al livello del 2009, ma almeno ci garantiscono un po' di respiro.
A pagina 9 della relazione che vi ho consegnato, una tabella illustra l'andamento della quota di accesso della regione Liguria, che è passata dal 3,12 del 2006 al 2,88, con una perdita in valore relativo e in valore assoluto molto importanti. In alto, potete osservare anche un grafico dei nostri disavanzi, che si sono comunque ridotti in modo significativo.
La ripartizione all'interno della Regione non è equa, per ragioni storiche. L'area genovese e quella savonese sono molto più ricche di ospedali, e per il calcolo di quota capitaria, cui lei ha fatto riferimento, bisogna considerare anche le aziende ospedaliere che insistono nell'area metropolitana. In queste aree abbiamo un'offerta ospedaliera molto elevata, che nonostante la riduzione e la trasformazione di ospedali che abbiamo attuato in questi anni, continua a essere molto significativa e comporta costi di una certa rilevanza.
Solo nell'area genovese abbiamo chiuso sei dei sette ospedali chiusi complessivamente negli ultimi sette anni; il settimo è quello di Levanto, nell'area spezzina. Sono stati tutti trasformati, specializzati o sul territorio o in riabilitazione, ma è ancora presente una frammentazione delle strutture ospedaliere. Nell'area genovese, la sola ASL 3 gestisce direttamente tre ospedali: il Gaslini, ospedale pediatrico, l'Ente Galliera e l'Ospedale evangelico, al quale abbiamo chiuso una struttura piccola e affidato la gestione di un nostro ospedale medio. Vi sono inoltre due istituti scientifici: il San Martino e l'IST, due soggetti prima distinti e ora fusi.
Ciononostante, la strada per arrivare a semplificare è quella della costruzione di nuovi ospedali che consentano di chiudere e superare quelli piccoli. L'obiettivo che la Regione si è posta nel 2007 è in parte realizzabile per i primi due dei cinque ospedali che abbiamo messo in programma; il primo è quello di La Spezia, che, come ricordava l'onorevole Barani, è per noi importantissimo perché, oltre ad essere vetusto, è stato interessato anche da fenomeni di degrado accresciutisi nel tempo.
In questo caso, quindi, noi «superiamo» due ospedali. Il finanziamento è integralmente previsto, fra risorse regionali, alienazione di uno dei due beni in dismissione e fondi di cui all'articolo 20. L'accordo relativo è al vaglio del Ministero dell'economia da un anno e mezzo, e comprende le risorse di cui all'articolo 20 del periodo 2007-2008. Manca la firma del Ministro dell'economia, per ragioni immagino tutte comprensibili, ma per noi lo sblocco di queste risorse sarebbe molto

 


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importante; siamo alla chiusura imminente del progetto definitivo e, se arrivano le risorse, siamo in grado di indire la gara e chiudere un'altra struttura, creandone una sola al posto delle due precedenti.
Abbiamo previsto un'operazione analoga, sostitutiva dei tre ospedali della provincia di Imperia e dei tre del ponente genovese. Per quel che riguarda, invece, l'area savonese e quella del Tigullio, la situazione è più complicata. Qui abbiamo avuto due atti di programmazione precedenti la nostra gestione, che risalgono alla fine degli anni Novanta e Duemila - e dunque equanimemente divisi fra amministrazioni di orientamenti diversi - che hanno visto la costruzione e l'inaugurazione degli ospedali di Albenga e Rapallo. Tali ospedali hanno il limite di essere ancora piccoli e non consentono di semplificare la struttura ospedaliera di quelle zone.
Su questo bisognerà lavorare in futuro; ad ogni modo, contiamo di poter ricevere risorse nazionali, senza le quali è difficilissimo costruire nuovi ospedali. Le quote di project financing o di leasing in costruendo, in termini di apporto del mercato, non possono essere totalizzanti, altrimenti la partita corrente finanzia gli investimenti e ciò rende i bilanci insostenibili, come credo succeda già in qualche regione che ha fatto forti investimenti in questa direzione.
Con riferimento alla distribuzione per così dire poco equa del fondo, a pagina 8 trovate una tabella che illustra la ripartizione delle risorse dal 2006 al 2011 fra le nostre aziende. Come vedete, è in corso un processo di avvicinamento: noi abbiamo chiesto e stiamo chiedendo molto di più, in termini di riorganizzazione, a Genova e a Savona, perché è lì che bisogna ridurre. Altrove, invece, riduciamo meno.
C'è un elemento molto complicato: i costi di funzionamento di queste strutture non si possono abbattere. Noi non possiamo esercitare una politica di eccessiva penalizzazione nei confronti di aziende che hanno comunque del personale e servono un numero molto importante di pazienti. Considerate che l'area genovese, e in particolare l'ospedale di Santa Corona, nell'area savonese, presentano un carattere regionale e assorbono pazienti provenienti anche da altre regioni.
Il processo è stato avviato, in poco tempo sicuramente non ce la faremo, ma la strada segnata è quella di differenziare la richiesta di riduzione dei costi che abbiamo messo in atto. La differenza con Massa mi stuzzica, perché in realtà con la nostra mobilità passiva noi la finanziamo anche un po'; le province di La Spezia e Massa sono geograficamente intrecciate e la mobilità è oggettiva: forse da Ortonovo o Castelnuovo Magra si arriva prima a Carrara o a Massa che a La Spezia, e Pontremoli si raggiunge più velocemente anche da Sarzana.
Nella provincia di La Spezia abbiamo una strutturale carenza di offerta. Quella di La Spezia è stata una ASL mal gestita nel corso di moltissimi anni - direi lustri - e adesso, da cinque anni e mezzo, siamo riusciti a conferire stabilità alla sua direzione. Abbiamo messo in cantiere il nuovo ospedale e finanziato il rifacimento di tutta la rete territoriale. Prima La Spezia non disponeva di servizi poliambulatoriali e case della salute degni di questo nome, quindi i cittadini andavano in Toscana per fruire dei servizi.
Il valore della nostra mobilità verso la Toscana è pari a 50 milioni di euro annui su un bilancio dell'ASL spezzina che si aggira intorno ai 380 milioni di euro nel 2011. Si tratta quindi di un ottavo o forse più, ed è un elemento che pesa, ma stiamo lavorando per riconvertirlo. È chiaro che il nuovo ospedale dovrebbe essere l'elemento che crea un'inversione di tendenza, perché ad esempio è bastato costituire una cardiologia degna di questo nome - che non c'era - e introdurre l'emodinamica per fare oggi attrazione rispetto a Massa, dove tuttavia continuiamo a conferire la cardiochirurgia; le due cose però si compensano.
Non credo, personalmente, che dovremmo pensare a una sanità, soprattutto per le piccole regioni, che debba avere tutto e ovunque. Se una regione come la Liguria, che si estende per quasi 300

