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« Scrivere o non scrivere?Un po' di chiarezza »

Gipi e le opinioni sulla satira

Post n°392 pubblicato il 17 Gennaio 2015 da meninasallospecchio

Vi ricordate quando cercavo un toy boy? A dire il vero non l'ho trovato, non come lo volevo io, ma, come scrissi allora, fu l'occasione per avere alcune belle conversazioni e scambi di mail con giovani uomini intelligenti, portatori, dal mio punto di vista, di spunti nuovi e interessanti.

Fu uno di loro a parlarmi per la prima volta di Gipi. Noi babbioni pensiamo che i "giovani d'oggi" non leggano fumetti. In realtà, quelli che non leggono fumetti siamo noi. Al punto che non ci siamo neppure resi conto (parlo per me, ma credo di essere in buona compagnia) che il fumetto è diventato qualcosa di molto diverso da ciò che rappresentava ai nostri tempi. Oggi il fumetto è considerato semplicemente una tecnica narrativa al pari della scrittura. I fumettisti scrivono romanzi, le cosiddette graphic novel, narrati per testi e immagini anziché con le sole parole. Gipi, al secolo Gianni Pacinotti, è forse il più famoso rappresentante italiano di questa tipologia di narratori: il suo ultimo lavoro è stato addirittura fra i finalisti al premio Strega.

Da brava ignorante non lo conoscevo e tuttora non ho letto nessun suo libro, lacuna che mi riprometto al più presto di colmare. Tra l'altro non è un ragazzino: ha la mia età, per cui non mi posso neppure giustificare in nome del gap generazionale.

Ma nel frattempo, da quando so chi è, lo ritrovo dappertutto. L'altra sera era ospite di Daria Bignardi a Le invasioni barbariche. Per inciso, è sua la grafica della sigla. Ovviamente, visti i fatti di cronaca, gran parte dell'intervista verteva sulla satira, sulla libertà di espressione e sulle varie tematiche di cui abbiamo tutti parlato in questi giorni. Gipi ha detto due cose molto acute che, a mio modo di vedere, costituiscono una parola definitiva sul dibattito in corso.

Bignardi gli chiede se si può fare satira sulla religione. Certo, risponde Gipi. Ma non si dovrebbero rispettare le credenze religiose? No, dice. Si rispettano le persone, naturalmente, ma non si può pretendere rispetto per l'invisibile. Altrimenti chiunque si potrebbe inventare una cazzata qualsiasi ed esigere che gli altri ne parlino con deferenza, poiché quello è il suo credo.

Scrive Gipi su Twitter:

Io credo nell’Anatra Dorata. Siete pregati, d’ora in avanti, di evitare di pronunciare con leggerezza le parole “Anatra” e “Dorata”. Grazie.

Che cosa distingue una religione da una cazzata come questa? Be', si obietterà, il fatto che ha molti seguaci, una tradizione, ecc. Allora dobbiamo rispettare anche gli oroscopi e i tarocchi? Anche quelli hanno nobili tradizioni e molti seguaci. Dobbiamo rispettare anche il malocchio, i numeri ritardatari del lotto? E che dire di quelli che credono agli UFO o alle sirene? Per un non credente non c'è, da un punto di vista speculativo, nessuna differenza fra religione e superstizione. Non ci possono chiedere di rispettare una credenza piuttosto che un'altra: nessuno è in grado di mettere un confine filosoficamente difendibile fra una costruzione metafisica degna di rispetto e il delirio di un pazzo. Rispettiamo gli esseri umani, perché quelli esistono in carne e ossa. Rispettiamo le verità storiche, perché non si può negare l'Olocausto. Ma non ci possono imporre di rispettare un credo.

Allora si può fare satira su tutto? chiede ancora Bignardi. No, risponde Gipi, la satira ha una regola, una sola. E' unidirezionale, deve sempre andare dal più debole al più forte. E' un'arma che i deboli e gli oppressi hanno per contrastare il potere. Quando il forte ride del debole non è satira, è un'altra cosa. Per questo non si può ridere delle vittime dei lager: perché sono vittime. Non si può ridere del massacro di Parigi, come ora qualcuno pretenderebbe in nome della libertà di espressione di cui tanto si è parlato. E non è nemmeno opportuno, a mio avviso, fare troppi distinguo o mettere troppi "ma" in questo momento.

La condanna della violenza è stata unanime (con l'eccezione del papa boxeur), ma tutti ci siamo sentiti un po' disorientati in mezzo a questa anarchia: confusamente sentiamo di aver bisogno di qualche regola, perché libertà non significa magma indistinto di opinioni equivalenti. A mio modo di vedere le due affermazioni di Gipi, non si può pretendere rispetto per l'invisibile e la satira è quella del più debole contro il più forte, ristabiliscono delle coordinate morali minime, chiare e definite. Ne abbiamo bisogno, per districarci dentro questa libertà così indispensabile e complicata.

