Creato da: paperino61to il 15/11/2008
commenti a caldo ...anche a freddo..

Area personale

 

Tag

 

Archivio messaggi

 
 << Agosto 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
      1 2 3 4
5 6 7 8 9 10 11
12 13 14 15 16 17 18
19 20 21 22 23 24 25
26 27 28 29 30 31  
 
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 

FACEBOOK

 
 

I miei Blog Amici

Citazioni nei Blog Amici: 88
 

Ultime visite al Blog

cassetta2elyravnomadi50paperino61torbx1dglg1b9Dott.FiccagliaQuartoProvvisorioDoNnA.SArianna1921jezabel777zoppeangelogianbrainOPIUMPASSIONE
 

Ultimi commenti

Chi può scrivere sul blog

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 

 

 
« La Storia del rock'roll...Buon 25 aprile »

i Demoni di Pristz

Post n°1336 pubblicato il 23 Aprile 2013 da paperino61to

 

 

 

               

 

“ So che non mi crederete mai, ma vi giuro signori della corte che tutto ciò che vi ho detto è la semplice verità. Difficile pensare che creature simili esistano se non nelle leggende dei nostri avi ,  ma non è così, questi esseri infernali sputati fuori dall’inferno esistono e girano tra noi.  Lilith , per voi la cara signora Lilith , era una di questi “, la voce  quasi afona di Curt Jorgens  riecheggiava nell’aula del tribunale di Pristz , paesino ai piedi delle Alpi austriache.

Un’ aula strapiena che era rimasta attonita e in silenzio per il racconto che l’imputato stava facendo, salvo poi esplodere nel finale, in un coro che si elevava alto fino al soffitto : “ A morte !! Impiccatelo ora !! “.

L’Imputato scosse il capo ed esclamò al suo avvocato : “ Poveri stolti , le loro anime dannate stanno portando linfa vitale al demone che verrà a reclamarle “.

                    


“ La corte si riunisce per il verdetto, portate l’imputato in cella “ urlò il Giudice per farsi sentire dalla folla inferocita. Jorgens fu riportato in cella, una cella attigua all’aula, due guardie armate erano innanzi alla porta .


L’Uomo sapeva quale poteva essere il suo verdetto, egli stesso avrebbe scritto “ morte “ sul biglietto, tutto era assurdo ma nell’assurdità si celava la verità. Andò a ritroso nel tempo con la memoria, da quando era arrivato in questo paesino di montagna cercando la pace che nella sua regione non aveva. Aveva trovato posto come maestro alla scuola elementare, era benvoluto da tutti, nel tempo libero si prodigava a dare cura ad ammalati , anziani soli e a tutte quelle persone che ne richiedevano la cura.

Passarono un paio di anni con  serenità poi  nell’inverno di due anni fa qualcosa mutò nel paesino, una folata di violenza senza senso l’aveva ghermito. Dapprima ci fu il ritrovamento di una donna sulle rive del fiume, si dette la colpa al cedimento del suo cuore,  poi un bambino letteralmente sbranato, e la colpa ricadde su un branco di lupi. Si susseguirono parecchi “ incidenti “ dove ognuno aveva una spiegazione logica, ma che il maestro Jorgens non condivideva.

 

                      

Da subito aveva avuto come un sentore che il Male si fosse annidato a Pristz, un male sotto forma di una donna : la signora Lilith. Costei era un ‘avvenente donna di quarant’anni, mora , occhi scuri come la notte più buia con una bella  parlantina e dai modi fini ;  ma c’era qualcosa in lei che  faceva dubitare Jorgens.

L’accento non era austriaco ne germanico ne tantomeno italiano ( nazioni confinanti )  ma sembrava piuttosto ad un attento esame , sloveno o rumeno, inoltre pur dicendo di essere cattolica fervente e praticante, in chiesa non la si vedeva mai, a casa sua non vi era l’ombra di una croce ne qualsiasi oggetto religioso ed  infine durante il giorno non la si vedeva quasi mai, solo dopo l’imbrunire ella usciva, mentre la maggior parte delle persone rientrava a casa.

