Un blog creato da prolocoserdiana il 22/02/2010

SAL&ALLEGRABAND

Fra noi e voi

 
 
 
 
 
 

NERONE 1 E 2

Alla mia nuvoletta nera 1 e 2

 
 
 
 
 
 
 

RICORDI9 DEI TEMPI CHE FURONO

Nell'ordine: Romeo&Giulietta. Big il pechinese,
Didol&Giulietta, Mary e la cucciolata col
CAPOBANDA romy-romy

 
 
 
 
 
 
 

AREA PERSONALE

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

 

 

“Il sospetto è il compagno delle anime meschine” (Thomas Paine)

Post n°2129 pubblicato il 17 Ottobre 2022 da prolocoserdiana
 

immagine


Il sospetto uccide qualsiasi competenza. Tutto si appiattisce nell’indistinto di dubbi poco fondati, alimentati spesso da fake news che circolano innanzitutto attraverso la Rete. Sospettare continuamente significa negare la conoscenza e la competenza. Sospettare è un modo per mortificare la ricerca e il progresso.
Meno si conosce, più si sospetta: lo spiega benissimo Nicolò Macchiavelli. Che avvisava: “Dove men si sa, più si sospetta”.
Il sospetto è un atteggiamento mentale. Un conto è avere dubbi, e anzi coltivarli per cercare la verità, altra cosa è muovere il cervello solo attivando la marcia del sospetto. Significa bloccarlo.
La sospettosità non si giustifica con le preoccupazioni. Rappresentano soltanto un alibi, semmai è vero il contrario: una persona con la mente aperta ha la consapevolezza del pericolo, ma non ne viene paralizzata.
Il sospetto è uno dei tratti distintivi dei regimi autoritari. Con tutte le conseguenze che sappiamo in termini di perdita e limitazione della libertà.
Le persone sospettose fanno più fatica a costruire relazioni umane. Per amare, sotto qualsiasi forma, bisogna liberarsi dal vincolo del sospetto e delle sue ombre. Serve slancio

 immagine

Senza " sospetti..." e in allegria, bye Sal

 

 
 
 

Ingratitudine: affrontatela senza rimpianti

Post n°2128 pubblicato il 13 Ottobre 2022 da prolocoserdiana
 

immagine

Diceva Confucio: «Non fare del bene, se non hai la forza di sopportare l’ingratitudine». Siamo irriconoscenti, spesso mossi dal rancore e dall'invidia, proprio con le persone che meno lo meritano. E dimentichiamo in fretta il bene ricevuto.

La gratitudine fa bene. Molto bene. Non si tratta solo di quel benessere psicofisico che in generale di arriva dai pensieri positivi. C’è molto altro, secondo una serie di studi scientifici pubblicati dalle migliori università del mondo. La gratitudine migliora il ritmo cardiaco e riesce anche a normalizzarlo quando non è regolare come dovrebbe. Aumenta gli ormoni utili a rallentare il nostro invecchiamento, e in questo senso è perfino utile per tenere allenate e in forma le nostre facoltà cognitive. Rafforza il nostro sistema immunitario, e in quanto tale è una forma di preziosa prevenzione.
Centrale nella grande Letteratura, quella universale, come nel grande Cinema, da Hollywood al neorealismo italiano, è sicuramente una delle disposizioni umane, con tutte le sue ombre, più evocate e più narrate: l’ingratitudine. Attualissima, con tutte le ferite che apre, in un tempo nel quale tutti abbiamo fretta e facciamo fatica a ricordare, anche quando farlo sarebbe un nostro sacrosanto dovere.
Ho letto tutto di un fiato il libro del filosofo Duccio Demetrio, dal titolo secco e chiaro, Ingratitudine (Raffaello Cortina Editore), e ho capito quanto questa parola sia attuale per decifrare il malumore, la rabbia, la sfiducia, l’aggressività, che stiamo accumulando sul piano delle relazioni personali e dei comportamenti collettivi. Mai come in questo momento, per esempio, ci sentiamo distanti dalle istituzioni, non ne riconosciamo più la funzione (eppure ci hanno dato tanto e ci garantiscono ancora di più in termini di futuro), e vi scarichiamo contro tutte le nostre frustrazioni. Quali? Innanzitutto l’indignazione per chi dovrebbe guidare, governare, fare funzionare, le istituzioni nell’interesse generale della collettività e non secondo i propri personali e talvolta famelici obiettivi. È come se si fosse spenta qualsiasi luce di passione e interesse al bene comune, qualsiasi spinta vitale all’esercizio della generosità che resta un ingrediente essenziale anche nella vita pubblica e non solo nella dimensione privata.

