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Ritorno al Tugurio

Post n°2168 pubblicato il 14 Novembre 2016 da paperino61to

Dopo due anni e mezzo in cassa integrazione, il vostro piumato preferito ha ripreso il lavoro. Io come gli altri 1300 indesiderati( operai con ridotte capacità lavorative) rientriamo con il contratto di solidarietà.

Contratto che è l’anticamera del licenziamento, inutile girarci attorno inoltre è la sintesi dello sfruttamento bello e buono.

Sveglia giovedì mattina alle 5, giornata gelida…giustamente mica potevo svegliarmi con una temperatura mite?.

Siamo in quattro a entrare nel tugurio di Mirafiori, aspettiamo nella guardiola in attesa che venga un capo a prenderci.

“ Venite vi porto nella House office”…avete letto bene House office.

Con l’avvento del canadese i termini inglesi negli stabilimenti FCA sono aumentati.

Trovo buffo questi termini in un posto dove metà gente sa a malapena parlare italiano e l’altra metà legge la madre lingua ma non capisce quello che c’è scritto sui volantini.

Noto che sulle tute molti operai hanno una targhetta in plastica: Assembly shop”…il termine dovrebbe essere questo :  “negozio, bottega di Assemblaggio, montaggio”. Sta a vedere che non sono un lavoratore dipendente ma autonomo se mi ritrovo tra le mani una bottega o negozio.

Aspettiamo la nostra sorte nell’’ufficio e il primo volto noto a me, è un certo personaggio squallido con cui ho lavorato anni addietro, era capo squadra ma che ha fatto carriera diventando gestore del nuovo modello. Squallido perché  la sua  caratteristica è che urla, insulta, non rispetta minimamente chi gli sta davanti ( vale per gli operai, che per i capi ute e per i team leader, altra parola inglese vedete?).

Vengo assegnato a una Ute ( tratto di squadra per farla breve), la Chaissy 1 ( cosa voglia dire non lo so, ed evito di chiedere).

Il capo nel tragitto, mi dice: “ Ho 5/6 postazioni per la preparazione, bla bla bla…” Io rispondo che ho delle limitazioni date dall’Asl di Torino ( tanto per essere chiari prima e non incorrere in equivoci), risposta: “ So tutto di te…ho letto la tua scheda”. Tenete a mente l’orario di questa frase: le 7 del mattino!”.

Arrivato in squadra, si interessa di farmi avere: tuta, scarpe anti infortunistica e badge ( visto che il mio non è più valido).

Nel frattempo riconosco alcuni colleghi con cui ho lavorato, e si parla del più e del meno, per la verità loro si lamentano non poco per i carichi di lavoro.

E’ fantastico trovare colleghi che da mesi e mesi lavorano lamentarsi con una persona che era da anni a casa, come se io potessi fare qualcosa per loro, provo ad usare la teoria dell’incrociare le braccia ma mi guardano come se arrivassi dalla luna e non dalla zona dove abito.

Il capo arriva dopo esser passato a ritirare il mio “ guardaroba” , indosso le scarpe altrimenti non potrei manco andare in bagno, altro che girare per l’officina. Dentro la borsa di carta vedo una lettera, la leggo e credetemi mi sono fatto una risata di tutto cuore. In sintesi diceva che in un sondaggio gli operai si sentivano “ appartenenti alla FCA” per via della tuta che indossano, non per altre cose. E l’azienda da il suo plauso a questo senso, concedendo la tuta “ gratis”.

 Azz…povero Marchionne sta a vedere che dobbiamo ancora dirti grazie perché ci concedi a tue spese la tuta che indossiamo…oddio a tue spese non proprio direi.