                  

Coincidenze che Jorgens volle approfondire prima di accusare la signora di questi omicidi. Una notte, la famosa notte di Valpurga , la seguì senza farsi notare o almeno così credeva lui. La vide dirigersi fuori dal paesino, la temperatura era sotto lo zero ,l’aria gelida penetrava nel suo corpo nonostante fosse coperto da testa a piedi ,  ma al contrario,  la donna era vestita , si potrebbe dire,  in modo molto succinto.

                       

Si addentrò nella boscaglia ai limiti del paesino, percorse un sentiero dove solo l’ombra della luna aveva accesso. Poi si fermò in una radura, non grande per la verità, nascosta all’interno dello stesso bosco.

Vide che dal nulla apparvero dei candelabri , che  per magia si accesero senza che ella avesse avuto a portata di mano dei  fiammiferi,  poi incominciò a cantare in una strana lingua,  antica sicuramente ,penso Jorges , ma quanto antica ? D’improvviso oltre al canto ella accompagnò le frasi che diceva con un ballo, uno di quei balli lascivi che erano riprodotti solo sui libri al tempo dell’Inquisizione se non addirittura all’origine del mondo.

Una folata di vento lo fece trasalire , urlò , e quell’urlo fu fatale,la donna l’aveva visto. Nei suoi occhi neri lampeggiarono due fiamme,mentre la bocca non era più quella sensuale di una donna di quarant’anni ma sembrava piuttosto una creatura di un altro mondo.

L’Uomo scappò di corsa, incespicando più volte mentre dietro di lui risuonava forte una risata macabra, ora era sicuro che l’aveva visto. Arrivato a casa senza avere più fiato in corpo, prese la Bibbia ed iniziò a pregare,nella speranza che Dio potesse aiutarlo.

                   

La luce del giorno lo vide inginocchiato e con la Bibbia in mano, cosa poteva fare ? Nel frattempo delle urla lo destarono dai suoi pensieri, avevano trovato un altro corpo, stavolta appeso ad un albero. Sentiva che parlavano di suicidio, lui sapeva che non era così, era stata quella donna o creatura. Scese dalla sua camera e andò a vedere il corpo. Era un uomo , il caro Ernest,  il tutto fare del borgo, era appeso ad un ramo , un ramo  troppo in alto per arrivarci, per di più senza nessuna scala  intorno all’albero.Nessuno degli abitanti seppe rispondere e nessuno di essi tenne in considerazione questa domanda,manco il minuto corpo di polizia locale che cercava di capire cosa fosse successo.

Tra la folla vide Lilith, un sorriso di scherno le comparve sul suo volto. Sentì il sangue ribollirsi e andò incontro a lei. Voleva dire tutto quello che aveva visto nel bosco , in quella maledetta radura. Arrivò al punto dove la donna si trovava, ma con stupore non era più lì, era scomparsa. Una voce le giunse all’orecchio : “ Smettila di seguirmi o la prossima volta mi divertirò con te..sei un bel giocattolo lo sai ? “.

Si guardò intorno per vedere chi aveva pronunciato quella frase, anche se lui lo sapeva già, ma la donna non c’era o almeno la sua presenza visibile non era notata da nessuno dei presenti , Jorges compreso.

                 

“ Non tornai a casa, ma andai da Padre jacob “ , ero deciso a raccontargli tutto ciò che avevo visto e i sospetti su quell’essere immondo. Il prete mi accolse nella canonica, ma appena accennai al motivo della visita cambiò atteggiamento : da cordiale a ostile. Mi diede del pazzo visionario, insultandomi con nomi scurrili ,non sembrava neppure lui ma un'altra persona. Venni spinto a forza fuori dalla porta e minacciato che se avessi rimesso piede lì dentro ne avrei pagato le conseguenze.

                

“ Dio mio che fare ? “ gridai forte al cielo. L’Indomani mattina presi il treno per Graz e andai alla Biblioteca civica, presi parecchi libri sui demoni , i loro nomi, le usanze e i loro comportamenti . Sfogliando quelle pagine trovai una figura  era identica alla signora Lilith e anche il nome era quello di un demone.

