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L'illuminazione

Post n°378 pubblicato il 09 Novembre 2014 da meninasallospecchio

Qualche sera fa ho avuto un'illuminazione. Una cosa che a molti sembrerà banale, ma io ci ho messo fino alla mia età veneranda per capirla. Improvvisamente mi si è parata dinnanzi questa grande verità: il problema non sono gli uomini che vogliono soltanto scopare, ma quelli a cui non frega un cazzo di te. E i due insiemi non coincidono.

E' veramente strano che io ci abbia messo tanto a capirlo, ma temo di essere in buona e numerosa compagnia. La questione come al solito discende dalle nostre mamme, che si sono tanto premurate di farci il lavaggio del cervello mettendoci in guardia contro il temibile homo trombans, quello che vuole soltanto scopare. Sarebbero quelli che vengono da te, scopano e poi, con il pisello ancora gocciolante, si rimettono le mutande e si dileguano nel nulla.

A dire il vero, ancora fino a pochi anni fa, credevo che l'homo trombans fosse pura leggenda metropolitana inventata dalle mamme. Come quando ci dicevano che se avessimo toccato una pianta mentre avevamo le mestruazioni, quella sarebbe morta. Ma, estendendo un po' i miei orizzonti, confesso che ho dovuto ricredermi, perché effettivamente mi sono imbattuta in qualche esemplaredi quella che ritengo tuttavia una specie in via di estinzione. Inutile dire che non sono pericolosi, perché risultano immediatamente riconoscibili e nessuna donna, nemmeno la più idiota, si farebbe intortare da un maschio siffatto. Al più ti viene da dire: "Ach, ma guarda che razza di testa di cazzo mi sono scopata". E finisce lì. Comunque io di questi ne ho trovati davvero pochi: probabilmente non ho le physique du rôle per l'homo trombans, oppure i testa di cazzo non mi piacciono a priori; o ancora sono davvero rari come penso.

Il vero problema, invece, rispetto al quale quella grandissima rompiballe della mamma non ti ha detto un bel niente, sono quelli a cui non frega un cazzo di te. E di questi temo di averne trovati parecchi. Insomma, tu scopi con questo tizio e lui, non solo non si dilegua appena espletate le sue funzioni, ma sta due ore con te a parlare di Kant e Dostoevskij. Perché lo fa? Be', perché magari al bar o in palestra non trova nessuno adatto allo scopo e parlare con te dei Karamazov gli piace parecchio. Perché ti stima. Ma non finisce qui. Fin dalla prima volta che vi siete visti, ha cominciato a raccontarti la sua vita, a partire dai più remoti traumi infantili, attraverso la sua adolescenza tormentata, per giungere fino alla sua attuale infelicità. Perché lo fa? Be', perché si trova bene a parlare con te, perché sta bene con te.

Già. Ora per noi donne, se uno ci piace, ci facciamo sesso volentieri, lo stimiamo e stiamo bene con lui, cosa vuoi di più dalla vita? Anche se non è lucano, questo equivale più o meno a dire che siamo innamorate. Perché è la somma che fa il totale. E di conseguenza mostriamo un genuino e partecipe interesse per i cazzi suoi. Bene, invece per gli uomini non è così: tutto questo può anche non significare un bel niente. Ma siccome non rientra nel paradigma della mamma, il dubbio non ci sfiora, nemmeno quando dobbiamo confrontarci con la più cruda realtà. Per esempio: si è ricordato del tuo compleanno? Ti ha chiamata quando avevi quel problema che ti preoccupava? Si è accorto di quel giorno in cui eri depressa? No, ma... com'è possibile? Resistiamo incredule. Soltanto ieri abbiamo parlato di Hegel e oggi neppure un messaggino di condoglianze per la morte del mio gatto. Come può essere così insensibile lo stesso uomo che la settimana scorsa mi ha raccontato di quella volta che pianse perché la maestra l'aveva messo dietro la lavagna? E ha pure giurato di non averlo mai raccontato a nessuno prima d'ora. Come può non amarmi?

- Fidati, di te non gli frega un cazzo.

- Ma lui ha bisogno di me...

- Sicura?

- No. Ma devo fare due giorni al mese di volontariato da crocerossina, se voglio guadagnarmi il paradiso.

- Da quando credi al paradiso?

- Ma no, è una metafora.