 
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Commenti al Post:
melen.me
melen.me il 17/01/15 alle 18:17 via WEB
Si dovrebbe capire dove finisce l'altro e dove iniziamo noi,ma e' un po'difficile Meni' ;)Buona serata.
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meninasallospecchio
meninasallospecchio il 17/01/15 alle 21:08 via WEB
Non credo che sia questo il problema. Non stiamo parlando di scrollare la tovaglia sul balcone dell'inquilino di sotto, ma di idee e opinioni. La libertà in questo caso non lede materialmente nessuno, al massimo può offendere. Per le offese personali esistono già le leggi, per quelle ideologiche sono d'accordo con i confini che indica Gipi.
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PA1965PA
PA1965PA il 17/01/15 alle 21:01 via WEB
Si ma discutere dei limiti della libertà d'espressione dopo che 12 persone sono state uccise per quello che avevano espresso.. Non so, allora subito dopo il prossimo stupro riapriamo il dibattito sulla lunghezza delle gonne, perchè sai in effetti stuprare è sbagliato ma se tu donna in questa momento di confusione dei generi e di ribaltamento dei ruoli mi sbatti culo e figa davanti...
(Rispondi)
 
 
meninasallospecchio
meninasallospecchio il 17/01/15 alle 21:32 via WEB
Dici a me o a melen? Io ho soltanto avuto qualche dubbio quando qualcuno ha cavalcato le manifestazioni sulla libertà di espressione per contrabbandare razzismo o altro come opinioni con lo stesso diritto di cittadinanza. Per questo motivo il dibattito non mi sembra inopportuno in questo momento, quello che trovo fuori luogo, come ho scritto, sono i "ma" applicati alle vittime di Parigi.
Ma dove mettiamo il confine? Il problema non è certo nuovo. Invocare il buon gusto o, nel caso della satira, il fatto che faccia ridere, mi sembra decisamente fragile come argomentazione. Forse anche il concetto di più forte e più debole non è così oggettivo, ma al netto della malafede non è troppo difficile da applicare.
(Rispondi)
 
 
 
PA1965PA
PA1965PA il 17/01/15 alle 22:40 via WEB
Era una mia riflessione quasi indipendente dall'esatto intendimento del tuo
(Rispondi)
 
 
 
 
meninasallospecchio
meninasallospecchio il 18/01/15 alle 00:55 via WEB
Ahaha, viene a significare che non hai letto il post?
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PA1965PA
PA1965PA il 18/01/15 alle 15:20 via WEB
Viene anche a significare che l'avevo letto distrattamente
(Rispondi)
 
 
 
 
meninasallospecchio
meninasallospecchio il 18/01/15 alle 15:31 via WEB
Ecco... io scrivo delle cose intelligentissime e profondissime e tu le leggi distrattamente? :-)
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BacardiAndCola
BacardiAndCola il 17/01/15 alle 21:10 via WEB
Condivido pienamente il tuo punto di vista delle cose. O per meglio dire condivido l'unidirezionale. sembra ombra di dubbio. Al non rispetto invece, parlo molto in generale, preferisco l'indifferenza, perchè il non rispetto vuol dire prendere una posizione. Prendere posizione è sempre molto coraggioso, ma spesso anche azione dettata da superficialità, da protagonismo. Sembra quasi un grido..."io sono quì, sto da questa parte", ma la conosciamo davvero l'altra? L' indifferenza è elegante, è quieta e permette di osservare, spesso quando privi d'interesse, ci permette anche di capire un pò meglio, capire comunque di più di chi è pronto a dire: "Io sto da questa parte." :)
(Rispondi)
 
 
meninasallospecchio
meninasallospecchio il 17/01/15 alle 22:11 via WEB
Ci ho messo un attimo a capire questo tuo commento, non capivo a cosa si riferisse l'indifferenza di cui parli. Poi credo di aver capito: parli di indifferenza nei confronti della religione. Da un punto di vista filosofico l'agnosticismo è più laico dell'ateismo, in quanto credere nella non esistenza di dio (o comunque di qualcosa di inconoscibile) è pur sempre una professione di fede. In ogni caso anche un agnostico può irridere a una religione istituzionalizzata, se non al desiderio di spiritualità. Dirò di più: persino un credente può esprimere un netto rifiuto, anche irriverente, nei confronti di talune pratiche della propria religione, quando prendono la forma della superstizione (penso per esempio all'orrido mercimonio intorno a Padre Pio). In ogni caso non è il momento di pensare all'eleganza, il libero pensiero è diventato ancora di più minoritario, rischia di essere sopraffatto dai fanatismi di ogni specie. Deve un po' alzare la voce per farsi rispettare.
(Rispondi)
 
 
 
