Creato da sergiococchi il 27/09/2008
Appunti dal mondo dei segugististi e della caccia

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IL PICCOLO LEPRAIOLO HA VINTO LA SUA BATTAGLIA

Post n°13 pubblicato il 20 Febbraio 2010 da sergiococchi

Ci sono voluti 15 anni. Era il 1995. A Scandiano,cittadina di tradizione lepraiola,poi segugista,organizzammo un convegno ed un raduno di piccoli lepraioli. L'intento era quello di valutare e classificare,quello che era rimasto di questa stupenda razza,nata  e duramente selezionta,proprio qui sulle nostre colline per la caccia della lepre.

Quel giorno erano presenti,oltre a tutto lo staff della pro segugio con Giovanni Incerti presidente,anche Pecorini Maggi e Don Nando Armani,in rappresentanza di una pro segugio,consapevole degli errori compiuti negli anni ottanta. Don Nando,era il giusto rappresentante di questo piccolo lepraiolo,tanto era l'amore che negli anni aveva profuso per questa razza.

Quel giorno pensai: stavamo facendo una cosa giusta. La consapevolezza però del clima che dominava nella cinofilia ufficiale,mi fece credere che che la nostra iniziativa fosse una battaglia contro i mulini a vento. Per troppi anni questo intelligente segugio,nato e selezionato per cacciare la leprenelle nostre zone,veniva deriso e bollato come un cane incapace di accostare. un cagnolo boschettatore,capace solo dalla rimessa in poi.

A parlare questo linguaggio erano i soloni,che magnificavano la morfologia ed il lavoro dei cani francesi. Si magnificava la chasse a cour (caccia a forzare fino a vincere la lepre) Con il tempo abbiamo poi capito cosa era questa caccia,magnificata dal maestro del quale ho stima come teorico segugista,ma non come lepraiolo.

Gli anni settanta,nel pieno bum economico,allevatori senza scrupoli,riempirono il mercato di segugi francesi o incrovciati con tali che che per la lepre,non possedevano i requsiti necessari per questa caccia. La loro grande potenza olfattiva,offriva una iniziale soddisfazione nella fase di accostamento,ma quando per interpretare le difese della lepre,occorreva l'intelligenza,quei cani non erano capaci di andare allo scovo,spesso tornavano indietro sulla doppia. Incontro ai loro limiti,ci pensarono le gare  o prove di lavoro,che proprio per come sono organizzate,hanno vanificato lo scovo. Le lepri in queste prove si derubano,spaventate dalle sonore voci dei francesi.per cui eliminata la fase dello scovo,questi cani facevano la sua figura.

Compiacenti verificatori enci,hanno fatto finta di non capire quanto si stava facendo ai danni dei nostri italiani,ed hanno concesso il nulla osta per l'iscrizione di cucciolate,che di italiano avevano poco o niente. Nelle prove,chi si presentava con un pli,come accadeva al sottoscritto,veniva assegnato un punto in tipicità. Il fatto poi che ci si trovasse di fronte ad un campione a quei tempi poco importava: all'eccellente,non ci arrivavi mai.

Le prove poi,negli anni settanta,hanno sancito il riconoscimento ufficiale di questa porcheria cinofila. Mute di cani enormi con voci sgraziate,leberate  dove le lepri abbondavano,facevano poi credere che questi cani fossero dei grandi campioni. Visti a caccia dimostravano poi i propri limiti.

Allevatori senza scupoli,hanno bidonato per anni tanti ingenui appassionati e piazzato cuccioli,che non diventavano nemmeno cani da guardia. L'ingenuità non era certo un limite,ma la logica conseguenza della publicità che le riviste di segugi,facevano intorno a questi cani.

Fortunatamente non tutti abboccarono all'amo.Un nitrito numero di appassionati,ha continuato a credere nelle qualità dei nostri piccoli segugi e ne ha mantenuto la razza fino al suo riconoscimento. A tutti va un doveroso ringraziamento. Auguriamoci di sentire sempre più nelle nostre valli ,le voci squillanti che sono tipicissime di questa intelligentissima razza.  

 
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I grandi segugi si vedono sulle lepri di Novembre

Post n°12 pubblicato il 13 Novembre 2009 da sergiococchi

Ennesima giornata ideale per me e l'amico Willy. E' il 12 Novembre.Ci portiamo nelle campagne di Massenzatico per liberare la nostra muta:lilla,lillo,simba e buba. Massenzatico è una frazione del comune di Reggio Emilia,un posto dove è facile sentire parlare di segugi,tanti, da quelle parti sono segugisti. Alcuni di loro,sono anche blasonati ,chi per risultati ottenuti nelle prove e altri come figure cinofile di rilievo,per gli incarichi  che occupano nel panorama segugistico nazionale, per cui portare via una lepre da Massenzatico,ha un sapore particolare;gusta ancora di più,perchè dei loro cani,questi segugisti  fanno gran vanto. Ovviamente,le rivalse e gli sfottò,hanno il sapore dell'amicizia ,al quale sono legato con queste persone.

