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Messaggi di Novembre 2016

 

Pete Anderson & the Swamp Shakers

Post n°2172 pubblicato il 26 Novembre 2016 da paperino61to

Questa sera balliamo con il ritmo di Pete Anderson & The Swamp Shakers

 

 

          

 

 

 

 

 

           

 

 

 

 

           

 

 

 

 

           

 

 

 

 

 

 

     

 
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Vota Si...Vota No...

Post n°2171 pubblicato il 23 Novembre 2016 da paperino61to

 

Vota Si, Vota No…vota…vota…non so voi cari amici/che ma io ho due marroni e non sono certo i marron glacè.

Capisco che il Pinocchio e la sua banda del buco, ci abbiano messo la faccia, ma santo cielo sono mesi e mesi che rompe con questa sua Riforma.

A prescindere di uno come la pensi, trovo penoso e squallido dire che  se vince il Si staremo meglio, i nostri futuri nipotini avranno già un lavoro assicurato, saremmo tutti milionari. Se vince il No, la Costituzione è salva, evviva…bene ma a noi poveri lavoratori, pensionati, precari, disoccupati e esodati, cambia qualcosa? No, di sicuro, saremmo sempre al pian del babi come diciamo noi a Torino.

Addentrandoci nello specifico è fantastico i persuasori del Si nel continuare a dire: “ l’altra parte quando non sanno cosa dire in merito la mettono sulla rissa”.

Sinceramente mi sembra che un certo Landini al programma dell’Annunziata non l’abbia di certo messo in rissa con il Pinocchio fiorentino, anzi, ha ribattuto argomentando per bene il motivo che la Fiom Cgil del perché vota No.

Peccato che come sempre accada alla banda del buco con in testa il loro capo, facciano finta di non capire tali argomentazioni, rispondendo roma per toma.

Alcune dichiarazioni dei simpattizzanti del Si: Rampini ( Giornalista della Repubblica): "voto Si perchè non mi piace la coalizzione del No".

Severgnini( giornalista del Corriere della Sera): " Voto Si tappandomi il naso".

Se queste sono argomentazioni " serie" io sono Babbo Natale.

Quelli del No, una parte vota così per fare fuori l’usurpatore, una volta lo si faceva fuori fisicamente ( simpatico sistema lo ammetto ed anche efficace), e sorrido anche che un certo partito che della Costituzione la preferiva come carta igienica( ogni riferimento alla Lega è puramente casuale).

Certo che tanto impegno da ambo le parti le avrei visto meglio contrastare la riforma Sacconi prima e la Fornero dopo, la cancellazione dell’articolo 18, il Jobs Act, lo scandalo delle banche con in testa il ladron paparino della Boschi, le tasse che non son calate affatto, la buona scuola che è un eufemismo chiamarla così.

Si sa siamo italiani, quello che deve contare realmente non conta, quindi cari amici/ e votate quello che vi aggrada.

Un’ultima cosa soltanto, mesi e mesi addietro il solito Pinocchio urlava ai mass media contro i poteri forti, rei secondo lui, di remargli contro, ecco una lista di quei poteri che non mi sembrano remargli contro visto che appoggiano la sua schifezza.

Un certo ex presidente( bombarolo ) americano: Obama Barack, sempre un ex presidente ma stavolta italiano: Giorgio Napolitano ( ancora lui).

Un certo Marchionne Ad della Fca ( una mano lava l’altra vero? Vedi sede fiscale fuori Italia, auto prodotte all’Estero ecc..)

Confindustria in toto, Piccoli imprenditori

Financial Time ( quotidiano americano, la Bibbia dell’Economia)

La Goldman e Sachs ( quella che nel 2008 spalanco la crisi in Usa e Europa)

Le Banche italiane( anche qui una mano lava l’altra), i mass media italiani a parte il Fatto quotidiano e il Manifesto ( se non erro), le televisioni, compreso Mediaset che non spara a zero per nulla, meglio fare programmi contro gli immigrati( vedesi Patto del Nazareno).

Questi contano solo per cancellare diritti : la Cisl ( quando si è servi lo si è con chi conviene).

 

 

 

 

 
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The Jive aces

Post n°2170 pubblicato il 19 Novembre 2016 da paperino61to

Questo gruppo era stato vincitore di un programma simile al nostro X factor o the voice svolto in Inghilterra...vi presento i Jive Aces.

