Creato da: paperino61to il 15/11/2008
commenti a caldo ...anche a freddo..

Area personale

 

Tag

 

Archivio messaggi

 
 << Novembre 2020 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
            1
2 3 4 5 6 7 8
9 10 11 12 13 14 15
16 17 18 19 20 21 22
23 24 25 26 27 28 29
30            
 
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 

FACEBOOK

 
 

I miei Blog Amici

Citazioni nei Blog Amici: 88
 

Ultime visite al Blog

g1b9elyravpaperino61tocassetta2rbx1dglnomadi50DoNnA.Sprefazione09H.xymisteropaganoDott.FiccagliaQuartoProvvisorioArianna1921jezabel777
 

Chi può scrivere sul blog

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 

Messaggi di Novembre 2020

 

Diamo a Cesare quel che è di Cesare

Post n°2681 pubblicato il 30 Novembre 2020 da paperino61to

Piccola premessa, ribadisco che NON sono un devoto di questo governo, né tantomeno un tifoso dell’attuale Presidente del Consiglio, anche se ammetto è molto meglio di un certo tizio di Arcore o di Firenze (ma ci vuole poco ad essere meglio di questi due soggetti), e sicuramente sul suo curriculum Peseranno e non poco la firma sui Decreti (razzisti) sulla sicurezza.

Però dare tutte e sempre le colpe a Lui e a questo Governo, è troppo comodo, facile e sovente sbagliato, ecco perché ha volte bisogna dare a Cesare quel che è di Cesar.

Prendete il Piemonte, o meglio il Presidente di Regione Ci(trullo)rio e il suo rapporto con l’apertura delle scuole.

Solo Quattro giorni fa, ai mass media e sul suo profilo social, era solidale con gli studenti che protestavano per la didattica a Distanza: “Vorrei che le mie figlie fossero come voi!” chiosava a squarciagola e scriveva.

Bene, ora dopo Quattro giorni, il caro IN(coerente) fa retromarcia e DECIDE che la didattica a Distanza può proseguire, ergo DECIDE di continuare la Chiusura delle scuole (dalla 2 media ai licei).

Ecco perché dico non diamo sempre la colpa al solito Conte e al suo scalcinato governo, molti” Provvedimenti” sono arrivati dai Presidenti di Regione o Sindaci.

 

 

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

Serata Progressive rock italiano

Post n°2680 pubblicato il 28 Novembre 2020 da paperino61to

 

Il rock progressivo in Italia è un filone del progressive ( musica nata in Inghilterra con complessi del tipo Kimg Crimson, Emerson Lake e Palmer, Genesis)sviluppatosi in Italia all'inizio degli anni 70’. Si può sicuramente dire che, insieme al fenomeno cantautorale , si tratta di uno degli episodi più importanti della musica leggera italiana, che ha riscosso successo e considerazione anche oltre i confini nazionali, soprattutto con gli Aera, Arti e Mestieri, il Banco del Mutuo Soccorso, i Goblin,Le Orme, i New Trolls, PFM.

 

 

           

 

 

 

 

          

 

 

 

 

          

 

 

 

 

     

          

 

 

 

      

     

 

 

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

Vacanza con delitto( 12 capitolo)

Post n°2679 pubblicato il 24 Novembre 2020 da paperino61to

Riassunto:Il commissario Berardi si trova suo malgrado( essendo in vacanza a Loano con la fidanzata) ad aiutare il maresciallo dei carabinieri Rimaudo, suo vecchio amico. Il maresciallo non convinto del suicidio di Sabrina Virgilio riapre l'inchiesta. I sospetti vanno su alcuni clienti dove la ragazza lavorava: Ripa e Lenzini. Entrambi hanno un alibi per la notte del delitto. Su Ripa si viene anche a scoprire che ha un amante: Lisa Beretti.