immagine

 
 
 

Se la porta non si apre, non è la vostra strada

Post n°2127 pubblicato il 10 Ottobre 2022 da prolocoserdiana
 

immagine

Se la porta non si apre, semplicemente vuol dire che non è quella giusta e che quanto segue non è la strada che fa per voi. Tuttavia, a volte investiamo troppo tempo e sforzi cercando delle chiavi per le quali non c’è nemmeno una porta. Perché ci sono destini impossibili, persone che non combaciano con le nostre serrature e percorsi per i quali è meglio non transitare.
Sebbene sia vero che nessuno di noi indovina il proprio destino fin da subito, bisogna dire che non è nemmeno sbagliato perdersi ogni tanto. È necessario aprire porte che poi chiudiamo di nuovo per acquisire esperienza, per sapere cosa va bene e cosa no, senza paura, ma con equilibrio ed un atteggiamento adeguato.
Forse in qualche momento del nostro ciclo vitale non prenderemo la scelta migliore o è persino possibile che qualcuna lo sia solo per un certo periodo di tempo, sufficiente per farci credere che sarebbe stato il nostro destino definitivo. Tuttavia, non è stato così e dopo la porta sbattuta in faccia, è rimasto il vuoto ed il rumore della nostra tristezza. Forse era una relazione, un lavoro oppure un’amicizia non finita bene.
E' fondamenale sapere Nessun sentiero scelto lungo il vostro viaggio esperienziale è stato vano. Lungi dal pentirci per aver oltrepassato una porta, per aver avuto quel partner, per aver iniziato quel progetto o trovato, semplicemente, più pene che allegrie, è necessario accettare quanto vissuto come un buon apprendimento. Ogni cicatrice insegna e ogni percorso chiuso presuppone un invito ad iniziare di nuovo.

immagine

Sereno, sorridente e allegro inizio settimana, bye sal

 
 
 

Giornata Mondiale della Salute Mentale

Post n°2126 pubblicato il 06 Ottobre 2022 da prolocoserdiana
 

IMMAGINE

Pandemia, lockdown, ma anche crisi economica e guerra in Ucraina: sono questi i fattori che stanno contribuendo ad aumentare il disagio psicologico tra gli italiani. È quanto emerge da un'indagine condotta dal Santagostino, in occasione della Giornata Mondiale della Salute Mentale, che ricorre il 10 ottobre. Stando ai dati, circa il 25% delle persone economicamente attive è affetto da un malessere psicologico significativo. Lo studio ha preso in esame circa 6 mila individui tra i 20 e i 50 anni, che hanno risposto a un primo test di screening psicologico somministrato attraversola Finestra sulla Mente, il progetto editoriale nato dall’équipe di psicoterapeuti della struttura. È fondamentale continuare a far crescere la consapevolezza nelle persone che la salute mentale deve essere una priorità e un diritto, in quanto ne va del benessere della collettività nel suo insieme", commenta il dottor Stefano Porcelli, psichiatra, psicoterapeuta e responsabile dell’area psichiatrica-psicologica-neurologica del Santagostino. "Di conseguenza la psicoterapia, e in generale tutti i trattamenti per la salute mentale, devono diventare trattamenti accessibili a tutti, fin dai primi segnali di malessere. Come per tutti i problemi di salute in generale, intervenire precocemente sulle problematiche emergenti permette inoltre di ottenere risultati migliori, evitando il progressivo peggioramento del disagio e la comparsa di veri e propri disturbi mentali".

