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La daga insanguinata (9 capitolo)

Post n°2970 pubblicato il 19 Settembre 2022 da paperino61to

Riassunto: Una serie di omicidi avvolge la città di Torino. Le donne uccise sono tutte prostitute, il commissario Berardi indaga con molte difficoltà, a darglio manforte il suo amico maresciallo Rimaudo. Anhe nel savonese vi sono stati degli efferati omicidi di prostitute e la sua pista lo ha condotto a Torino. Solo una ragazza si salva anhe grazie all'intervento di un amico del protettore, il quale ha seguito il consiglio di Berardi di fare proteggere le ragazze dal maniaco. Purtroppo la testimone afferma che un uomo l'ha contattata parlando un italiano ridicolo e che il cliente parlava "gutturale" e che ha cercato subito di farle del male. Nle frattempo un attendente delle SS è stato ucciso, il dottor Stresi ipotizza che l'arma del delisso sia la stesa che ha ucciso le donne. Il commissario viene convocato dal prefetto il quale pretende spiegazioni del perchè continua ad indagare su delle donnacce e non ha protetto gli alleati tedeschi. Il colonello Kross concede al commissario 24 ore di tempo altrimenti dieci detenuti verranno fucilate. Berardi torna da madame Giselle con la fotografia del tedesco ucciso e nota che la tenutaria fa di tutto per non fare parlare le sue ragazze. nell'uscire dal bordello un biglietto viene lanciato a terra da una delle ragazze. Sul biglietto vi è l'indirizzo di una donna che lavora nella casa e che in quel momento non è presente. Lui e Tirdi decidono di andarle a parlare.

“Io.io…non lo conosco…e ora andate via per favore…vi prego”.

“Senta Giulia, come le ho detto dieci uomini innocenti rischiano la vita per una cosa che non hanno fatto, se lei sa qualcosa la prego me lo dica”.

Mi domanda cosa sia successo, rispondo che l’uomo della fotografia è stato ucciso.

“No!..nooooooo….” urla la ragazza poi si accascia a terra svenuta.

“Tirdi aiutami a metterla sul divano e prendi un bicchiere d’acqua”.

“Si sente meglio ora? Vuole che chiami un medico?”.

“No grazie commissario non serve…io…va bene le dirò ciò che vuole sapere. Conoscevo Hans, all’inizio era un cliente come tanti, poi con il passare del tempo ci siamo innamorati. Era dolce e buffo con quel suo italiano strambo…”.

“Poi che è successo?”.

“Una sera è venuto a trovarmi ma prima di star con me ha parlato con Giselle. Solo dopo che Hans è andato via lei è venuta a cercarmi nella mia stanza, mi ha detto che verso le 23 avrei dovuto farmi trovare all’angolo con via Madama, una macchina mi sarebbe venuta a prendere. Ho cercato di dirle che non mi andava a genio questa cosa, ma lei mi ha minacciato dicendo che il cliente aveva già pagato la prestazione”.

“Vada avanti la prego”.

“Alle 23 in punto esco dalla casa di appuntamenti, vedo l’auto, da essa scende un uomo che mi viene incontro, lo riconosco, era Hans…mi guarda stupito, poi si avvicina e mi dice di andare via, di tornare indietro…scappa, scappa amore mio mi grida”.

“Lei che ha fatto?”.

“Sono rientrata in casa passando dal retro, in modo da non farmi vedere da Giselle e sono salita nella mia stanza, nessuna delle ragazze mi ha visto di questo ne sono sicura”.

“Può dirci altro? Ha notato qualcosa?”.

“Mentre tornavo sui miei passi, ho sentito la porta della macchina aprirsi e parlare ad alta voce in tedesco, questa persona sembrava adirata, arrabbiata, sentivo Hans che cercava di calmarlo”.

“Ha visto se ha minacciato il suo ragazzo?”.

“No commissario, avevo troppo paura…ma perché è stato ucciso? Non era cattivo come gli altri suoi commilitoni…era gentile, premuroso…perché?”.

“Grazie Giulia ci è stata di aiuto, come promesso io e lei non ci siamo mai visti ne parlato…mi permetta di darle un consiglio non vada più da Giselle, stia alla larga, la sua vita è in pericolo, anzi meglio ancora se lascia questo alloggio”.

