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Visitare Torino : Il Castello di Racconigi

Post n°1901 pubblicato il 31 Marzo 2015 da paperino61to

 

 

          

 

Il Castello Reale di Racconigi è situato nell’omonima cittadina piemontese in provincia di Cuneo ma poco distante da Torino. Divenuto polo culturale e museale , il castello fa parte del circuito delle Residenze Sabaude del Piemonte, del sistema Castelli aperti del Basso Piemonte e dal 1997 è parte della lista dei Patrimoni dell’Umanità dell’Unesco.

Le prime notizie di una fortificazione presente a Racconigi risalgono all’XI secolo, epoca in cui il territorio era parte della Marca di Torino e dove Bernardino di Susa edificò o riadattò un’antica casaforte sui resti di un precedente monastero.

Nel 1732 il marchese Federico II di Saluzzo cedette in pegno il castello ai conti Falletti , ma dopo alcuni anni la proprietà ritornò agli originali proprietari. Infine nella seconda metà del XV secolo ,l’ultimo principe dei Savoia –Acaia ottenne il feudo e il castello di Racconigi, dando inizio alla dinastia dei Savoia-Racconigi estintasi nel 1605.

               


Emanuele Filiberto commissionò nel 1676 a Guarino Guarini la prima completa trasformazione della fortezza in Villa delizia. Il grandioso progetto del Guarino coinvolse anche l’architetto francese Andrè Le Notre, che si occupò della risistemazione del vasto parco. A lavori ultimanti nel 1684 Emanuele Filiberto sposò a Racconigi Maria Caterina D’Este.

Nel 1757 Ludovico Luigi Vittorio di Carignano diede all’architetto Giovanni Battista Borra l’ordine di un notevole rimaneggiamento secondo il gusto neoclassico dell’epoca. Gli interventi interni interessarono : Il salone d’Ercole, l’attigua Sala di Diana e l’allestimento delle stanze dell’Appartamento Cinese .


          

L’attuale aspetto dell’edificio è in gran parte frutto del rimaneggiamento voluto nel 1832 dall’ultimo principe di Carignano, nonché neo re di Sardegna : Carlo Alberto.

Il sovrano affidò  i lavori all’ingegnere Ernesto Melano che si occupò degli esterni dell’edificio mentre agli interni i lavori furono affidati a Pelagio Pelagi, con lui operò anche l’ebanista astigiano Gabriele Capello detto il Moncalvo.

A partire dal 1834 , la Galleria di ponente fu oggetto di lavoro del pittore Marco Antonio Trefogli. Assieme a Luigi Cinnati realizzarono ornati e arabeschi per la Sala di ricevimento e la Sala da pranzo.

         


La sistemazione del parco invece fu affidata al tedesco Xavier Kurten, il quale diede un impostazione romantica al suddetto parco. Di quegli anni anche il progetto della Margaria ( casina in stile neogotico collocata al fondo del parco ). Fino al 1900 la residenza fu via via abbandonata dai Savoia, solo con l’avvento del Re Vittorio Emanuele riprese a essere sede delle Reali Villeggiature. Nel 1904 nacque Umberto II ( ultimo Re d’Italia ) e nel 1925 si svolsero le nozze della principessa Mafalda e cinque anni dopo quelle del futuro Re Umberto II, che ricevette in dono la residenza.

          


In seguito al Referendum del 1946 che sancisce la democrazia , il castello venne chiuso e avocato dallo Stato Italiano. Le principesse Jolanda, Giovanna e gli eredi  della scomparsa Mafalda intentarono una causa sull’illegittimità della donazione del 1930 a Umberto II. La Cassazione nel 1972 decise che solo un quinto del palazzo poteva essere confiscabile, ma che allo Stato italiano doveva essere garantito il diritto di prelazione in caso di vendita a privato. Nel 1980 Umberto II decise di vendere l’intera proprietà allo Stato.

Il Castello con annesso parco fu riaperto bel 1994, la residenza è in gran parte visitabile , e si possono notare un’apprezzabile dotazione di arredi, dipinti e suppellettili ed è costantemente sede di eventi ed attività culturali.

 

 
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