Berardi e Rimaudo vogliono interrogare l'alibi di Ripa, una prostituta che si fa chiamare Renata ma il suo vero nome è Gianna. La ragazza è scomparsa da giorni e la tenutaria del bordello è reticente ed impaurita a dire qualcosa. Fa il nome di Ricardi, boss della zona. I due riescono a risalire a Gianna grazie a una collega della ragazza: Lea. Riescono a convincere Gianna a parlare, solo in cambio della protezione alla madre e alla sua amica. I due acconsentono. Al ritorno a Loano, Berardi spiega il piano per salvare Lea dalle ritorsioni di Ripa e soci: farla arrestare sotto una falsa accusa e portarla a Torino; la ragazza acconsente di partire, sotto la scorta di Tirdi e Perino. Inoltre la tenutaria del bordello, la signora Agnese al sapere che l'amico del maresciallo è il commissario Berardi si convince a fare denuncia di Ricardi dandogli i cognomi dei suoi amici e delle loro vere attività.Rimaudo domanda al prefetto la perquisizione dell'alcova di Ripa che nel frattempo era stata scoperta, ma gli viene inspiegbilmente negata. Berardi convince l'amico ad andarci lo stesso, nell'attesa di entrare nella villetta, vedono Ripa, Ricardi e il prefetto salire insieme sulla stessa auto.Il maresciallo capisce che anche quest'ultimo è coinvolto nel delitto. il commissario Berardi entra da solo nella villetta, per evitare eventualmente dei guai all'amico. Nella perquisizione scopre una stanzetta nascosta, dentro vi trova degli album pieni di fotografie, pizze di pellicole e nastri registrati. Ognuno di queste cose sono schedate con le lettere dell'alfabeto. Berardi non impiega molto a capire che in quel posto le persone venivano filmate e fotografate a loro insaputa mentre consumavano rapporti sessuali, in modo da essere poi ricattati da Ripa e i suoi amici. Il commissario prende un paio di fotografie e un nastro dove compare una persona convocata tempo prima in caserma dal suo amico. Giunti in caserma Berardi fa sentire al suo amico il nastro portato via, e fa vedere le foto prese, il maresciallo rimane sconvolto capendo il motivo per cui la ragazza è stata uccisa. Ora i due uomini aspettano solo l'arrivo degli uomini del Ministero di Grazia e Giustiza per dare il via agli arresti. Nel frattempo il commissario è scampato per un pelo ad un eventuale sua esecuzione da parte di Ricardi. 

 

 

 

 

Si tengono a debita distanza ma non mi mollano un attimo, entro in una pasticceria, chiedo se posso fare una telefonata. In capo a pochi minuti arriva un carabiniere mandato da Ettore. I due segugi spariscono all’istante.

“Ciao Ettore, grazie per aver mandato un tuo agente, non credo di sbagliare nel dire che non sarei arrivato fin qui vivo e vegeto!”.

“Stai scherzando Marco? Sei convinto che…”.

“Si! Evidentemente Ricardi vuol fare il gioco pesante dopo la nostra discussione al bordello”.

“Lo farò arrestare immediat…”.

“Non farai nulla, ho promesso al ministro di giustizia di non muoversi fino a quando non arrivano  i suoi uomini”.

“Marco, ma ti rendi conto che potrebbero ritentare nel farti fuori?”.

“Lo so, ma ho promesso e mantengo la parola. Piuttosto sono in pensiero per Maria e tua moglie”.

“Ho fatto dare il cambio all’agente, ogni quattro arriva un agente nuovo. Inoltre ho chiamato dei rinforzi  alla caserma di Finale Ligure, devono arrivare a momenti”.

Il tempo sembra non passare più, Ettore mi chiede più volte quanto tempo impiegheranno ad arrivare : “Non ho idea dipende da quando sono partiti, e se sono in macchina o in treno”.

Solo all’imbrunire Ettore viene informato che ci sono tre persone che lo cercano.

“Il maresciallo Rimaudo? Siamo gli agenti incaricati da Farinacci…buona sera Berardi, è un piacere rivederla”.

“Buona sera Tiglino, mi spiace per voi che vi abbiamo costretti a fare tutti questi chilometri da Roma a qui, ma la situazione è molto grave”.

“Farinacci ci ha accennato qualcosa e ha detto che giunti da voi, ci avreste spiegato meglio la situazione. Ho qui il mandato di arresto”.

“Ettore parla te, l’indagine è tua”.

 Il mio amico racconta per filo e per segno tutto quello che abbiamo scoperto in merito all’omicidio e di come siano coinvolti esponenti di spicco della città come il prefetto.

“Bene maresciallo, mi sembra dalle prove che ci avete presentato che non vi siano più dubbi, firmo immediatamente l’ordine di arresto per queste persone. Chiamate i vostri uomini e partiamo subito”.

“Marco vieni con noi?”.

“Puoi dubitarne?”.

Il primo ad essere arrestato è Ripa, lo troviamo nella sua alcova in compagnia di una signora. Il secondo è il prefetto, Ricardi e Lenzini li troviamo in un ristorante a Pietra Ligure. Infine viene portata pure in caserma Lisa Beretti sotto lo sguardo attonito del marito.