“Mio Dio…e dove vado? Potrei andare da mia sorella a Leinì”.

“Meglio di no, ho timore che chi ha ucciso il suo Hans possa risalire a lei. Ci penso io…Tirdi chiama il mio amico di Viù e comunicagli che ha un ospite”.

 “Grazie commissario…lei è un angelo”.

“Bene Tirdi torniamo in ufficio e speriamo che il buon Perino abbia trovato la ragazza e che riconosca la persona sulla fotografia”.

Perino ha trovato la ragazza e riconosce l’uomo sulla fotografia: è Wisel, questo conferma la mia certezza.

“Ragazzi, non credo di sbagliare, l’attendente del maggiore Luwz era il procacciatore di prostitute. Sicuramente sapeva bene come si comportava il suo superiore con queste donne…”.

“Quindi era suo complice negli omicidi?”.

“Si Tirdi, lo era anche se non materialmente, lui provvedeva a far incontrare Luwz con le donne”.

“Ma perché ucciderlo?”.

“Semplice, perché al maggiore avevano proposto Giulia, la fidanzata di Wisel , quando lui l’ha vista avviarsi verso l’auto l’ha riconosciuta e non poteva permettere al maggiore di ammazzarla come le altre donne”.

“Non capisco una cosa, ma l’attendente era andato a parlare con Alfonsina?”.

“Credo di sì, la maitresse ha mentito spudoratamente”.

“Secondo lei sapeva cosa aveva in mente il maggiore?”.

“Non credo, Alfonsina non può permettersi di perdere le ragazze, peggio ancora se vengono uccise, sa bene che ci sarebbe un’inchiesta”.

“Ma non era rischioso per Luwz? Poteva immaginare che ci sarebbe stata un’indagine”.

“Credeva di essere intoccabile per via della divisa, credo anche che Kross non sappia nulla del vizietto del suo maggiore”.

“E ora che si fa? Manca l’arma del delitto, non credo che il nazista se ne vada in giro con quella”.

“Questa è una bella osservazione, vai da Stresi e fatti dare la copia del referto medico di Wisel, digli anche di non fare parola con nessuno e soprattutto con il prefetto”.

“Tirdi, guarda se riesci a scoprire dai nostri amici in camicia nera dove alloggia il maggiore Luwz”.

“Commissario…non starà pensando di…”.

“Non ho scelta Tirdi, la vita di dieci persone dipende da me…se trovo l’arma del delitto sono salve”.

“E se non la trova? Ma soprattutto se la scoprono? Vengo con lei!”.

“Non ci pensare neanche, hai una famiglia tu…e anche te Perino…non dovete fare parola di questa nostra conversazione, manco con il questore…sono stato chiaro?”.

Il referto del medico legale conferma che ad uccidere l’attendente del maggiore è stata una daga, la stessa che ha ucciso le altre prostitute.

“Marco, allora ci sono novità? Ho provato a domandarlo ai tuoi colleghi ma mi sono sembrati molto reticenti, soprattutto sono sconvolti”.

“No, Ettore…nulla…”.

“Come se non ti conoscessi, sai anche noi carabinieri riconosciamo un bugiardo…forza dimmi la verità!”.

Ettore è un mio amico, ma soprattutto è anche molto impulsivo, se gli dico cosa ho in mente per entrare in possesso dell’arma dei delitti avrebbe preteso di aiutarmi.

“Hai ragione amico mio, ci sono novità, ma queste novità non posso dirtele, non domandarmi il perché, non ti risponderei, devi solo fidarti di me”.

“Non mi piace questo discorso Marco, dalle tue parole deduco che c’è qualcosa di rischioso…molto rischioso”.

“Si! Ettore, per questo voglio che tu ne rimanga fuori…hai un nascituro da mantenere e una moglie”.

“Indosso una divisa come te, so quali sono i rischi che potevo incorrere quando ho giurato fedeltà all’arma”.

“Non capisci amico mio, qui non si tratta di rischiare solo te, ma anche la tua famiglia”.

“Non capis…c’entrano i nazisti vero? Quel dannato colonello Kross!”.

(Continua)

 

 

 

 
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