La Mattina è pungente e secca. La bruma e' appena abbozzata sui prati e nei medicai. La situazione sembra ideale.Sullo sfondo da contraltare,la stupenda coreografia del Cuna già innevato. Io e l'amico Willy,al primo scagno di Simba,la marcatrice,carichiamo le nostre Bignotti a cani esterni. Doppiette sicure,piene di significato rievocativo e affettivo;le usavano i nostri zii,sia suo che mio,50 fà. Lepraioli di un tempo,che  hanno trasmesso a noi infanti la loro,stupenda passione della caccia alla lepre con i segugi.

si accosta decisi,ma la bacchetta del direttore,è sempre nelle mani di lilla. Al suo scagno ogni componente la muta,molla il suo lavoro;quello di lilla indica sempre una fase più avanzata. anche l'apporto di simba e di quelli che contano ai fini del risultato. Dignitoso e collaborativo e senza  confusione,l'apporto del giovane buba,che sembra intenzionato a fare sul serio,per meritarsi la maglia da titolare.

La prima lepre si deruba ,dopo avere impegnato i cani in un decoroso accostamento,e ripara in zona protetta ,inseguita dai cani. E' la classica lepre di zona che si deruba alla svelta appena sente l'avvicinarsi dei cani. Riesco a frappormi tra lepre e cani e li recupero. liberaiamo poi,dove pareva esseci una passata che portava dalla parte opposta. Ebbene sì;si va dall'altra parte,decisi come sulla prima. I giri della lepre sono tanti. Le finte messe,con relative doppie saranno più di una e tutte interpretate con l'entusiasmo dell'imminente scovo,che poi si smorza con il tempo,fino al  riannodo dalla situazione di stallo. La muta,avanza unita e compatta Ci porta un pò troppo a ridosso di una casa colonica,fotunatamente abbandonata. Simba trova l'ennesima doppia all'interno del solco di un medicaio. i cani iniziano la ricerca minuziosa,ma dopo un pò.lillo interpreta il ritorno della doppia,come una uscita della lepre,e porta con se simba e buba. A Lillo che viene dalla montagna,si dovrà perdonare di non conoscere le doppie,aritmetica essenziale per arrivare allo scovo. Lilla però non molla è convinta che la lepre è li; le balle sono poche!!!!

L'azione di lilla dura da mezzora,senza più emettere uno scagno. Il suo è un perlustrare minuzioso,in ogni centimetro di questo maturo medicaiom,che però, non sortisce nulla. Intanto ritornano i cani,lilla li porta nella parte non ancora perlustrata. La lepre è proprio lì e parte tra i cani. Vi lascio immaginare l'urlo di scovo:di quelli che ti fanno venire la pelle di pollo e il cuore in gola,anche se sono li con la doppietta aperta e scarica,ma quella dello sparo non è la mia soddisfazione;il mio godimento è già in atto da quando i cani stringono sul covo.  la lepre va verso Willi.che si china e l'incanna, ma quando ormai gli è a tiro gira di lato complicandogli non poco le cose.  Partono due rapide quanto rabbiose fucilate,la lepre fugge in direzione della zona di protezione. A Willy,non rimane altro che gaurdarla sconsolato, nella sua fuga.

I cani inseguono fino alla fine del medicaio poi sul fallo,si imballano un pò. Willi,afferma di non averla vista oltrepassare la strada:ipotizza che possa essersi colà piantata. Da lontano vediamo la macchina delle guardie;decidiamo di prendere i cani,anche per evitare che l'ineguimento li porti dentro alla zona.

Willi però non si da pace,è convinto che la baffona si sia piantata li vicino alla strada. Ci portiamo colà  per dare un occhio. Accidenti Willi,mi chiama:.ha trovato la lepre morta  dentro al solco del medicaio. Grande soddisfazione. Il lavoro di quei cani meritava questa conclusione. Loro sono già nella gabbia,gli mettiamo la lepre davanti;sono convinto che abbiano capito che quella era la lepre che avevano precedentemente scovato.

Queste sono le lepri che fanno i grandi cani;lepri che tengono fino alla morte e che ordiscono falli e finte messe,che solo i più esperti segugi sanno interpretare,gli altri tornano indietro sulle doppie di ritorno e la lepre spesso dorme tranquilla. Queste sono le vere prove di lavoro per cani da seguita. A chi viene conferito un CAC,dovrebbe essere richiesto di scovare lepri come questa,allora si che faremmo davvero della selezione.

