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I misteri di Crocke House: Chi ha ucciso l'abate? ( cap.2)

Riassunto: Nel paese di Crocked House è avvenuto un omicidio, la vittima è l'abate Musgrave dell'abbazia di Crocked House. Ad indagare sul delitto c'è il sergente McAllister poliziotto del paese e l'ispettore Waden, amici di vecchia data nonostate la differenza di età, entrambi erano nello stesso reparto nella II guerra mondiale. La vittima è stata trovata all'interno della sua auto, il volto distrutto da una scarica di pallettoni. Un testimone dice di avere visto l'auto dell'abate e di averla riconosciuta, e di essersi nascosto per curiosare.

“Dopo una decina di minuti vedo comparire una sagoma tutta vestita di nero da capo a piedi, non so dirvi se era un uomo o una donna. Sale in auto, il guidatore mette in moto e se ne va. Io esco da dove ero nascosto e me ne torno a casa, questo è tutto”.

“Quindi non l’ha visto in volto? …”.

“Si ispettore, non so dirgli se era uomo o donna, ma conoscendo quel mascalzone di abate…”.

“Nick, devi sapere che l’abate Musgrave non era ben visto dai paesani, girano parecchie voci sulla sua condotta non certa ecclesiastica”.

“Capisco, ma sai anche tu che le voci non sempre sono veritiere!”.

“Mi permetta ispettore, ma lei arriva da fuori, qui tutti sapevamo che l’abate se la intendeva con la proprietaria della drogheria e che il marito lo aveva già minacciato se non la smetteva di importunare la sua donna”.

“La donna si chiama Elly Odin e suo marito è Purley Jacob”.

“Andiamo a conoscerli, mi accompagni?”.

I due poliziotti si incamminano verso la drogheria situata in fondo al paese. Occhi curiosi squadravano il giovane ispettore.

Nel negozio vi erano un paio di clienti, la donna era la bancone.

“Ciao Elly”.

“Ciao sergente, arrivo subito da te”.

“Scusa se ti ho fatto aspettare, dimmi cosa ti serve?”.

“Elly ti presento l’ispettore Wadden, è qui per...per indagare su un omicidio”.

Un mio dio uscì dalle sue labbra, poi domandò chi fosse la vittima.

“L’abate Musgrave!”.

A sentire quel nome la donna si sentì mancare e se non fosse stato per Wadden sarebbe caduta a terra.

“Venga signora, si segga qui, sergente può andare a prendere un bicchiere d’acqua?”.

I suoi occhi si stavano riempiendo di lacrime.

“Va meglio ora?”.

Elly fece cenno di si con la testa, poi domandò cosa fosse successo.

“Non lo sappiamo ancora, l’unica certezza che l’abate è stato ucciso...l’arma sembrerebbe una doppietta da caccia”.

A quella frase la donna urlò.

I due poliziotti si guardano l’un l’altro con sgomento.

“Elly calmati, ti prego...perchè hai urlato?”.

“Mio marito...Jacob ha un fucile da caccia...ma non può essere stato lui...non arriverebbe a tanto”.

“Signora, perdoni la mia domanda ma è necessaria: lei aveva una relazione con l’abate?”.

La donna chinò la testa e un flebile “si” uscì dalla sua bocca.

“Suo marito lo sapeva?”.

“Si lo aveva scoperto e aveva minacciato l’abate”.

I due uomini uscirono dal negozio, il tempo stava di nuovo volgendo al brutto.

“Quante persone hanno una doppietta come quella che ha ucciso Musgrave?”.

“Mezzo paese ha quel tipo di fucile”.

Wadden tornò sulla scena del crimine, era arrivato il medico legale.

“Buongiorno dottore, sono l’ispettore Wadden cosa può dirmi della morte dell’abate?”.

“Buongiorno ispettore, sicuramente è stato ucciso da un colpo anzi da due colpi sparati a bruciapelo. L’arma è sicuramente una doppietta da caccia, oso dire che la vittima conosceva l’assassino, non ha reagito ed è stato preso alla sprovvista”.

“Un testimone ha visto l’auto allontanarsi, potrebbe essere stato ucciso da un’altra parte secondo lei?”.

“Non so dirle dovrei fare l’autopsia, la scientifica ha trovato nulla?”.

“Vedo il loro furgone, ora vado a chiedere...”.

Dal colloquio con gli agenti della scientifica conferma la tesi del medico legale, la vittima non è stata uccisa altrove, le impronte sul volante sono le sue. Sicuramente sul sedile accanto vi era un’altra persona, le uniche impronte sono dellle suole sporche di fango: “Stivali probabilmente, ma saremo più precisi dopo averle analizzate in laboratorio”.

