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il crocicchio

Post n°1064 pubblicato il 29 Ottobre 2012 da paperino61to

Buona sera.... eccomi di nuovo tra voi e vi propongo un raccontino in cui la leggenda si mescola con la realtà. Spero vi piaccia e che in qualche modo, vi possa  far aprire le porte sul quel mondo musicale fantastico chiamato Blues. Mettetevi comodi..

Stavo camminando da tempo. La frase che ripetevo dentro di  me
era sempre la stessa : “ Dove diavolo sono finito ?  “
Era notte, una notte senza stelle, il cielo scuro minacciava pioggia. Alzai il bavero della giacca, spirava un’aria gelida .
Accesi una sigaretta e mi guardai intorno, ero su una strada sterrata  di campagna. Intorno a me solo campi, il silenzio era rotto solo dalla mia voce, urlavo nella speranza che qualcuno mi sentisse, ma essa si perdeva nel vuoto.
Non so per quanto tempo camminai, non avevo l’orologio , e questo lo trovai strano, ero sicuro di averlo. Avevo tante domande ma nessuna risposta , e a quanto vedevo nessuno poteva darmene.  Quello che trovavo anche strano era che il sole non sorgesse, solo buio dietro e davanti a me , eppure ne ero  certo, camminavo da troppo tempo ormai!
Avevo le scarpe impolverate, qualche goccia incominciava a cadere.
 “ Perfetto , ci mancava anche questa “ . Accesi un'altra sigaretta, mentre continuavo ad andare avanti, sperando di trovare un’anima viva.
 
“ Hey amico, ne hai una anche per me? “.


                      

A quella domanda trasalii , spaventato a morte. Da dove arrivava

  questo tizio ? Non c’era un attimo fa, ne ero sicuro.

“ Allora amico, il gatto ti ha mangiato la lingua ?  “  era una voce roca, sembrava quasi provenisse dall’inferno.

“ No..signore  “ dissi , senza sapere perché lo chiamassi signore, ma fu la prima cosa che mi venne in mente. Guardai nel pacchetto , ne avevo ancora due, decisi di dargliele.

“ Grazie amico , sei gentile . Come ti chiami ragazzo?  “.

“ Eric..signore “.

“ Piacere di conoscerti Eric. Dimmi, ma che ci fai da queste parti? “

“ Bella domanda , non lo so signore. Non so come sia capitato qui e manco so dove mi trovo “ dissi con una voce tremolante, quel tizio mi metteva a disagio, da dove era spuntato ?

“ Ha tanta importanza per te sapere dove ti trovi ? Guarda me, io sono qui con te, un ragazzo sconosciuto, mai visto prima nel cuore della notte, ma non mi pongo di sicuro questa domanda  “

Provai ancora di più i brividi. Guardai di nuovo intorno a me, solo campi e una stra…Non riuscì a pensare la parola per intero! Non ero su una strada unica e impolverata, ero in un  crocicchio, due strade che formano una croce. Eppure ne ero sicuro , non c’era quell’altra strada, per buio che era, una strada la si vede.

 

                    

 

 

 

E manco il tizio c’era, avrei voluto urare la mia paura, era un sogno ? Un incubo ? Ero morto e non lo sapevo, ecco la mia risposta , ero morto  e stavo camminando nel limbo.
Come se il tizio avesse letto nella mia mente disse :  “ Calmati ragazzo , non sei morto “.
“ Come fa a dirlo ?  “ domandai.
“ Diciamo che ho una certa esperienza in materia. Che fai nella vita ? Studi o cosa ?“  “ Studio  signore, ma il mio sogno è diventare un grande  bluesman. Suono anche in alcuni locali della mia città “.

 “ Bravo Eric, non fare mai morire i tuoi sogni “ dicendo così, dal nulla ( ne sono sicuro ) tirò fuori una custodia, dentro vi era una chitarra.    
“ Devi credere sempre in qualcosa, soprattutto in te stesso , ricordalo  “ poi iniziò a suonare. Le sue dita scorrevano veloci sulla tastiera di legno , e ogni nota era piena di dolore. 


