Creato da assomengoni il 06/09/2009
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un pensiero per un augurio di buon w.e.
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Post n°123 pubblicato il 08 Aprile 2010 da assomengoni

 
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schifoso traditore

Post n°118 pubblicato il 25 Marzo 2010 da assomengoni
 

Libro: “Schifoso traditore. Come riconoscere le tracce dell’infedeltà”

come scoprire il traditore...
C’è una nuova bibbia per scoprire il maschio fedifrago. ‘Schifoso traditore. Come riconoscere le tracce dell’infedeltà’. Il libro, firmato da Alberto Caputo, psichiatra e sessuologo, Alessandro Calderoni, giornalista investigativo, Silvia Jun, web editor, e l’ideatore e curatore Paolo Baron, svela le 37 mosse per capire se il nostro uomo ci sta tradendo. Il testo è diviso in due parti “Nella prima si analizza la percezione del tradimento, si tracciano gli ‘identikit’ delle specie di traditori e di traditi, mentre la seconda è quella alla ‘CSI. Il testo è un manuale investigativo.

 
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Storia del termine

Post n°117 pubblicato il 23 Marzo 2010 da assomengoni

Le denominazioni "destra" e "sinistra" delle due parti opposte nell'arena politica nascono in Francia poco prima della Rivoluzione francese. Nel maggio 1789 furono convocati gli Stati generali dal Re di Francia, un'assemblea che doveva rappresentare le tre classi sociali allora istituite: il clero, la nobiltà e il terzo Stato. Quest'ultimo si ordinò all'interno dell'emiciclo con gli esponenti conservatori capeggiati da Pierre Victor de Malouet che presero i posti alla destra del Presidente, i radicali di Honoré Gabriel Riqueti de Mirabeau quelli alla sinistra. Questa divisione si ripresentò anche in seguito, quando si formò l'Assemblea nazionale. A destra prevaleva una corrente volta a mantenere i poteri monarchici, a sinistra stava la componente rivoluzionaria.

Quando, a fine agosto, si discusse l'articolo della Dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino che riguarda la libertà religiosa, "coloro i quali tenevano alla religione e al re si erano messi alla destra del presidente, per sfuggire alle urla, ai discorsi e alle indecenze che avevano luogo nella parte opposta", dove stava la componente più rivoluzionaria (Marcel Gauchet). La denominazione si consolidò durante l'Assemblea legislativa e la Convenzione Nazionale. Con Restaurazione la distinzione si conferma come una caratteristica costante del sistema parlamentare, destinata a durare. Dalla Francia si estese rapidamente a tutta l'Europa. Nel periodo della Restaurazione, la destra era occupata dai monarchici (les ultras) cattolici (i contro-rivoluzionari).

 

 

continua

 
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La saba

Post n°114 pubblicato il 19 Marzo 2010 da assomengoni
 

La saba o sapa è un dolce tipico dell'Emilia-Romagna e delle Marche, dove è considerata tra i sapori tipici dell'alimentazione contadina.

È uno sciroppo d'uva che si ottiene dal mosto appena pronto, di uva bianca o rossa. La saba è detta infatti anche "mosto cotto". Il mosto viene immerso in un paiolo di rame insieme a mezza dozzina di noci con il guscio che, rivoltandosi nel lento bollire, aiutano il mosto a non attaccarsi al fondo del recipiente. La saba è pronta quando si sarà ridotta ad un terzo della sua quantità iniziale.

Risulta molto dolce e si conserva benissimo proprio grazie al tenore zuccherino.

Colore bruno scuro; densità tale da mantenere una scorrevole sciropposità, sapore dolce e profumo
gradevole ed intenso.

Abbinamenti:

già usato nellle zone di Cesena e Rimini
per addolcire, in alternativa al miele,
il loro vino; sino a pochi decenni fa, era usanza gustare la Saba
come genuino sorbetto, aggiungendovi neve fresca
(la neve nel bicchiere della tradizione contadina...)
La saba era molto gradita ai bambini che durante
l'inverno la mescolavano con la neve appena caduta,
improvvisando così dei sorbetti.
Nei piatti , la Saba serve per insaporire alimenti,
verdura , frutta e pane.
La Saba veniva impiegata nella preparazione di molti dolci
nella tradizione contadina essendo più economica rispetto
allo zucchero e al miele ed era facile la produzione durante
il periodo della vendemmia.

 

Come condimento per fagioli, castagne e ceci,
per bagnare ravioli e tortelli, crostate di frutta,
per impastare il compenso dei ravioli di castagne,
per i Sabadoni in Romagna,
nella preparazione invernale della frutta cotta
o mostarda
o composta di frutta che in
Romagna si chiama Savor.

 
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