BacardiAndCola
BacardiAndCola il 18/01/15 alle 07:47 via WEB
No, non parlavo solo di religione, parlavo di molte cose, difatti ho scritto molto in generale. Vedi, a me capita, quando ho una posizione, una idea, un pensiero, di essere più o meno indifferente al pensiero, idea, posizione contraria, a meno che non mi venga presentata, in opposizione alla mia in un contesto di discussione. In tal caso cerco di capire se posso mettere in dubbio la mia di posizione, entrando nello scambio, in discussione, capita raramente, qualche volta mi succede di cambiare anche idea, o addirittura di trovare "illuminazioni" per ampliare la mia di idea. Noi tutti, abbiamo sempre il bisogno di avere l'idea precisa di quello che è, è quasi una ragione assoluta e spesso entriamo in discussione, non per capire ciò che ci viene detto e ampliare, magari gli orizzonti, ma per avere ragione. se ci pensi, per avere ragione facciamo anche la guerra. Fa parte dell'indole dell'essere umano, per questo parlo di tutti. Se fossimo meno attaccati alle nostre ragioni e più aperti, l'orgoglio del sapere farebbe più spazio all'umiltà del comprendere...in sintesi mi stavo in un certo senso appellando alla indifferenza, per eccesso. Io non credo alle verità assolute. Quasi mai, anche se ho sicuramente le mie opinioni. Gli assolutismi, mi spaventano sempre un pò. :)
(Rispondi)
 
 
 
 
meninasallospecchio
meninasallospecchio il 18/01/15 alle 11:07 via WEB
No, allora non ho capito che cosa hai voluto dire in questo contesto.
(Rispondi) (Vedi gli altri 2 commenti )
 
 
 
 
BacardiAndCola
BacardiAndCola il 19/01/15 alle 14:28 via WEB
Se non sono invadente che sempre mi preoccupa, cercherò di essere più chiara. Mi sembra tu parlassi di religione e di rispetto. Bene.
Viviamo in un mondo che si regge sugli opposti e creiamo di continuo dualità. I cattolici vanno contro gli atei e gli atei contro i cattolici, i musulmani contro l'occidente e l'occidente contro i musulmani, gli omofobi contro gli omosessuali e gli omosessuali contro gli omofobi, i bianchi contro i neri ed i neri contro i bianchi... e tutto questo viene fatto liberamente, ognuno esprimendo il proprio pensiero. Tutti vogliono libertà di espressione ma nessuno - o quasi - accetta veramente la libertà di espressione altrui. Molti in questi giorni si sono scagliati contro tutti i musulmani e le religioni - facendo di tutta l'erba un fascio. Appena accade qualcosa siamo alla guerra.(Cerca di capirmi, non sono certa a pro delle stragi!!). Il rispetto è a prescindere verso quelle che possono essere le ideologie altrui, siano religioni o "invisibilità" o quanto altro. Specie quando non siamo così informati, così ben a conoscenza della ideologia dell'altro, ma piuttosto in pregiudizio.
(Rispondi)
 
 
 
 
meninasallospecchio
meninasallospecchio il 19/01/15 alle 14:53 via WEB
Be', ma quella non è indifferenza, è tolleranza. Dopo di che, il limite della tolleranza è, come dicevo in un altro commento, nei confronti dell'intolleranza. Sono pronta a difendere qualsiasi credo diverso dal mio possa essere minacciato, ma non posso accettare che un credo si trasformi in intolleranza; posso magari cercare di indagare, comprendere e combattere le cause che ne stanno all'origine, ma non posso in nessun caso accettarla.
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GnothiTauton
GnothiTauton il 17/01/15 alle 22:23 via WEB
il buon Dio, per nostra fortuna, vuol bene a tutti indistintamente
(Rispondi)
 
 
meninasallospecchio
meninasallospecchio il 18/01/15 alle 00:57 via WEB
Credo che il voler bene sia un concetto troppo umano per un ipotetico dio.
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Utente non iscritto alla Community di Libero
UnUomo.InCammino il 18/01/15 alle 10:28 via WEB
Anatra dorata... Ihihih Ricorda il pastafariano Niko Alm. Noi stiamo importando questa marmaglia islamica che da una partre vuole il consumismo e quasi tutto dell' "occidente", d'altra parte vorrebbe imporre, in casa altrui, le proprie grette e anacronistiche credenze fondamentaliste. Il problema è proprio l'orribile miscuglione esplosivo multietnico che stiamo dissenatamente realizzando ed aumentando di settimana in settimana. Come diavolo posso convivere due gruppi, il nostro che ritiene la satira uno strumento politico e di ecologia sociale e questi energumeni islamici che non la sopportano e che, in casa di altri, ti ammazzano per questo?
(Rispondi)
 
 
meninasallospecchio
meninasallospecchio il 18/01/15 alle 11:06 via WEB
Non sono sicura che valga la pena di rispondere a un commento così marcatamente razzista. Ti ricordo che in questo massacro è morto anche un redattore di Charlie Hebdo di origini arabe e un poliziotto musulmano che evidentemente era qui a difendere la nostra civiltà. Quindi questa stronzata dei buoni e cattivi è decisamente campata in aria e frutto soltanto di totale ignoranza sulle dinamiche del mondo globalizzato. E il commento più da "energumeno" l'ha fatto il papa. Be', certo, è un immigrato anche lui. Lo rimandiamo in Argentina? Poi però loro potrebbero rimandarcelo in Italia.
(Rispondi)
 
