Senza fallo

Oroscopo - gli scrittori

In un viaggio di Avventure nel Mondo conobbi S., scrittore per hobby e in parte per professione, che nella sua vita aveva fatto parecchi curiosi mestieri. S. raccontò che per un certo periodo aveva tenuto la rubrica di oroscopo su una rivista per teen-ager. Non ne scrivo il titolo perché esiste ancora e, anche se presumo che il mio blog non se lo caghi nessuno, non vorrei rimediare una querela o far passare dei guai a S.; peraltro l'ho googlato or ora e a quanto pare esiste ancora anche lui. Comunque S. disse senza mezzi termini che si inventava tutto di sana pianta, di astri non sapeva una beata minchia.

Per caso nel nostro gruppo c'era una ragazza molto giovane che era stata una lettrice proprio di quel settimanale e, pur non avendo mai preso l'oroscopo per oro colato, restò piuttosto sbalordita. S. infierì spiegando che, sulla medesima rivista, si occupava anche della posta del cuore, firmata, peraltro onestamente, con le sue vere iniziali. La cosa destò grande ilarità nel gruppo. La giovane lettrice si era pensata, dall'altra parte della redazione, una gentile signora empatica sul genere di Barbara Alberti. S. era invece il classico romanaccio cinico, decisamente non il tipo da posta del cuore.

- E che ce vole? - disse - tanto me facevano tutte la stessa domanda.

Interloquii:

- Suppongo che la domanda fosse: Ho conosciuto un ragazzo che mi piace, devo dargliela subito o fra 5 minuti?

- Esatto.

- E tu cosa rispondevi? - chiese la giovane amica

- Io davo a tutte la stessa risposta: fa' come te senti.

L'oroscopo funziona nello stesso modo: uno fa come se sente, solo che tu glielo dici e lui è più tranquillo.

C'è un racconto di Kundera, autobiografico, mi pare sia contenuto ne Il libro del riso e dell'oblìo. Dopo la primavera di Praga, Kundera, già professore universitario, venne esonerato dall'incarico e si ritrovò disoccupato. Una sua amica scriveva sul quotidiano del partito e voleva aiutarlo. Gli disse che era stato deciso, per dare al giornale una veste meno grigia, di introdurre una rubrica di oroscopo e gli propose di scriverla lui in forma anonima, sotto pseudonimo. E così fece. L'amica lo coprì presso i funzionari con un'aura di giustificato mistero.

L'oroscopo ebbe molto successo. Incuriositi, membri del partito, giornalisti e funzionari cominciarono a chiedere in forma privata oroscopi personalizzati. Kundera studiò un po' di astrologia e si diede a produrre questi oroscopi, peraltro facendosi pagare lautamente. In particolare, fra i suoi clienti, c'era un funzionario che si era accanito con speciale crudeltà nella repressione. A lui Kundera prese a predire delle disgrazie, prima più lievi e via via sempre più funeste. L'amica gli raccontava che, man mano che si impauriva per il suo futuro nefasto, il funzionario abbandonava la sua ferocia e diventava più umano, quasi simpatico. Alla fine qualcuno si insospettì e la storia ebbe fine. Il finale del racconto mostra crudamente la giovane amica dello scrittore, donna bella e intelligente, in preda al terrore per essere stata scoperta in questo futile inganno.

(continua?)