 
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INCOLLATE AD UN BINARIO,DUE LEPRI SCOVATE A PELO

Post n°11 pubblicato il 03 Novembre 2009 da sergiococchi
Foto di sergiococchi

E' una mattina di fine ottobre. Io e l'amico Villiam decidiamo di ripetere l'uscita precedente,dove abbiamo scagnato un pò ovunque,ma con tutte le cagne in calore ci siamo dovuti accontentare dell'apporto del Lillo e di Buba,giovane maschio appena inserito. Il lillo è un cane montanaro che caccia con noi da poco e provenendo dalla montagna,capisce ancora poco di come si difendono le lepri al piano. Fatto sta che quella mattina non abbiamo scovato e il peggio è che non ci ho capito niente.

Scegliamo allora di andare con le sole cagne,lilla e simba,utilizzando lo spray. Nei prati ,una brinata abbondante, rende coreografica la nostra battuta. Simba subito rileva,lilla conferma di coda,lei scagna solo la rimessa,che io ritengo un grande opzional nel contesto di un copomente della muta. Ecco che lilla conferma anche di voce percorrendo a testa alta una ventina di metri,anche simba scagna decisa. Le cagne sembrano essere legate ad un binario,tanta è la sicurezza con il quale interpretano la passata lasciata dalla lepre. Di certo questa è una di quelle mattine che noi segugisti vorremmo sempre trovare,ma aimè,di giornate così ve ne sono poche. Siamo alle doppie.i cani stanno cercando minuziosamente senza più scagnare.Lilla produce un cerchio e va rilevare poco distante,simba accorre ,ma non conferma e ritorna sulle doppie,mentre lilla continua a defilare la sua passata. Villiam la segue,mentre io rimango sulla simba.,che ancora non molla convinta della propria azione. Un eccitatissimo urlo di scovo a pelo,rompe il silenzio di quelle campagne e il rimpie il mio cuore di pura andrenalina venatoria.  Ecco la lepre a tiro del mio fucile,con la simba che la insegue a vista. Mammia mia,mi dico:ma questo è un missile... parte la fucilata,la lepre è vinta,dopo poco simba la morderà di soddisfazione.

Lilla intanto è già fuori da questa immensa vigna e continua la propria azione,incurante della burta e dello sparo che ne è seguito. Simba va ad unirsi e conferma di voce.Siamo un pò increduli,pensiamo possa essere la lepre gia vinta. Invece no.il percorso è un'altro che ci porterà prima in prossimità di una strada,per arrivare,poi,sempre con la sicurezza della prima,in prossimità di un grande arato. Ragazzi la'azione e cosi veloce che bisogna correre. Lilla perlustra l'arato ove trova una filata proprio sul solco. Le cagne scagnano sulle zolle,altra emozione simile ad un orgasmo. La lepre nasce tra le due cagne e  stavolta è urlo di scovo per due grandi soliste,metto in mira la lepre,ma quando vedo che va dritta verso villiam,lascio a lui la stoccata finale,infatti la lepre ruzzola e finisce in bocca alla lilla che la morde con avidità.

I miei primi complimenti,vanno subito a queste due stupende cagne,che abbraccio e stringo con calore,poi subito a complimentarmi con villi per questa magnifica mattina;strette di mano e pacche sulle spalle sono evidenziano la nostra reciproca felicità. non è la prima volta che io e villi viviamo simili momenti novembrini,vi assicuro che queste mattinine non si cancellano più dalla memoria. Questa è la caccia con i segugi,questa e l'arte della caccia alla lepre con i segugi e le lepri,non mi stancherò mai di dirlo, dovrebbero essere abbattute proprio cosi,in altro modo,sono semplicemente assassinate. 

 
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IL MIO AMICO VALERIANO BIAGI

Post n°10 pubblicato il 22 Settembre 2009 da sergiococchi
Foto di sergiococchi

Oggi leggendo il mio blog,sono stato percorso da un fremito,un'emozione incredibile: il figlio del mio amico Valeriano,si è ricordato di me,quando frequentavo la sua casa ospite di  suo padre con il quale stabillimmo allora,rapporti di gemellagio e amicizia indimenticabili. Grazie Massimiliano.

Tutto inizia un giorno d'autunno del 1978. L'arci caccia nazionale,nella persona di Luciano Zaccheo,ci convoca a Donoratico,A mangiare all  "bambolo" ci porterà Valeriano Biagi,che conosciamo insieme ad altri:ricordo Marusco. L'incontro sanciva ufficialmente l'ingresso dell'Arci Caccia nella cinofilia nazionale. Io e Morellini,avevamo il compito  e la responsabilità sulle prove cani da seguita su lepre,Biagi valeriano per quelle su cinghiale.