- Be', se vuoi andare nel tuo paradiso metaforico, invece di scornarti con uno a cui palesemente di te non frega un cazzo, puoi sempre andare due giorni al mese a pulire il culo ai vecchi.

- Che schifo, non ci penso nemmeno! Mi sento più portata a parlare dei massimi sistemi con uomini infelici.

- Ah ecco. Mi sa che tu e loro vi ritroverete insieme nel paradiso metaforico degli stronzi.

 
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Commenti al Post:
meninasallospecchio
meninasallospecchio il 10/11/14 alle 23:37 via WEB
Mi rendo conto che le mie illuminazioni appaiono banali. L'ho detto in tono scherzoso, ma lo penso davvero: per le donne c'è un fortissimo pregiudizio legato al sesso, al timore di essere "usate" sessualmente. Questo fa sì che una volta esclusa quella possibilità non ci preoccupiamo più di nient'altro nei nostri rapporti con gli uomini, dando per scontato che se uno non sta con noi soltanto per scopare, automaticamente questo comporti qualche forma di affettività nei nostri confronti, che soltanto noi non riusciamo a capire. Simmetricamente anche gli uomini, quelli con un pensiero antiquato, ma anche quelli politically correct, sembrano preoccuparsi soltanto di non usarci sessualmente e con questo si mettono a posto la coscienza.
Non penso che ci siano buoni e cattivi, la situazione può benissimo verificarsi a parti ribaltate, ma voi uomini siete meglio attrezzati per capire il do ut des. Dato che in generale non temete di essere usati sessualmente, state più sul chi vive rispetto ad altre possibilità. Per esempio che una donna si possa approfittare di voi dal punto di vista economico, una cosa che succede spessissimo anche alle donne, ma nessuna sotto i 70 anni pare preoccuparsene.
A noi hanno insegnato che dobbiamo difendere il sancta sanctorum :-), ma poi possiamo capitolare su tutti gli altri fronti. Invece a ben vedere il sesso è forse il più pulito dei rapporti umani, proprio perché si usa e si viene usati in ugual misura.
(Rispondi)
 
BacardiAndCola
BacardiAndCola il 14/11/14 alle 03:09 via WEB
Il tra parentesi di Led, sulla sua frase finale, ci racconta un mondo maschile di questo secolo (mi auguro si salvi almeno il 50%)che è tutto un programma...
Peccato, siano poi più le donne ad entrare in analisi...
(Rispondi)
 
 
meninasallospecchio
meninasallospecchio il 14/11/14 alle 09:30 via WEB
I rapporti fra uomini e donne hanno bisogno di evolvere, di essere ripensati. La parità comporta qualche responsabilità in più, da ambo i lati.
(Rispondi)
 
 
 
BacardiAndCola
BacardiAndCola il 15/11/14 alle 06:57 via WEB
Io non credo nella parità fra uomini e donne, è una utopia stupida e poco produttiva (specie se i risultati sono questi) a meno che non si parli di ambiti professionali e di persone meritevoli al di là del sesso a cui appartiene. Per il resto i ruoli vanno benissimo, io sono una donna e non desidero essere un uomo...mi piace l'uomo protettivo, quello che paga al ristorante, che mi apre la portiera per galanteria...il fatto che io possa essere una donna pensante, con una indipendenza e autonomia, non mi fa al pari, mi fa soltanto diversa da lui. E sinceramente di questa benedetta parità dei diritti che tanto decantiamo, non me ne frega niente. Credo nel mio ruolo femminile, voglio un uomo con il suo ruolo maschile, nelle necessità che questi possano essere interscambiabili, ma senza stravolgere la natura delle cose...
(Rispondi)
 
 
 
