Area personale- Login
TagCerca in questo BlogMenuI miei Blog AmiciCitazioni nei Blog Amici: 88 Ultimi commentiChi può scrivere sul blog
Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
|
Post n°1800 pubblicato il 27 Ottobre 2014 da paperino61to
Dolcetto o scherzetto ? La frase è un classico in questa festa di Halloween.
Torme di bambini vestiti con costumi da diavoli o simili vagano per le strade e suonano ad ogni porta , e con l’apparire della mamma o del papà di turno , i bambini alla suddetta domanda vengono premiati con dolci, caramelle , torte .
Non tutti però son propensi a questa festa, anzi per la verità , certe persone detestano tutte le feste e specialmente quelle dedicate ai piccoli ometti.
Una di queste persone è Carl Ledz, tedesco di origine ma trapiantato in America da decenni. Non è sposato, non ha figli, non ha parentele.
Un vecchietto despota e brontolone di 72 anni che vive in una casetta ai piedi della collina di Harveille . La casa è isolata , solo una stradina la collega al resto del paesino , un paesino composto da persone che si conoscono tutte e che concordano sul giudizio del signor Ledz : è Intrattabile !
Quella sera i bambini salirono la stradina e suonarono il campanello del povero vecchietto il quale si stava godeva un programma di musica classica.
“ Teuffel , chi è ? “ urlò con voce forte.
“ Signor Ledz , siamo noi ..i bambini della scuola di Harveille “ risposero all’unisono .
“ Andate via, non vi apro . Non ho nulla da darvi e non voglio nulla, raus ! “
Passarono un paio di minuti e il campanello risuonò di nuovo.
Il suono divenne insistente fin quando il caro vecchietto Ledz si alzò dal suo divano , aprì la porta e guardò con occhi torvi i bambini che in coro dicevano : “ Dolcetto o scherzetto ? “
“ Piccoli idioti, ora vi faccio vedere io ! “ e corse verso il camino dove prese l’attizzatoio , poi tornò sulla porta ed esclamò : “ Ging rauss, o ve lo faccio assaggiare , ja? “
Richiuse sbattendo la porta e tornò al divano. Sorrideva, le erano tornate in mente le giornate passate a Buchenwald quando da sergente faceva filare diritto quei dannati ebrei.
“ Ja, bei tempi . Dovrei accendere il camino e mettere ad arrostire qualcuno di quei mocciosi, dolcetto o scherzetto ? “ e rise , rise come non mai.
Il campanello risuonò per la terza volta. Il vecchietto si alzò e la sua voce emise imprecazioni in tedesco , aprì la porta violentemente mentre i bambini lo osservavano muti .
Avevano dei costumi diversi dagli altri, erano…divise ..si , sembravano pigiami a righe.
“ Cosa volete ora ? Andatevene via ! “ urlò
I bambini entrarono in silenzio, erano un cinquantina. Un paio di loro andarono verso il camino e lo accesero, poi ritornarono nel gruppo.
Ledz li osservavò, le tornò alla mente qualche viso , ma non ricordava dove potesse averli visti.
Poi uno di loro parlò : “ Sergente Ledz , non si ricorda di noi ? Non siamo poi cambiati così tanto da quel giorno “
Il vecchietto li guardava sempre con aria perplessa, scosse la testa in segno di diniego ; non ricordava anche se nella sua mente la nebbia incominciava a diradarsi.
“ Su faccia uno sforzo sergente, pensi a quel giorno dove i forni crematori andavano alla grande, dove lei cercava di distruggere le prove dello sterminio “.
“ Come ? Che dici piccolo idiota ? “ rispose picato Ledz
“ Ricorda vero? Ricorda il povero Mathaus ..vieni qui amico mio “
Il bimbo si avvicinò a chi parlava, guardò il vecchio senza dire una parola , poi si voltò alzò su i capelli e fece vedere un foro..un foro di pallottola.
Ledz incominciò a indietreggiare, aveva paura. La sua mente le proiettò il campo di concentramento, gli americani erano vicini , bisognava distruggere tutto quanto. Ricordava che lui era l’addetto ai bambini, doveva farli sparire.
“ Ora ricorda vero sergente ? Ricorda che uccise tutti noi , che io e altri cinque fummo buttati tra le fiamme vivi “
“ No…io…vi sbagliate mocciosi..io non ero sergente…vi prego…” Lez cadde ai piedi dei bambini, stava implorando pietà , piangeva. Il suo sguardo andò al camino, il fuoco era vivo, acceso. Dentro le fiamme vide le urla di quei bambini, vide i tanti ebrei bruciati e capì che non avrebbe avuto scampo. Urlò con quanto fiato avesse mentre le braccia dei bambini lo alzarono per portarlo al camino.
“ Dolcetto o scherzetto signor Ledz ? “ fu l’ultima frase che sentì prima che il crepitio delle fiamme lo avvolsero .
https://blog.libero.it/scontro/trackback.php?msg=12999142 I blog che hanno inviato un Trackback a questo messaggio: Nessun Trackback Commenti al Post:
Gli Ospiti sono gli utenti non iscritti alla Community di Libero. |
Inviato da: DoNnA.S
il 15/10/2024 alle 21:57
Inviato da: g1b9
il 15/10/2024 alle 12:00
Inviato da: elyrav
il 15/10/2024 alle 11:20
Inviato da: paperino61to
il 15/10/2024 alle 10:33
Inviato da: elyrav
il 14/10/2024 alle 08:51