 

        

 

 

 

 

          

 

 

 

 

          

 

 

 

 

 

           

 

 

 

 

 

     

 
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Ai Confini della Paura: Fino a quando morte non vi separi

Post n°2169 pubblicato il 16 Novembre 2016 da paperino61to

I rintocchi della campana svegliano Ed Stone di Grensville in Pennsylvania. Ha avuto una notte insonne agitata da incubi che sembramo reali.

Si alza, accende il fornello per il caffè poi tosta un paio di fette di pane, accende la radio e sente la voce di Cartie “ ugola d’oro “ della città dare il buongiorno ai suoi concittadini.

Lo squillo del campanello lo fa trasalire, apre la porta: è il suo amico Ben.

“ Forza Ed, non mi dire che sei ancora da vestire!”.

L’uomo con la tazzina di caffè in mano lo fa entrare.

“ Mettiti comodo Ben, faccio in un attimo”.

“ Certo che da quando è morta Marta, te la spassi quasi tutte le sere vecchio volpone!”.

“ Recupero gli anni persi con lei”.

Con la mente va all’ultima discussione avuta con la moglie.

“ Tu non vai da nessuna parte! Ed Stone, non mi interessa della tua stupida partita di bowling, vengono le mie amiche per giocare a canasta e tu rimani qui!”.

Ed sapeva che era inutile protestare, era lei ad avere sempre l’ultima parola.

Un pensiero sovvenne all’uomo quella sera, se la parola ultima avesse avuto un altro significato? Per esempio la sua “ ultima giornata di vita?”, oppure il suo “ ultimo alito di vita?”.

Erano mesi che andava pensando a questa cosa, non sopportava più le scene isteriche di Marta. Doveva sempre e solo accontentarla, giocare a canasta, sentire le sue insulse amiche spettegolare su  tutti, accompagnarla a fare la spesa e passare ore e ore in un dannato centro commerciale per poi uscire con il carrello pieno di cose inutili.

“ Caro marito, non sperare nella mia morte, perché tu sai bene che sono contraria al detto: finche morte non vi separi. Tu sei MIOOOO!! E lo sarai per sempre mio caro!” e la donna scandisce lentamente la parola mio.

“ Basta!!!!” urlò la sua mente e fu così che mise in atto il suo piano: avrebbe ucciso la moglie soffocandola con un cuscino. Avrebbe dato la colpa al suo cuore, nei mesi precedenti il medico aveva riscontrato che era a rischio infarto.

Quella sera dopo l’ennesima discussione andò a dormire, dopo un paio di ore anche lei si coricò nel letto. Gli occhi di lui erano aperti, ogni suo senso era all’erta, poteva sentire il suo cuore battere nel silenzio della stanza. Dopo una decina di minuti sentiva il ronfare pesante della moglie, lentamente si alzò e prese il cuscino nascosto vicino al comodino, poi con cautela si avvicinò alla donna e premette con forza sul suo viso il cuscino.

“ Dottore venga, credo che  Marta abbia avuto un infarto” così disse al telefono al mattino quando chiamò il dottore.

Le esequie si tennero il giorno dopo, Ed decise di seppellire sua moglie nel posto dove avrebbe desiderato: la collina vicino alla loro casa.

“ Non mi costa nulla dove ti seppellisco cara moglie mia, tanto è il tuo ultimo desiderio…ora finalmente sono libero…libero da te”.

Passarono  settimane e mesi, Ed era rinato. Quasi tutte le sere usciva con gli amici e tirava avanti fino a mattina inoltrata, solo ieri sera è andato a dormire presto, visto che al mattino partivano per vedere la finale del superbowl.

Tornò a casa un paio di giorni dopo la finale: “ Che sballo ragazzi…birra, donne, sigari…dovremmo rifarlo che ne dite?”.

“ Certamente, ma vista la nostra non giovine età è meglio riposare un po’, non trovi Ed?”.

“ D’accordo vecchio mio, dimmi quando sei pronto a far bisboccia e io ci sarò…ciao ragazzi, a domani “.

La notte calò sulla cittadina di Grensville, un vento gelido e forte arrivava dalla collina.

L’uomo accese la stufa, aveva freddo e trovò strano questo calo di temperatura, era maggio inoltrato. Andò a coricarsi dopo aver sorseggiato un bicchiere di brandy: “ Alla tua salute Marta”, rise di gusto a questa battuta mentre si metteva a letto.