 

                   

 

La sua voce roca accompagnava la musica. Parlava di un tizio che si era venduto l’anima al diavolo per diventare una star. Ero ipnotizzato , non riuscivo a staccare gli occhi dalle sue dita. Mi sembrava che le corde, ora grondassero sangue. “ Allora Eric ,ti ho visto attento, molto attento “

“ Si signore, lei è fantastico. Vorrei avere io la metà della sua bravura “ risposi con convinzione. Pensai che da dove provenivo non si era mai sentito nulla di simile . Già da dove provenivo, questo era il punto, da dove, ma sapevo anche che in questo momento non me fregava nulla, volevo solo ascoltare quel tizio con tanto di cappello in testa suonare la chitarra.

“ Voglio accontentarti ragazzo, chissà che anche tu non diventi un blues man  anche se hai la pelle bianca “ e rise mentre attaccava un altro pezzo. Detestavo quella risata,  mi metteva a disagio, anzi meglio dire paura. Ma ero talmente perso  nella sua musica che questa passava in secondo piano.

Il cielo era sempre più scuro  e la pioggia scendeva sempre più copiosa. Quando  finì di suonare, depose la chitarra e disse  “ Non sono più giovane , è tempo che mi riposi  “.

Avrei voluto dirgli di continuare, di non lasciarmi solo, i miei occhi lo imploravano.

Lui indicò con un dito, innanzi a me e disse   “ Vai dritto per un paio di miglia, troverai cosa cerchi. Ora vai “ .

Non avevo nulla da perdere  ed incominciai ad avviarmi. Dopo un centinaio di metri mi voltai indietro, era ancora là. Domandai come si chiamasse.

La sua voce mi giunse da lontano, troppo lontano , ma capii chiaramente il suo nome “  Robert  Johnson, ragazzo. Questo è il mio nome  “.

“ Eric..Eric…sveglia , c’è una chiamata per te..cristo santo svegliati “.

Guardai chi mi stava chiamando, mi ci vollero alcuni minuti per capire dove fossi e chi urlava il mio nome.

Era il mio compagno di stanza. Stanza? Allora ero a casa. E’ stato tutto un sogno, un fottutissimo sogno. Volevo urlare la mia gioia, abbracciarlo e stringerlo a me, il caro vecchio compagno di stanza, ma rinunciai.

Andai al telefono, presi nota dell’indirizzo dove avrei dovuto  presentarmi. C’era un’audizione , cercavano un chitarrista.

Tornai di sopra a vestirmi, quando misi le scarpe rimasi a bocca aperta : erano sporche di fango e impolverate.

Andai all’indirizzo segnato, vidi “ Beck   “ sulla targhetta del campanello  e suonai,  trillò tre o quattro volte prima che mi aprissero. Venne una signora che mi domandò cosa volessi .

“ Buongiorno signora , mi hanno detto di venire qui per l’audizione, mi chiamo Eric  “.

La donna mi squadrò sorridendo poi urlò forte “ Jeff, c ‘è qui un ragazzo per l’audizione…lo faccio salire ? “ .

Da una stanza che rimbombava di suoni, sentì che diceva  “Eric chi ?” .

La signora riportò la domanda  e io risposi “ Eric Clapton,signora  “.

 

 

   

 Note di redazione :

I personaggi come avete letto sono principalmente due, il tizio di nome Robert Johnson ( 1911-1938 ). Su di lui circolano molte leggende ma la principale era quella secondo la quala, lui avesse venduto l’anima al diavolo , in un crocicchio per diventare un grande blues man.

Eric Clapton, vivente, che dire su di questo signore ? Pensate solo che negli anni 60’ non c’era concerto dove non apparisse uno striscione che recitava questa scritta “ Clapton is God “ (Clapton è Dio). Dell’ultimo personaggio quel Jeff Beck semplicemente un icona dove i due ragazzi suonarono nei leggendari Yarbirds.


 

 

Ps. questo post è stato pubblicato su  un altro Blog che definire Meraviglioso è poco : Fini la comèdie, se vi capita andate a vederlo, ne merita veramente la pena. Ora lo ripropongo anche qui da me. 

Un grazie di cuore va a Rosa che , ha scritto la presentazione e con bravura a fatto si che il video partisse in automatico nell'ascolto..prometto che imparerò eh eh...

 

 
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