 
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
UnUomo.InCammino il 18/01/15 alle 17:33 via WEB
Öllapepa, quanta reazione! Devo aver toccato un qualche nervo scoperto. Per me no global feroce, il mondo globalizzato e' il peggiore degli incubi e questa distopia si sta rivelando in tutta la sua problematicita. Ciascuno applica le etichette morali che ritiene opportuno, puo' reagire con veemenza: cio' non cambia di una virgola il problema.
(Rispondi)
 
 
 
 
meninasallospecchio
meninasallospecchio il 18/01/15 alle 22:56 via WEB
Mi spiace per te se vivi dentro un incubo anziché dentro la realtà. Comunque non accetto sul mio blog commenti dai contenuti razzisti. Non ho nervi scoperti, ma qualche principio.
(Rispondi) (Vedi gli altri 6 commenti )
 
 
 
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
UnUomo.InCammino il 19/01/15 alle 10:56 via WEB
> non accetto sul mio blog commenti dai contenuti razzisti
Ci sono tre possibilità o - ignorarli o - confutarli dialetticamente o - censurarli
La prima soccombe quando l'energia del confronto si alza: rimangono le altre due vie. Il confronto dialettico dovrebbe essere la via del razionalismo scientifico: fornire dati, portare fonti, documentare, confutare la tesi avversaria, etc. Oppure esiste la via della forza bruta. La censura fino alla soppressione fisica dei disadeguanti. Questo è tipico dei sistemi brutali assolutisti. Nel nostro ruolo di persone che hanno un diario ci ritroviamo a gestire, in piccolo, gli stessi problemi presenti in grande nella società. Ad esempio il conflitto etico tra libertà di espressione e il rispetto di forme di pensiero che dalla libertà possono essere disturbate.
Poi si arriva alla questione di come gestire la convivenza tra culture che presentano valori oggettivamente inconciliabili. Tacciare tutto questo di razzismo mi sembra, per lo meno, superficiale oltre che inappropriato. Il razzismo ha a che fare con caratteristiche fisiche, non culturali. A meno che si voglia rendere 'razzista' un dispregiativo multiuso come 'fascista', 'comunista', 'ambientalista', etc. adatti in ogni occasione e pure in tutti i loro contrari. L'ostilità alla satira è molto vicina all'ostilità ad altre forme di pensiero. Allora inizia la mia morale, la tua, e poi arriviamo di nuovo agli scontri di morale. Una persona sensata si chiede allora se abbia un senso convivere tra "così incompatibili", a quali problemi porti e con quale bilancio a quale termine di tempo.
(Rispondi)
 
 
 
 
meninasallospecchio
meninasallospecchio il 19/01/15 alle 11:41 via WEB
Che il razzismo abbia a che fare soltanto con caratteristiche fisiche e non culturali è una visione molto superficiale del problema. Come dire "non ce l'ho con i negri purché si comportino come bianchi", "non ce l'ho con i rom purché vivano come noi", ma anche "non ce l'ho con gli ebrei purché si convertano" e "non ce l'ho con i gay purché si nascondano". Disprezzare una caratteristica culturale non è affatto diverso dal disprezzarne una fisica. Tolleranza significa accettazione della diversità nella sua forma più piena, compresa quella culturale. E' chiaro che si creano dei punti di conflitto, ma questo avviene anche nell'ambito della stessa cultura (whatever it means), come succede in questo momento fra me e te: la sfida sta nel non risolvere questi conflitti con la violenza o la sopraffazione.
E qui viene il secondo punto. La tua argomentazione è capziosa. Se il fascismo è la negazione della democrazia, non mi si può dire che, per essere democratica, devo accettare anche il fascismo. Non possiamo inglobare nella democrazia la sua negazione. Allo stesso modo, essere tolleranti non significa tollerare anche il razzismo, perché quello ne è la negazione.
Quindi, se mi parli di marmaglia fanatica è un conto: e dentro ci metto anche le sentinelle in piedi e tanti altri, che non sono "di importazione". Se invece parli di "marmaglia islamica", come se l'appartenenza a una religione piuttosto che a un'altra facesse differenza sulla qualità delle persone, allora non c'è posto per te nella mia tolleranza.
(Rispondi)
 
 
 
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
UnUomo.InCammino il 19/01/15 alle 14:29 via WEB
> Disprezzare una caratteristica culturale non è affatto diverso dal disprezzarne una fisica.

La teoria quindi è che non si possono disprezzare le caratteristiche culturali. Questo è ovviamente del tutto assurdo, essendo le caratteristiche culturali oggetto di valutazione, positiva ma anche negativa, pacata o radicale, etc. come quasi ogni osservabile della realtà. Supposto che si debba sopprimere una valutazione, allora si dovrebbero esprimere anche quelle positive. Oppure vogliamo la mezza verità delle sole valutazioni positive, demonizzando quelle negative? Il problema non è quello razzista del dire che i verdi a pois rossi sono migliori di quelli a strisce bianche e nere. Il problema è nel fatto che quelli verdi a pois rossi si trovano la casa piena di quelli a strisce bianche e nere. I primi, essendo vegani, proprio non sopportano nella loro cucina i secondi, carnivoristi, nella loro cucina si facciano delle gran grigliate di tricheco e lo pretendono come diritto.
Si capisce?
Si pensa sempre che i conflitti nascano per strane teorie metafisiche, per tentativi di stabilire priorità o valori.

