Un blog creato da moonlightagency il 27/01/2008

Moonlight Serenade

pensieri al chiaro di luna

 
 
 
 
 
 

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dichirazioni d'amore..gossip..& dintorni.......

Post n°22 pubblicato il 17 Febbraio 2008 da moonlightagency

 

News > Magazine > Gossip

 

 
 
Notizia del 16 febbraio 2008 - 12:05
«Rivoglio Roberta»
Pino Insegno ama ancora la Lanfranchi. E davanti alle telecamere le dice: «Spero torni a casa»
Una dichiarazione d'amore in diretta tv: è ciò che ieri Pino Insegno (48 anni), ospite della trasmissione di Michele Cucuzza, ha fatto all'ex moglie Roberta Lanfranchi (33anni). Dopo dieci anni insieme i due hanno avviato le pratiche per la separazione lo scorso autunno, ma come raccontava qualche mese fa la stessa Lanfranchi, quando gli impegni di lavoro non la costringevano a Milano la famiglia continuava a vivere sotto lo stesso tetto per il bene dei piccoli Matteo e Francesco, i figli. Una separazione quanto più possibile dolce, per i bambini e perché «Pino è e sarà sempre un punto di riferimento, è l'uomo più importante. Con lui ho fatto le cose più belle della mia vita».

Roberta e Pino si sono conosciuti a Buona Domenica nel 1996: lei faceva la ballerina, lui il comico della "Premiata Ditta". Fu un colpo di fulmine che solo un anno dopo li portò all'altare. Lei giovanissima, 23 anni appena, lui 15 di più. La crisi arriva quando la carriera della showgirl comincia a decollare. Reduce del successo del reality "La Sposa perfetta", la presentatrice aveva lasciato intuire che la sua unione cominciava a presentare segni di cedimento, e che lei aveva un gran desiderio di autonomia.

Dopo una separazione consensuale e civile in termini di comportamento, Insegno fa sapere che lascia aperta la porta del cuore, e se lei tornasse sarebbe «una bella sorpresa». Una vera dichiarazione d'amore da parte di uomo innamorato. Chissà ora se la Lanfranchi, che a quanto pare è fidanzata col registra Emanuele del Greco, 5 anni più giovane di lei, tornerà sui suoi passi. (Libero News)
 

 
 
 

San Valentino

Post n°21 pubblicato il 14 Febbraio 2008 da moonlightagency

San Valentino/ In dono 20 milioni di fiori: a regalarli sarà un innamorato su quattro
Giovedí 14.02.2008 09:40
Libero_News


Quasi un innamorato su quattro (23%) a san Valentino regala fiori che si confermano come l'omaggio preferito rispetto ai cioccolatini o agli altri dolciumi (14%), ai capi di abbigliamento e ai gioielli (9%), anche se la grande maggioranza (45%) non intende fare alcun dono per l'occasione. E' quanto emerge dal sondaggio condotto fra i frequentatori del sito www.coldiretti.it in occasione della festa degli Innamorati, quando saranno regalati almeno 20 milioni di fiori, tra cui 14 milioni di rose, per una spesa di circa 75 milioni di euro.

Nel 2008 - sottolinea la Coldiretti - per la prima volta quasi un innamorato su tre ha scelto un fiore diverso dalla rosa per esprimere i propri sentimenti privilegiando anche tulipani, calle e mimose. Una decisione dettata anche dai forti rincari che hanno caratterizzato le rose provenienti da Perù e Kenia, dove in particolare la guerra civile ha ostacolato le spedizioni verso l'Europa. Ma privilegiare l'acquisto di fiori Made in Italy è - sostiene la Coldiretti - un comportamento responsabile che salva il clima dall'inquinamento: regalare fiori italiani a 'chilometro zero' arricchisce di significato il dono.