Il pendolo batté  l’una quando sentì dei colpi alla porta, dapprima non capiva cosa potesse essere, forse il vento che sbatteva le ante delle finestre ma scartò subito questa ipotesi ricordandosi di averle chiuse per bene.

Si mise la vestaglia e andò a vedere: “ Chi è ?” domandò.

Non ottenne risposta, domandò di nuovo ma poteva sentire solo il vento. Decise di aprire la porta.

“ Ciao Ed…ti sono mancata? Caro amore mio, te l’avevo detto che odiavo il detto fino a quando morte non vi separi, tu sei Mioooo per tutta l’eternità”, una risata lugubre si mescolò alle urla dell’uomo. Quello che una volta era un corpo umano ora abbracciava mortalmente l’uomo.

  Quello che Ed non sapeva è che sotto la collina c’era un vecchio cimitero indiano, una vecchia leggenda narrava che chi veniva seppellito in quel posto tornava in vita.

Sempre meglio informarsi prima dove seppellire il coniuge indesiderato, non trovate?

 

 

 

 
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Ritorno al Tugurio

Post n°2168 pubblicato il 14 Novembre 2016 da paperino61to

Dopo due anni e mezzo in cassa integrazione, il vostro piumato preferito ha ripreso il lavoro. Io come gli altri 1300 indesiderati( operai con ridotte capacità lavorative) rientriamo con il contratto di solidarietà.

Contratto che è l’anticamera del licenziamento, inutile girarci attorno inoltre è la sintesi dello sfruttamento bello e buono.

Sveglia giovedì mattina alle 5, giornata gelida…giustamente mica potevo svegliarmi con una temperatura mite?.

Siamo in quattro a entrare nel tugurio di Mirafiori, aspettiamo nella guardiola in attesa che venga un capo a prenderci.

“ Venite vi porto nella House office”…avete letto bene House office.

Con l’avvento del canadese i termini inglesi negli stabilimenti FCA sono aumentati.

Trovo buffo questi termini in un posto dove metà gente sa a malapena parlare italiano e l’altra metà legge la madre lingua ma non capisce quello che c’è scritto sui volantini.

Noto che sulle tute molti operai hanno una targhetta in plastica: Assembly shop”…il termine dovrebbe essere questo :  “negozio, bottega di Assemblaggio, montaggio”. Sta a vedere che non sono un lavoratore dipendente ma autonomo se mi ritrovo tra le mani una bottega o negozio.

Aspettiamo la nostra sorte nell’’ufficio e il primo volto noto a me, è un certo personaggio squallido con cui ho lavorato anni addietro, era capo squadra ma che ha fatto carriera diventando gestore del nuovo modello. Squallido perché  la sua  caratteristica è che urla, insulta, non rispetta minimamente chi gli sta davanti ( vale per gli operai, che per i capi ute e per i team leader, altra parola inglese vedete?).

Vengo assegnato a una Ute ( tratto di squadra per farla breve), la Chaissy 1 ( cosa voglia dire non lo so, ed evito di chiedere).

Il capo nel tragitto, mi dice: “ Ho 5/6 postazioni per la preparazione, bla bla bla…” Io rispondo che ho delle limitazioni date dall’Asl di Torino ( tanto per essere chiari prima e non incorrere in equivoci), risposta: “ So tutto di te…ho letto la tua scheda”. Tenete a mente l’orario di questa frase: le 7 del mattino!”.

Arrivato in squadra, si interessa di farmi avere: tuta, scarpe anti infortunistica e badge ( visto che il mio non è più valido).

Nel frattempo riconosco alcuni colleghi con cui ho lavorato, e si parla del più e del meno, per la verità loro si lamentano non poco per i carichi di lavoro.

E’ fantastico trovare colleghi che da mesi e mesi lavorano lamentarsi con una persona che era da anni a casa, come se io potessi fare qualcosa per loro, provo ad usare la teoria dell’incrociare le braccia ma mi guardano come se arrivassi dalla luna e non dalla zona dove abito.

Il capo arriva dopo esser passato a ritirare il mio “ guardaroba” , indosso le scarpe altrimenti non potrei manco andare in bagno, altro che girare per l’officina. Dentro la borsa di carta vedo una lettera, la leggo e credetemi mi sono fatto una risata di tutto cuore. In sintesi diceva che in un sondaggio gli operai si sentivano “ appartenenti alla FCA” per via della tuta che indossano, non per altre cose. E l’azienda da il suo plauso a questo senso, concedendo la tuta “ gratis”.