“Bene signori, siete stati portati qui con l’accusa di omicidio di Sabrina Virgilio, inoltre a vostro carico vi sono accuse che vanno dalla induzione alla prostituzione allo spaccio di droga, al ricatto, il tutto con la complicità del vostro amico prefetto”.

L’uomo si alza indignato, ma viene invitato subito a sedersi.

“Abbiamo le prove! Prove evidenti grazie anche alle indagini di un suo collega, inutile che menta” esclama Tiglino presentandogli il tesserino del Ministero della Giustizia.

Poi è la volta delle accuse alle altre persone, ed è Ettore ha parlare :“Per lei Ripa e per la sua amante l’accusa di omicidio e di tentata violenza ai danni della vittima con la complicità di Lenzini”.

“Non è vero…io non c’entro è stata Lisa ad ucciderla, non io…” urlava Ripa.

Guardo l’uomo, come sempre in questi casi , i delinquenti si scaricano le colpe l’uno con l’altro.

“Lei signora a nulla da dire in merito?”.

La donna scuote la testa poi lentamente come se fosse in un altro luogo distante anni luce da qui fa la sua confessione, dicendo che lei si era innamorata di Sabrina e voleva

averla a tutti i costi. Aveva chiesto a Ripa e sapendo che lui non si fa scrupoli lo aveva convinto ad un incontro a tre, inoltre gli avrebbe dato una somma consistente, che lui aveva accettato. Con Lenzini si era confidata ed era andato a letto con quest’ultimo, perché facesse pressione su Ripa per aiutarla ad avere Sabrina. La ragazza aveva rifiutato le avances insistenti sia di Ripa che della Beretti. Quest’ultima aveva tentato la carta della disperazione, un appuntamento con lei da sola. Ma non poteva chiederlo direttamente alla ragazza e allora Ripa ha pensato a Renata, che era l’amica del cuore di Sabrina ha dargli appuntamento, a lei non avrebbe detto certo di no. All’appuntamento si presenta la Beretti. Il diniego alla sua richiesta di essere la sua nuova amante, ha fatto si che la signora  uccidesse la ragazza spingendola giù dal ponte.

Resosi conto di ciò che aveva fatto la donna chiama il suo amante. Lui capisce che è meglio far sparire il corpo e chiama Ricardi, quest’ultimo manda i suoi uomini. Avrebbero gettato la vittima in mezzo al fiume il quale l’avrebbe portato in mare aperto ma evidentemente vengono disturbati, allora lo nascondono in mezzo ai canneti dove poi viene trovato dal pescatore.

“Per te caro Ricardi il tuo regno finisce oggi…sfruttamento, droga, mercato nero, ricatti”.

“Non ha prove maresciallo e manco il suo amico…sono pulito”.

“Ne sei sicuro? “, guardo l’uomo sorridendo, poi leggo la dichiarazione fatta dalle ragazze del bordello compresa la tenutaria che denunciano come l’uomo le sfruttava e le invitava a spacciare droga con i clienti che la richiedevano, inoltre Agnese lo denuncia anche per violenza.

“Inoltre, c’è una certa Renata, vero nome Gianna, la ricordi vero? Credo di si, tu e Ripa la cercavate per ucciderla, perché è stata lei a convincere la vittima nonché sua amica ad andare all’appuntamento, credendo quest’ultima di incontrare lei e non la Beretti. Era una testimone scomoda, molto scomoda per voi. E non credo di sbagliare nel dire che le vittime dei tuoi ricatti sapendo del tuo arresto verranno a denunciarti”.

“Portateli via! Lei caro prefetto verrà con noi a Roma, sarà giudicato dal Tribunale militare” ordina Tiglino.

“Bene maresciallo mi congratulo con lei, farò rapporto al ministro per come ha svolto l’indagine e mi farò garante per una premiazione, e lei caro Berardi grazie per aver contribuito anche se, come credo, lei non vuol manco esser menzionato per un encomio vero?”.

“Io sono in vacanza, e quando sono in vacanza non indago, caro Tiglino”.

Le ferie sono finite e purtroppo si deve ritornare a casa, ora Loano è ancora più bella senza il marcio che si è infiltrato nelle sue strade.

“Grazie Marco e tu Maria scusami se l’ho coinvolto…”.

“Mi ha fatto piacere rivederti e se non fai tanto il gabbia, assieme a Lidia potreste venire a trovarci a Torino, ci farebbe piacere….andremmo a rivedere i posti della nostra gioventù”.