Tra le altre cose, in molti paesi ex comunisti, ora c'è un reato che è simile al reato di apologia del fascismo, un reato di apologia del comunismo. Cambi pochi km e un aggettivo, 'comunista' o 'fascista' perde la connotazione demoniaca. Si ritorna al problema della tua morale che non sopporta questo e che è sicuramente superiore alla mia che non sopporta quello.
Io parlo di marmaglia islamica come massa di osservanti islamici che osservano i dettami anacronistici e violenti di un solo libro. Carl Marx paralva di religioni come oppio dei popoli. Allora, come si comportano, secondo te, masse di persone la cui mente è obnubilata dalle religioni? Vogliamo trovare un termine sostitutivo? Posso avere il diritto di essere insofferente alle religioni e alle masse religiose, pure a quelle islamiche oppure, per queste, ci deve essere un trattamento privilegiato? In base a cosa? Non è mica obbligatorio essere tutti simpatici, tutti belli, tutti giulivi, tutti tolleranti, tutti religiosamente corretti, tutti uguali. Quelli che non lo hanno fatto sono finiti sepolti col piombo in corpo. Ecco, alcuni direbbero che sono stati assassinati in modo barbaramente fascista. Non pensi sia molto importante resistere ai modi fascisti?
(Rispondi)
 
 
 
 
meninasallospecchio
meninasallospecchio il 19/01/15 alle 18:52 via WEB
Che cosa mi stai dicendo? Che ci sono delle difficoltà di convivenza fra persone con usi e costumi diversi? Ma va? Che scoperta interessante. E quale sarebbe la soluzione? Stare ognuno a casa propria? Il Corano sarà pure anacronistico e violento (come la Bibbia, del resto), ma non mi sembra che le tue idee siano tanto innovative. Le popolazioni migrano e si mescolano dal Pleistocene inferiore. Possiamo farcela anche questa volta.
(Rispondi)
 
 
 
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
UnUomo.InCammino il 20/01/15 alle 10:03 via WEB
> Che scoperta interessante. Infatti, in questa insipienza truffaldina che spaccia alle menti questo orribile miscuglione di culture reciprocamente incompatibile come multiculturalismo, come opportunità e altre sciocchezze del genere, dire che l'acqua calda è calda e non è fredda scatena veementi reazioni scandalizzate.

> E quale sarebbe la soluzione? Stare ognuno a casa propria? Del tutto ovvio e banale.

> Le popolazioni migrano e si mescolano dal Pleistocene inferiore

Oh, certamente. Ma questa è solo mezza verità. Le migrazioni sono sempre stati fenomeni cruenti. La letteratura è sterminata. Chiedere ai palestinesi, ai nativi amerindi, alle culture indusiane, agli aborigeni... Quindi, diciamo anche la mezza verità sempre oculatamente rimossa.

I problemi si contrastano e più sono complessi e gravi, più l'azione deve essere sinergica e incisiva. Non è che uno si cura un carcinoma con le tisanine alla calendula, no!?
Ma nell'insipienza del politicamente corretto anche dire che un problema si contrasta scandalizza le menti.

Infine, per ricondurci buddisticamente ai fatti, alla realtà, tutti gli apologeti della tolleranza, dell'accoglienza, della multiculturalità, del multietnico, delle macedonie religiosie etc. si guardano bene dal fornire un esempio. Nessuno di questi accoglie o fornisce il reddito o cerca una abitazione nella quale convivere con questi meravigliosamente diversi.
Insomma, la famosa meravigliosa opportunità, incredibile arricchimento, la crescita variopinta sono stranamente cose che non vengono personalmente percepite e che, stranamente, vengono generalmente applicate ad altri, al collettivo, alla società.

Non ascoltate ciò che dicono, guardate ciò che fanno (il tizio irlandese che si permise questo pensiero ecologico era straordinariamente detestato e pure vessato dai benpensanti religiosi che esso disturbava con la sua indicazione di osservare la realtà).
(Rispondi)
 
 
 