 


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chilometri lineari di costa, dovesse offrire ai cittadini tutti i servizi, diventerebbe difficilissimo. Molto è concentrato a Genova, ma ad esempio la sinergia con la Toscana diventa a mio avviso inevitabile: è strutturale e non è necessario intervenirvi, perché i cittadini esercitano la loro libertà di scelta in modo appropriato.
Credo di aver risposto a tutte le domande.

LUCIO BARANI. Per quanto concerne le compensazioni, quei 50 milioni di euro sono regionali o riguardano i rapporti tra le ASL?

CLAUDIO MONTALDO, Assessore alla salute della regione Liguria. Riguardano le compensazioni tra regioni. Per intenderci, nella relazione è indicato che noi continuiamo ad avere un grande problema di mobilità passiva, che anzi è cresciuta, perché comprimendo il sistema per razionalizzare, abbiamo salvaguardato le emergenze e ridotto l'offerta di elezione. Le «fughe» quindi sono un po' cresciute.
Sostanzialmente, su 180 milioni (vado a spanne) di mobilità passiva, 50 sono verso il Piemonte, 50 verso la Lombardia, 50 verso la Toscana, e poi poco altro.

LUCIO BARANI. Vorrei ringraziarla perché ha sciolto ogni nostro dubbio. In effetti, quando l'assessore ha riferito della mobilità verso il Piemonte - che rappresenta il 15 per cento del bilancio, e dunque un ottavo del bilancio dell'ASL 5 - come pure della mobilità su Savona e Imperia, si è chiarito il fenomeno, parzialmente in attenuazione, delle ASL 5, 1 e 2 con meno risorse rispetto a quella di Genova. Le ASL 1, 2, 4 e 5, infatti, sono interessate da una mobilità passiva per la quale i cittadini di quella zona si rivolgono altrove.
Stando a quanto ha detto l'assessore, la differenza con l'ASL 3 è mitigata, perché dai dati a nostra disposizione - credo che vi siate rivolti all'Agenzia regionale e al Sant'Anna di Pisa per le performance - con D si indicano le prestazioni esterne, vale a dire la diagnostica, i medici di libera scelta e i pediatri, mentre con C si intendono invece l'ospedalizzazione e i dipendenti. Gli altri sono i convenzionati. Sono quindi 2.144, di cui 1.712 che riguardano la ASL 1 - quella di Imperia, credo - che sembra sostanziale; rivisto con i correttivi, si tratta comunque di 50 milioni che vanno altrove; questo vale per l'ASL 5, ma si tratterà di milioni di euro anche per le ASL 1 e 2. La ASL 3 forse ha anche una mobilità attiva.