Il treno si allontana mentre osserviamo il mare calmo; per un attimo mi sembra di vedere una ragazza sorridere, il volto era quello di Sabrina Virgilio, ma so che è solo frutto della mia fantasia.

                                           

                                             FINE

 

 Un grazie a tutti voi per l'affetto che avete verso il commissario Berardi. Un grazie ad Angelo ( Nomadi 50) che mi ha dato lo spunto per questa nuova indagine.

 

 

 

 

 

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

Vacanza con delitto( 11 capitolo)

Post n°2678 pubblicato il 23 Novembre 2020 da paperino61to

Riassunto: Il commissario Berardi si trova suo malgrado( essendo in vacanza a Loano con la fidanzata) ad aiutare il maresciallo dei carabinieri Rimaudo, suo vecchio amico. Il maresciallo non convinto del suicidio di Sabrina Virgilio riapre l'inchiesta. I sospetti vanno su alcuni clienti dove la ragazza lavorava: Ripa e Lenzini. Entrambi hanno un alibi per la notte del delitto. Su Ripa si viene anche a scoprire che ha un amante: Lisa Beretti.

Berardi e Rimaudo vogliono interrogare l'alibi di Ripa, una prostituta che si fa chiamare Renata ma il suo vero nome è Gianna. La ragazza è scomparsa da giorni e la tenutaria del bordello è reticente ed impaurita a dire qualcosa. Fa il nome di Ricardi, boss della zona. I due riescono a risalire a Gianna grazie a una collega della ragazza: Lea. Riescono a convincere Gianna a parlare, solo in cambio della protezione alla madre e alla sua amica. I due acconsentono. Al ritorno a Loano, Berardi spiega il piano per salvare Lea dalle ritorsioni di Ripa e soci: farla arrestare sotto una falsa accusa e portarla a Torino; la ragazza acconsente di partire, sotto la scorta di Tirdi e Perino. Inoltre la tenutaria del bordello, la signora Agnese al sapere che l'amico del maresciallo è il commissario Berardi si convince a fare denuncia di Ricardi dandogli i cognomi dei suoi amici e delle loro vere attività.Rimaudo domanda al prefetto la perquisizione dell'alcova di Ripa che nel frattempo era stata scoperta, ma gli viene inspiegbilmente negata. Berardi convince l'amico ad andarci lo stesso, nell'attesa di entrare nella villetta, vedono Ripa, Ricardi e il prefetto salire insieme sulla stessa auto.Il maresciallo capisce che anche quest'ultimo è coinvolto nel delitto. il commissario Berardi entra da solo nella villetta, per evitare eventualmente dei guai all'amico.

 

 

Anche il corridoio è tappezzato, il colore è identico a quello delle camere da letto, non posso dire certo che Ripa ha buon gusto in fatto di tappezzeria. Lascio scivolare la mia mano sul muro, molto lentamente, riprovo più volte e finalmente la costanza mi premia.

Sotto la mano sento qualcosa, dirigo la torcia che illumina una piccola serratura. Infilo la chiavetta e la sento scattare.

“Che mi prenda un colpo…”.

Al di là della porticina una stanzetta con una sedia, uno scaffale a tre piani, una mensola piuttosto robusta con sopra una cinepresa. Al di là del vetro vedo la camera da letto, ora capisco il motivo degli specchi nelle due camere.

Sullo scaffale noto degli album contrassegnati con le lettere dell’alfabeto. Il mio sospetto su cosa contengono viene confermato. Scorro le pagine, vado alla lettera B e prendo quello che mi interessa, è un regalo per il mio amico Ettore. Do un’occhiata anche agli altri album, Ripa è una costante presente, ma non solo lui, noto anche una donna convocata in caserma.

Metto in tasca ciò che mi interessa e poi rimetto il tutto quanto a posto, un album mi cade per terra, mi chino a raccoglierlo e noto che sotto la mensola vi è una cassetta. La apro e trovo dei nastri, sono sicuramente delle registrazioni.  Anche questi nastri hanno delle lettere come segno di riconoscimento. Prendo quello con la lettera B e la metto in tasca assieme alle altre.

Sono curioso di sapere dov’è  il registratore, il fascio di luce della torcia illumina ogni centimetro della stanzetta e lo trovo nascosto dietro a delle bobine. Evidentemente quando a Ripa serve lo prende lo mette di fianco alla cinepresa.

Richiudo il tutto e vado a mettere a posto la chiavetta dove l’ho trovata.

“Forza andiamo Ettore, ho bisogno di prendere aria pulita”.

 “Marco sei bianco come un cadavere, ma che hai trovato la dentro?”.