 
meninasallospecchio
meninasallospecchio il 20/01/15 alle 23:21 via WEB
Non fornisco reddito e abitazione neppure agli svedesi, ma questo non significa che ce l'abbia con loro. Do lavoro, invece, a colf straniere, e sicuramente lo fai anche tu. Non solo colf, anche artigiani, ristoratori, ecc. Tempo fa lavoravo in un ufficio a Milano, i miei colleghi erano tutti ingegneri. Di Milano non ce n'era neanche uno. Per lo più erano pugliesi (a proposito di mescolanze avvenute senza spargimento di sangue), poi c'erano un albanese, un marocchino, un egiziano. Il contatto fra usi e costumi diversi a volte è interessante, nella maggior parte dei casi è problematico, ma sono problemi che nel tempo si superano, è sempre successo, tutta la storia è fatta di questo. Cruente sono le conquiste, non le immigrazioni.
Ma poi tutto questo discorso è anacronistico e irreale. La mescolanza è un dato di fatto, per i nostri figli è già completamente acquisito e loro tutte queste differenze non le fanno, non sanno neanche cosa siano. Soltanto qualche babbione che vive fuori dal mondo può ancora pensare che si possa "contrastare" la società multietnica.
(Rispondi)
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
qiesse il 18/01/15 alle 17:13 via WEB
condivido il tuo discorso, commenti compresi ed aggiungerei un ascolto attento della famosa canzone di Gaber... ciao Menina :) p.s.in merito al post precedente, la lettura del tuo blog è godibilissima, qualunque argomento tu decida di trattare, perché sei estremamente "ironica" e per esserlo ci vuole cervello fino. Purtroppo ho sperimentato spesso che, il cazzeggio ha maggiore presa, ma la mia teoria è che qui si cerca di alleggerirsi, però io seguo, come vedo fai ampiamente tu, quello che mi salta in mente con tutti i limiti, gli umori e le infelicita' del nostro quotidiano.
(Rispondi)
 
 
meninasallospecchio
meninasallospecchio il 18/01/15 alle 23:00 via WEB
Grazie per l'apprezzamento. Ho scritto spesso di argomenti seri, uso il blog per parlare di quello che mi occupa la mente in quel momento, così come farei con le persone che incontro. Anzi, spesso è proprio quello che succede. Parlo con qualcuno e poi il contenuto della conversazione, se mi sembra interessante e non troppo personale, finisce anche sul blog.
(Rispondi)
 
 
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
qiesse il 18/01/15 alle 23:19 via WEB
ho notato:) stavo appunto leggendo tuoi vecchi post, è davvero mi piace tanto il tuo modo di approcciarti alle cose. Quelle riferibili alla chat sono esilaranti, oltre che, dai uno spaccato delle nostre solitudini con un leggerenza ed una fluidità di linguaggio che ti invidio, dunque, ben felice di leggerti, mi spiace di aver aperto una finestra, tramite il mio blog, dove ti può capitare qualche scocciatore e ti chiedo scusa, ma il piacere di condividere spesso mi fa complicare le cose.Ad ogni modo, anche se ho ricevuto pochi commenti per il tuo post, la sua lettura, ti garantisco che ha superato nel primo giorno 400 passaggi, e decine ancora oggi. Spero che questo ti dia una bella botta di autostima oltre che la voglia di continuare. piacere di averti incontrata :) ciao
(Rispondi)
 
 
 
 
meninasallospecchio
meninasallospecchio il 18/01/15 alle 23:27 via WEB
Accidenti, dovrei cambiare piattaforma allora :-)
(Rispondi)
 
arw3n63
arw3n63 il 18/01/15 alle 17:56 via WEB
Secondo me anche se la religione e la fede non è condivisa da tutti, ci sta la satira ma con dei limiti, senza esagerazioni. E cosa dire ad esempio della bestemmia? Anche se non si è credenti si è tenuti ad un certo rispetto, mi pare non sia tollerata ricordo un caso di un concorrente del Grande Fratello espulso, quindi punito per aver detto una bestemmia pubblicamente quindi è questione di buon senso, se non si offende palesemente, una certa satira ci sta. Il problema è che non ovunque la satira viene accettata, prendi come è accaduto in certi paesi non è ammessa. Quindi secondo me libertà di satira ma fino ad un certo punto.
(Rispondi)
 
 
meninasallospecchio
meninasallospecchio il 18/01/15 alle 23:17 via WEB
Un tempo in Italia la bestemmia era reato, ma ora è soltanto illecito amministrativo, cioè si può essere multati per aver bestemmiato. Questo vale però soltanto per Dio (e suppongo anche Gesù e Spirito Santo, visto che sono una cosa sola), ma non per Madonna e santi che si possono bestemmiare liberamente. Tuttavia la bestemmia non mi pare espressione di libero pensiero ma volgarità del tutto gratuita. Peraltro ha un senso soltanto per i credenti, a un ateo bestemmiare non dà nessuna soddisfazione :-) Per il resto non esiste in Italia un reato di blasfemia: quindi siamo tenuti soltanto a seguire le regole del nostro paese e diciamo quello che ci pare contro le religioni. Altrimenti con lo stesso criterio qualcuno potrebbe venire qui ad ammazzarci perché commettiamo adulterio o beviamo grappa. Sono cazzi nostri. Non li imponiamo a nessuno, ma nessuno ci deve insegnare la morale a colpi di kalashnikov. E nemmeno ci dobbiamo imporre da soli un bavaglio per paura di ritorsioni.
(Rispondi)
 
 
 
arw3n63
arw3n63 il 19/01/15 alle 17:26 via WEB
In effetti nel nostro paese si dice di tutto e si legge di tutto, certo è come dice il Papa se insulti qualcuno ti puoi aspettare la reazione del pugno sul naso, questo non significa che sia giustificabile un'azione violenta, però il rischio anche per l'Italia c'è,anche se qui non c'è il reato di blasfemia e viviamo secondo le nostre leggi non ci mette al riparo.Mi sa che i fondamentalisti poi prendono la palla al balzo, se lo dice il Papa...ecco si sentono pure incentivati, non ci mettiamo il bavaglio, va bene ma il rischio però di chi osa dobbiamo considerarlo e non sottovalutare.
(Rispondi)
 