Secondo una analisi della Coldiretti per trasportare un mazzo di rose da Lima fino all'aeroporto di Ciampino di Roma percorrendo 10.800 chilometri su un Boeing 747 si consumano quasi 5 chili di petrolio e si emettono quasi 15 chilogrammi di anidride carbonica (CO2). Lo stesso trasporto da Nairobi a Roma fa consumare, per i 5.400 chilometri del tragitto, 2,5 chili di petrolio con emissione di quasi 8 chilogrammi di CO2. L'Italia - afferma la Coldiretti - è all'avanguardia nella coltivazione di fiori e piante a livello internazionale e comunitario dove il Tricolore è al posto d'onore dopo l'Olanda. Peraltro i fiori italiani "sono senza dubbio i più profumati, non solo perché non devono affrontare lunghi tempi di viaggio che fanno arrivare quelli stranieri meno freschi alla meta, ma anche perché molti produttori nazionali sono impegnati a selezionare varietà che presentano aromi piu' intensi e caratteristici".

In base ai risultati dell'ultimo censimento dell'agricoltura in Italia - continua la Coldiretti - risultano attive 33.181 aziende florovivaistiche per una superficie coltivata di 38.541 ettari; i fiori più diffusi sono nell'ordine i garofani e le rose. E l'ampia varietà dell'offerta Made in Italy consente anche di scegliere il fiore piu' adatto ai sentimenti che si intende esprimere. I segreti del linguaggio dei fiori saranno svelati il giorno di San Valentino in Piazza Navona a Roma, con l'esposizione delle diverse varietà offerte dalla produzione Made in Italy.

 
 
 

San Valentino

Post n°20 pubblicato il 14 Febbraio 2008 da moonlightagency

Libero_News_Magazine

Notizia del 14 febbraio 2008 - 09:00

Quando S. Valentino è trash
La festa degli innamorati celebra l'amore con lingerie per tutti i gusti: ma il confine dell'originalità è davvero molto sottile

La festa degli innamorati è alle porte e ovunque è un fiorire di idee regalo: dai weekend romantici ai cioccolatini alla lingerie sexy. Che fare? Che comprare? Un vero tormento, soprattutto per chi si sente costretto a celebrare per forza la «giornata dell'amore». Il Times ha stilato delle 20 ragioni per cui si può odiare questa ricorrenza. Tra questi: per lei l'essere costretta a perdere peso, nell'ipotesi che lui compri un completino altrimenti impossibile da indossare, per lui il dover comprare la biancheria intima della giusta taglia, colore e modello. Perché questo è uno dei problemi: i gusti sono gusti e tra l'originalità e il trash il confine è sottile. Molto sottile.

Sì, perché la lingerie è un classico per San Valentino e per l'occasione le case di moda si sbizzarriscono nel proporre i modelli più incredibili, provocanti e osè: mantelline, velette, trine, pizzi, sete, latex, copricapezzoli, guepiere, corsetti, stole di pelliccia, baby doll e nastrini. Quest'anno poi pare sia l'ultimo anno del tanga - con inevitabili ultimi picchi di originalità -, soppiantato dal quadranga in spiaggia e dalla più tradizionale culotte. «È scomodo e volgare» ha sentenziato Trinny Woodall presentatrice della trasmissione What not to wear in onda sulla Bbc. È d'accordo la bellissima ex top model Elle Macpherson, che ha lanciato una sua linea di biancheria intima: «Le donne ora vogliono pantaloncini veri e propri».

Così culotte sì, ma anche reggiseni a forma di cuore, luminosi, optical e perfino commestibili: arriva dal giappone My chopsticks bra, fatto da due scodelle piene di riso e zuppa con tanto di bacchette di legno, per gli amanti dell'ecologia o del tanga di liquirizia, tutto da gustare. L'equilibrismo barcollante dello stile poi si nutre di disegni leopardati, fetish, completi di rete che non lasciano spazio all'immaginazione, abitini e tutine sadomaso, camiciole da commessa sexy.