CLAUDIO MONTALDO, Assessore alla salute della regione Liguria. Se posso interromperla, vorrei spiegare che la nostra mobilità passiva - sono allegate anche delle tabelle - è fondamentalmente territoriale nell'area spezzina, nella parte dell'entroterra savonese e in parte di quella di Genova, ma siamo in presenza di numeri non molto elevati. Tuttavia, conferiamo anche diagnostica specialistica, vale a dire servizi di bassa complessità.
La maggior parte della mobilità è rappresentata invece dall'ortopedia, che dal ponente e da Genova va in Piemonte e in Lombardia; abbiamo anche una quota abbastanza alta, pari a circa il 17 per cento, di cardiologia e cardiochirurgia, che sicuramente si rivolge da La Spezia a Massa, ma anche fuori, in modo particolare in Lombardia.
In entrata abbiamo una mobilità abbastanza significativa sul Gaslini, che rappresenta un valore in assoluto di 35 milioni, pari al 22-25 per cento dell'ospedale pediatrico, con un fenomeno abbastanza preoccupante, perché riguarda le prestazioni sia ad alta, sia a bassa complessità. Arriva anche molta richiesta di prestazioni a bassa complessità e la tariffa di compensazione pediatrica non paga i costi di un ospedale pediatrico. Ne consegue che noi paghiamo una quota della mobilità dei bimbi che vengono al Gaslini, anche da altre regioni, in particolare dal Mezzogiorno.
Ovviamente, abbiamo anche una mobilità attiva di origine turistica nei periodi estivi e in conseguenza alla presenza di anziani che «svernano» in Liguria dal Piemonte e dalla Lombardia. Si tratta di

 


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un fenomeno strutturale, che per anni ha determinato un incremento di 3.000-3.500 residenti all'anno, dovuto fondamentalmente al fenomeno della trasformazione della seconda casa in prima, per ragioni relative al pagamento di ICI o ENEL.
Questo comporta, magari, che se uno dei due coniugi risiede in Liguria ma vive a Milano e ha bisogno di prestazioni, noi paghiamo la sanità milanese. Viceversa, quando i cittadini diventano anziani, si verifica il fenomeno inverso: questa mobilità diventa attiva per noi - paga la Lombardia - ma per adesso il bilancio è negativo.

LUCIO BARANI. Ho voluto rivolgere questa domanda per una rettifica a favore dell'assessore, e lo pregherei per questo di inviarci della documentazione integrativa in tempi brevi.
Lei afferma che la distribuzione del riparto non è equa; a me sembra che invece lo sia, o comunque che sia fisiologica. Se però pensiamo alla mobilità passiva, di cui ci ha parlato, dalle ASL 5, 1 e 2, gli importi, leggermente inferiori, sono comunque giustificati. Se lei, a riprova, ci dice invece che l'ASL 3 ha comunque una mobilità intraregionale interessante, significa che il riparto, anche se eccessivo, è giustificato dalla differenza della quota pro capite, calcolata in termini statistici, che non tiene conto della dinamicità delle ASL di confine.
Tra l'altro, lei ha detto che il problema è l'ortopedia: ve lo ha procurato uno dei più grandi ortopedici di tutti i tempi, il professor Spotorno, che mentre avevate una mobilità attiva in Liguria, si è trasferito all'Humanitas. Credo che sia uno dei grandi luminari che si è formato negli ospedali della Liguria e ha dato lustro all'ortopedia in Italia e nel mondo, così come ha fatto il professor Mantero per la chirurgia della mano. Inoltre il Bambin Gesù vi ha portato via uno dei più grandi radiologi di tutti i tempi, il mio compagno di studi Paolo Tomà, che dal Gaslini è venuto qui a Roma due anni fa per questioni meramente economiche.
Detto questo, mi sembrava ingeneroso che definissimo «non equa» la distribuzione del riparto; sarà corretta in futuro, come è già accaduto. Da quello che ci ha mostrato in tabella, infatti, c'è stato già un aggiustamento in itinere che sarà completato. Questo era giusto rilevarlo, perché dalla mia iniziale valutazione di insufficienza dell'ASL, a cui avevo assegnato un voto compreso tra 4 e 5, propenderei ora per un 5-6.
Ho visto anche la valutazione del bersaglio 2008 con il rosso per la ASL 1, l'arancione per la ASL 2 e il giallo per la ASL 3, dove avete raggiunto una media di 2,9, di tutto rispetto; da questa si discostano il San Martino e l'ASL 3, per i motivi che avevamo già evidenziato e che sono attuali. Ci sono però le ASL 4 e 5 e lo stesso Ente Galliera, con medie del 3,3, 3,9 e 3,4, che sono di tutto rispetto. Magari ce ne fossero così in tutta Italia!
In conclusione, intendo affermare che i suoi chiarimenti sono stati ampiamente esaurienti; sarebbe gradito se ci mandasse questi dati - non so se sono già contenuti nella documentazione che ha consegnato, perché non l'ho ancora esaminata - relativi al bersaglio e alla mobilità tra le varie ASL, nonché a quella regionale interna. Infatti, se il San Martino ha una mobilità interna è giusto che abbia una maggiore quota pro capite, come è giusto che ne abbia di meno chi ha la mobilità passiva verso altre località.
Tanto per fare un commento a voce alta con i miei colleghi, si aggrava ulteriormente il sottofinanziamento della ASL 1 di Massa e Carrara: come ha ben sottolineato l'assessore, vengono attribuiti 50 milioni di euro.
Grazie, assessore. È stato veramente esauriente.