immagine

Buon fine settimana, bye sal&allegraband

 
 
 

Sant’Angelo di Roccalvecce: la rinascita del borgo, grazie ai murales

Post n°2125 pubblicato il 03 Ottobre 2022 da prolocoserdiana
 

immagine

Sono il cuore del nostro territorio, veri e propri gioielli dal valore storico e culturale inestimabile, ma rischiano di scomparire. Secondo l’Istat sono circa 6mila i borghi abbandonati in Italia. Un patrimonio che stiamo sprecando. Ci sono però donne e uomini coraggiosi che si impegnano per riscrivere il futuro di questi posti dalla storia antichissima e dalla straordinaria bellezza senza tempo, come Gianluca Chiovelli che, non si è arreso di fronte al costante spopolamento di Sant’Angelo di Roccalvecce, e ha trovato un modo davvero speciale per far rinascere il borgo: trasformarlo nel paese delle fiabe.

immagine

Ad aprire il libro delle fiabe è stata “Alice nel paese delle Meraviglie” di Lewis Carrol. Realizzato da Tina Loiodice (direttrice artistica del progetto), il murales si trova nella piazza principale di Sant’Angelo di Roccalvecce e il suo orologio segna le ore 11 e 27 minuti in riferimento al giorno della sua inaugurazione, il 27 novembre del 2017. Con Alice, ci sono anche i personaggi e gli elementi che caratterizzano le sue avventure: le carte, l’orologio e l’inafferrabile Bianconiglio, sempre di fretta. Nel murales, inoltre, vi sono raffigurati anche i bambini di Sant’Angelo di Roccalvecce, intenti a scoprire il telo che svela il murales. Al murales di Alice ne sono seguiti tanti altri, realizzati da Daniela Lai, Stefania Capati, Cecilia Tacconi, Lidia Scalzo, Isabella Modanese e Gabriel Decarli. Lo stupore si nasconde dietro ogni angolo di Sant’Angelo di Roccalvecce: c’è Il Piccolo Principe di Antoine de Saint-Exupéry, Pinocchio, Don Chisciotte, La piccola fiammiferaia dello scrittore danese Hans Christian Andersen. Passeggiando per il borgo, i bambini rimangono incantati di fronte a Peter Pan e Campanellino, Aladdin, Alì Babà e i Quaranta Ladroni e le avventure di Hansel e Gretel. E c’è anche il murales dedicato alla Spada nella roccia, alla Fabbrica di cioccolato e al Libro della Giungla. Ogni artista ha scelto, interpretato e realizzato la propria fiaba tenendo sempre presente il richiamo alle radici culturali del territorio. In totale, sono ben 22 i murales delle fiabe che decorano il borgo. Quattro invece quelli in fase di realizzazione: Mignolina, La bella addormentata nel bosco, La leggenda di Santa Claus, I bambini e i Troll.

immagine

Quando la fantasia supera i nostri pensieri si entra nel mondo magico delle favole. Sorriso,  bye sal

 
 
 
 
 
 
 
 
 

immagine

 
 
 
 
 
 
 

ULTIME VISITE AL BLOG

blaskina88Marilena63karen_71communitywindufewum12ps12pazzadimesemprechiudogliocchiesognonagi51cassetta2prefazione09marasco.carlonoi_due_per_sempre65carla.bossoanmicupramarittima
 
 
 
 
 
 
 

FORMAGGI ARGIOLAS IL CUORE DELLA SARDEGNA

Argiolas formaggi. Di :Maria Teresa e
Antonello Argiolas. Qualità, gusto, cuore
della Sardegna per palati raffinati. Li
trovate in tutte le Catene commerciali
italiane e straniere.

 
 
 
 
 
 
 

ULTIMI COMMENTI

 
 
 
 
 
 
 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 
 
 
 
 
 
 

CHI PUÒ SCRIVERE SUL BLOG

Tutti gli utenti registrati possono pubblicare messaggi e commenti in questo Blog.
 
 
 
 
 
 
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963