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« Parlandone da vivoParliamo un po' di corna »

Uomini soli

Post n°431 pubblicato il 28 Aprile 2015 da meninasallospecchio

Come avrete capito dal mio post precedente, sono pessimista sulla vita di coppia in generale. Certo è il mio punto di vista, probabilmente qualsiasi cosa abbia la pretesa di durare per sempre non fa per me. Oppure mi sono rovinata vedendo Scene da un matrimonio di Bergman a 12 anni, sono esperienze che ti segnano. Comunque era per dire che forse il riscontrare così tanta insoddisfazione nelle coppie dipende da una mia ottica particolamente negativa. Anche se, a occhio e croce, non direi.

Conoscete la famosa citazione da Anna Karenina: "Tutte le famiglie felici si assomigliano fra loro, ogni famiglia infelice è infelice a suo modo." Ecco, a me Tolstoj sta pure un po' sul cazzo, e penso che non abbia affatto ragione. Al contrario, sono le infelicità ad assomigliarsi. Togliendoti pure quel poco di soddisfazione di essere infelice in un modo speciale.

Ho parlato in altre occasioni dell'infelicità delle donne all'interno del matrimonio e della famiglia, un argomento che mi sta molto a cuore. Ma esiste anche un punto di vista maschile. Perché, se la cifra dell'infelicità delle donne è la frustrazione, quella specie di domanda stampata in volto "come cazzo ho fatto a ridurmi così?", la dominante dell'infelicità maschile è la solitudine. Una solitudine fatta talvolta di responsabilità portate senza aiuto, in base a un'arcaica concezione di virilità; ma anche di mancata condivisione di piaceri o interessi, con mogli troppo appiattite sul quotidiano, prostrate da un senso del dovere portato oltre il necessario, incapaci di essere davvero delle compagne. Non è colpa di nessuno. O meglio, è colpa di tutti: è colpa di una divisione di ruoli che ammazza uomini e donne.

Mi capitano a volte uomini che mi scrivono. Ce stanno a prova', direte voi. Sì, be', forse, anche. Ma in fondo persino il sesso per gli uomini è in gran parte un desiderio di essere accolti, accettati. In realtà non fanno poi chissà quali mosse in quel senso, non sembrerebbe nemmeno il loro interesse primario. Mi parlano di politica, di musica, mi raccontano progetti bizzarri. Vanno in bici, disegnano, vogliono aprire un ristorante, costruiscono oggetti. Mi dicono che le mogli trattano con sufficienza o aperto disprezzo le loro iniziative, magari le stesse che un tempo le hanno fatte innamorare. Non posso fare a meno di mettermi nei panni delle mogli, forse depresse, stressate, oppresse da mille responsabilità, esasperate da questi mariti persi in cazzate, mentre loro non ce la fanno più. E, per contro, con la serenità della mia visione distaccata, non posso che riconoscere che gran parte di quello stress non avrebbe ragione d'essere.

Uomini che mi danno la sensazione di cercare soprattutto compagnia, che trasmettono un gran senso di solitudine. Una volta avevo un amante che mi contattava in chat per commentare con me quello che stava guardando in TV. Mi veniva da ridere: "Ma non ce l'hai una moglie?", gli dicevo. L'amante non serve per guardarci la televisione insieme, ci sono le mogli per quello. Ma sua moglie era già a dormire, o forse a leggere, o forse non le piacevano le stesse trasmissioni.

Trovano un modus vivendi gli uomini che hanno un'intensa vita sociale. Amici, colleghi, sport. Ma è difficile. Il fatto è che la divisione dei ruoli era tollerabile in una società più comunitaria, in cui si potevano condividere i fardelli con altri uomini o con altre donne; nella famiglia mononucleare uomini e donne sono soli a portare un carico che diventa insopportabile nell'usura dell'abitudine, della perdita di senso, della sfiducia. Le donne hanno in genere una rete sociale un po' più sviluppata, la famiglia di origine, qualche amica con cui scambiare lunghe telefonate, anche i figli: è più raro che sentano la solitudine. Gli uomini finiscono per cercare in Internet qualcuno che li ascolti, che li faccia sentire importanti, che si interessi a loro. Dicono di voler fare solo due chiacchiere: le donne non ci credono, ma è quasi sempre vero.

 
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Rispondi al commento:
arw3n63
arw3n63 il 28/04/15 alle 16:00 via WEB
Auguri per il blog!!! Ecco essere compagne non è facile. Credo che sì sarà la divisione dei ruoli, l'incapacità di parlarsi di comunicare, di condividere interessi comuni, anche l'aiuto in casa, per quanto mi riguarda sono stata abbastanza fortunata, ( lo dico oggi, domani da incazzata potrei cambiar idea)con questo non significa che sia sempre felicissima o non abbiamo avuto le nostre crisi belle e toste.Il fatto è che vivere in coppia, condividere tutto, crescere ed educare i figli, avere progetti comuni e condividerli è un'impresa, nascono i contrasti, non credo esista una coppia che non litiga mai. Sai si tende a guardare sempre le cose negative e poco a quelle positive, possibile siano solo negative? Non lo so io vedo le cose in un certo modo, vuoi per educazione, vuoi per condizionamenti, perchè mi sono sposata molto giovane e proprio in questo periodo gli ho detto "ma sai che siamo insieme da una vita? Sono più gli anni trascorsi in coppia che quelli non? " fra l'altro non ho mai vissuto da donna sola ed indipendente,quindi non so cosa significhi, magari scopro la libertà e poi mi piace a tal punto che non tornerei indietro, e anche se non dico che una relazione debba durare per sempre m'impegno comunque a portare avanti, perchè alla fine pure ti affezioni, il compagno diventa non solo un amante, ma amico, fratello. O si ha la capacità di vivere soli ed indipendenti da chiunque, senza legami oppure oggi uno, domani un altro, non è che cambiando ogni tot compagno si trova comunque la felicità per sempre. Quello che oggi ti può sembrare attraente come l'erba del vicino, perchè non ci convivi, se prende il posto dell'ex secondo me diventa esattamente come il precedente, magari più rompipalle ( forse meno ma non si può dire), magari soffocante uguale, magari pesante uguale e difficile da conviverci. Secondo me per rendere felice un uomo devi saperlo ascoltare( vedi condividere ciò che dice, non contrariarlo),stimarlo,sostenerlo nelle sue "battaglie" giuste o sbagliate che siano, insomma appoggiarlo, occuparti di lui facendolo sentire amato, coccolato e non fargli mancare il sesso.Praticamente...una geisha :-))) Ma cosa vogliamo invece noi donne da un uomo? Può essere che quelli che ti hanno contattata volessero fare solo due chiacchiere ma non sono sicura sia così per tutti, molti puntano ad altro, te lo posso dire perchè mi è capitato di essere contattata in una sorta di chat e delle chiacchiere non sapevano cosa farsene, volevano l'incontro, certo per un drink, prima,poi non so cosa accade di solito :-) Non ho mai deciso d'incontrare qualcuno conosciuto nel web da sola.
 
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