PRESIDENTE. Se non ci sono altre domande, ringrazio nuovamente l'assessore, non solo per la tempestività con cui ha risposto alla nostra richiesta di audizione per aggiornare gli elementi di informazione già in nostro possesso, ma anche per la corposa documentazione che ha fornito alla Commissione e, infine, per la

 


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puntuale risposta che ha dato alle richieste del collega Barani.
Anche a nome dei colleghi, mi permetto di segnalare che abbiamo svolto tante audizioni, ma vorremmo indicare questa tra quelle più proficue per la collaborazione ricevuta dall'assessore.
Consegno una nota riservata su un ulteriore caso di presunto errore sanitario segnalato alla Commissione, perché l'assessore e le ASL competenti possano farci pervenire i dovuti approfondimenti conoscitivi.

CLAUDIO MONTALDO, Assessore alla salute della regione Liguria. Credo di aver già risposto alle richieste di chiarimento relative ai casi di presunto errore sanitario segnalati dalla Commissione, ma, qualora fosse necessaria qualche integrazione, siamo disponibili. Inoltre, per integrare le richieste dell'onorevole Barani invieremo un quadro più compiuto dalla mobilità intra ed extra regionale.

PRESIDENTE. Dichiaro conclusa l'audizione.

La seduta termina alle 15,10.

 
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Audizione assessore salute Liguria Claudio Montaldo 28 marzo 2012 in Comm.errori sanit.: presiede vicepresidente/1

Post n°849 pubblicato il 12 Luglio 2012 da laura561

Seduta del 28/3/2012


 

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE GIOVANNI MARIO SALVINO BURTONE

La seduta comincia alle 14,15.

Sulla pubblicità dei lavori.

PRESIDENTE. Avverto che, se non vi sono obiezioni, la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche attraverso l'attivazione dell'impianto audiovisivo a circuito chiuso.

Seduta del 28/3/2012

Audizione dell'assessore alla salute della regione Liguria, Claudio Montaldo.

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'audizione dell'assessore alla salute della regione Liguria, Claudio Montaldo, che ringrazio per aver raccolto tempestivamente il nostro invito. È presente altresì il dottor Sergio Vigna, dirigente dell'Agenzia regionale sanitaria.
La Commissione, nell'ambito delle proprie competenze, ha avviato l'esame di una proposta di relazione sullo stato della sanità della Regione Liguria. Il lavoro istruttorio si è basato principalmente sui dati acquisiti in occasione della missione svoltasi a Genova il 18 ottobre 2010. Si tratta, pertanto, di una documentazione non del tutto attuale, benché alla Commissione ne sia pervenuta altra, successivamente.
La Commissione si è quindi determinata a procedere a un ulteriore approfondimento per rendere più attuali i dati, in modo da avere un aggiornamento istruttorio e predisporre con tempestività una bozza di relazione aggiornata.
In questa occasione potranno essere resi elementi di conoscenza, anche in merito ai casi di presunti errori sanitari. I colleghi potranno inoltre aggiungere eventuali segnalazioni e rivolgere domande all'assessore, al quale do la parola.

CLAUDIO MONTALDO, assessore alla salute della regione Liguria. Ringrazio il presidente e la Commissione. Per rendere più semplice il nostro e, soprattutto, il vostro lavoro, abbiamo predisposto della documentazione, che consegno, per fornire alla Commissione elementi aggiornati, rispetto alla missione svolta ad ottobre 2010, sugli andamenti della sanità ligure sia dal punto di vista economico, sia dal punto di vista delle attività e delle prestazioni. Alleghiamo inoltre una relazione specifica sul tema del rischio clinico - a mio avviso di particolare pertinenza e interesse per la Commissione - e la relazione della sezione regionale di controllo della Corte dei conti sulla sanità ligure relativa al 2010. Abbiamo inoltre allegato tre documenti dell'Agenzia regionale: sullo stato di salute dei liguri, sul progetto dedicato alla cronicità denominato «Nocchiero» e sul sistema di valutazione.
Vorrei brevemente richiamare gli elementi fondamentali di aggiornamento della situazione, ma devo fare un piccolo passo indietro. Nel considerare l'andamento della sanità in questo decennio, lo suddividiamo in tre fasi. Nella prima, fino al 2006, abbiamo osservato un crescente accumulo di disavanzi dovuti a un sistema di difficile controllo, con duplicazioni delle strutture, figlie di una logica di concorrenzialità e competizione fra le singole Aziende. L'anno precedente, il 2005, avevamo superato il limite del 7 per cento, perciò siamo entrati nel regime di «accompagnamento» ed è stato varato il piano di rientro convenuto con il Governo.