Coco de Mer, La Perla, Dita Von Teese per Secrets in lace, Tezenis, Yamamay, Victoria's Secret, Agent Provocateur, solo per citarne alcuni, lo dimostrano. I modelli cambieranno sempre e per la trasgressione ci sarà sempre spazio, ma il trash sarà sempre dietro l'angolo. (Libero News)

 

 
 
 

Un caos...

Post n°19 pubblicato il 14 Febbraio 2008 da moonlightagency

Libero - News _ Magazine

A letto con Nanni? Un caos...

Isabella Ferrari parla del suo personaggio nel film tratto dal libro di Sandro Veronesi. E sulla famosa scena erotica dice:«È stata la più forte ma senza dubbio anche la più bella della mia vita» Capito Moretti?

di Sara Gambèro

Isabella Ferrari
, Fogliazza all’anagrafe, piacentina ormai trapianta a Roma da quasi 30 anni. Da quando, nel 1981, un tal Boncompagni prima e Vanzina poi, decisero che aveva la faccia giusta per fare rispettivamente televisione e cinema. Oggi Isabella, sempre bellissima, ha 44 anni anni, tre figli, un marito regista (Renato De Maria) ed è riuscita a passare indenne attraverso i film adolescenziali alla Sapore di mare, le fiction televisive (Distretto di polizia) e una sequenza di sesso forte nel suo ultimo film, Caos Calmo, che ancor prima di essere vista ha suscitato tante - forse troppe- parole. Ma lei minimizza: «Non sono mai rimasta legata a un personaggio, tantomeno voglio restare incatenata a una scena...».

Chi è il tuo personaggio, Eleonora Simoncini?
Eleonora è una donna sola, legata al potere che è l’unica cosa che conosce. Sta sempre con uomini vecchi che non la amano. Mi piaceva perché era molto diversa da tutti i ruoli interpretati fin’ora.

In che senso diversa?
Diciamo che ho sempre fatto personaggi alla disperata ricerca o pieni di amore, qui invece non c’è nulla di tutto ciò: Eleonora è profondamente sola e triste.

Però è fondamentale nella storia
Sì, perché ogni volta che Eleonora entra in scena qualcosa cambia, nella sua vita e in quella di Pietro. E come dice il regista, Antonello Grimaldi, lei è fondamentale, primo perchè motore della vicenda, poi perché è quella che fa rinascere il protagonista, facendogli elaborare definitivamente il lutto.

Come sei arrivata a questo ruolo?
La prima persona che mi ha chiamata offrendomelo e dicendomi che ero essenziale per quella parte è stato Antonello e io non ho avuto dubbi nell’accettare. Con lui avevo già fatto la seconda serie di Distretto di polizia e lo amavo molto.

Altre cose che ti hanno spinta ad accettare?
Sicuramente il fatto che Pietro fosse Nanni Moretti. Poi non avevo mai lavorato con Fandango, e questa poteva essere una buona occasione.

Ti ha pesato il fatto che fosse un ruolo minore, con poche battute?
Non ho mai pensato al fatto che ci fossero poche scene perché dal punto di vista qualitativo l’ho sempre sentito molto il personaggio. Anche perché sia il libro che il film sono incentrati su una figura maschile ma è una donna, il mio personaggio, il motore di tutto. Ed è bello interpretare ruoli minori ma essenziali, come questo.

Avevi letto il libro di Veronesi?
Ho letto sempre tutti i suoi libri, mi piace molto. Pensa che visualizzavo nella mente la scena del salvataggio, già molto prima che si decidesse di fare il film, ed era uno dei miei capitoli preferiti. È stato una sorta di preveggenza...

Come ti sei preparata al ruolo?
Leggendo le poesie di Saba.

Che tipo di rapporto c’è tra Eleonora e Pietro?
Diciamo che lei gli dà questa sorta di assegno in bianco: andare da lui è un modo di ricambiare il suo gesto, l'averle salvato la vita. Il fatto che Pietro l’abbia salvata senza chiedere nulla in cambio, in modo gratuito, è un qualcosa cui lei non è abituata.Quindi si dà nella maniera che conosce meglio, sottomettendosi, anche sessualmente. Anche se, attenzione, non penso che venga usata, perché per me Eleonora è una donna vincente.

