Creato da miriam1mt il 28/11/2011

LA VITA COS'E'???

Una felicità che finora l'uomo non ha mai conosciuto: la felicità di un dio colmo di potenza e d'amore, di lacrime e di riso, una felicità che, come il sole alla sera, non si stanca di effondere doni della sua ricchezza inestinguibile e li sparge nel mare, e come il sole, soltanto allora si sente assolutamente ricca, quando anche il più povero pescatore rema con un remo d'oro! Questo sentimento divino si chiamerebbe, allora -umanità!

 

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Così gli Enti locali "salvano" l'Ue. Ecco la ricetta parte dal "basso"

Post n°1624 pubblicato il 22 Giugno 2012 da miriam1mt
 
Tag: crisi

Venerdì, 22 giugno 2012 - 08:30:00

 


LIBRO INTERNA

LEGGI L'INTRODUZIONE DI GUIDO PODESTA', PRESIDENTE DELLA PROVINCIA

Di Mariela Golia

L'azione responsabile e convinta degli enti locali potrà essere decisiva per la costruzione dell'Europa. Ne è convinto Carmine Pacente, responsabile del servizio Europa della Provincia di Milano e autore del libro "La dimensione locale delle politiche comunitarie. L'Ufficio Europa degli enti locali" (Egea Editore). 

"Molti sostengono che il 2012 è una anno cruciale. L'Europa si trova al bivio: o c'è il rilancio o la disgregazione sotto i colpi delle spinte governative da parte dei vari Stati. Il nodo da sciogliere è la legittimazione democratica dei vertici delle Istizuzione comunitarie e la partecipazione dei popoli. Da più parti si propone l'elezione diretta del presidente dell'Europa, che dovrebbe accorpare i poteri del presidente della Commissione e del Consiglio, maggiori poteri al Parlamento Europeo, la cessione di sovranità. La crisi ha infatti dimostrato che la asimmetria tra le politiche monetarie, che sono integrate, e quelle fiscali, che sono nazionali, non regge. Attraverso questo volume lanciamo un'altra suggestione: ovvero non solo queste necessarie decisioni ma anche la costruzione dal basso di una coscienza europea da parte dei cittadini e delle pubbliche opinioni. E chi se non gli enti locali che operano e che i cittadini sentono vicini possono comunicare e dimostrare ai cittadini che l'Europa è indispensabile e necessaria per la loro quotidianità".

In che modo?
"In termini di attrazione di finanziamenti da parte delle Istuzioni europee, partecipando ai programmi comunitari che servono a concorrere per lo sviluppo locale, per l'internalizzazione del territori, per lo scambio di buone pratiche e per la costruzione di una comune coscienza europea delle comunità".

Dagli enti locali può quindi partire il rilancio dell'Ue?
"Possono concorrere a comunicare e a dimostrare ai cittadini che l'Europa è necessaria. Partecipare ai programmi comunitari vuol dire non solo attrarre risorse ma anche scambiare buone pratiche che sono spesso vincenti e replicabili nei territori. Se una politica viene applicata in un contesto, provincia dell'Ue, la partecipazione attraverso network internazionali a progetti comuni può renderla replicabile in altre città".

Avete anche svolto una ricerca.
"E' stata condotta sul campo nel 2011 col supporto di Anci (Associazione Nazionale Comuni italiani) e Upi (Unione province d'Italia). Abbiamo sottoposto un questionario alle province italiane e più del 70% ha risposto. Abbiamo fatto un secondo questionario di approfondimento rivolto a 14 province e un'altro somministrato ai comuni metropolitani italiani. Per capire in che termini partecipano ai programmi comunitari, in che termini sono inseriti in network europei, quanti progetti presentano, quanto finanziamento ricevono da Bruxelle".

Quali sono stati i riscontri?
"C'è un trend positivo, in crescita, la consapevolezza sta aumentando ma il lavoro è ancora molto. Abbiamo realizzato questo volume con il patrocinio di Anci, Upi e della Commissione Ue, la rappresentanza a Milano. Poi abbiamo raccolto testimonianza di esperti e studiosi ma anche di amministratori locali autorevoli che hanno lo sguardo rivolto verso l'orizzonte europeo come il presidente della Provincia, Guido Podestà, il presidente di Anci Lombardia, Attilio Fontana, che ha firmato le conclusioni, e anche dei massimi livelli delle istituzioni comunitarie come Gianni Pittela, vicepresidente vicario del Parlamentio europeo ed Enrico letta il cui percorso formativo e umano è tutto all'insegna dell'Europa".

Una previsione. L'Europa ce la farà?
"Sì, perché se non ce la fa sono guai per tutti e per i paesi più deboli come l'Italia. Ce la farà con l'aiuto di tutti e degli enti locali".

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