“Signore...signore…” era Murdoch, l’agente arrivato con l’ispettore.

“Dimmi Murdoch, è successo qualcosa?”.

“Hanno chiamato dall'abbazia, sembra ci sia stato un furto”.

“Cosa? Andiamo a vedere…”.

L’abbazia situata sulla collina del paese, da quella posizione dominava l’intera zona di Crocked House, era stata costruita intorno al 1200 dopo cristo. Dal 1905 era stata abbandonata per poi essere rimessa a nuovo nel 1927, la chiesa anglicana aveva deciso che in queste vallate ci fosse di nuovo un segno di Dio e mandò l’abate Musgrave a dirigerla.

“Ispettore a vederla mette i brividi!”.

“In effetti non hai tutti i torti…”.

Iniziò a piovere, i due uomini bussarono alla porta e una voce di uomo domandò cosa volessero.

“Polizia, ci avete chiamato per un furto”.

“Entrate!”.

L’uomo è sulla cinquantina, capelli color castani, un naso pronunciato, corporatura normale.

“Seguitemi, vi porto nell’ufficio del povero Musgrave”.

“E’ da molto che lavora qui?” domandò Wadden.

“Da una decina di anni, avevo letto l’annuncio che cercavano un tutto fare”.

“Com’era lavorare con l’abate? Cosa sa dirmi di lui?”.

L’uomo non rispose quando lo fece disse:”Io mi limitavo alle mie incombenze altro non so dirle, ecco questo è l’ufficio, come vedete è tutto sotto sopra, come se qualcuno fosse stato qui alla ricerca di qualcosa”.

I libri sono stati buttati a terra, i cassetti della scrivania aperti e i suoi contenuti sparsi sul pavimento, le antine della credenze anch’esse aperte, ovunque Wadden e il suo collega girassero gli occhi il caos regnava in quella stanza.

“Cosa diavolo stavano cercando?” esclamò l’uomo che aveva accompagnato i poliziotti.

“Qualcosa che era molto importante per chi lo cercava...forza Murdoch, diamoci da fare e vediamo se troviamo qualcosa che possa servire per l’indagine”.

Dopo un’ora i poliziotti alzarono bandiera bianca, la delusione sul volto dell’ispettore era palese. Prese in mano una fotografia, in essa c’era l’abate in compagnia di un altro prelato, un grosso anello di color rosso rubino spiccava sul dito medio della mano destra di Musgrave. Tolse la cornice e prese solo la foto e la mise in tasca.

“Torniamo in paese, dannazione…”.

Nell’uscire dalla stanza Wadden fu chiamato dal tuttofare:” L’abate mi ha detto che nel caso gli succedeva qualcosa dovevo consegnarlo a chi di dovere”.

Wadden la prese e la aprì, conteneva un foglio: “Stanotte ho appuntamento con P. ho paura di lui ma Dio mi sarà accanto”.

“Se mi permette ispettore è una brutta faccenda, lo è già uccidere una persona ma un servitore di nostro signore…”.

“La violenza non guarda in faccia nessuno, e come sai le voci sull'abate non sono certo positive ma anzi, molte di esse sfiorano l’odio, non era amato dai suoi fedeli”.

“Abbiamo solo due certezze ispettore, la sua morte e la confessione di quella donna che era la sua amante”.

“Già, e un sospettato: il marito di lei che ha in casa una doppietta come quella che ha ucciso Musgrave”.

“Potremmo metterlo agli arresti”.

“Senza prove certe? Nessun giudice lo farebbe rinchiudere neanche per un lasso di tempo seppur breve. L’unica nostra speranza è questa agenda”.

Mano mano che proseguivano per il paese la pioggia continuava a venire giù e a fatica l’auto avanzava su questa strada di campagna.

“Ciao Nick un goccetto di whisky per scaldarci? E lei Murdoch?”.

“Grazie sergente, molto volentieri, che tempaccio!”.

“Purtroppo caro figliolo siamo nati nel posto sbagliato e a volte mi domando se non sarebbe meglio dare le dimissioni e andare nei paesi dove si vede il sole e non questa dannata pioggia”.

Murdoch disse che aveva degli zii in Italia, in Toscana, era andato da piccolo e ne era rimasto impressionato.

“Alla Toscana signori” e alzarono i bicchieri.

“Alla Toscana!”.

“Come è andata all'abbazia? Mi hanno detto che c’è stato un furto”.

(Continua)