Il 1968 era stato per molti di noi il padre putativo al quale fare riferimento. Il nostro bbiettivo era allora quello di sotrarre i terreni ai padroni le riserve private per gestire quei territori in forma sociale. Biagi e i suoi amici :  Guarguaglini Cesare,assessore alla caccia di Castagneto carducci (Li), Cipolli dirigente regionale dell'allora pci,riuscirono a trasformare una di queste riserve in una struttura di godimento locale per i cacciatori del loro comune.

Noi che avevamo a Reggio il problema dei cinghiali,che per cultura nessuno di noi era capace di cacciare,demmo vita insieme agli amici dell'arci carduccina,un gemellaggio che portò i reggiani ad imparare dagli amici di castagneto come si cacciava il cinghiale e gli amici toscani a Reggio E. per conoscere ed approfondire la conoscenza delle nostre strutture a zona di ripopolamento e cattura. Ovviamente oltre alle delegazioni ufficiali,vi erano anche i rapporti personali checi portarono ad una amicizia forte e condivisa per la stima ed i valori che entrambi perseguivamo all'interno dell'arci caccia.

Valeriano,forte della bontà della nostra gestione,mi chiese una sera al ristorantre di Meo,se potevo adoperarmi per fare avere loro un certo numero di lepri per dare vita alla prima zrc toscana. Nonostante fossi a conoscenza dell'avversione dei cacciatori reggiani verso i "forestieri" mi impegnai nel progetto. L'assessore di allora,nonostante condividesse il progetto,si diceva contrario proprio per l'avversità che ormai era di dominio pubblico. Mi arrabbiai,minacciando di denunciare ai giornali di un illecito fatto da quell'assessore sulla estensione delle autogestite e sbattei la porta. dieci minuti dopo ci sono pronte per il lunedì prossimo venti lepri nostrane di cattura per Castagneto Carducci,un camion della Provincia di Reggio E. e due viglili provinciali ed il suo cordinatore.

L'arrivo a castagneto è trionfale: i cacciatori ci accolgono in piazza con il niostro carico di lepri. Valeriano mi batte una pacca sulla spalla e mi dice:poi mi racconti come hai fatto......Andiamo a liberare le lepri nella nuova zona e poi tutti dal meo a mangiare la testina di cinghiale al forno,una prelibatezza.

quel giorno,abbiamo scritto una pagina venatoria encomiabile,ma anche fatta di valori di solidarietà e di amicizia che oggio ricordo con grande soddifazione e perchè no con un pizzico di malinconia per il mio amicop che oggi non è più,ma che il ricordo del nostro impegno fa rivivere nel rispettoso ricordo.  Grazie Massimiliano.  

 
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E' IL MOMENTO DI BUBA

Post n°9 pubblicato il 18 Febbraio 2009 da sergiococchi

E' la prima volta che,chiamo uno dei giovani segugi.con il nome di cani che ho posseduto precedentemente.Buba era un appennino che abbiamo avuto nei primi anni 90,e che ci ha regalato stupende emizioni che ancora ricordiamo.


Il nuovo buba ,che ha 8 mesi,è anche lui una appennino o pli  (piccolo lepraiolo) figlio di un ceppo molto blasonato dalle nostre parti. Lunedì scorso abbiamo fatto l'ennesimo addestramento. Fino ad ora aveva dimostrato segni deboli di interessamentp alla lepre,ma eccò improvviso,come spesso accade nei cuccioloni,dimostra un interesse molto più accentuato. Infatti mena di coda sul filo di due lepri in piedi che vedevamo rincorrersi poco più avanti,non curanti della nostra presenza,in quanto prese dal loro rituale d'amore.


Mentre buba,naso in terra cerca di capire qualcosa da quell'odore,ecco che gli parte una lapre davanti al muso. Buba raccoglie subito l'invito alla rincorsa e popo pochi metri,ci regala il suo primo scagno che continuerà a vista sino a perderla all'orizzonte.


Buba,vorrebbe vederla ancora e corre ogni dove,sempre guardando avanti. A quel punto mi aspetto che moli e rientri da noi;alla faccia,raggiunge invece il punto dove l'aveva vista partire e si mette a scagnare sul filo. Io e Ferrari,gioiamo,sorpresi dal tanto ardore.


Poco dopo lo recuperiamo,anche per non rovinare un addestramento,sicuramente importante:per oggi basta così,ma ciò che oggi ci ha fatto vedere questo cane ci porta con entusiasmo a programmare una seconda uscita. Sono anni che allevo e addestro cani,ma vi garantisco che provo sempre una grande emozione,quando uno dei miei cuccioli mi "parla" per la prima volta. In questo modo noi segugisti iniziamo a dialogare con i nostri cani. 

 
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