Creato da Semfim il 21/11/2004

Un uomo nudo.

Blog personale di uno qualsiasi

 

 

I poteri della mente.

Post n°182 pubblicato il 12 Gennaio 2007 da Semfim
 

Ovvero : non sarò mai un supereroe.

 

Va bene, lo ammetto, anche io da bambino mi vestivo da Zorro! E credevo che nessuno mi potesse riconoscere, almeno sino a che non entravo dal tabacchino del quartiere che mi diceva : ciao Luca!

 

Don Diego Della Vega l’avrei accettato, del resto nella mente d’un bambino se non sei Zorro sei Diego. No? Invece così era come raccontarmi che Babbo Natale non esiste. Delusione.

 

Poi fu il momento di Superman, però ero già più grandicello e avevo capito una cosa fondamentale : maschere o no, occhiali o meno, sono cose che funzionano solo al cinema, o da fumetto tipo Super Pippo dove basta l’aggiunta di un accessorio per celare la vera identità.Nella vita reale sono cose che non servono a nulla.

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Consapevole di questo fatto mi limitavo a mettermi il mantello, concentrarmi fino ad arrivare al meteorismo ( Leggi : scoreggiavo come una moffetta) dallo sforzo. Nulla.

 

Non c’era verso di prendere il volo come il mio eroe; provavo pure a recitare formule complicate dal significato arcano che di volta in volta modulavo per ottenere la giusta pronuncia, formule tipo : Vola!

Chissà dove sbagliavo? Ore e ore di dura dedizione buttate ai porci.

 

Capii una altra cosa fondamentale : eroi si nasce oppure come quelli della Marvel lo si diventa per qualche pozione strana che ti fa mutare, ti da poteri! Sì! Ce la potevo fare!

 

Naturalmente essendo già stato partorito ero già al 50% delle possibilità, mi rimaneva l’opzione B. La mutazione genetica. Misi il grembiule di scuola, spettinai un po’ i capelli (credo fosse per darmi un tono ) e poi mi misi al lavoro : un vecchio barattolo del miele, latte, farina, scampo, bicarbonato, due piombini da pescatore, una Kinder Brioche e altro ancora che s’aggiunse giorno dopo giorno. Entravo in casa, correvo sul terrazzo, aprivo il barattolo e dal fetore che di giorno in giorno cresceva mi convincevo che era una pozione portentosa. Portentosa certamente, ma come innescare la mirabolante reazione? A berla non ci pensavo nemmeno, bimbo sì! Suicida no! Mentre pensavo a questo i vicini si iniziarono a lamentare del fetore, che strano? Pensai. Non comprendono la scienza!

 

Il trauma fu non trovare più l’esperimento X al suo posto, era indignitosamente  finito nel water assieme ai miei sogni di bambino. Ma il tragico non fu questo, fu che compresi che non sarei mai stato un super eroe.

 
 
 

Una cosa così :

Post n°181 pubblicato il 01 Gennaio 2007 da Semfim
 
Tag: auguri

- Pensieri informi.

Molte volte guardo questo schermo pensando alle parole da mettervi, e che : sì, ho proprio voglia di scrivere…immagine

 

E’ come il primo tuffo in primavera. Acqua fredda che violenta la pelle in un eterno momento, troppo gelido. Feroce.

 

Per un attimo vedo il mio fantasma di bambino che rifiuta lo shampo che fa bruciare gli occhi, che buffo.

 

E da molto tempo che non riesco a sforzarmi di fare tutto comunque, o almeno cerco di fare solo quello che mi và. E’ così, e cosi capita che non scrivo perché nell’attimo della voglia l’acqua è troppo fredda e il sapone mi dà noia.

 

Oggi no, oggi riesco a farvi anche gli auguri di un anno migliore. Non so rispetto a cosa, ma che sia migliore.

 

Auguri.

 
 
 

Lo Zen e l’arte di spaccare il mattone.

Post n°180 pubblicato il 12 Novembre 2006 da Semfim
 

Parte seconda.

 

Nella parte prima di quest’antica arte oggi meglio conosciuta come laterizioterapia, valutavamo il benefico flusso d’energie implicito in questa pratica, cioè :

 

  • Quelle fisiche usate nell’espletamento di quelle funzioni che comunemente sono affidate a manovali e muratori e che, se messe in gioco opportunamente incanalate da un esperto ( cioè io ), consentono agli allievi di liberarsi di tossine negative.