E lei allora cosa guadagna da Pietro?
Attraverso Pietro risolve molti problemi, riconosce la sua vita, suo marito. Si libera. Forse chissà, lascerà anche l’amante vecchio che ha...

La famosa scena di sesso, ne parliamo?
È già stata molto raccontata, tecnicamente è un piano sequenza diciamo "molto vissuto". La scelta registica di girarla in questo modo ci ha aiutato molto a essere veri e il fatto che non ci dovesse essere amore, ma solo sesso, ancor di più.

Come l'hai affrontata?
Con "animo zen", quello con cui si affrontano le cose complicate della vita, con quel minimo di leggerezza che chiunque da qualche parte possiede. Poi tra un ciak e l’altro correvamo al monitor per vedere che non ci fosse nulla di volgare o di ridicolo.

Quindi è stato semplice?
Macché! Ovvio che è stato difficile girarla, ho vissuto lì il mio "Caos calmo". Mentre montavano i binari, i microfoni, mi pettinavano, dentro io cercavo di calmarmi. Poi nel girarla il caos ha lasciato il posto alla calma. Io e Nanni non ci siamo dati spiegazioni prima, ci siamo semplicemente affidati a una scelta registica precisa. Ho detto in una intervista che è stata la scena più forte della mia vita nel senso che è stata anche una delle più belle.

A parte questa, quale altra scena ha "sentito" più delle altre?
Quella in cui butto la fede. Non ci sono dialoghi ma la trovo molto intensa, simbolica.

E quella più faticosa?
Ho fatto molta fatica a fare la scena di salvataggio, rischiando di morire annegata. Anche se nessuno se ne è accorto. Manco Nanni!

 

 
 
 

caos calmo

Post n°18 pubblicato il 13 Febbraio 2008 da moonlightagency

Libero/News
I vescovi contro "Caos calmo"/ Moretti: "Siamo a prima del Concilio di Trento". La Cei: "Macché censura"
Mercoledí 13.02.2008 13:43

"Siamo a prima del Concilio di Trento": così Nanni Moretti risponde alle critiche sollevate da don Nicolò Anselmi, responsabile della Pastorale giovanile italiana della Cei, alla scena di sesso tra lui e Isabella Ferrari nel film "Caos calmo". "Queste dichiarazioni ci sono sempre state ma ci sono due novità: la prima è la sciatteria isterica dei giornali, la seconda cosa è che i politici sono impauriti e si sentono più deboli", ha commentato Moretti al festival di Berlino.

 
Anche Isabella Ferrari respinge le accuse della Cei che ha bollato la "scena erotica troppo volgare": "E' una provocazione all'arte che mi irrita, ho rispetto per i credenti e chiedo alla Chiesa di avere rispetto per gli artisti, altrimenti siamo sempre obbligati a fare film che non diano fastidio a nessuno. Nella vita non è così. Noi artisti dobbiamo rispettare quello che è nella realtà e ciò che ci chiedono i registi".

E dopo le numerose critiche piovutegli addosso, soprattutto dal mondo dello spettacolo, lo stesso don Anselmi si è affrettato a precisare sul quotidiano Avvenire: "Non avevo assolutamente alcuna intenzione censoria, ho voluto dar voce a una preoccupazione pedagogica legata al tema dei giovani e dei loro sentimenti, prendendo il film solo come spunto". Secondo il giornale della Cei, "si è scatenata una stravagante polemica mediatica in un crescendo surreale di dichiarazioni", mentre "a essere biasimata era solo la grande enfasi pubblicitaria su una scena di sesso tra i due protagonisti". La newsletter del Servizio per la pastorale giovanile, ricorda ancora il quotidiano dei vescovi, "non è una nota ufficiale e ha una funzione di strumento informale interno".

 
 
 
 
 
 
 
 
 

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