 Azz…povero Marchionne sta a vedere che dobbiamo ancora dirti grazie perché ci concedi a tue spese la tuta che indossiamo…oddio a tue spese non proprio direi.

Vengo accompagnato dalla ragazza che mi deve insegnare il lavoro, anche con lei avevo lavorato anni addietro. Lei è rientrata con i contratti di solidarietà a giugno( ??? ), io sapevo che partivano da fine settembre, in ogni caso non è che mi riguarda. Quello che mi riguarda è il fatto che la postazione comporta di un motorino. Addirittura di 9 Nm, il massimo che si possa avere. Dovessi usarlo anche solo per mezz’ora mi ritrovo al pronto soccorso di filato con i gomiti assomiglianti a Hulk.

E qui incrocio le braccia dicendo: “ Non posso farlo, l’Asl mi ha esonerato nell’utilizzare questo tipo di attrezzo, manco quelli bassi a 1,5 Nm.”. Lei capisce e mi fa la classica domanda : “ Che ti ha portato a fare qui allora?”. Allargo le braccia come sempre faccio a questa domanda.

Intanto passa le ore, parlo con altri vecchi colleghi di (s) ventura. Verso le 13 arriva il capo con il badge nuovo e mi domanda come va con il lavoro. La mia risposta è la stessa data alla collega.

“ Devo andare a vedere la tua scheda” la risposta del capo.

Ero tentato a dirgli, che se  la sua memoria è già labile ( ricordate l’orario delle 7?) alla sua età la faccenda è grave. In sei ore non si ricordava più del mio famoso curriculum sanitario. Domanda alla sua operaia di darle una mano per sistemarmi in un’altra postazione. In sintesi su 6 posti, tre potevamo essere disponibili, ma guarda caso in una ( non tanto velatamente) si capiva che la titolare non l’avrebbe mollata facilmente, le altre due invece erano “ complicate”. Va bene che non sono un genio, altrimenti non sarei entrato a Mirafiori, ma almeno provami…invece nisba.

Contatta l’arrogante gestore e fa sapere che il giorno seguente sarei dovuto andare da un’altra parte.

Infatti mi presento alla Ute Trim ( anche qui non domandatemi cosa voglia dire). Unica cosa che posso dirvi è che nonostante la capa sia una persona con cui avevo lavorato ( quindi mi conosceva bene e sa i miei problemi), tenta di fare la furba per ben due volte. Stavolta non vengo abbagliato dal fascino femminile e rispondo che non Posso farlo.

Vengo dirottato in una postazione dove non vi sono attrezzi, dove non è linea, insomma potrebbe andare bene ammesso che duri.

Anche qui trovo parecchi colleghi di vecchia data, che non vedevo da anni. Uno in particolare è stato un piacere rivederlo,  risate, lotte assieme ecc…anche lui sta sclerando, non regge più la gente che lavora in quel posto ( mi sono rispecchiato).

Lamentele anche qui sui carichi di lavoro, e sorpresa immane, nello scoprire che nelle aree relax ( dove vi sono le macchinette del caffè, bibite) sono sparite le sedie e le panchine.

Alla mia domanda del perché, la risposta è stata: “ Marchionne ci vuole tutti in piedi”.

Ora immaginate la mia reazione a questa affermazione, in due anni e mezzo a casa, il tugurio di Mirafiori ha subito un peggioramento totale sulla vita dei dipendenti…ovviamente tutti a non muovere un ditino, altro che dito per fare valere i loro diritti compreso il sedersi. Del sindacato meglio stendere un velo pietoso, compreso purtroppo la Fiom, ma d’altronde nelle loro salette sindacali le “ sedie” le hanno e non poche.

Due giorni mi sono bastati a rimpiangere lo stare a casa, perché penso sempre che essere operaio non vuol dire schiavo, che la dignità non si svende per un posto da schiavo, che la coerenza bisogna sempre averla e non sparare a zero contro chi rientra al lavoro con problematiche non di poco conto, dimenticando che fino a poco tempo fa sfilavi in corteo assieme a questi colleghi chiedendo : lavoro e rispetto per chi ha fatto grande la Fiat. Un riferimento voluto a certi colleghi/e che hanno l’astrusità di dire queste frasi semplicemente perché hanno ricevuto la grazia divina di rientrare al lavoro prima di noi.

 
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