 

  • Quelle dello “spirito guida”, ( sempre io ) che se da un lato spende un flusso energetico d’ottima qualità per garantirvi benefici risultati, dall’ altro non spende evitando così di farsi venire un brutto sintomo dalla parti del cuore.

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Oggi vi propongo il secondo “step” di quest’antichissima arte.

 

La tubo terapia.

 

Già dal nome avrete capito che è un corso riservato a chi è già cintura verde nell’arte di spaccare il mattone e ha l’abilitazione nell’arcaica tecnica della soletta in calcestruzzo e del millefogli al cioccolato.

 

Orbene, il corso si svilupperà in tre fasi principali :

 

  1. Ostensione dei tubi d’impianto
  2. Messa in opera e fissaggio tramite malta
  3. Installazione calderina

 

Gli aspiranti allievi possono, a loro piacimento, scegliere tra l’ostensione elettrica, oppure idraulica, qualunque sia la scelta devono portarsi almeno cinque metri di tubi da casa.

 
 
 

Una mattina come tante.

Post n°179 pubblicato il 10 Novembre 2006 da Semfim

Ovvero : mi faccio un po' schifo.

Svegliato stanco, recuperato nulla…il verdetto dello specchio è inesorabile :

Sto rischiando l’estinzione!

Osservo accuratamente le nuove pieghe che la notte ha creato sul mio volto ripetendomi : sono tutte dovute al cuscino, sono tutte dovute; nella realtà potrei avere dormito in piedi che tanto c’erano anche prima. immagine

Una stilla di panico mi sorprende mentre nel frigo cerco affannosamente un ramo d’eucalipto da rosicchiare, da qualche parte però ho letto che ci vuole fresco, allora guardo nel congelatore.

 

Cazzo c’è! Lo rosicchio e subito sto meglio… a parte i peli bicolore che mi appaiono in tutto il corpo sto una favola, mi valuto guardandomi in qualsiasi senso, fisico, mentale, estetico…Mi sento migliore anche in termini evolutivi, credo d’essere l’anello mancante tra l’uomo e la pantofola.

Una pantofola con gli occhi, anzi una di quelle con le facce disegnate, quelle di peluche, una mopina di Panda.

Mi sono prefisso di fare molte cose oggi, ma so già che ne farò la metà.

A volte essere un po’ pigri non è mica male.

 

Buona eucalipto a tutti.

 
 
 

Legge sulla privacy :

Post n°178 pubblicato il 08 Novembre 2006 da Semfim

La mia!

 

  1. Un uomo nudo non è un blog erotico.
  2. Non è un invito.

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Un uomo nudo è semplicemente lo stato d’animo in cui era posto il creatore del blog ( cioè io, Semfim) all’atto della sua creazione.

 

Quindi diffido chiunque a fare proposte di genere erotico almeno che in esse non sia compresa :

 

  1. Una cifra quantificabile in migliaia d’euro.
  2. Un viaggio, tutto compreso, attorno al globo.
  3. L’omaggio di una macchina di lusso. ( vedi anche la voce : appartamenti, orologi…)
  4. Tutte queste cose messe assieme.

Non sono veniale… è che mi dipingono così.

Qualsiasi di voi sia interessata a contattarmi, può farlo al numero che ho attivato in via sperimentale (cioè sperimento cosa accade) per il blog, è evidenziato nella barra laterale.

 

P.s. A chi gli fosse casualmente sfuggito : L’uso di interesse al femminile è voluto.

 
 
 

Recensione del giorno.

Post n°177 pubblicato il 01 Novembre 2006 da Semfim

Fur :

 

 

E’ l’esile storia di una donna algida, che ha difficoltà ad accettare le proprie pulsioni; Nicole Kidman As. Diane, una mogliettina tutta impegni familiari e glamour patinato anni ’50 sembra alla ricerca di una guida “superiore” che sveli la sua vera natura, quell’attrazione per il “diverso”, per tutto quello che la società non accetta o addirittura depreca.

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L’arrivo di un singolare condomino al piano superiore la spingerà, tramite la sua conoscenza, a scoprire questo mondo che l’ha sempre attratta : la sceneggiatura è talmente fragile che non sostenuta com’è fatto da una eccezionale Kidman, rischierebbe di naufragare nel mare della banalità tra sbadigli e sonnolenza.

 

Così non è! Pur rimanendo una storia impalpabile di sentimento, riesce ad evocare le giuste emozioni e sentimenti nello spettatore, la caratteristica peculiare è il perfetto gioco d’equilibrio costruito da Steven Shainberg che non ha sbagliato un colpo.