 


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Dal 2007 al 2009, il sistema è stato sostanzialmente riportato sotto controllo dal punto vista economico, con risultati che hanno consentito di ridurre progressivamente l'imposizione fiscale che avevamo dovuto applicare quell'anno, e che pure era progressiva in base al reddito del contribuente e aveva esentato l'85 per cento delle imprese.
A oggi, l'imposizione fiscale sui redditi riguarda esclusivamente quelli superiori ai 30.000 euro annui - l'aliquota dell'addizionale è pari a 0,5 per cento - mentre l'addizionale sull'IRAP è applicata soltanto, per adesso, a quattro categorie: le imprese finanziarie e bancarie, le assicurazioni e le imprese energetiche.
Qui sorge il problema del terzo periodo, il biennio conclusosi nel 2011, che in questa relazione abbiamo denominato il biennio del sottofinanziamento. Infatti, a causa di una modifica del calcolo della «pesatura» degli anziani determinata da un'iniziativa ministeriale, siamo stati duramente penalizzati e, per la prima volta nella storia delle regioni, nel 2010 abbiamo ricevuto meno soldi dell'anno precedente: si tratta di soli 20 milioni di euro in meno, grazie a un'azione di solidarietà all'interno della Conferenza Stato-Regioni, altrimenti ci saremmo ritrovati con ben 128 milioni di euro in meno.
Credo che questo sia emblematico di quanto non ci si aspetterebbe: una regione che realizza gli obiettivi del piano di rientro ed esce dall'accompagnamento ha ricevuto una penalizzazione durissima. Altrettanto è avvenuto nel 2011; in questi due anni abbiamo lavorato per contenere il disavanzo al di sotto del 5 per cento e per evitare di tornare in accompagnamento e di avere un'imposizione fiscale che noi ritenevamo, e continuiamo a ritenere, difficilmente sopportabile dalle famiglie e dall'economia della nostra regione.
Abbiamo ripianato i disavanzi del 2010 con la tassazione cui facevo riferimento prima, già limitata ad alcune categorie, e abbiamo utilizzato risorse del sistema, della Regione. Per il 2011 ripianiamo facendo ricorso a una seconda cartolarizzazione - la prima risale al 2007 - e vendendo 80 milioni di euro di patrimonio, recuperando così le condizioni per poter tenere un equilibrio rispetto ai 144 milioni di euro di disavanzo del 2011.
Il 2012 è per noi l'anno in cui, non avendo più beni da vendere - almeno non in quantità significativa - dobbiamo assolutamente riportare il sistema in equilibrio; il piano di risanamento che stiamo perseguendo prevede una manovra, tra entrate e uscite, pari a 170 milioni di euro. È una manovra molto pesante, pari al 5 per cento del nostro Fondo, che persegue anche l'obiettivo di allinearci ai costi standard e quindi alle performances delle altre regioni che hanno comportamenti più efficienti. Non so se ci riusciremo, ma credo che ad oggi possiamo dire che stiamo lavorando intensamente in questa direzione, benché sia tuttora difficile capire se riusciremo a centrare l'obiettivo, per il raggiungimento del quale abbiamo impegnato fortemente tutte le nostre Aziende.
Non volendo intrattenere troppo a lungo la Commissione su questo tema, rimanderei alle domande che i commissari presenti desiderano rivolgerci e, ovviamente, ai testi che abbiamo presentato. Grazie.

PRESIDENTE. L'assessore ha presentato una corposa relazione, che sarà sicuramente utile per un aggiornamento dei dati di cui la Commissione è già in possesso. Tra l'altro, nella sua introduzione, l'assessore ha ripercorso le tappe che hanno visto la Liguria impegnata a superare quella fase di crisi e di difficile uscita dall'accompagnamento; l'azione della Regione ha avuto il sostegno dei Ministeri nel biennio 2007-2009, mentre per gli anni 2010-2011 lo sbilanciamento che si è determinato è stato superato da un limitato aumento dell'IRAP e nel 2011 - come è stato detto - dalla cartolarizzazione, ossia dalla vendita di parte del patrimonio.
Do ora la parola ai colleghi che intendano intervenire per porre quesiti o formulare osservazioni, ribadendo che l'assessore

 


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ha già presentato una documentazione che sarà utilissima ai relatori per definire il testo della relazione da sottoporre alla Commissione.

 

 
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Relazione Commissione errori sanitari sanità Regione Liguria: agenzia parlamentare