 
 
 
meninasallospecchio
meninasallospecchio il 19/01/15 alle 19:02 via WEB
Consideriamo e non sottovalutiamo, ma non possiamo nemmeno farci ricattare. O temere quello che ci potrebbe succedere ogni volta che apriamo bocca o scriviamo.
(Rispondi)
 
snakecoils
snakecoils il 18/01/15 alle 19:04 via WEB
E se alla base di questo fanatismo ci fosse proprio la paura di sbagliarsi, di imbattersi nel fanciullo che dirà loro che il re è nudo? Una paura indotta ad arte naturalmente...
(Rispondi)
 
 
meninasallospecchio
meninasallospecchio il 18/01/15 alle 23:20 via WEB
Il fanatismo di qualsiasi tipo appartiene socialmente alle classi più deboli e individualmente alle psicologie più fragili. Ci si lega all'idea perché non si ha nient'altro.
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PRONTALFREDO
PRONTALFREDO il 18/01/15 alle 23:45 via WEB
La satira sulla religione, specialmente se è molto spinta, serve comunque a testarne la validità.
Se sotto i suoi colpi la fede crolla allora vuol dire che quella religione non era poi tanto sentita, se invece crolla la satira, beh, allora vuol dire che...e mo? non so come concludere...
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libroblog
libroblog il 18/01/15 alle 23:46 via WEB
Alfred, se non sai cosa dire stà zitto.
Non sei mica obbligato a commentare...
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libroblog
libroblog il 18/01/15 alle 23:49 via WEB
Satira... religione... potrei pubblicare un post, se solo trovassi chi sappia scriverlo.
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umbraterrita
umbraterrita il 18/01/15 alle 23:51 via WEB
Potrei scriverlo io, se le ombre potessero prendere iniziative.
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PRONTALFREDO
PRONTALFREDO il 18/01/15 alle 23:52 via WEB
Non capisco perché voi due vi mettete sempre in mezzo.
Ma la volete finì?
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Utente non iscritto alla Community di Libero
qiesse il 19/01/15 alle 00:32 via WEB
se crolla la satira significa uno che era una vera schifezza due che hanno chiuso il giornale per dispotismo( o fascismo) vedi tu.
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meninasallospecchio
meninasallospecchio il 19/01/15 alle 08:09 via WEB
Dubito che si possa testare la validità della religione: al massimo si può testare la forza della fede, ma qualsiasi fede può essere mal riposta. Difficile persino testare la validità della satira, ci sarà sempre qualcuno che non ride, di qualsiasi cosa si parli.
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PRONTALFREDO
PRONTALFREDO il 19/01/15 alle 09:00 via WEB
Il cristianesimo però ha retto benissimo ai feroci attacchi della satira, anzi né è uscito più che rafforzato. Anche se i leoni che se magnavano i cristiani non ridevano affatto.
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meninasallospecchio
meninasallospecchio il 19/01/15 alle 10:14 via WEB
Quella dei leoni pare sia una bufala. Cioè, c'erano leoni (raramente) negli spettacoli al Colosseo, ma li facevano combattere con i gladiatori, non mangiare i cristiani. Che poi, forse non lo sai, ma un leone basta guardarlo negli occhi e lui arretra.
Comunque la differenza fra cristianesimo e islam è che l'islam è una religione non riformata, quindi ha mantenuto il connubio di spiritualità e potere temporale che un tempo apparteneva a tutte le religioni. Il discorso sarebbe lungo. Ed è il potere quello che non ama la satira (giustamente). Chi ha semplicemente una convinzione può anche battersene le balle se qualcuno contesta le sue idee.
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PRONTALFREDO
PRONTALFREDO il 19/01/15 alle 14:17 via WEB
Beh, la religione cristiana si è costituita in Stato e a suo tempo ha anche avuto un esercito (che se dovesse servire potrebbe riattivare quando vuole).
Più potere temporale di così...
Il mio parere è che alla satira si possa rispondere solo con la satira, insomma ad armi pari, come nei duelli.
Anche perché oggi, con internet la possibilità di parlare è data a tutti e per emergere nel web, se si ha qualcosa da dire, non servono grandi risorse economiche.
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umbraterrita
umbraterrita il 19/01/15 alle 14:19 via WEB
Certo, anche noi se vogliamo far emergere il Nulla (che è la nostra religione personale) dobbiamo starcene zitti.
Ma tu questa cosa non l'hai ancora capita, vero Alfred?
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libroblog
libroblog il 19/01/15 alle 14:20 via WEB
Dagli tempo, umbraterrita...
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meninasallospecchio
meninasallospecchio il 19/01/15 alle 14:47 via WEB
Il cristianesimo ha fatto un percorso di separazione fra la dimensione spirituale e quella terrena, iniziato con la Riforma e la Controriforma, proseguito con la fine dello Stato Pontificio, con il Concilio Vaticano II, e non ancora concluso. Comunque secoli di pensatori, sia cattolici sia protestanti, hanno introiettato nella maggioranza dei cristiani, l'idea che la religione sia un fatto del tutto individuale, una questione di coscienza e non di società.
