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Giornata speciale per una Persona Speciale : Auguri figliolo.

Post n°682 pubblicato il 16 Novembre 2011 da paperino61to

Oggi è una giornata speciale in casa del papero, l’altra sarà a metà giugno all’incirca.

Speciale perché il pargolo come lo chiamo  compie gli anni : 24 !

Come passa il tempo guardando i figli crescere, sembra ieri quando ha emesso il primo vagito contestando già la nurse. Dico contestando perché di carattere contesta tutto, a volte con ragione a volte molto meno.

Un fagottino che stava in una mano, e alcune cose sono impresse nonostante siano passati tanti anni. La prima, c’era ancora mia suocera viva, ed era con me ad aspettare che l’infermiera comunicasse notizie del parto e del sesso del nuovo arrivato.

Il ginecologo non ha mai detto cosa sarebbe stato, soleva sempre dire : “ Ha il sesso nascosto”. Non che per noi importasse molto. Come la maggior parte delle suocere (a casa mia da ambo le parti) tifavano per una bimba.

Di conseguenza quando l’infermiera esce dalla sala parto e fa il mio cognome, ci informa che Daniele è nato e sta benissimo. La suocera le risponde: “ Non è possibile, ha sbagliato, deve essere una bimba “. La guardo sgranando gli occhi e dicendo se era passata prima in Giamaica (per via di certa erba da fumare), ma l’infermiera riconferma tutto. Sorriso da parte mia. Poi telefono a casa, risponde mia madre, che al solo sentire la parola maschietta, esclama un: ah nooooooo!

Passo poi alle nonne, la materna si accoda sulla stessa linea, al che mi son detto stop alle telefonate, ma poi non potevo, per fortuna la paterna ci fa gli auguri al di là del sesso del nascituro.

Ricordo anche quando è venuto a casa, nel suo passeggino imbottito come se si trovasse dentro un sarcofago, prima di svestirlo ho pensato arriviamo a primavera.

Che bello però avere un fagottino tra le mani con la sua pipota (ciuccio) che dorme e mangia. Già a quell’età si vedeva che aveva più feeling con la mamma che con me, sarà per via del cordone ombelicale, presumo.

Quando eravamo soli io e lui, la mamma era al lavoro, uno dei suoi passatempi preferiti era il seguente:  aspettava che la nonna uscisse o che la mamma non fosse ancora rientrata, per divertirsi a mie spese : riempire il pannolino di santa cacca ( mi spieghino come fa una cacca essere santa , io non l’ho ancora capita adesso), ma usare questa parola ( riempire ) è un eufemismo. Il tutto accompagnato dall’emulare un putto di una fontana qualsiasi, che volesse benedirmi nel cambiamento di pannolino ?

Nulla valeva a pregarlo di fare questo gioco quando la nonna era in casa o aspettare la santa mamma, nisba. Allora mi sorgeva spontanea la domanda : “ ma come fa un buchetto minuscolo a riempirti da capo a piedi ? “.

Già si notava il detto :  “ sono nella merda “, detto che questa generazione, in effetti, lo è.

Per dormire aveva preso la piega che o si cantavano delle ninne nanne, oppure dovevamo andare con lui (ma questo più avanti con gli anni, per fortuna ha poi smesso quando è nata la sorella). Ebbene a cantare dopo un po’ la gola, si secca e ci si stufa anche.

Appena smettevi ecco l’anima del contestatore, strillava a più non posso, allora il papero genio le viene in mente di comprare una cassetta musicale, risolto il problema dite? In parte perché appena finito, il lato A bisognava esser lesti a mettere il lato B e cosi via, ma ovviamente la cassetta dopo un po’ stufava e allora compriamone un'altra e così via. Volevo provare con l’Hard rock ma avevo timore che al sorgere dell’alba fossimo ancora lì tutti e tre ben svegli.

Poi passano gli anni tra vari giochi, (allora giocava ancora con noi e soprattutto se dicevi di stare zitto ci stava, mugugnando ma stava, ora no comment.)e arriva il primo giorno di asilo. Tremanti lo lasciamo alla maestra in lacrime, e così i giorni seguenti. Al che non sopportando più questa vista, chiediamo alla maestra come si comporta, se piange, se sta in disparte, ecc.

Mi fa accomodare dietro a una porta e mi dice : “ guardi suo figlio, la lasciato che piangeva vero ? Guardi ora. “

Ci credete che appena io ero sparito sto fetente saltava come un grillo diventando un capo banda? Alla faccia della nostra disperazione. Poi come un attimo arriva la scuola, prima elementare, prima media, dove i professori si lamentano che non riesce stare fermo, sapete loro li vogliono come automi,scattare quando dicono loro e parlare quando lo richiedono.

A tredici anni va con un suo compagno di classe per una vacanza studio a Dublino in famiglia, a fatica la professoressa convince a non mandargli via, li stavano mettendo a soqquadro la casa, loro dicevano che la ravvivano, la verità starà come il solito a metà. I primi amori, le prime passioni, discussioni.

Alle superiori le prime avvisaglie di contestatore, in quarto liceo decide di mettersi contro il collegio dei docenti, a colpi di volantini sulla bacheca. Un professore ne metteva uno e lui di rimando rispondeva e viceversa. Succo del discorso: segato!

Passato, l’esame arriva l’università, ovviamente quando ci sono le manifestazioni o contestazioni, lui c’è. È immortalato in un mensile chiamato XL della Repubblica (se non erro) in bella vista nell’aula.

Poi l’impegno No TAV, nei centri sociali, una volta alla settimana  vanno a far la spesa  nel mercato rionale per i più abbietti.

Mette su un complesso, dove suona il basso (lo invidio io mai suonato con nessuno), ma dura poco nonostante un demo carino si scioglie per divergenze e dopo aver partecipato a Pagella rock.

Tanti bei ricordi e sicuramente ne verranno altri, tante discussioni dove ognuno la vede in maniera diversa, magari anche alzando la voce, ma con la consapevolezza che un papero vuole un Bene immenso al suo paperotto e che ne va Fiero e Orgoglioso.

 
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