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Paperino e Valentino futuri astronauti

Post n°2099 pubblicato il 19 Maggio 2016 da paperino61to

 

                   

 

 

 

A volte capita dire certe frasi e può capitare che alcune persone le mettano in pratica. Una di queste  è il nostro caro amico Paperino,  con il suo inseparabile amico Valentino.

Qualche giorno addietro decisi di fare un salto a trovare i nostri due amici. Suono il citofono e una voce che sembra provenire dallo spazio, mi risponde: “ Terra chiama Luna, lo spazio temporale che posso dedicarle è poco…si sbrighi nel dire cosa vuole!”.

Rimango interdetto: che il piumato sia strampalato o se volete  gli manchi una rotella o un venerdì ( fate voi) è assodato…ma che diavolo c’entri quella risposta non lo capivo, risposi chi ero e il portone mi venne aperto.

Entrai in casa ma non vedevo nessuno. Guardai nelle stanze…vuote...stavo per chiamare quando sentii una voce pronunciare il mio nome. Mi girai…ma non c’era nessuno.

Paperino: “ Se non hai la cervicale prova ad alzare la testa, sono qui”.

Una manina mi stava salutando, uno scafandro era appeso al soffitto con delle corde che lo tenevano legato.

Marco: “ Papero o’ che tu fai appeso al soffitto?” domandai ad alta voce.

                                          

 

P.: “ Mi sto esercitando per essere un’astronauta,  fammi un favore; alla tua destra c’è una puleggia con la corda…lentamente, ma molto lentamente fammi scendere per favore”.

 

 

Lentamente è una parola  difficile da mettere in pratica, anche perché  la puleggia era affogata letteralmente nel grasso e nell’olio. Fu così che il piumato precipitò al suolo come una pera staccatasi dal ramo dell’albero.

                               

 

P.: “ Sgrunt….ti avevo detto di fare piano…ma per te è complicato capire certe parole vero?”.

M.: “ Toglimi una curiosità piuttosto, che ci facevi appeso lassù?”.

P.: “Sto diventando un’astronauta, questi sono esercizi che si fanno anche alla Naso”.

Lo guardai perplesso, e lui fece notare la mia ignoranza sul fatto che non conoscessi la Naso. Inutile dirgli che si chiamava Nasa, mi avrebbe risposto che non cambiava nulla, sempre con una vocale terminava la parola.

Domandai di Valentino, non l’avevo ancora visto.

P.: “ Capperiiii , l’ho messo nella centrifuga un’ora fa!”.

Andiamo bene pensai, un coniglio nella lavatrice non l’avevo ancora visto; infatti mentre il cestello della lavatrice ruotava intravidi due orecchie nere.

               

 

Paperino bloccò il funzionamento del programma e aprì il cestello. In quel momento capii che anche i conigli possono diventare delle belve assatanate di sangue…specialmente di quello dei paperi. Valentino correva con una scopa in mano mentre Paperino iniziò a correre intorno al tavolo urlando ogni qualvolta la scopa lo prendeva in testa.

“Ragazzi” urlai forte: “ Basta!!! Volete dirmi cosa sta succedendo ?”.

I due si fermarono, poi ansimando si sedettero ( finalmente ) sul divano.

Valentino: “ Sto balengo di papero si è messo in testa di andare sulla luna…e vuol portarmi con lui!”.

M.: “ Luna??? Che ci vai a fare sulla luna? Lo sai che ci vuole un razzo per andarci?” domandai.

           

 

P.: “ Certo che lo so, mica sono ignorante, ho letto ben trentacinque volte “Dalla terra alla luna” e “Intorno alla luna” di Verne…sono un papero colto io!”.

Domandai solo dove lo avrebbe trovato un razzo.

P.:” Semplice, lo sto assemblando! Mi sono iscritto al club dei razzisti, si chiama KKK”.

V: “ Spiegalo tu a questo rimba, che in quel club non costruiscono razzi…ma bensì diventi un razzista del Klu Klux Klan”.

M: “ Mi sembra abbia ragione Vale, sei sicuro che costruiscono razzi?”.

P:” Certo che si, l’opuscolo recitava: Costruisci la razza migliore con noi, diventa razzista anche tu…è facile con il KKK, la razza e non  è la moglie del razzo?”.

               

 

 

Niente da fare quando uno è strambo lo è per sempre. Spiegai  le cose come stavano, il KKK non era un razzo sovietico ne tantomeno americano, era una congregazione di gente che odia i negri, spagnoli ecc..

Paperino rimase stupefatto, ma non si perse d’animo e tirò fuori da un cassetto un dépliant che recitava: “ Lascia sparse le tue ceneri nello spazio infinito, il costo è di….”.

M.: “Dice chiaramente che tu devi esser defunto per andare nello spazio, ti cremano e le tue ceneri vengono sparse…”.

P.: “ Arghhh!! Coniglio infingardo…tu…tu hai preso questo opuscolo…ecco perché mi dicevi che era un’occasione da prendere al brucio…”.

V.:” Non guardare sempre la piuma nell’uovo…vuoi o no andare nello spazio?”.

                 

 

Nel frattempo Paperino spingeva una sedia, con un’enorme molla sotto. Prese Valentino e lo posò su di essa, gli mise un casco in testa e poi premette una leva. Il coniglietto venne sparato  a tutta velocità contro il soffitto.

P.:” In caso di emergenza, dobbiamo sapere come fare per espellerci dalla navicella”.

Qualcuno anni fa disse: lasciate ogni speranza o voi che entrate in questa selva oscura…qui la selva era la casa di questi due matti.

Gli esercizi proseguirono per tutta il tempo  che rimasi con loro. Prima di andar via chiesi  perché volessero andare sulla luna.

P.:” La nostra cara amica Rosa che conosci anche tu, un giorno mi disse: voglio andare a vivere sulla luna”.

M.: “ Ma è un modo di dire…”.

                     

 

P.:” Ne sei sicuro? Dato che io ho un cuore da cavaliere, mica posso lasciarla andare da sola! Ecco perché vado pure io e  porto il mio assistente”.

V.: “ Assistente sarà la tua prozia, tu mi porti perché senza di me sei perso…sei goffo e non sai manco recitare poesie che fanno brillare gli occhi alle donne!”.

M.: “ Ci rinuncio con voi due…siete da ricovero immediato, ora  parlo io con la nostra amica”.

V.:” Bravo, subito però, perché se questo piumato è badola io che c’entro?…Vada lui sulla luna..io ho di meglio da fare…la catalogna mi aspetta” e dicendo così si allontanò.

Uscii pure io e qualche giorno dopo Paperino mi chiamò dicendo  che sulla luna non sarebbe andato. Alla domanda del perché mi rispose che gli hotel avevano solo camere singole e le donne alloggiavano da un’altra parte: “  Dormire con Vale che russa come una motosega mi ispira poco, meglio che stia qui!”

Così si concluse la spedizione lunare con i due intrepidi eroi pronti ad altre avventure, magari più terrene…

 

 

 

                  

 

 
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