 
meninasallospecchio
meninasallospecchio il 15/11/14 alle 13:52 via WEB
Santo cielo, come stiamo messi...
Io credo nella dignità e nell'uguaglianza di tutti gli esseri umani indipendentemente dal colore della pelle e da quello che hanno in mezzo alle gambe. Credo nella libertà di ciascun essere umano di poter essere quello che desidera, fuori dagli stereotipi di qualsiasi tipo, inclusi quelli di genere: protetto o protettore, forte o debole, fragile o robusto. Al ristorante al più dovrebbe pagare chi ha più soldi. La portiera me la apro da sola, la galanteria la trovo ridicola, a meno che non si tratti di una vera attenzione al prossimo da parte di una persona gentile per natura che lo farebbe anche con un maschio. Non posso sopportare l'idea di stare dentro un ruolo che qualcun altro ha deciso per me: il ruolo me lo scelgo io e può anche essere diverso ogni giorno come il vestito che indosso. Perché vuoi una gabbia chiusa a chiave? Non sono meglio delle stanze aperte in cui puoi entrare e uscire come vuoi?
Che disastro sono stati questi decenni se siamo ridotte così... a essere contente della prigione. A desiderare l'uomo protettivo... ma protettivo de che? Sei una bambina? Non ti sai proteggere da sola? Vuoi consegnare la tua felicità o la tua sicurezza nelle mani di qualcuno che la dovrebbe gestire meglio di te solo perché ha il pisello? Veramente credi che qualcuno possa occuparsi di te meglio di quanto puoi fare tu stessa?
(Rispondi) (Vedi gli altri 30 commenti )
 
 
 
 
meninasallospecchio
meninasallospecchio il 15/11/14 alle 14:33 via WEB
Che poi, francamente, io non credo affatto che tu sia veramente così. Credo che tu per prima non staresti in questo quadretto di ruoli anni '50 che hai disegnato. Non usciresti con un disoccupato perché non si potrebbe permettere di pagarti la cena? Non credo che tu sia così meschina. Magari la pagheresti tu a lui e i tuoi ruoli del cazzo andrebbero subito a farsi benedire. E chissà quanti uomini hai trovato che avevano più bisogno di sostegno, incoraggiamento e protezione di quanto ne abbia tu: li hai mandati affanculo? Non credo.
Allora perché senti il bisogno di negare anche te stessa raffigurando una realtà che non esiste, tanto meno nella tua esperienza? Pensi di essere più sexy fingendoti desiderosa di sottomissione o pronta ad aderire a uno stereotipo? Quanti, ma soprattutto quali, sono gli uomini che desiderano questo? Non sono uomini da lasciar perdere in ogni caso? Non è meglio puntare soltanto agli uomini intelligenti, colti ed evoluti, quelli che non ti aprono la portiera perché ti considerano pari a loro, piuttosto che una creatura inferiore di cui prendersi cura?
(Rispondi)
 
 
 
 
woodenship
woodenship il 15/11/14 alle 18:58 via WEB
Complimenti sul serio:è davvero difficile al giorno d'oggi trovare una persona che abbia una visione tanto netta e precisa sui rapporti tra uomini e donne: in troppe hanno dimenticato da dove vengono e dove stanno rischiando di tornare.Per l'uomo è diverso,noi rimaniamo sempre nel nostro brodo...... Un fiore per una magica serata.......W..........
(Rispondi)
 
 
 
 
meninasallospecchio
meninasallospecchio il 16/11/14 alle 00:21 via WEB
Guarda, io non ho visioni nette e precise su niente. Però sentir dire che la parità è una cazzata, da una donna poi, mi fa venire il travaso di bile. Ma pensa se un nero si mettesse a scrivere che la parità con i bianchi è una cazzata! Che lui preferisce avere un bel padrone bianco che gli dà casa e lavoro e lo mantiene. Che bianchi e neri hanno ruoli differenti. Eppure un paio di secoli fa la gente era davvero convinta di queste cose.
(Rispondi)
 
 
 
 
woodenship
woodenship il 18/11/14 alle 22:21 via WEB
Pienamente d'accordo,infatti rimango allibito quando sento di donne affermate e realizzate che vanno in paesi arretrati e maschilisti,magari sposandosi e rinunciando a quanto di buono sono riuscite a realizzare ed ottenere,per tornare soprammobili e femmine da harem...C'è una logica in tutto ciò?...Forse alle volte c'è un'esigenza di perdersi per potersi ritrovare,ma il guaio è che quando ci si ritrova è ormai troppo tardi per riacquistare ciò che si è perso...........saluto e fiore..........W........
(Rispondi)
 
