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La nuda verità

Post n°2068 pubblicato il 24 Marzo 2016 da paperino61to

 

Quando nasce un figlio/a è sempre una grande gioia per i futuri genitori, non fanno eccezione Francesco, che fa l’operaio in una ditta di componenti per frigoriferi, la neo mamma che  si chiama Renata impiegata in comune, e Mattia il nuovo arrivato.

Non sempre però le cose vanno come devono andare.  I medici del reparto maternità non hanno avuto dubbi: “ Purtroppo, vostro figlio è affetto da sindrome di Down”.

Sui volti di Francesco e Renata, compare la nuvola della disperazione, pongono domande su domande sul come può essere successo, e soprattutto su come devono comportarsi.

Passano gli anni, Mattia ha compiuto da poco i sei anni. Il trascorrere di questi anni passati è stato duro per i genitori,( Renata ha dovuto licenziarsi per accudire il figlio) e altrettanti ne seguiranno. Il padre di Mattia, non regge più la situazione, e un giorno prima di avviarsi al lavoro, ha un’accesa discussione con la propria moglie.

Renata: “ Cos’hai? Anche oggi sei nervoso, tanto per cambiare”.

Francesco: “ La vuoi sapere la nuda verità, cara moglie mia?...la vuoi sapere tutta?”. La voce sale di tono, troppo per i gusti della donna.

Renata:” La so io, qual è la nuda verità…e non alzare la voce che il bimbo si sveglia”.

F.: “ Almeno la parola sveglia in questo caso  sarebbe appropriata” nel dire questa frase sbatte la tazza del caffè sul tavolo.

R.: ” Sei il solito cretino di sempre…è anche tuo figlio cerca di ricordartelo ogni tanto”.

L’uomo sospira, poi sussurra tra se e se: “ Questo lo dici tu” mentre prende un’altra tazza di caffè.

La donna, lascia ciò che sta facendo e si avvicina al marito, l’acqua del rubinetto scorre nel lavandino.

R.: “  Ho sentito quello che hai detto, cosa vorresti dire? Che ho scopato con un altro uomo? “.

F.: “  Non so cosa facevi quando lavoravi non ero con te, e anche ora quando io vado al lavoro ( la voce calca sull’Io) non so cosa fai da sola a casa...io non posso aver fatto un figlio down”.

R.: “ Il signore non può fare figli down…ma senti sto stronzo…ma ti stai rendendo conto di quello che dici?”, la sua voce è un misto di rabbia e incredulità.

F. : “ Mi rendo conto che la nuda verità è che abbiamo un figlio che non è normale, non sarà mai come gli altri. Io mi vergogno di lui…lo capisci? Non ti sei mai chiesta come sto quando lo porto fuori casa con la carrozzella? Non credo…”.

Le lacrime scendono sul volto della donna,  mentre volta il capo verso la finestra. Non si sarebbe mai aspettato certe frasi da chi un giorno di tanti anni prima le aveva giurato amore eterno.

R.: “ Se vuoi andartene vattene…io non…noi non ti tratteniamo”.

F.:” Se è questo che vuoi…”.

R.: “ Io? Sei tu che vuoi andartene, non dare la colpa a me o a Mattia. Non stai bene in casa, prendi e vai…ma ricordati che tuo figlio saprà che padre sei stato e lo saprà anche la tua famiglia”.

F.: “ Cazzo c’entra la mia famiglia? Non la nominare nemmeno…comunque ora vado al lavoro e non so se torno a dormire”.

R. : “ Per me puoi non venire proprio, anzi , prendi la tua roba e non mettere più piede qui dentro”.

F. : “ Tu, non ti rendi conto…non vuoi capire…”. L’uomo si alza e lentamente si avvia verso la porta, dalla tasca del giaccone tira fuori le chiavi della macchina. Non si volta indietro, apre la porta con fare nervoso e altrettanto per chiuderla.

R. : “ Io non mi rendo conto?...Sei patetico…hai un figlio che al solo nominarti gli brillano gli occhi e tu che fai? Scappi…sei un vigliacco patetico, questa è la nuda verità”.

Il bimbo si sveglia e chiama la mamma, dalla sua stanzetta colorata di azzurro. Due peluche fanno compagnia accanto a lui, il sole entra dalle finestre ad augurargli il buongiorno.

Mattia: “ Ciao mamma, ti voglio bene ( e nel dirlo l’abbraccia forte) e papà ? E’ già andato al lavoro? Digli che voglio bene anche a lui, tanto tanto”.

La mamma lo stringe forte a sé, mentre le lacrime non si trattengono più e scendono sul suo volto scavato dalla fatica e dal dolore.

Sa che quelle parole non arriveranno mai al padre, si sono fermate sull’uscio della porta, mentre in strada sente il rumore di un auto si allontana per sempre portando  con sé il papà di Mattia.

Dentro di sé la donna sa benissimo qual è la nuda verità: che ognuno di noi reagisce in modo diverso dagli altri, ma vi è anche un’altra consapevolezza o un’altra nuda verità, lei la chiama così: Non tutti sono in grado di fare i genitori.

 

 

 

 
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