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Visitare Torino : Via Garibaldi
Post n°1548 pubblicato il 27 Novembre 2013 da paperino61to
Via Garibaldi è una delle principali vie del centro di Torino di Torino.
La storia di via Garibaldi è antica quanto la città. In epoca romana, era il decumanus maximus della allora Julia Augusta Taurinorum e costituiva, insieme al cardo maximus (ovvero le attuali via San Tommaso e via Porta Palatina), uno dei due principali assi dell'antica città romana, che allora contava appena cinquemila persone e collegava due delle quattro porte di accesso alla città: la Porta Decumana e la Porta Prætoria.
La Porta Decumana è tuttora individuabile nelle torri anteriori di Palazzo Madama, mentre la porta occidentale, ovvero la Porta Prætoria, era collocata sull'attuale via Garibaldi, all'altezza di via della Consolata. La via si deteriorò durante il periodo successivo alla caduta dell'impero, riducendosi ad appena quattro metri di larghezza e facendosi angusta e sterrata, costeggiata da edifici bassi in mattoni e alcuni slarghi in corrispondenza dei templi trasformati in chiese; a quel tempo era denominata strata Civitatis Taurini. Mantenne nondimeno la sua funzione commerciale, data dalla sua notevole importanza: questo era il percorso che facevano i mercanti che, attraversando Porta Segusina, attraversavano la città. Appunto per questo, uno dei diversi nomi che la via assunse nel tempo fu via Sant'Espedito, protettore dei mercanti. Tuttavia, con il tempo la strada assunse il nome di Contrada Dora Grossa, dovendo tale nome, con tutta probabilità, ad un progetto piuttosto curioso realizzato per volontà di Emanuele Filiberto: nel 1573 egli ordinò di canalizzare la vicina Dora e l'acqua di altri canali cittadini per utilizzarla al fine di ripulire i vicoli della città. In piemontese la parola doira, infatti, indica un piccolo torrente o rigagnolo e poiché la nuova doira realizzata lungo la via era divenuta uno dei principali canali della città la strada prese da essa la sua denominazione storica.
Dal 1714 i lavori ordinati da Vittorio Amedeo II di Savoia e continuati dal successore Carlo Emanuele III, in collaborazione con Filippo Juvarra, ne ridefinirono il perimetro e ne prolungarono il tracciato. Nell'Ottocento, a seguito dei nuovi ampliamenti della città, via Dora Grossa venne collegata a piazza Statuto. Poiché rappresentava la via principale della città, sulla quale sorgevano molti dei più importanti edifici, già dal 1730 essa fu dotata di un sistema di marciapiedi, oggi considerato con buona probabilità il più antico d'Europa. Fu anche una delle poche strade torinesi lastricate, invece del normale terreno battuto che caratterizzava le vie cittadine del tempo. Rimodernata lungo tutto il XVIII secolo, via Dora Grossa vide costruire ai suoi lati splendide chiese e accrescere sempre più il prestigio dato dalle sue attività commerciali.
Dal 1979 è diventata interamente pedonale.
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