 
 
 
meninasallospecchio
meninasallospecchio il 19/11/14 alle 15:20 via WEB
woodenship, mi pare che proprio tu abbia scritto qualcosa nel tuo blog a proposito del fatto che in ognuno di noi c'è una parte maschile e una femminile, più o meno sviluppate. Penso che le persone sarebbero più serene se potessero esprimere liberamente la propria natura senza costrizioni di ruolo. Mio figlio ha lasciato l'ombrello a casa di suo padre e l'altro giorno è andato a scuola senza, piuttosto che usare il mio. Perché è rosa. Per carità, l'ho lasciato fare come voleva, ma gli ho anche spiegato che non gli cade il pisello se usa un ombrello rosa.
Quanto alle donne che amano "perdersi", lo posso anche capire: il desiderio di affidarsi, di abbandonarsi, di fuggire le responsabilità, di rinunciare al controllo. Ma credo si possa fare come gioco, evitando di incasinarsi la vita reale.
(Rispondi)
 
 
 
 
woodenship
woodenship il 19/11/14 alle 19:40 via WEB
Povero piccolo...Lo capisco assai:sono andato in giro per anni con un ombrello leopardato, e trovavo sempre tizio o caio che faceva delle battute.Ma io mi reputo abbastanza civile per riderci sopra.Il problema di un ragazzino è che spesso non ha un sufficiente spirito autonomo e dunque capace di sorvolare le salacità dei compagni...Ma forse lo praticavano già prima come gioco,quello del lasciarsi andare.E' un po' come quei manager superaffermati che poi ricorrono a pratiche masochistiche per recuperare quell'equilibrio che,altrimenti,avvicinandoli troppo alla vetta,può fargli perdere il senso della realtà. E forse è questo che si perde alle volte,quando si arriva a certi livelli sociali nella scalata al successo:il senso di una vita veramente vissuta sulla propria pelle.Si rimane soli,viene meno quella complicità così necessaria che ci permette di giocare e dunque di rimettere sempre tutto in discussione,nel giusto modo,ovvero nel modo più proficuo,quello che serve a mantenere la propria libertà sempre e comunque...........Saluto e fiore.....W.....
(Rispondi)
 
 
 
 
meninasallospecchio
meninasallospecchio il 19/11/14 alle 22:38 via WEB
Ma infatti gli ho fatto mettere una giacca a vento con il cappuccio e l'ho mandato così, ho fatto finta di essere una mamma inglese :-) Però quando gli sento ripetere qualche cazzata che ha sentito in giro sulle femmine così e colà lo cazzio duramente. La discriminazione purtroppo si respira fin da piccoli e le madri hanno una grande responsabilità nell'evitare di tirar su dei piccoli maschilisti. Anche se alla fine quello che conta di più è l'esempio.
(Rispondi)
 
 
 
 
woodenship
woodenship il 20/11/14 alle 18:09 via WEB
Non hai tutti i torti rispetto alle mamme maschiliste:non riesco nemmeno a descrivere l'espressione di una di queste che racconta del proprio ragazzino e delle sue prime esperienze sessuali con le ragazzine:puttanelle senz'altro,lo si legge nel loro sguardo orgoglioso...E dire che non guardano nemmeno la figlioletta accanto.Anch'essa per loro deve essere soltanto una troietta da sorvegliare e tenere a freno...
(Rispondi)
 
 
 
 
meninasallospecchio
meninasallospecchio il 20/11/14 alle 21:55 via WEB
In realtà credo che le madri moderne siano meno stronze con le figlie femmine di quanto sono state le nostre. Penso che il tempo della discriminazione in famiglia sia abbastanza superato, almeno nella nostra cultura. Però molte donne, con il loro annullarsi come persone nel ruolo di mogli e madri, trasmettono un pessimo esempio. I loro figli daranno per scontato di dover avere una donna ai loro piedi.
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Utente non iscritto alla Community di Libero
PierinaLaPeste il 16/11/14 alle 09:36 via WEB
Ma vaffanculo
(Rispondi)
 
 
 