Post n°848 pubblicato il 12 Luglio 2012 da laura561

(AGENPARL) - 29 giu - "Un’organizzazione sanitaria frammentaria e disomogenea dovuta alla configurazione geografica del territorio caratterizzano la sanità ligure, rendendo problematica un’armoniosa distribuzione dei servizi, ma il percorso virtuoso intrapreso per il contenimento dei costi ha consentito alla Regione di uscire dal Piano di Rientro dal disavanzo. E’ il quadro della sanità ligure che emerge dalla relazione - approvata all'unanimità lo scorso 20 giugno - della Commissione parlamentare d’inchiesta sugli errori in campo sanitario e i disavanzi sanitari regionali, presieduta dall'on. Leoluca Orlando. Il quadro elaborato restituisce, pertanto, “una valutazione complessivamente positiva dei conti della sanità e dell'effettiva tutela del diritto alla salute dei cittadini”, come è stato affermato dagli onorevoli Lucio Barani e Massimo Zunino, intervenuti oggi alla conferenza stampa di presentazione dell'inchiesta parlamentare. Sulla base del materiale acquisito in occasione della missione a Genova del 18 ottobre 2010 e dell'audizione dell'Assessore alla salute della Regione Liguria, Claudio Montaldo dello scorso 28 marzo, la Commissione ha potuto, infatti, esaminare lo stato della sanità nella Regione Liguria, evidenziando - in particolare negli ultimi cinque anni - importanti scelte effettuate in direzione di una razionalizzazione delle risorse e dell'accorpamento di strutture ospedaliere. Interventi che hanno, tuttavia, consentito di mantenere un adeguato standard di servizi rispetto alle esigenze della popolazione".

Qualità-Costi: Positivo Andamento Della Razionalizzazione Nell’anno 2010 il risultato di gestione è stato di - 95,402 milioni di euro, le risorse aggiuntive derivanti dalle addizionali IRPEF e IRAP dell’anno di imposta 2011 hanno consentito la copertura del disavanzo 2010. Oltre all'aumento delle addizionali IRPEF ed IRAP, nella direzione di un risanamento dei conti, altrettanto importante ed efficacie è stato lo sforzo - evidenziato dal Piano sanitario regionale 2009-2011 e dal Piano di riqualificazione del servizio sanitario - di ridisegnanare la rete ospedaliera ligure perseguendo l’obiettivo di migliorare il rapporto qualità/costi, riducendogli sprechi, così come richiesto dal Patto per la salute. In base a quest'ultimo, infatti, per la 1 Liguria sono previsti 3,46 posti letto per acuti e 0,74 per la riabilitazione ogni mille abitanti. Per raggiungere tale obiettivo - considerando che l'organizzazione sanitaria ligure prevedeva, fino al settembre 2009, un numero di posti letto per acuti pari al 3,8 per mille e pari allo 0,43 per la riabilitazione - la Regione ha provveduto a tagliare 497 posti letto per acuti e ad incrementare di 334 i posti letto per la riabilitazione. Nell’evidenziare quindi il positivo andamento della razionalizzazione dell’offerta sanitaria, pur a fronte di un considerevole contenimento dei costi, non si può ignorare il permanere di molte difficoltà nell’affrontare una domanda sempre più crescente di bisogni di salute. Problematiche :

Liste D'attesa e Alto Tasso Di Invecchiamento Nel corso dell'indagine della Commissione sono emersi, infatti, alcuni profili problematici tra cui, in particolare il costo relativo al personale; i requisiti richiesti per la nomina dei direttori sanitari ed amministrativi; i tempi delle liste d’attesa. Una situazione aggravata dalla prevalente presenza di una popolazione anziana (il 27% circa è sopra i 65 anni e Genova è tra le città europee con il più alto tasso di anziani), che presenta bisogni sanitari importanti, legati alla cronicità delle malattie, con una pesante ricaduta economica sul sistema sanitario in termini di spesa, proprio per la lunga durata e per i costi delle cure. Una particolare riflessione nell’ambito delle criticità sanitarie più rilevanti, infatti, è ascrivibile alle patologie connesse alla disabilità, sia fisica che psichica. In merito a tale capitolo, permane un pesante squilibrio tra le aziende sia in termini di costi che di disponibilità di letti per assistenza. L’analisi del debito per l’anno 2010 evidenzia sostanziali differenze tra le Aziende: nel settore anziani, ad esempio, si passa da un indice di occupazione di 12,32 posti x 1000 abitanti superiori a 65 anni dell’ASL 5, al 16,95 dell’ASL 3.

L'EMIGRAZIONE SANITARIA, UN COSTO DI 140 MILIONI PER LA REGIONE Altro capitolo critico è l'elevata mobilità passiva che caratterizza la sanità ligure e che comporta un costo pari a circa 140 milioni di euro. Il dato è peggiorato negli ultimi anni perché, in quanto sottoposta a piano di rientro, la Liguria ha visto una riduzione del personale di circa 870 unità dal 2005 al 2010, con conseguente aumento delle le liste d’attesa e fuga verso altre regioni. Alla migrazione sanitaria sono interessate soprattutto quelle discipline che, pur di bassa complessità, possono trovare nelle regioni limitrofe centri di alta specializzazione facilmente raggiungibili dai pazienti delle varie Aziende sanitarie (ASL 5 verso la Toscana, ASL 2,3 e 4 verso il Piemonte). In particolare, circa un terzo della spesa della mobilità è ascrivibile al settore dell’ortopedia e della riabilitazione: o ortopedia e traumatologia per circa 32 milioni (più altri 20 milioni per riabilitazione); o chirurgia generale per circa 14 milioni; o cardiologia per circa 9 milioni; o cardiochirurgia per circa 7 milioni; o oculistica per circa 3 milioni.

