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Bagna cauda - Amarcord

Post n°269 pubblicato il 13 Novembre 2013 da meninasallospecchio

Concludo la serie dei miei post sulla bagna cauda con un amarcord, precisamente di quella volta che mio padre invitò a casa nostra le sue colleghe, due temibili prof del Liceo Classico. Erano due sorelle: una insegnava lettere, era sposata ed era una persona abbastanza normale, credo. L'altra insegnava latino e greco ed era una di quelle professoresse di una volta, non so se avete presente, quelle zitelle della serie "una vita per la scuola".

Non una single, una zitella proprio. I suoi allievi la chiamavano Lumumba. C'è da dire che gli studenti del Liceo Classico hanno un umorismo davvero raffinato. Lumumba fu il primo presidente del Congo post-coloniale, per pochi mesi, prima di essere assassinato in circostanze poco chiare a seguito del colpo di stato di Mobutu. E' un eroe dell'affrancamento dal colonialismo e dell'anti-imperialismo. E' questo che vedete sotto.

Lumumba

La prof era così chiamata perché gli assomigliava, immaginate voi. Nota per essere terribile, faceva fioccare i 2 e i 3. Mia madre racconta che a una festa con gli studenti dell'ultimo anno, redarguì Oscar Farinetti, che forse non era proprio uno studente modello: "Lei Farinetti il greco non lo sa". Mah... direi che se l'è cavata egregiamente anche senza greco.

Lumumba, che credo fosse di origine veneta, aveva dichiarato di non aver mai mangiato la bagna cauda. Al che mio padre si era sentito in dovere di rimediare e aveva invitato lei e la sorella a casa nostra. Mia madre non era entusiastissima delle frequenti iniziative sociali di mio padre; lì per lì le venne un accidenti, oltretutto le prof le facevano venire l'ansia da prestazione. Per l'occasione comprò un set di fornelletti, in modo che ce ne fosse uno a testa, perché con gli ospiti non si poteva pucciare tutti insieme. Poi comprò anche un servizio di tovaglioli giganti da mettere al collo, anche questi ad hoc, con il disegno della bagna cauda e la ricetta stampati sopra; probabilmente un paio glieli regalò, gli altri devono essere ancora da qualche parte, forse un giorno li riceverò in eredità.

Il meno entusiasta era mio fratello, studente del Liceo Classico, che si ritrovava le prof a pranzo. Probabilmente gli sarà andata la bagna cauda di traverso, anche se era molto bravo a scuola e le prof lo adoravano. In particolare la sorella di Lumumba, la prof di lettere, andava pazza per i temi di quel disadattato sociale di mio fratello: non c'era manco internet, lui passava i pomeriggi a leggere articoli di economia sui quotidiani e faceva temi che nessuno capiva.

Io ero quella più tranquilla. All'epoca facevo le medie e potevo permettermi di vedere la situazione con un certo distacco; anzi, le novità mi sono sempre piaciute e in ogni caso nessuno mi cagava. Peraltro in seguito mi sono ben guardata dall'infognarmi al Classico dove sarei stata continuamente confrontata con mio padre e mio fratello e ho preferito avere una vicenda scolastica autonoma, per quanto possibile in una città piccola.

Più tardi, quando mio fratello raccontò ai compagni di aver avuto queste due prof a pranzo, raccolse commenti increduli e solidali, come uno che è disceso gli inferi e ne è tornato vivo. Ma soprattutto allibiti, come se non si aspettassero che le arcigne docenti potessero anche mangiare, e persino farlo in compagnia. Invece dopo due bicchieri di vino Lumumba rideva e a me che non l'ho mai avuta come prof  sembrava persino simpatica. Mia madre, lusingata dai complimenti per la sua cucina e ospitalità, si era rilassata. Mio padre gongolava per il successo dell'operazione.

Non c'è una conclusione in questa storia, è solo un ricordo così; perché quando penso alla bagna cauda mi vengono in mente 3 o 4 occasioni, legate a persone e periodi diversi della mia vita. Mi piaceva ricordare questo episodio, come una specie di pranzo di Babette, in cui la convivialità dissolve le rigidità e rende tutti migliori.

E adesso della bagna cauda vi ho detto proprio tutto: non vi resta che mangiarla.

 
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