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« La Storia dell'heavy me...Affinità »

Cronaca semi seria di una Manifestazione

Post n°1409 pubblicato il 01 Luglio 2013 da paperino61to

 

Non potevo esimermi dal raccontarvi in modo semi serio il resoconto della manifestazione e relativo viaggio a Roma indetta dalla Fiom.

Partenza davanti ai cancelli di Mirafiori porta 5 ( dovete sapere che lo stabilimento ha una miriade di porte d’ingresso essendo ai tempi d’oro una città nella città , ora a malapena abbiamo un ingresso con relativa uscita ), questa è  riconoscibile  nei vari filmati perché sul suo palazzo fanno bella mostra gli stemmi dei vari marchi automobilistici.

Arrivo con altri due colleghi, si chiacchiera, si discute, si ride, il tempo passa e incominciamo a guardarci attorno : nessuno !. A pensare male a volte ci si azzecca e incominciamo a preoccuparci, vuoi vedere che la manifestazione è saltata e non ci hanno avvertito ? Vediamo arrivare un auto e scendono delle persone: una famiglia di quattro persone con altrettanti trolley. Scarta  immediatamente l’ipotesi che fossero nostri colleghi, ritorniamo a parlare tra noi. Verso le 22 incominciano ad arrivare i “ baracchini “ ma non il pullman. Man mano le persone arrivavano ,  intravediamo in lontananza anche le sagome  dei pullman, ben due , ! So che fa ridere, su 5mila operai , solo una 60 circa andavano a Roma, ma li posso capire, non è dietro l’angolo, molto meno quando si tratta invece di manifestazioni o presidi a Torino, a prescindere se sono o no iscritti Fiom, quando la barca affonda vale per tutti.

Si parte con un’ora di ritardo. Prendiamo posto e io assieme agli altri due colleghi abbiamo la fortuna di avere il posto tutto per noi, senza nessuno accanto . Ci si parla, si scherza , si ride, e si arriva in fretta all’una e mezza come orario. Dato che il sottoscritto non è un nottambulo ma tutto il contrario decide di dormire, o almeno tenta, perché lo “ scassa timpani “ che sta dietro a me , imperterrito con il suo vocione continua a blaterare , inutile dirgli di staccare le batterie si ricarica mentre parla.

Per fortuna vedendo che la maggior parte di noi dorme si adegua : alleluia. Facciamo tappa a un autogrill verso Livorno, appena scesi veniamo investiti da un’aria gelida stile Siberia. Un freddo della madonna, ci verrebbe voglia di ritornare ai nostri posti ma abbiamo delle esigenze da espletare oltre  che fare colazione. A Quell’ora ( manco le 6 ) gli addetti erano solamente in due : un ragazzo alla cassa e una signora alla macchinetta del caffè. Il tutto alla faccia dell’autista che aveva detto : non più di mezz’ora e poi si riparte. Infatti quella mezz’ora è andata sola per aspettare il turno al bancone.

Finito la pausa riprendiamo il viaggio, la “ radio “ dietro me riprende le trasmissioni. Guardo il tempo e man mano che ci avviciniamo a Roma vediamo spuntare il sole e con esso il caldo. Perfetto, entriamo nel raccordo anulare, e li la gioia per il tempo bello svanisce : Fermi !! Un caos della madonna, ma d’altronde lo è in qualsiasi tangenziale di una grossa città, con lentezza riusciamo ad arrivare all’uscita e di conseguenza alla stazione Anagnina della metro di Roma.

Scendiamo e incominciamo a sgranchirci le gambe, nel frattempo arrivano altri pullman . Quando decidiamo che siamo già abbastanza entriamo in metropolitano sotto gli sguardi atterriti degli utenti : arrivano i barbari comunisti.

Una selva di bandiere rosse della Fiom con tante persone con la maglia di questo sindacato.

               

 Finalmente arriviamo a destinazione : Piazza della Repubblica. Striscioni, fischietti, gente che inneggia a Marchionne con affetto, interviste alle delegate di Mirafiori, intravediamo Ferrero, Cremaschi, manca solo una cera signora ma evidentemente stare ancora una settimana a Roma non le sembrava il caso ( ogni riferimento alla Susanna Camusso è voluto ) .


Come sempre in tutti i cortei  l’orario della la partenza per sfilare è sempre elastica, e come succede tornano le “ esigenze da espletare . Il collega che a Roma era stato più volte ( l’ultima il 18 maggio con i Cobas ) soprannominato dal sottoscritto “ Numa Pompilio “ ci dice che più avanti ci sono i bagni mobili ( quelli che usano per i concerti ). Perfetto , giriamo l’angolo e sorpresa : nessun bagno .

Ho pensato che si  fossero fregati pure quelli, con la crisi che abbiamo è sempre un tetto sulla testa  visto la penuria di casa. Optiamo per andare alla stazione Termini che era davanti a noi. Già il fatto per attraversare la strada significava che le nostre esigenze erano al limite della sopportazione , trenta secondi per attraversarla dopo di che  il rischio investimento dei mezzi a quattro ruote è fortissimo.

Entriamo nella stazione e guardiamo se vi sono indicazione delle toilette,  manco l’ombra. Che fare ? Domandiamo a qualche persona , ma nessuno sa nulla. Vediamo il gabbiotto Informazione Turismo. Perfetto dico, è il massimo per chi fa quel lavoro : dare informazione su dove sono i “ cessi “ a tre disperati arrivati dal Nord.

