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PER UN'AMICA DAVVERO SPECIALE

Riesco a sentirti. I tuoi pensieri mi attraversano, la tua malinconia mi accompagna, il tuo dolore mi trafigge. Sei lontana, Amica di questi anni amari, ma io continuo a sentire con te ogni palpito. Nessuna distanza sarà mai abbastanza, perché nel momento esatto in cui ci siamo detti di sì, non siamo più stati due persone diverse, ma un'unica vita. Vita da piangere, vita da tacere, vita da sorridere, vita da camminare. Impercettibilmente insieme. Stretti da un filo doppio, ovunque sei.

 

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Un sogno?

Post n°37 pubblicato il 10 Giugno 2013 da shtekel

Ultimamente faccio un sogno ricorrente,più che un sogno è oramai una serie di immagini a cui non posso fare a meno di pensare,ma andiamo per gradi.

Qualche tempo fà,mentre godevo del sonno che solo il piacere dell'amore può donare,abbracciato ad una bellissima ragazza,ho iniziato a sprofondare in quello stato che viene definito"sonno lucido" e ho cominciato a vedere l'immagine di una montagna,poi il panorama si allargava fino ad abbracciace un paesaggio pieno di cime montuose,ma in mezzo al quale la "mia" cima svettava,improvvisamente sentivo una presenza al mio fianco ed una vecchia signora vestita come si confà ad una sciamana Baschiri mi dice"si,è lui,lo Yamantao,ti apettano!", dopodiche si volta e si incammina alle mie spalle,la mia mente mi dice che stà sghignazzando ma di spalle non ho modo i vederla.

Mi incammino e sembra che con ogni passo percorra molti kilometri,veo sotto di me la steppa aprirsi sopra le Città Chiuse,custodi di segreti inimmaginabili e terribili,riesco a percepire tutto l'insieme che mi circonda,sento l'aria e la terra passarmi sopra e sotto e mi sebra che la voce di migliaia di persone mi si agiti in testa; mi sento assordato e disorientato, porto le mani sulle orecchie per tapparle ma quando le tocco le trovo umide,mi guardo le mani e sono macchiate di sangue,ne sento il sapore anche in bocca e mi accorgo che stò sanguinando anche dal naso.

Sento la voche della vecchia che mi dice"è inutile che provi a trattenerlo!devi lasciarlo uscire o ti ucciderà!" mi accorgo di essere di nuovo per terra,devo essere carponi perchè sento la terra sotto i palmi delle mie mani, ho la nausea,lo stomaco mi ribolle e allora mi  impongo di farlo uscire,

mi metto due dita in gola,un conato ma niente.

non basta.

provo a sollevarmi,al diavolo,mi stà scoppiando la testa ma riesco a mettermi in ginocchio e ad appoggiarmi ad un....albero?non c'èra nessun albero un attimo fà....

no ci bado,ha ragione la vecchia,sento che qualcosa stà spingendo e allora insisto!

un conato,due tre,alla fine inizio a vomitare,non vedo cosa esce,ho gli occhi chiusi nel tentativo di diminuire la pressione che sento in testa,forse ho paura che schizzino fuori.

finisco,con la manica della camicia mi ascugio la bocca ed apro gli occhi,

non c'è niente.

nessun fluido lì davanti,eppure l'ho sentito,ho ancora la gola che mi brucia e quel fastidioso senso di nausea.

"finalmente!" sento una voce squillante davanti a me alzo gli occhi e

sono io,i miei stessi vestiti,gli stessi(pochi) capelli,gli stessi occhi....

no,non gli stessi occhi.

I suoi sono divertiti,i miei allucinati.

"su non fare quella faccia!non ti dona l'espressione basita!cos'è?pensavi di avermi ucciso?davvero?!no,mio caro,non hai ancora seppellito ne me ne gli altri,ragazzi!" lo sento chiamare e vedo altre due figure comparire alle sue spalle,non ne vedo il viso ma non ha importanza,scommetto che vedrei sempre la mia faccia stampata sui loro visi,non proprio la mia magari ma altre versioni della mia,magari più giovane e con meno ombre intorno,o magari no,vedrei solo le vite da cui soo fuggito.

"che volete?"chiedo,quasi urlo"che ci fate qui?"anche se mi sembra già di saperlo,sento come un ricordo riaffiorare,qualcosa che mi è stato detto davanti ad un fuoco,si,la vecchia! ecco dove l'avevo già vista!fù lei,in una notte,a predirmi il futuro!

ricordo il fuoco,la vodka che scorreva e lei che danzava con le sue maschere magiche e le sue formule mistiche!

