Creato da: paperino61to il 15/11/2008
commenti a caldo ...anche a freddo..

Area personale

 

Tag

 

Archivio messaggi

 
 << Agosto 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
      1 2 3 4
5 6 7 8 9 10 11
12 13 14 15 16 17 18
19 20 21 22 23 24 25
26 27 28 29 30 31  
 
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 

FACEBOOK

 
 

I miei Blog Amici

Citazioni nei Blog Amici: 88
 

Ultime visite al Blog

elyravcassetta2nomadi50paperino61torbx1dglg1b9Dott.FiccagliaQuartoProvvisorioDoNnA.SArianna1921jezabel777zoppeangelogianbrainOPIUMPASSIONE
 

Ultimi commenti

Chi può scrivere sul blog

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 

 

 
« Analogia limitata ..purtroppoCosa non si fa per essere notata »

Auto biografia del papero ( quinta parte )

Post n°765 pubblicato il 16 Febbraio 2012 da paperino61to

Nei momenti di svago andavo con mio padre,raramente veniva mia madre con noi, era piuttosto casalinga,al parco Carrera o Pellerina. Per chi non è di Torino è uno dei più grandi parchi della città. Adoravo andarci, mi immergevo in uno dei personaggi mitici di allora, Tarzan.

D’estate in costume, con un coltellino di legno, vagavo per l’intero parco,immaginando avventure fantastiche, certamente il leone o la pantera, avevano al massimo la forma di un cane, ma quando si è piccoli non si sta troppo a notare la differenza.

In questo parco a quell’epoca vi era la piscina pubblica, nel senso che chiunque poteva fare il bagno( era gratis totalmente ) e soprattutto i bisogni . Lì ho imparato a nuotare e non certo perché ne sentissi il bisogno nonostante sognassi di essere un piccolo Tarzan.

Ero ai bordi di un “ isolotto “ così lo chiamavamo perché aveva quella forma, dove la gente poteva andare a prendere il sole, mangiare ecc..coperto in parte da alberi. L’acqua in quel punto era piuttosto alta, e per chi non sapeva nuotare non era l’ideale per imparare. Fatto sta che ero con mio padre che passeggiavamo e un tizio di corsa mi spinge ( senza volerlo ) giù in acqua. Panico totale, io giocavo a Tarzan non a essere Namor principe di Atlantide( NdR). Tra una bevuta e l’altra cercavo di stare a galla, mio padre mi osservava e con calma mi dice : “ ti sembra di andare a fondo  ? “. No, le risposi e altra bevuta, poi evidentemente come fanno i paperi ho incominciato a muovere i piedi ,  da lì ho capito che era meglio non stare ai bordi di una piscina, ci sono modi meno traumatici per imparare a nuotare.

Mio padre aveva degli amici strani,  nel senso , che si improvvisavano loro maestri nell’insegnare. Uno ad esempio prese molto a cuore di farmi imparare ad  andare in bici. In questo parco ci sono parecchi sali e scendi ideali per la bici. A quel tempo  giravo con la mia Harley a quattro ruote, nel senso che avevo ancora le rotelline. Un bel giorno, l’amico di mio padre mi porta su una collinetta.

Avete presente guardando dall’alto verso il basso, la sensazione che comporta ? Chi scia lo sa bene, non c’è solo l’adrenalina, specialmente all’inizio, c’è una cosa che si chiama Fifa. Ebbene ,a questo amico di mio papà spuntò la lampadina di Archimede,  tolse le rotelline, dopo di che mi mise sul seggiolino della bici, e voilà , una piccola spinta e giù per la discesa. Ovviamente non era una discesa senza intoppi, in un parco mica volete che manchino gli alberi ? Infatti c’erano !

Tra uno slalom e l’altro per evitare di diventare parte integrante del’albero arrivai a fine corsa. Mio padre tirò un sospiro di sollievo, io guardai i miei pantaloncini, per la fifa ....avevano preso un altro colore.

In quell'estate imparai una cosa , quando e soprattutto se sei piccolo non fidarti mai di chi ti vuole insegnare qualcosa, prima domanda che cosa e poi valuti accettare.

 

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 
Vai alla Home Page del blog

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963