Finalmente riusciamo ad arrivarci e con totale sorpresa troviamo che se non paghiamo 1 euro non possiamo entrarci. Dopo un paio di minuti che sono in totale relax mi sento chiamare, erano i colleghi che mi chiedevano se ero ancora vivo : gli rispondo forte : “ con quello che ho pagato , aspetto il 2 , 3 e magari anche il 4 stimolo “. Quando esco , l’omino che pulisce i gabinetti mi guarda con aria torva.


          

Torniamo indietro e finalmente il corteo si muove. Una massa di gente arrivata da ogni angolo del paese : Modena, Termini, Melfi , Pomigliano ecc. . Tutti quanti a dedicare canzoni d’amore al caro Marchionne, ogni tanto qualcuno infila in mezzo anche Brunetta ( non chiedetemi il perché ). Sopra le nostre teste vola un elicottero della polizia, imperterrito con il rumore assordante delle pale. Qualcuno le urla di spegnere il motore, una signora che guardava sfilarci dice indignata : “ Ma così cade “ , io le rispondo calmo : “ Lo sappiamo signora, ma vuol mettere la tranquillità che avremmo dopo ? “ .

Arriviamo alla strada parallela del Colosseo che decidiamo di sfilarci, per la verità non solo noi. Via di corsa come maratoneti , con la macchina fotografica pronta a scattare qualsiasi cosa. Fori Imperiali, Altare della Patria, Pantheon, Fontana di Trevi ecc..il mio collega scatta tutto quello che vede, gli domandiamo perché , risponde serio : “ Così mia moglie non può dire che non ero a Roma oggi “.

Un centurione domanda se vogliamo farci fare la foto con lui, le rispondiamo che siamo operai Fiat, e al massimo dovrebbe essere lui a farla con noi , visto che come operai siamo a rischio estinzione. Sorride e ci augura buona fortuna.

Mentre torniamo per accodarci al corteo , di fermiamo davanti a un market, un collega entra a comprare da bere, io mangio e l’altro tra un frutto e l’altro fa il Don Giovanni con un impiegata in pausa del market. Riprendiamo il cammino, i nostri compagni sembrano svaniti,sentiamo le urla, l’elicottero che gli controlla ma ad arrivare alla piazza di Montecitorio è un impresa. Strade chiuse da una parte , forze dell’ordine dall’altra che ci dicono che non si può passare, per fortuna un signore ci accompagna per un pezzo e ci indica il percorso per arrivarci.

                 

Finalmente arriviamo a destinazione, ci riuniamo con gli altri di Mirafiori, verso l’una visto che questi comunisti sono pure taccagni decidiamo di mangiarci i panini rimasti e di andarci  a prendere un caffè. Verso le due esce la prima delegazione di operai e delegati, è stata ricevuta dalla signora Boldrini, la quale ha detto che dobbiamo continuare a lottare e che ha presentato ben Tre emendamenti per la legge sulla rappresentanza sindacale, la Fiom per chi non lo sapesse è fuori dalla Fiat avendo ben del più 5 % di iscritti ( solo sabato  Marchionne a Pomigliano diceva che gli iscritti Fiom sono al di sotto di questa cifra ). Visto che l’ora della partenza si avvicinava decidiamo di ritornare indietro, la piazza si stava lentamente svuotando. Nel tornare decidiamo di entrare al Pantheon, uno di noi esclama facciamoci una foto. Poi aggiunge srotolate le bandiere. Come srotolarle in un luogo sacro ? Qualcuno incomincia a guardarci, ma giustamente essendo dei barbari del nord e per di più comunisti , poco ci importa e voilà la foto è scattata. Riprendiamo la metro e finalmente arriviamo a destinazione, i nostri compagni , anche loro stravolti , sono in attesa di salire sul pullman. Arrivano le 15 e mancano all’appello  cinque persone , di cui quattro sono delegate.  Tranquilli, arriveranno no ?  Alle 15,30 di queste donne  non intravediamo manco l’ombra.

Gli altri pullman intanto incominciano ad andare via. Passate le 16 le telefoniamo, sono ancora in piazza ad aspettare la delegazione che uscisse dall’incontro con Zanonato ( Ministro dello sviluppo ). Alla fine della fiera son arrivate che erano le 16,45, notate l’assurdo ,  si sono incazzate con noi perchè dovevamo aspettare che uscissero da Montecitorio. Ma sante donne siete voi che ci avete dato un foglio dove chiaramente diceva che si ripartiva alle 15 e non oltre. Ne nasce una discussione con tanti vaffa da ambo le parti, poi la stanchezza prevale e torna il silenzio, quasi ,perché il collega dietro ricomincia imperterrito le sue trasmissioni, mentre il pullman imbocca il raccordo anulare.

 L’incontro con Zanonato ha portato come notizia  che avvierà due tavoli  di trattativa, uno con sindacati compreso la Fiom e la Fiat per capire veramente le intenzioni dell’azienda sugli investimenti ( Mirafiori è dal giorno del referendum che aspetta il modello nuovo, sono passati 2anni e mezzo e in prospettiva futura non si vede nulla ) e un altro su come avviare il lavoro in Italia perché non basta dare soldi alle imprese senza nessun obbligo di assunzione e soprattutto troppi paletti per chi cerca un occupazione ,  e bloccare aziende come l’Indesit che nonostante siano in attivo vogliono chiudere e portare all’estero la produzione.

 

 
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