 

Voto 6½

 
 
 

La chiave e il forziere.

Post n°176 pubblicato il 30 Ottobre 2006 da Semfim

Ovvero : I misteri di casa mia.

Tutto ha inizio da una parete, non una parete qualsiasi, una di quelle dalla storia povera di parete di sottotetto, nemmeno che sia quello di una villa, di un antico casale o qualche cosa del genere, no! Si tratta del sottotetto di un palazzo nel centro della mia città.

Al momento dell’acquisto era usato come abitazione rientrante in uno di quei codici d’accatastamento che servono per identificare le varie tipologie abitative, e quello assegnatogli era il più basso e becero : A5, cioè corrispondeva alla categoria ultra popolare, tradotto in soldoni un posto per ratti, scarafaggi e poveri cristi senza un Dio e una moneta.

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A quanto pare però chi vi viveva non ha mai saputo d’avere una potenziale fortuna a portata di mano, il Dio denaro sotto qualche centimetro di muro.

Infatti, giunto alle prese con l’intonaco del muro che riveste le pareti in sasso, e cioè quelle che corrono per il perimetro esterno della mia abitazione, e tutti sappiamo quanto è bella avere una bella parete di sasso, inizio a levare l’intonaco che la rivestiva dal 1912, anno della sua costruzione.

Giunto nella zona della cucina noto che l’intonaco è insolitamente spesso in quel punto e va all’interno del muro per parecchi centimetri riempiendo una nicchia; per velocizzare il lavoro tralascio di scavarla pensando a staccarne “il grosso”, così si dice in gergo quando tralasci le rifiniture d’un lavoro.

Mentre spalo via i calcinacci per caricarli e portarli alla discarica mi casca l’occhio su qualche cosa d’anomalo : un oggetto dal colore bruno emerge da quelle macerie, mi fermo meglio per osservarlo, la polvere nell’aria è molta e non riesco bene a vedere di cosa si tratti, sfilo gli occhiali di protezione, sfilo la mascherina con un gesto che non aveva senso se non nel riattivare i sensi occlusi dalla polvere.

- Guarda un po’ cosa spunta dalle macerie?

E' l’esclamazione naturale che indirizzo a Lorenzo, un amico che mi aiuta nei lavori di ristrutturazione.

Tutto sudato si ferma e ripete meccanicamente i miei stessi gesti e poi esclama :

- dove l’hai trovata? 

- era sicuramente celata nella parete! Guarda, è tutta incrostata d’intonaco

- dev’essere antica, guarda la forma, però non è una chiave qualsiasi, osserva la          dentellatura

Infatti la chiave era più grossa di quelle normali, cioè quelle di una serratura d’abitazione del passato per intenderci, e inoltre aveva tutta una dentellatura geometricamente elaborata in maniera tale da ricondurre alla chiave di qualcosa di ben più importante di una porta.

- credo sia la chiave di una cassaforte!

E questo era anche quello che ha pensato Lorenzo.

La storia vuole che questo palazzo, all’atto della sua costruzione, sia stato acquistato interamente dal trisnonno della persona che me l’ha venduto e che entratone in possesso abbia risieduto li con tutta la famiglia affittando qualche appartamento di quelli liberi a chi glie lo chiedesse; nel tempo vi ha sistemato le famiglie dei figli, i figli a loro volta le loro che si allargavano e nel giro di cent’anni come saranno tra sei i parenti avevano già tutti deciso di vendere la loro parte d’eredità e andare a vivere in altri posti che fossero ben lontani dai parenti. 

Morale? Il trisnonno è morto portandosi probabilmente dietro un segreto di cui nessuno sa nulla e quella chiave ne è la prova.

Lo è perché se uno seppellisce la chiave di una cassaforte fa di tutto per riprenderla o perché la recuperi chi gli è caro. Così non è stato.

Non so se on il proseguo dei lavori troverò mai il vecchi forziere, però la chiave e bella e sicuramente farò una nicchia nel posto dove l’ho trovata per lasciala alla casa, non sono superstizioso… solitamente, ma preferisco che rimanga di sua proprietà.

 

Se ci saranno novità vi terrò aggiornati, buona giornata.

 
 
 

Ti ricordi?

Post n°175 pubblicato il 24 Ottobre 2006 da Semfim

Ovvero : La moto di mio padre, che figata!