 
meninasallospecchio
meninasallospecchio il 16/11/14 alle 14:23 via WEB
Un commento pregnante di significato che rivela tutta la profondità di pensiero del suo autore. Grazie del tuo prezioso contributo.
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BacardiAndCola
BacardiAndCola il 18/11/14 alle 17:20 via WEB
Condivido il significato che rivela tutta la profondità che vuole esprimere il deficente che utilizza il nick che io uso per prenderlo per i fondelli.
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meninasallospecchio
meninasallospecchio il 18/11/14 alle 20:34 via WEB
Sì, immaginavo che fosse lui.
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BacardiAndCola
BacardiAndCola il 18/11/14 alle 17:08 via WEB
So proteggermi da sola, vivo da molti anni per mio conto e non ho bisogno di un uomo che mi sostenga, ma mi piace moltissimo l'uomo protettivo e su cui posso contare, se quindi trovassi quell'uomo non mi ribellerei. Mi sento assolutamente libera e non in uno sterotipo anni 50...non mi toglie libertà l'uomo galante, non mi sento prigioniera di qualche stampo se il mio uomo paga una cena in ristorante...la parità di diritti non è questa a mio avviso. Mi piace il mio "ruolo" femminile, non ho bisogno di aprirmi da sola la portiera della automobile per dimostrare la mia emancipazione e la mia indipendenza o autonomia. Pago con serenità una cena al ristorante, così come prenoto due giorni da qualche parte...ma non mi dispiace affatto se chi sta al mio fianco prenda il sopravvento e decide di fare lui. Si, sono molto meschina, non esco con un disoccupato per dimostrare che io posso fare...a meno che non sia un uomo che già frequentavo prima che lo diventasse. La vita è già difficile, cerco di non complicarmela...le persone, ma soprattutto gli uomini che non sono soddisfatti professionalmente ed economicamente sono frustrati, quindi una palla al piede. Tra l'altro, solitamente l'uomo frustrato, economicamente in difficoltà con una donna che non ha gli stessi problemi, sarebbe il primo a subire il disagio. La pensiamo in modo completamente diverso...il mondo è bello perchè vediamo le cose con prospettive diverse...non è perchè stravolgiamo tutte le regole dei "giochi" che conquistiamo la parità...io sono una donna, mi piace fare la donna!!
(Rispondi)
 
 
 
 
BacardiAndCola
BacardiAndCola il 18/11/14 alle 17:08 via WEB
So proteggermi da sola, vivo da molti anni per mio conto e non ho bisogno di un uomo che mi sostenga, ma mi piace moltissimo l'uomo protettivo e su cui posso contare, se quindi trovassi quell'uomo che ha voglia di prendersi cura di me, non mi ribellerei. Mi sento assolutamente libera e non in uno sterotipo anni 50...non mi toglie libertà l'uomo galante, non mi sento prigioniera di qualche stampo se il mio uomo paga una cena in ristorante...la parità di diritti non è questa a mio avviso. Mi piace il mio "ruolo" femminile, non ho bisogno di aprirmi da sola la portiera della automobile per dimostrare la mia emancipazione e la mia indipendenza o autonomia. Pago con serenità una cena al ristorante, così come prenoto due giorni da qualche parte...ma non mi dispiace affatto se chi sta al mio fianco prenda il sopravvento e decide di fare lui. Si, sono molto meschina, non esco con un disoccupato per dimostrare che io posso fare...a meno che non sia un uomo che già frequentavo prima che lo diventasse. La vita è già difficile, cerco di non complicarmela...le persone, ma soprattutto gli uomini che non sono soddisfatti professionalmente ed economicamente sono frustrati, quindi una palla al piede. Tra l'altro, solitamente l'uomo frustrato, economicamente in difficoltà con una donna che non ha gli stessi problemi, sarebbe il primo a subire il disagio. La pensiamo in modo completamente diverso...il mondo è bello perchè vediamo le cose con prospettive diverse...
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BacardiAndCola
BacardiAndCola il 18/11/14 alle 17:10 via WEB
Scusa, commento duplice, credevo di averlo perso...
(Rispondi)
 
 
 
 
meninasallospecchio
meninasallospecchio il 18/11/14 alle 20:33 via WEB
Ma io non contesto il fatto che tu ti scelga il ruolo che più gradisci. Contesto che tu dica che la parità è una cazzata, cioè che è una cazzata che donne diverse da te possano preferire ruoli diversi che non rientrano in questa "tradizione". E ovviamente questo vale anche per gli uomini, perché questi ruoli stereotipati ingabbiano anche loro e li costringono a sentirsi frustrati o inadeguati se non sono in grado di offrire una cena alla principessa di turno.
(Rispondi)
 
 
 
