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Non è finita qui

Post n°268 pubblicato il 11 Novembre 2013 da meninasallospecchio

La situazione è tutt'altro che sotto controllo. C'è un altro topo, e questo non posso neppure avvelenarlo. Non gli ho dato un nome perché non l'ho visto, quindi non posso affezionarmici, per me resta un topo del tutto anonimo.

So esattamente dove si trova. Nella mia camera da letto. Cioè, non è proprio in camera. Avete presente quelle scatole di derivazione dei fili elettrici? Bene, io avevo un elettricista psicopatico, che mi ha disseminato la casa di queste scatole. Due o forse più sono nella mia camera da letto. Sono incastonate nello spessore della parete e chiuse con una lamina di plastica saldamente avvitata al muro. Il topo è lì dentro.

Come ci sia arrivato non lo so, oltretutto la camera è al secondo piano. In teoria com'è venuto se ne potrebbe pure andare, ma a quanto pare non funziona. L'ho disturbato il giusto battendo sul coperchio di plastica: lui smette di raspare, ma non scappa e un attimo dopo ricomincia. Non c'è nessuna possibilità che entri in camera da lì, però fa rumore e dubito di riuscire a dormire con il topo che raspa dentro la scatola. L'alternativa è dormire di sotto, nel divano-letto, sotto al quale è stato trovato l'altro topo. Allegria.

Devo fare qualcosa. Non stasera, ma devo fare qualcosa. Oddìo, potrei anche aspettare che muoia di morte naturale e poi, quando non sento più nessun rumore per un paio di giorni, svitare il coperchio per rimuovere il cadavere prima che vada in putrefazione. Perché, allo stato attuale delle cose, se apro la scatola, il topo mi scappa chissà dove in camera da letto. Oltre che, diciamocelo, non sono così coraggiosa. Come minimo bisognerebbe essere in due, uno che svita e l'altro, armato di scopa, pronto ad ammazzare il topo. Non saprei quale parte scegliere. Con la scopa mi scapperebbe di sicuro, io ho i riflessi di una testuggine delle Galapagos. Ma anche immaginarmi inginocchiata a terra, cacciavite in mano, che rimuovo il coperchio vedendomi sgusciare un topo fra le mani, non è che mi sorrida molto.

Adesso mentre scrivevo e già mi stava montando la riflessione esistenziale e morale sul fatto che io DEVO essere capace di affrontare un problema tutto sommato insignificante come questo, mi è venuta l'illuminazione. Domani chiamo mio cugino.

Lui è come Mr Wolf di Pulp fiction: risolve problemi.

 

Mr Wolf

 
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meninasallospecchio
meninasallospecchio il 12/11/13 alle 22:02 via WEB
Comunque per ora non l'ho chiamato, a mio cuggino, perché il topo non ha più dato segni di vita. Quel bipolare di mio cugino lo chiamo solo in casi estremi.
 
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