SPESA FARMACEUTICA IN CALO, SPESA MEDIA PRO CAPITE DISOMOGENEA La spesa farmaceutica pro capite netta, per il 2011, è stata pari a 123,10 euro. Efficaci politiche per un suo complessivo contenimento sono state messe in atto dalla Regione Liguria negli ultimi anni: secondo i dati forniti da Agenas, infatti, si è passati da 239.465.973 euro nel 2010 a 225.609.172 euro nel 2011, con una complessiva riduzione del 5,8 % rispetto all’anno precedente.
La spesa media sanitaria per cittadino residente è pari, invece, a 1.969 euro. Dall'analisi, nello specifico, delle singole Asl, si notano evidenti difformità:
Asl 1 imperiese € 1.712,00
Asl 2 savonese € 1.894,00
Asl 3 genovese € 2.144,00
Asl 4 chiavarese € 1.810,00
Asl 5 spezzino € 1.847,00
Da parte dell’ASL di Genova, è evidente uno scostamento in più sulla media pari a circa il 9%, specchio di un'offerta sanitaria prestigiosa, sostenuta in particolare dalla presenza di qualificati complessi ospedalieri in grado di soddisfare la domanda di salute in tutte le discipline mediche. Tale condizione, anche se in misura minore, è rilevabile anche nel savonese.
Inferiore spesa media procapite si individua, invece, nelle provincie dell’imperiese e dello spezzino: non presentando una rete ospedaliera altrettanto adeguata, queste ultime, hanno maggiore difficoltà nel contenere le liste d’attesa sia per ricoveri programmati che per prestazioni specialistiche ambulatoriali e subiscono la forte attrazione delle Regioni confinanti (Piemonte e Toscana), soprattutto da parte delle strutture private convenzionate.
SISTEMA DI MONITORAGGIO DEL RISCHIO CLINICO, MODELLO DA SEGUIRE
Ha suscitato l'interesse dei membri della Commissione, l'efficiente Sistema regionale del rischio clinico di cui si è dotata la Regione Liguria: un sistema coerente con gli obiettivi di partecipazione dei professionisti e funzionale al raggiungimento del mandato delle organizzazioni sanitarie in tema di "governo clinico". L'iter che ha portato a questo risultato è stato incentrato sull'istituzione di una Commissione regionale di coordinamento per il rischio clinico: uno strumento per promuovere un approccio integrato all'interno delle strutture sanitarie e il conseguimento di adeguati livelli di sicurezza del paziente e degli operatori.
Sono state istituite, a livello di ogni Azienda sanitaria, le Unità di gestione del rischio (UGR), preposte a definire piani annuali di attività per l’individuazione delle azioni preventive, correttive e di miglioramento, nonché a creare un osservatorio epidemiologico aziendale sugli eventi avversi e sentinella.
Sono stati, inoltre, realizzati percorsi formativi sia di base, finalizzati alla conoscenza dei concetti in materia di rischio clinico, sia avanzati, finalizzati alla conoscenza degli strumenti per la prevenzione e la gestione del rischio.
Sono stati, infine, attivati progetti di buona pratica clinico-organizzativa (braccialetto identificativo del paziente, prevenzione delle cadute accidentali, gestione del rischio in chirurgia, uso sicuro dei farmaci), l’adozione di una scheda unica e l’avvio del sistema informativo degli errori in sanità che prevede una procedura di segnalazione degli eventi sentinella e la relativa trasmissione a Regione e Ministero.
Tale sistema di monitoraggio del rischio clinico costituisce una best practice che - secondo valutazione unanimemente espressa dai deputati membri della Commissione - si spera possa ispirare analoghe esperienze in altre regioni del nostro Paese.

 
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Nominato il nuovo Presidente della commissione errori sanitari ieri: è Antonio Palagiano di Italia dei valori‏

Post n°847 pubblicato il 12 Luglio 2012 da laura561

XVI LEGISLATURA

Resoconto stenografico dell'Assemblea

Seduta n. 664 di mercoledì 11 luglio 2012

INDICE



Modifica nella composizione della Commissione parlamentare di inchiesta sugli errori in campo sanitario e sulle cause dei disavanzi sanitari regionali e nomina del relativo presidente.

 

PRESIDENTE. Comunico che il Presidente della Camera ha chiamato a far parte della Commissione parlamentare di inchiesta sugli errori in campo sanitario e sulle cause dei disavanzi sanitari regionali il deputato Antonio Palagiano, in sostituzione del deputato Leoluca Orlando, cessato dal mandato parlamentare.
Comunico, altresì, che il medesimo Presidente della Camera ha nominato presidente della suddetta Commissione, ai sensi dell'articolo 2, comma 2, della relativa deliberazione istitutiva del 5 novembre 2008, il deputato Antonio Palagiano, in sostituzione del deputato Leoluca Orlando. Pag. 94
I migliori auguri ai due colleghi, ad uno per il compito di sindaco di Palermo, nel quale è impegnato, e all'altro per l'impegnativa presidenza di questa importante Commissione (Applausi).