"noi siamo sempre stati qui" dicono in coro" qui è dove ci dovevamo riunire,tornare ad essere uno per poi continuare,insieme,fino alla radura,qui è dove Padre Cielo ha abbracciato Madre Terra,qui è dove ascendiamo" mi vengono incontro,mi abbracciano ma io mi divincolo,voglio scappare,me ne voglio solo andare da quella dannata montagna,uno di loro mi guarda fisso mentre non riesco a vedere i volti degli altri due"no,non puoi andare,non ancora" dice e d'improvviso ha in mano un cappio,sò già quello che ci vuole fare,gli altri due mi hanno immmobilizzato,non posso fare niente e lo vedo mettermi il cappio attorno al collo e,stringendo mi fissa,con quell'espressione di burla costante e mi dice"o uno o nessuno mio caro,a te la scelta"

gli altri due mi lasciano,mi rendo conto che cercando di divincolarmi, ci siamo spostati sul bordo della cima,vedo un paesaggio immenso sotto di me,mi sembra di scorgere  tutto il mondo che si muove là sotto,mi volto e li vedo,tutti e tre,allineati alle mie spalle come soldati in attesa e li riconosco,riconosco un diverso aspetto e tempo di me in ognuno dei loro volti"avete ragione!ma non vi ho uccisi io!è stato il tempo!è stata la vita!"non parlano più adesso,si limitano a fissarmi,ad aspettare che mi volti e li abbracci,in modo che possiamo ricongiungerci e perdonare i nostri infiniti,reciproci sbagli,i modo che ogni cosa non detta venga finalmente chiarita e rivelata,così da essere finalmente liberi.....

Salto.

mi ero dimenticato del cappio.

nuovo quel senso di vuoto,sento l'aria intorno a me e le loro ultime parole prima del buio

"noi siamo sempre qui!e la prossima volta il cappio sarà legato!"

li sento ridere mentre precipito.

Apro gli occhi e sono di nuovo a letto,ancora stretto in un caldo abbraccio.

sento ancora il dolore intorno al collo.

 
 
 
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IL MIO SOGNO

Il viandante

Davanti a un incrocio di strade deserte
 mi sono voltato a guardarmi indietro,
lungo era stato il cammino fin li',
dalle terre felici da cui ero partito,
dalle terre felici ero stato scacciato.

Troppo grandi i tuoi sogni,mi avevano detto,
troppo vicino alla luce sei voluto andare,
troppo grande l'amore che avevo voluto,
troppo in fretta l'amore l'avevo perduto.

E in mezzo al deserto mi sono trovato,
nessun uomo nero mi aveva guidato,
nessun uomo bianco mi aveva seguito,
questo fu' il prezzo da Lei pattuito.
"nove mesi e ancora nove dovrai camminare,
per aver solo un briciolo di quello che fu' il tuo amore".
Questa la maledizione che mi fu' pronunciata,
da chi.da lontano,mi nego' la mia amata.

Ma nel deserto non fui mai da solo,
altri viandanti camminavano con me,
tanti,quanti gli uccelli in volo.
Ognuno ha una storia da raccontare,
ognuno ha una pena che lo porta a soffrire.
come pietra essa pesa sulla loro coscienza,
di chi,troppo spesso,non ha avuto clemenza,
come corda ci lega a questo luogo tetro,
nessuno di noi puo' tornarsene indietro.
questo,ahime',e' il nostro destino,
continuare da soli sul nostro cammino.

E davanti all'incrocio mi sono fermato,
sentendo un profumo del mio passato
davanti a me lei!e' finito qui il viaggio?
avanti di un passo e scompare il miraggio!
di colpo le gambe mi hanno ceduto
con la faccia nella sabbia sono caduto
il mio spirito di nuovo svuotato,
dall'ombra di chi tanto,tanto avevo amato.

Le forze ho raccolto e mi sono rialzato
ancora una volta mi sono pulito,
ancora una volta mi sono asciugato,
dalle lacrime il mio volto rigato,
dal dolore il mio cuore ferito.

Appoggiato a una pietra mi addormentai,
e un'antica figura nel buio sognai,
di luce il suo corpo era stato tessuto:
la luce del mio amore,il mio amore perduto.
dal suo androgino corpo mi gunse una voce,
un canto di vita,un soffio di luce,
"coraggio viandante!il tuo viaggio non puo' finir qui!
tanti ti aspettano lungo il cammino,
ben altre sprprese ti riserva il destino!

 
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