 
BacardiAndCola
BacardiAndCola il 18/11/14 alle 23:41 via WEB
La parità non è una cazzata...non ho detto questo. La condivido pienamente nei contesti sociali e professionali. La parità deve esserci anche nella coppia, ma per essere alla pari dell'altro o l'altro al mio pari, non è necessario scambiarsi i ruoli se non per gioco o in ambiti di necessità. Piuttosto credo che l'essere alla pari consiste nell'essere quello che sono, senza voler essere un uomo.
Io stessa mi sentirei inadeguata o frustrata se non potessi offrirmi una cena da sola...non dipende dall'altro questo stato.Non stravolgiamo le cose...
(Rispondi)
 
 
 
 
PRONTALFREDO
PRONTALFREDO il 19/11/14 alle 09:19 via WEB
Se Dio avesse voluto la parità di sesso avrebbe creato due Adami, oppure due Eve.
(Rispondi)
 
 
 
 
meninasallospecchio
meninasallospecchio il 19/11/14 alle 15:08 via WEB
Non credo in dio. Credo nell'evoluzione e credo anche che la storia dell'umanità sia quella di un progressivo allontanamento dallo stato di natura. Quindi, se è vero che la natura assegna a maschi e femmine delle varie specie animali ruoli differenti, è anche vero che noi esseri umani facciamo un mare di cose che con la natura non hanno nulla a che vedere, come per esempio curarci con la chirurgia, tanto per dirne una, o viaggiare in automobile. E dato che nella nostra civiltà non serve che il maschio vada a caccia di belve feroci e la femmina custodisca il fuoco e allatti dozzine di piccoli, non trovo affatto sorprendente che i ruoli "naturali" siano superati. E invertire la storia della civiltà non lo trovo né utile né attraente.
(Rispondi)
 
 
 
 
PRONTALFREDO
PRONTALFREDO il 19/11/14 alle 16:42 via WEB
E cosa c'entra che non credi in Dio?
Neanch'io credo in Matteo Renzi, eppure non posso negare che il qualche modo possa influire sul mio progressivo allontanamento dallo Stato.
(Rispondi)
 
 
 
 
meninasallospecchio
meninasallospecchio il 19/11/14 alle 17:09 via WEB
Penso che Matteo Renzi sia in grado di fornirti prove della sua esistenza (fuori da Twitter, intendo).
(Rispondi)
 
 
 
 
PRONTALFREDO
PRONTALFREDO il 19/11/14 alle 20:33 via WEB
Tu non credi in Dio perché non riesci ad immaginarlo senza un documento di indentità addosso.
La nostra esistenza, infatti, è così labile, effimera ed indefinita, che per essere confermata si è ricorso all'artificio del reciproco riconoscimento Stato/Cittadino.
I cittadini riconoscono la personalità giuridica dello Stato, e questi, a sua volta, riconosce l'identità e la posizione sociale di ciascun cittadino.
Ma è evidente che trattasi di montature fittizie necessarie a colmare una lacuna fisiologica che affligge ed affliggerà sempre il nostro Ego.
La realtà è che la nostra individualità, ancorché formalizzata dallo Stato, resterà sempre un mistero e non sarà mai una fotografia o un nome scritto su un pezzo di carta e neppure un curriculm vitae.
Al di fuori di queste formalità saremmo tutti nudi" e quindi anche il sig. Matteo Renzi sarebbe, come tutti gli altri, un anonimo il sig. nessuno, nudo.

Non so se in una siffatta condizione di dissociazione totale ed assoluta, la parità dei sessi potrebbe trovare una sua collocazione positiva...
(Rispondi)
 
 
 
 
meninasallospecchio
meninasallospecchio il 19/11/14 alle 21:51 via WEB
L'esistenza non coincide con l'identità, men che meno con quella comprovata da un documento. Non mi verrebbe certo in mente di negare l'esistenza di un ipotetico smemorato di Collegno. E nemmeno di negarne l'identità, sebbene non supportata non soltanto da un documento, ma nemmeno da un contesto, da un insieme di ricordi e di esperienza. Eppure questo smemorato avrebbe comunque un'identità, per quanto confusa e di difficile definizione. Se fossimo tutti smemorati scomparirebbe l'identità di genere? Chi lo sa. Ci sarebbe la parità dei sessi? Credo proprio di sì.
(Rispondi)
 
 
 
 
PRONTALFREDO
PRONTALFREDO il 20/11/14 alle 07:43 via WEB
Da questo tuo "smemorato" commento ho preso spunto per il post di oggi che ho pubblicato sul mio profilo.
Ed anche per un programma futuro alternativo al Nulla che vedrò di portare avanti, se possibile (a livello sovramentale).
Chi vivrà vedrà...
(Rispondi)
 