“Devo chiamare Farinacci perché sappia quello che sta accadendo”.

 

 

“A quest’ora della notte? Ma sei impazzito?”.

“Non c’è tempo da perdere credimi, mentre racconto tutto al ministro, tu ascoltami senza proferire parola d’accordo? Solo quando ho finito la telefonata risponderò a tutte le tue domande”.

La conversazione con Farinacci dura un’ oretta, spiego per filo e per segno cosa ho trovato in quella villetta facendo anche i nomi dei personaggi coinvolti. Come mi aspettavo il Ministro di Grazia e Giustizia, da l’assenso agli arresti appena fossero arrivati in caserma i suoi uomini con il mandato di arresto.

“Berardi, non prenda iniziative fino a quando non arriva l’ordine scritto di arresto, sono stato chiaro? La conosco e so che sovente fa di testa sua, ma in questo caso riuscirebbe solo a far fuggire i colpevoli”.

“Stia tranquillo Ministro, non farò un passo senza la sua autorizzazione e grazie per l’aiuto che da al mio amico maresciallo, il merito dell’inchiesta  è suo”.

“Dica al suo amico che chiederò personalmente al nostro Duce di concedere un encomio per il lavoro svolto. Arrivederci commissario e grazie per avere contribuito alla legalità di questo paese”.

 “Bene, caro Ettore ora sono tutto per te, ecco qui le prove che ho raccolto nella villetta, c’e ne sono tante altre, ma queste credo che possano interessarti, se noti ho preso quelle contrassegnate con la lettera B”.

“Faccio portare un registratore così possiamo sentire subito il nastro”.

La conversazione sul nastro è tra Lenzini e la signora Beretti, alla fine della registrazione sul volto di Ettore compare il disgusto e la rabbia.

“Mio Dio, il motivo per cui è stata ammazzata quella povera ragazza è questo?”.

“Si! Ora andiamo a riposare, domani in giornata riceverai l’ordine di arresto.  Farinacci ci manda i suoi uomini, quando arriveranno incomincerai l’interrogatorio, vedrai che davanti alle prove evidenti crolleranno”.

Maria dorme profondamente, è così bella ai raggi della luna. Cerco di dormire ma il mio pensiero va a quella povera Sabrina Virgilio, aveva tutta una vita davanti, non c’è risposta al perché di quello che le era accaduto, ma soprattutto penso, ma in che direzione sta andando l’umanità?.

“Marco, non ti ho sentito arrivare, scusami, a una certa ora sono crollata”.

“Non scusarti era molto tardi”.

“Avete trovato quello che cercavate? La moglie del tuo amico ha accennato qualcosa ma non ho capito granché”.

Gli spiego a sommi capi cosa ho trovato, tralasciando la conversazione sentita sul nastro preso nella villetta.

“Sono contenta che arrestiate quei maledetti assassini, ma sei sicuro che Farinacci manterrà  la promessa? E se cambiasse idea?”.

“Non lo farà, è un uomo che crede nei valori della giustizia, sa bene che anche nel suo partito ci sono le mele marce, e non è la prima volta che si trova ad estirparle, e lo ha fatto sempre senza esitazione. Poi tieni conto che mi rispetta e sa che nel mio piccolo ho un certo peso. Il questore di Torino ha avvertito il prefetto di Savona, che a sua volta ha parlato con lui, arrivati a questo punto non può certo insabbiare tutto”.

“Oggi vado a trovare Lidia, sai che la mamma di Renata è una donna simpatica, alla mano. Volevamo anda…”.

“Non uscite di casa, mi raccomando, non credo che Ripa e i suoi amici sospettino qualcosa, ma meglio essere prudenti, chiamo Ettore”.

E’ ancora in casa, anche lui concorda con me che le donne non devono uscire, continua dicendo che manda immediatamente un suo sottoposto a vigilare. Ci vediamo in caserma”.

Accompagno Maria a casa di Ettore e salgo con lei, l’agente è già presente nell’alloggio.

 

Nel percorrere il tratto dalla casa alla caserma mi accorgo che sono seguito da due tizi, evidentemente Ripa e soci stanno odorando qualcosa e vogliono capire cosa sia questa cosa.

(Continua)

 

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

Serata Eddie Bo

Post n°2677 pubblicato il 21 Novembre 2020 da paperino61to

Bentornati al rock cafè cari amici/che...stasera vi presento Eddie Bo cantante di blues e rhythm e blues. 

 

           

 

 

 

         

 

 

 

 

            

 

 

 

 

            

 

 

 

 

     

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963