Il serbatoio rosso con impresso il marchio Gilera, due anelli dorati che intrecciandosi racchiudevano nell’occhio che si formava il marchio, il serbatoio rosso, la marmitta alta con il paragambe, le ruote tachettate e, la cosa più bella, mio padre felice alla guida.

 

Come fosse oggi mi ricordo la corsa per le scale al suo arrivo, la gare per saltare sulla motocicletta con lui, il rumore assordante di quel motore, che emozione! Oggi come ieri sento ancora l’odore dell’incenso emanato dai pini del quartiere, non era l’odore normale ma bensì quello di quando la pioggia in estate netta la pineta dal polline lasciando a terra chiazze giallastre che profumano sotto i primi raggi di sole, doveva essere giugno o luglio, ma quando bambino non t’importa nulla del mese, almeno, a me poco è sempre contato.immagine

 

Ripensando a quel giorno m’accorgo che non ho nella mente il ricordo chiaro del giro che facemmo, nemmeno d’altri e tanto meno che fine fece quella moto, a mio padre non l’ho mai chiesto… ricordo l’emozione di corrergli incontro, mia madre sorridente al balcone e io e mio fratello a spintonarci felici per accaparrarci il posto migliore vicino a papà.

 

Tante cose sono cambiate, l’umore di quel giorno perso nel tempo come la gioventù spensierata, sostituita troppo in fretta dal peso della consapevolezza, della responsabilità. Decidere per me e per gli altri non mi è mai pesato, ma quei sorrisi nei giorni di sole li rivorrei tutti e con gli interessi.

 
 
 

Risvegli e dintorni...

Post n°174 pubblicato il 18 Ottobre 2006 da Semfim

Ovvero : che palle!

Odio la mattina! Non solo il lunedì come cantava Vasco, odio indistintamente tutte le mattine! L’unica eccezione che ammetto è per quelle di viaggio, di vacanza, ma qua credo che tutti siamo unanimemente uniti nel sentimento.

 

In questo periodo in particolare dove il freddo è pungente e la pelle disabituata a quest’aria fine ma, altresì, ancora desiderosa di sole, sabbia, e tutto quello che è comodo e bello appunto come il letto appena svegli, mi fa odiare l’alzarmi, il mettermi in moto che non è mai lento come sarebbe giusto.

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Sarebbe giusto perché il risveglio non chiede frenesia ma mitezza; Ma anche quando lavoro di pomeriggio devo correre alla casa che sto ristrutturando e poi nel pomeriggio al lavoro o viceversa, poi la sera e difficile che possa permettermi il lusso di sdraiarmi sul divano a non fare semplicemente nulla…

 

Per questo ho iniziato ad odiare le mattine, perché non ho mai pace da quando mi sveglio a quando la mattina mi alzo con le occhiaie simili a quelle del panda del Wwf.

 

Quando finirò i lavori a casa farò una festa.

 

Buona ristrutturazione a tutti.

 
 
 

Domani smetto!

Post n°173 pubblicato il 02 Ottobre 2006 da Semfim

Anzi adesso.

 

Una promessa si fa a qualcuno perché l’ascolti, se la promessa e terrena, sennò la si fa e basta sperando che giunga a buon fine.

 

Nel secondo tipo di promesse va ricercato lo spirito che ci spinge a credere nell’intangibile, in quello che vorremmo che veramente esistesse e desse noi ascolto sollevandoci dalle nostre preoccupazioni terrene, dando ora benessere a chi soffre, aiutando chi amiamo.immagine

 

Vorrei dire una preghiera ma non ne sono capace, no perché non ne sappia, come tutti quelli della mia generazione ho una educazione cattolica compresa di battesimo e cresima, e solo che credo che se qualcuno esiste veramente abbia qualcosa di più importante delle beghe umane su testi scritti da uomini che si uccidono nel suo nome, credo anche che le stesse preghiere se pur belle le abbiano scritte le stese mani. Preferisco allora pensare che esista un unico Dio senza nome e senza volto ma capace d’ascoltare veramente, capace di ridere e soffrire per le ridicolmente drammatiche beghe umane.

 

E io allora prometto e spero che valga più di mille liturgie.

 

Ora smetto perché ce chi si merita di vivere meglio; perché sono egoista e vorrei che chi amo fosse amato come merita; anche per chi non si merita d’essere amato come un figlio… ma lo è e vorrei semplicemente che ricambiasse chi lo ama.

 
 
 

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