Questa separazione ufficialmente l'islam non l'ha mai fatta. E' più complicato perché i sunniti non hanno l'equivalente di una chiesa, quindi nessuno può stabilire una dottrina e nemmeno rivoltarsi contro un'autorità, dato che non esiste; di conseguenza è anche difficile riformare la religione in modo radicale, può soltanto essere un percorso molto lento e molto graduale. Come dice Cacciari, l'islam moderato, come lo intendiamo noi, e cioè con la sola dimensione spirituale, non esiste nei paesi arabi. La ragionevole speranza è che possa crescere in Europa, visto che ormai c'è a tutti gli effetti un islam europeo.
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je_est_un_autre
je_est_un_autre il 19/01/15 alle 08:41 via WEB
Alcune vignette di CharlieHebdo erano abbastanza disgustose, o almeno io le trovo tali. Poi ho letto il numero in regalo col Fatto Quotidiano ed altre vignette erano molto divertenti. Ci si può arrabbiare e poi dopo anche divertire, la libertà è questa. Credo. Ma di una cosa sono sicuro: se cominciamo a dire "adesso basta con queste schifezze, i giornali così dobbiamo chiuderli", ecco, quello è l'inizio della fine.
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meninasallospecchio
meninasallospecchio il 19/01/15 alle 10:29 via WEB
La famosa vignetta sulla trinità che tutti ripubblicano su Facebook per dimostrare quanto Charlie Hebdo sia disgustoso, andrebbe quanto meno contestualizzata. Era una protesta contro l'arcivescovo di Parigi André Vingt-Trois che si era schierato contro il matrimonio gay. La scritta dice: Vingt-Trois ha tre papà. Può non piacere. Può anche essere considerata un'offesa personale, e infatti il giornale è stato querelato. Però in fin dei conti se un giornale non ti piace non lo compri. Ci sono tante cose che leggo in giro e mi fanno venire il travaso di bile; cerco di ignorarle. Se mettiamo il "buon gusto" come metro della libertà, ci esponiamo a un arbitrio che, quello sì, non ha confine.
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disilluso70
disilluso70 il 19/01/15 alle 12:21 via WEB
Troppi commenti e troppo lunghi per star qui a leggerli.. ma se è giustissimo che non si possa pretendere rispetto per l'invisibile (in quanto equiparato al nulla), far satira sul nulla secondo me è ancora più stupido.. Io comunque credo nel Grande Cocomero!!
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meninasallospecchio
meninasallospecchio il 19/01/15 alle 14:24 via WEB
Al Grande Cocomero credo anch'io. E anche alla pozione magica di Asterix.
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meninasallospecchio
meninasallospecchio il 19/01/15 alle 14:28 via WEB
Infatti l'oggetto della satira di Charlie Hebdo, per quanto ho capito non volendomi fingere una lettrice assidua, non è la religione in sé, ma il suo portato civile, o le interpretazioni che ne vengono date e che frantumano i coglioni a chi non è credente. Come nel caso dell'omofobia o del terrorismo.
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Utente non iscritto alla Community di Libero
UnUomo.InCammino il 21/01/15 alle 15:43 via WEB
Per quanto possibile la mia economia è locale ed etica e io cerco di pagare un prezzo anche sensibilmente più alto per garantire un reddito dignitoso ai lavoratori italiani che sono stati messi in competizione schiavile. Perché non ci vuole certo un grande econonomista alla Prodi per capire che se in un mercato delle scatole di fragole tu catapulti dall'esterno milioni di tonnellate di scatole di fragole i produttori di fragole potrebbero avere dei lievi problemi.
Si capisce o è troppo difficile?
La mescolanza è un dato di fatto proprio perché le masse di piccole menti scadenti hanno sempre creduto che mescolare la farina di grano saraceno con le palline di polistirolo non si potesse evitare. E' ovvio che se tu credi ciecamente che una cosa non si possa fare, non la farai. Jared Diamond che di collassi delle culture se ne intende, ha osservato che uno dei cinque fattori di collasso sono proprio gli anacronismi morali e religiosi.
Sul sacro testone di pietra rosa c'è scritto che questo non è possibile non si deve fare, è caccadiavolotempestabuh! E infatti non fu fatto e quella cultura collassò.
:)
A proposito di stupidità del pensiero (neo)religioso e delle credenze che esso mette nelle menti delle masse.
Completamente acquisito... ihihih Gli algerini etichettati come francesi di seconda generazione hanno leggermente confutato il completamente acquisito di quegli otto intellettuali blasfemi.
Ecco, dillo ai palestinesi come è bella l'immigrazione di ritorno dalla diaspora. Oppure a quella coppia di lesbiche che fu picchiata da un ragazzo marocchino che considerava osceni e contrario alle regola piripilla del corano il fatto che due donne si bacino. Sì sì, completamente acquisito. E vissero tutti creduloni e contenti.
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