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Serata " magica " al Pub

Post n°1152 pubblicato il 25 Dicembre 2012 da paperino61to

   Nel pub che frequento io  capita che ogni tanto qualcuno si aggreghi alla band che in quel momento sta suonando; ovviamente si conoscono tutti tra loro, però ho immaginato per una volta che un cliente qualunque venga preso a " forza " e messo sul palco con tanto di chitarra a dare una mano alla band che non è esattamente un gruppo di " cover ".

                       Buona lettura cari amici/ che


 

             

Il pub, come è consuetudine, nel fine settimana si riempie di gente. Giovani/e , signori/e attempate, tutte sedute ad un tavolo intente a godersi  chi la pizza e chi semplicemente un bel boccale di birra.

Il vociare riempie la sala, piccolina per la verità, ma accogliente.

              

Gli strumenti della band sono già pronti. La batteria ha rullato per la prova suono, le chitarre sono appoggiate nei loro sostegni, gli amplificatori sembrano motori pronti a rombare al massimo della potenza, guardo la marca : Marshall .

Penso subito che questi musicisti si trattano bene, accidenti , non è da tutti avere amplificatori del genere.

Sto sorseggiando la mia solita birra quando un tizio sta facendo domande alle persone sedute ai tavoli. Scuote la testa, lo sento dire :  " siamo nei guai , guai seri  ".

Arriva al bancone dove sono seduto,  mi guarda in silenzio, poi mi fa : " senti amico, spero tanto che tu sappia suonare la chitarra, sei la mia ultima speranza. Ti prego, dimmi di si  ".

Lo osservo e non so decidermi se è matto oppure se è un burlone. Sorseggio con calma la mia birra. Poso il bicchiere sul bancone e rispondo :  " si la suono ma non sono un asso  ".

Il suo volto esplode di gioia, mi abbraccia gridando :  " Non importa , se sai fare i soliti quattro accordi del cazzo che usano nel rock , amico mio, sei a cavallo  ".

 Poi prende fiato e mi dice se voglio provare, mi trascina letteralmente sul palco. Mi rifila in mano la chitarra, una Fender color azzurra.

Osservo lo strumento come fosse una reliquia, non oso manco sfiorarla. Sono intimorito e mi domando : " ora che faccio ?  ".

                             

       Il tizio me la collega all'amplificatore.  

 Mi  fa segno di strimpellare qualcosa,  accenno ad un riff degli AC/DC. La gente mi osserva, ma continua a parlare tra loro, qualcuno urla :  " suona sta cazzo di chitarra  ". Sorrido, è lo slogan che usiamo  quando deve iniziare un concerto.

Faccio qualche altra prova spaziando con vari riff per arrivare a un blues improvvisato. Sto per scendere quando il tizio arriva trafelato e mi domanda :  " Ti va di suonare con il gruppo ? Manca la seconda chitarra , non dirmi di no, altrimenti vado a spalar merda per tutto il resto della mia vita  ".

Oddio , suonare in una band!!!!! Il mio sogno da piccolo si sta esaudendo alla soglia dei 52 anni, meglio tardi che mai no ? Dico che posso provare ma di non aspettarsi granchè dal sottoscritto, non ho mai suonato con altri.

Domando che genere fanno e chi è questo gruppo. Risponde semplicemente :  " è solo rock'roll.  " Poi sparisce di colpo senza voltarsi indietro. Si mette dietro alla consolle del suono. Mi richiede di fare un altro pezzo, qualcuno domanda se conosco " Honky tonk woman " dei Rolling Stones.

Accenno di si ed inizio il riff cercando di cantare senza stonare troppo.

Sento un boato e la folla alzarsi in piedi, gasato ci dò dentro senza rendermi conto che il gruppo è entrato in sordina alle mie spalle.

La batteria macina assieme al basso il tempo in quattro quarti, la chitarra solista fa sentire il suo suono che sale fino su al cielo. La voce intona : 

 


" I meet a gin soaked, bar room queen in Menphis. She's tried to take me upstars far a ride. She had to heave me right across her shoulder. Cause i just can't seem to drink you of my minds. It's the honky tonk woman, gimme gimme gimme the honky tonk blues ". 

                               

Solo a quel  punto guardo i miei compagni che sorridendo mi incitano a non smettere di suonare, e per farmi sentire a mio agio, tutti insieme  mi fanno la linguaccia.

 Vado avanti per un paio d'ore senza smettere mai cercando di  non sfigurare davanti al gruppo. Il pubblico vorrebbe che suonassimo tutta la notte  ma purtroppo abbiamo sforato l'orario . Il silenzio piomba sul pub.

Il gruppo mi stringe la mano e mi da pacche sulla schiena, capisco solo  " grazie  ". Il tizio che mi ha domandato se sapevo suonare torna verso di me con occhi lucidi e mi abbraccia continuando a ripetere che l'ho salvato.

DRINNNN...DRIINNNNNNNNN....DRIIIINNN !! 

Sta maledetta sveglia dice che devo alzarmi , un' altra giornata di lavoro mi aspetta. Mi alzo dal letto sorridendo , era tutto un sogno, io , il pub, la Fender e i Rolling. Peccato , mi dico, sembrava così  reale.

Vado a mettere su la caffettiera , con occhi ancora addormentati vedo un biglietto con su scritto : "  " Thank you very much Marco yours sincerely  " firmato : Mick, Keith e Charlie .

Dedicato al mio amico Franco che come me sogna di suonare in un Grande Gruppo di rock'roll...


 

                    

 
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