Vengo accompagnato dalla ragazza che mi deve insegnare il lavoro, anche con lei avevo lavorato anni addietro. Lei è rientrata con i contratti di solidarietà a giugno( ??? ), io sapevo che partivano da fine settembre, in ogni caso non è che mi riguarda. Quello che mi riguarda è il fatto che la postazione comporta di un motorino. Addirittura di 9 Nm, il massimo che si possa avere. Dovessi usarlo anche solo per mezz’ora mi ritrovo al pronto soccorso di filato con i gomiti assomiglianti a Hulk.

E qui incrocio le braccia dicendo: “ Non posso farlo, l’Asl mi ha esonerato nell’utilizzare questo tipo di attrezzo, manco quelli bassi a 1,5 Nm.”. Lei capisce e mi fa la classica domanda : “ Che ti ha portato a fare qui allora?”. Allargo le braccia come sempre faccio a questa domanda.

Intanto passa le ore, parlo con altri vecchi colleghi di (s) ventura. Verso le 13 arriva il capo con il badge nuovo e mi domanda come va con il lavoro. La mia risposta è la stessa data alla collega.

“ Devo andare a vedere la tua scheda” la risposta del capo.

Ero tentato a dirgli, che se  la sua memoria è già labile ( ricordate l’orario delle 7?) alla sua età la faccenda è grave. In sei ore non si ricordava più del mio famoso curriculum sanitario. Domanda alla sua operaia di darle una mano per sistemarmi in un’altra postazione. In sintesi su 6 posti, tre potevamo essere disponibili, ma guarda caso in una ( non tanto velatamente) si capiva che la titolare non l’avrebbe mollata facilmente, le altre due invece erano “ complicate”. Va bene che non sono un genio, altrimenti non sarei entrato a Mirafiori, ma almeno provami…invece nisba.

Contatta l’arrogante gestore e fa sapere che il giorno seguente sarei dovuto andare da un’altra parte.

Infatti mi presento alla Ute Trim ( anche qui non domandatemi cosa voglia dire). Unica cosa che posso dirvi è che nonostante la capa sia una persona con cui avevo lavorato ( quindi mi conosceva bene e sa i miei problemi), tenta di fare la furba per ben due volte. Stavolta non vengo abbagliato dal fascino femminile e rispondo che non Posso farlo.

Vengo dirottato in una postazione dove non vi sono attrezzi, dove non è linea, insomma potrebbe andare bene ammesso che duri.

Anche qui trovo parecchi colleghi di vecchia data, che non vedevo da anni. Uno in particolare è stato un piacere rivederlo,  risate, lotte assieme ecc…anche lui sta sclerando, non regge più la gente che lavora in quel posto ( mi sono rispecchiato).

Lamentele anche qui sui carichi di lavoro, e sorpresa immane, nello scoprire che nelle aree relax ( dove vi sono le macchinette del caffè, bibite) sono sparite le sedie e le panchine.

Alla mia domanda del perché, la risposta è stata: “ Marchionne ci vuole tutti in piedi”.

Ora immaginate la mia reazione a questa affermazione, in due anni e mezzo a casa, il tugurio di Mirafiori ha subito un peggioramento totale sulla vita dei dipendenti…ovviamente tutti a non muovere un ditino, altro che dito per fare valere i loro diritti compreso il sedersi. Del sindacato meglio stendere un velo pietoso, compreso purtroppo la Fiom, ma d’altronde nelle loro salette sindacali le “ sedie” le hanno e non poche.

Due giorni mi sono bastati a rimpiangere lo stare a casa, perché penso sempre che essere operaio non vuol dire schiavo, che la dignità non si svende per un posto da schiavo, che la coerenza bisogna sempre averla e non sparare a zero contro chi rientra al lavoro con problematiche non di poco conto, dimenticando che fino a poco tempo fa sfilavi in corteo assieme a questi colleghi chiedendo : lavoro e rispetto per chi ha fatto grande la Fiat. Un riferimento voluto a certi colleghi/e che hanno l’astrusità di dire queste frasi semplicemente perché hanno ricevuto la grazia divina di rientrare al lavoro prima di noi.

 
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