 
 
 
meninasallospecchio
meninasallospecchio il 20/11/14 alle 09:10 via WEB
Onorata di esserti stata di ispirazione.
(Rispondi)
 
 
 
 
PRONTALFREDO
PRONTALFREDO il 20/11/14 alle 09:43 via WEB
A dir la verità non sarebbe la prima volta...
Il problema è che ho troppe di ispirazioni e poche espirazioni.
Tu ci riusciresti a vivere sempre in apnea?
(Rispondi)
 
 
 
 
meninasallospecchio
meninasallospecchio il 20/11/14 alle 21:49 via WEB
Mi ricorda una vecchia barzelletta sui dannati all'inferno con la merda fino al collo, finché non arriva Satana e dice: "Seduti, la ricreazione è finita".
(Rispondi)
 
 
 
 
meninasallospecchio
meninasallospecchio il 19/11/14 alle 15:01 via WEB
Scusa, non hai detto che è una cazzata, hai detto che non te ne frega niente. Il fatto è che tu non sei "costretta" da un sistema di regole antiquate a offrire la cena a un tuo partner; se non puoi/vuoi farlo ti senti a posto. Un uomo invece si deve sentire una merda. Per altri versi se tu, come donna, per esempio non desideri figli, il mondo ti crocifigge: perché quello è il "ruolo" della donna, essere madre, non puoi non volerlo.
Ora, a me non fa schifo se un uomo mi paga la cena, anzi. Sono pure tirchia, quindi mi fa piacerissimo. Anche se me la paga una donna, eh. Ma è una cosa che non mi sognerei mai di pretendere, mi sembrerebbe di esigere un pagamento per le mie prestazioni.
Se uno mi apre la portiera dell'auto non è che gli dico brutto stronzo maschilista: sorrido. In genere gli uomini che frequento, quando fanno una cosa di questo tipo sorridono pure loro, perché questa cosa dei ruoli la si vive con un po' di ironia, come un gioco.
Io non credo che esistano dentro di noi, ciascuno di noi, questi ruoli pre-determinati. Magari per te è così, per me no. Non ho nulla da dimostrare, tant'è che posso benissimo "fare la donna" quando ne ho voglia, quando il contesto è appropriato, quando uno che sta con me ha voglia di "fare l'uomo". Ma in generale credo di avere molti tratti psicologici e caratteriali che vengono definiti come "maschili" e non ho nessun desiderio di reprimerli per stare dentro a un "ruolo" che qualcun altro si è arrogato il diritto di decidere al mio posto.
(Rispondi)
 
 
 
 
BacardiAndCola
BacardiAndCola il 19/11/14 alle 18:30 via WEB
menina, a me fa molto piacere offrire la cena al mio uomo, non sono fortunatamente una persona avara, tanto meno tirchia.Non ho mai detto di pretendere...però scelgo. scelgo con chi uscire perchè mi fa stare bene con un insieme di piccole- grandi cose (anche queste) e con chi non uscire.Certo che in alcuni contesti "fintamente" antiquati, ci si mette dentro della ironia, e per fortuna :))
Non mi sento sbagliata per le cose che mi piacciono e quelle che non mi piacciono, non mi sento dentro un "ruolo" che mi hanno appioppato, ma che mi scelgo ogni giorno.
Per quanto riguarda l'esempio della donna che non desidera figli e il mondo la crocefigge, ti assicuro che tocchi un argomento che non mi è lontano,considerato che figli non posso averne in modo naturale...così com'è anche vero che non mi sono mai disperata a tal proposito perchè non è mai stato un desiderio impellente e irrinunciabile...ci sono stati momenti in cui mi hanno crocifisso per questo, non mi sono mai sentita meno Donna, meno Femmina, sbagliata, o dentro un ruolo prestabilito da altri...anche se non ti nego che su questo ho dovuto fare il mio percorso...metabolizzarlo e comprenderlo.
Nessuno ha mai deciso al mio posto e i ruoli non sempre si subiscono, a volte si scelgono. L'emancipazione femminile, la parità di diritti, per me non è quella che tu dici...siamo diverse...nella nostra diversità nessuna delle due sbagliata. :))
(Rispondi)
 
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