 
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Massa: trasferito il giudice Paolo Puzone

Post n°845 pubblicato il 12 Luglio 2012 da laura561

Senza dare nell'occhio, solo una mezza riga in cronaca massese, è stato trasferito il dottor Paolo Puzone da Massa a Pontremoli dal 1 marzo 2012, motivazione mancanza di organico a Pontremoli. Il dottor Puzone è quel giudice che ha concluso che il caso Marcucci e Lorenzini è un incidente causato dal pilota e dal vento. Ovviamente lo possono trasferire ovunque il dottor Puzone, basta che al momento opportuno il livello politico garantisca che il dottor Puzone possa dirci come mai non fece fare l'autopsia sul cadavere carbonizzato di Sandro Marcucci ma con gli organi interni intatti e poi su Silvio Lorenzini risparmiandoci 20 anni di terribili timori sulla causa vera di quelle morti. E poi c'è mancanza di organico anche a Massa: che strana motivazione per questo trasferimento in una sede come quella di Pontremoli non certo importante come Massa del dottor Puzone, non credete? laura picchi

 
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Dimissioni Orlando da parlamentare: nota a titolo personale di Laura Picchi

Post n°844 pubblicato il 12 Luglio 2012 da laura561

13 giugno 2012 la Giunta per le elezioni ha dichiarato la incompatibilità di Orlando : http://documenti.camera.it/leg16/resoconti/commissioni/bollettini/html/2012/06/13/16/comunic.htm#data.20120613.com16.bollettino.sede00010
Orlando ha presieduto la Commissione errori sanitari in data 6 e 20 di giugno 2012, 4 luglio 2012.

Questa è la sentenza della Corte Costituzionale che dava ragione al giudice a quo che non conta la legge siciliana, ma quella nazionale e quindi il regolamento della Camera per le incompatibilità: http://thelorereport.blogdo.net/sentenza-consulta-su-incompatibilita-sindaco-parlamentare-ecco-il-testo/

in base alla quale la giunta per le elezioni s'è pronunciata.

Nella lettera al Corriere della Sera il Sindaco di Palermo ha ammesso che era ancora Parlamentare e che le aveva solamente annunciate le dimissioni, che come aveva detto nella lettera del 24 maggio 2012 le avrebbe date il 9 di luglio quando avrebbe giurato lui da Sindaco e il consiglio comunale, poi ha scritto nella stessa lettera di risposta ad Aldo Grasso: "Inoltre – continua Orlando - Grasso dimentica anche che rivesto, ancora per pochi giorni, la carica di presidente della Commissione Errori Sanitari della Camera e che, per il passaggio di consegne e il completamento di alcune relazioni d’inchiesta sul servizio sanitario nazionale e da ultimo sulle Regione Liguria, è occorso del tempo. "

E' del tutto chiaro che ogni polemica a titolo personale sulla questione dimissioni non date subito appena eletto con il Sindaco Orlando è chiusa con le sue reali dimissioni del 9 luglio 2012, come termine ultimo per scegliere tra la carica di Onorevole deputato e sindaco Orlando aveva il 13 luglio 2012, essendo che il parlamentare dopo che è stata pronunciata dalla giunta per le elezioni l'incompatibilità per legge ha 30 giorni per decidere.
Ho augurato su facebook al Sindaco Orlando buon lavoro nell'interesse di Palermo e i Palermitani che entrambi amiamo.

Comunicato del Comune di Palermo arrivatomi prima per email e poi pubblicato da Leoluca Orlando sulla sua pagina di facebook:

Stamattina ho giurato davanti al Consiglio comunale, appena insediatosi, ho firmato a Sala delle Lapidi la lettera di dimissioni dalla carica di parlamentare della Repubblica che sarà consegnata immediatamente al Presidente della Camera dei deputati, Gianfranco Fini.

Di seguito il testo della missiva.

Roma, 9 luglio 2012
Onorevole Presidente,

facendo seguito a quanto già preannunciato al Presidente della Giunta delle elezioni in data 24 maggio 2012, comunico che in data odierna ho prestato, da Sindaco di Palermo, giuramento in occasione della prima seduta del neoeletto Consiglio comunale della mia città.
Con la presente, pertanto, confermo e formalmente presento le mie dimissioni da parlamentare membro della Camera dei Deputati, e invio a Lei e, per Suo tramite, ai Colleghi tutti i migliori auguri di buon lavoro nell’interesse del Paese.
Ritengo, infine, doveroso esprimere il più sincero apprezzamento per lo spirito di collaborazione istituzionale dei componenti della Commissione parlamentare di inchiesta che ho avuto in questi anni l’onore di presiedere.

Cordiali saluti
Leoluca Orlando


Laura Picchi (a titolo personale)
 
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