Lessi anche dei libri sulla magia e su esorcismi, tutto quello che avrebbe potuto servire per sconfiggere il male. Era quasi notte quando tornai a casa, per le strade non vi era anima viva, ma percepivo il profumo del male che  stava entrando nelle case degli abitanti ignari. Dovevo agire al più presto ma come  e , soprattutto , chi mi avrebbe aiutato ?

                

Provai ad accennare  qualcosa alla locanda ma nessuno degli avventori mi diede retta,  tutti elogiavano la bella Lilith che gli aveva stregati. All’indomani avrebbe tenuto una cerimonia per il solstizio d’estate, ebbi un fremito di paura, uno dei libri letti parlava che se pronunciate certe parole  , si sarebbero spalancate le porte dell’inferno e gli esseri immondi sarebbero usciti per prendere le anime dei presenti.

                  

La dovevo assolutamente fermare. Andai nella mia stanza , copiai di pari passo la formula trovata per ricacciare indietro i demoni, poi scesi in cucina di soppiatto e presi un coltello, avrei dovuto estirpare il cuore e bruciarlo , ma prima lo dovevo bagnare di acqua benedetta. Andai in chiesa , sforzai  la porta del retro della canonica. Padre Jacob non si accorse di nulla, era intento a pregare, ma la sua voce non aveva più nulla di umano.

Nel frattempo un'altra vittima era caduta sotto le mani ,  anzi gli artigli del demone, la signora Curtiz. Un uomo di nome Alfred  l’aveva trovata mentre  tornava da una festa di compleanno , gridò aiuto ma nessuno degli abitanti uscì dalle loro case. Mi vide e venne incontro afferrandomi per un braccio e mi portò a vedere lo scempio fatto sul corpo della povera donna. Guardandomi negli occhi disse : “ Mastro Jorges fermi tutto questo, la uccida ,  la prego “ e scappò via.

Anche lui aveva intuito qualcosa ma aveva troppa paura, decisi che dovevo farlo e al più presto. Mi recai nella radura sperando di trovarla là e così era, il demone stava ballando , sembrava sotto effetto di droghe, i suoi canti erano lascivi come il suo ballo.


Non si accorse di me, solo a pochi passi si rese conto e si voltò, nei suoi occhi odio e sfida : “ Bene impavido eroe ,  sei venuto a celebrare la tua morte vedo !! “ .

                  

La fissai , era bellissima lo devo ammettere , il suo profumo mi inebriava la mente, la rendeva intorpidita, ma sapevo che era un demone e risposi : “ No , la tua “. Estrassi velocemente il coltello , non si aspettava questa mossa e credo che non immaginasse  neanche che avessi un’  arma con me. Il fendente mirò dritto al suo cuore , il sangue sgorgò insieme all’urlo. Guardò stupita e cercò in qualche modo di afferrarmi con i suoi artigli ma non vi riuscì, continuavo a colpirla sempre nello stesso punto : il cuore. Alla fine si accasciò, i miei vestiti era inzuppati del suo sangue, estirpai il cuore e dopo avergli rovesciato l’ampolla di acqua consacrata recitai le parole per fare tornare nelle viscere il demone.

                 

La terra si spalancò e una nuvola di fumo nero , o almeno credo , s’infilò nel crepaccio aperto per poi richiudersi subito dopo, solo a quel punto svenni. Mi ritrovarono il giorno dopo, e venni rinchiuso nella cella del piccolo posto di polizia. Cercarono la signora Lilith e non trovandola , diedero la colpa a me della sua uccisione, ma senza capire il motivo per cui l’avessi fatto e mi addebitarono anche gli altri omicidi.

Andarono da padre Jacob perché mi  confessasse e quando venne capii che  avevo si sconfitto un demone ma l’altro era ancora vivo e mi stava davanti ridendomi in faccia , e prima che andasse via disse : “ Prega il tuo Dio perché all’inferno lei avrà la sua vendetta “.

Questo è la mia storia , difficile da credersi ma è la pura verità. Le guardie mi accompagnarono di nuovo in aula e ascoltai il verdetto : “ Colpevole, la sentenza è da eseguirsi immediatamente “. Chinai la testa , era inutile gridare che ero innocente, il Giudice e  la Giuria avevano tutti lo stesso volto : quello di Padre Jacob e Lilith.

  

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 
Vai alla Home Page del blog

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963