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« Il linguaggio dell'erosT.I.R. - prima parte »

Idea per un racconto che non sono capace di scrivere

Post n°293 pubblicato il 19 Gennaio 2014 da meninasallospecchio

Ho un'idea per un racconto erotico. Niente sadomaso questa volta, anche se siamo sempre sul famolo strano. E' un anno che ce l'ho, quest'idea, ma ho solo il contorno, la storia, l'ambientazione. Per scrivere la parte davvero erotica ci vorrebbe un uomo, a me manca l'immaginario necessario o forse non ho abbastanza fantasia.

Insomma, io vi scrivo l'idea. Se poi qualcuno vuole scrivere il racconto, bene. Oppure se qualcuno offre la sua collaborazione, lo scriviamo insieme. O anche semplicemente suggerirmi idee. Sono aperta a tutte le forme di cooperazione.

La storia è questa, il titolo non ce l'ho. C'è un circo, tipo il Cirque du soleil o quello che volete voi, un circo internazionale. Il protagonista è un ragazzo, giovane, mingherlino. Non un figaccione, un ragazzo semplice, carino, un po' timido, magari anche un po' sfigato. La storia è raccontata in terza persona, ma ha il punto di vista suo.

Siamo in una città italiana, quella che volete voi: è sera tardi, piove. Ci si può mettere un bel notturno cittadino, se siete bravi con le descrizioni. Il ragazzo non è andato a vedere il circo, sa che c'è perché ha visto i manifesti. Per caso si trova in un bar nelle vicinanze, da solo. Nel bar entra una ragazza, giovane, non alta, magrolina, poco seno. Ha i capelli corti, biondi, è nordica, slava, diciamo polacca o ceca. E' carina ma non è una strafiga, però lui non riesce a toglierle gli occhi di dosso perché si muove in una maniera molto speciale.

Anche lei è piuttosto timida e riservata, ma ha l'intraprendenza sobria e spontanea delle nordiche. Avendo notato che lui la guarda, si siede con lui. Parlano poco. Lei non sa l'italiano e lui parla l'inglese scolastico degli sfigati. In qualche modo gli spiega che è una contorsionista del circo.

Lo porta nella sua camera d'albergo. E da qui in poi bisogna immaginarsi cosa potrebbe fare una contorsionista, è questa la parte che mi manca. Considerate che con il suo corpo riesce a fare qualsiasi cosa, entra in una scatola, il davanti e il dietro non esistono. Io mi immagino che sia lei a prendere l'iniziativa in tutto e per tutto, con la divertita consapevolezza di stupire, mentre il racconto segue la sorpresa e il rapimento del ragazzo. Il tono può essere serio o ironico, vanno bene entrambi.

La conclusione me la immagino così. Lui si è addormentato. Si sveglia al mattino e lei non c'è più. Sul comodino trova una rosa e un biglietto del circo scritto in spagnolo: Cirque XY, Barcelona.

 
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