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Post N° 72

Post n°72 pubblicato il 31 Agosto 2006 da Sibillias

Napoli la città del sole e del mare
Le incantevoli piazze

Napoli: una delle città più belle d'Italia, dove ci vai e di sicuro ci torni.
Accanto tante bellezze architettoniche e naturali trovi un'accoglienza speciale e dei sapori unici, dal profumo delle sfogliatelle e delle pastiere alla bontà della pizza e del caffé unico e speciale nel suo genere. Tutto questo è Napoli, la città della pizza, della mozzarella di bufala, dei maccheroni, ma non solo. Ex capitale del Regno delle Due Sicilie è nota in tutto il mondo per le acque del suo Golfo, il Vesuvio, i palazzi, ma anche per il fascino dei quartieri napoletani, con le piazze del mercato e le incantevoli vie.

Le piazze, vere testimonianze di arte e cultura, a Napoli sono tantissime. La prima tappa è sicuramente Piazza del Gesù, una delle più suggestive della città, con al centro la possente guglia dell'Immacolata, in stile rococò fu eretta per volere della moglie di Roberto d'Angiò nel 1747, alta 40 metri è circondata da palazzi gentilizi e dalla splendida Chiesa di santa Chiara. La chiesa, tipica espressione del gotico-provenzale, rimaneggiata in epoca barocca, fu colpita da una bomba durante la seconda guerra mondiale ed è stata ricostruita nelle sue forme gotiche originarie.
Non lasciatevi sfuggire una vista al chiostro delle Clarisse, in stile rococò con un incantevole giardino ricoperto da delicate maioliche.
Nella piazza appare la Chiesa del Gesù Nuovo, massimo esempio di barocco napoletano con interessanti opere del bergamasco Cosimo Fanzago (1591-1678), costruita alla fine del Cinquecento mantiene la facciata del palazzo dei Sanseverino, principi di Salerno.

Ci spostiamo a Piazza san Domenico Maggiore, sempre nel cuore del centro antico, dove si trova il grandioso obelisco ricco di marmi, bassorilievi e sculture, costruito in segno di ringraziamento per la fine della pestilenza del 1556. Qui non lasciatevi sfuggire la possibilità di portare a casa un'indimenticabile pastiera napoletana, ovviamente alla Pasticceria Scaturchio, uno dei locali più famosi d'Italia, ricco di prelibatezze salate e dolci come le tipiche sfogliatelle o i babà. Seduti ai bei tavoli all'aperto, accompagnati dalla musica, si possono gustare le mille specialità della casa: eccezionali le sfogliatelle, unico per leggerezza il babà, ma anche torta Sacher e per le occasioni festive la cassata, struffoli, rococò ma anche rustici, crocchette e tramezzini freschi.

Magari con un bel babà in mano buttate un occhio alla Basilica in stile gotico di San Domenico Maggiore, eretta nel 1283 per volere dei sovrani angioini e sul lato sinistro della piazza il Palazzo Petrucci, con l'affascinante portale marmoreo intagliato con motivi ornamentali di foglie di quercia e di acanto del XV secolo. Vi trovate nel cuore della zona Universitaria e qui, tanto di giorno quanto di sera, troverete diversi localini ideali per trascorrere una piacevole serata. Non lontano proseguite il vostro tour prendendo via Toledo, detta anche via Roma e qui lasciatevi incantare dai negozi e dall'odore delle prelibatezze gastronomiche che esce dai diversi bar che caratterizzano questa lunga via.
Nella centralissima via Toledo, animata a tutte le ore dai napoletani, una sosta d'obbligo è da Pintauro, negozio che da duecento anni è sempre lo stesso. Qui gustatevi una sfogliatella, riccia o frolla, appena uscita dal forno che è alle spalle del banco, ben spolverata di zucchero a velo e dal profumo inebriante o le zeppole di San Giuseppe, a base di pasta bigné guarnita con crema pasticcera ed amarene o la pastiera, eseguita a regola d'arte. Alla fine della via si arriva a Piazza Trieste e Trento, ammirate il Palazzo reale e nella vicina via Chiaia prendetevi un buon caffé nel più famoso bar della città: Gambrinus. La sua fama risale al1890, quando fu ritrovato dall'architetto Cudri e furono chiamati per decorarlo i più grandi artisti dell'epoca. Qui il caffé è ottimo come anche le sfogliatelle e la pasticceria assortita.

Via Chiaia è un vero centro dello shopping cittadino, ci sono negozi per tutti  gusti e potete fermarvi per prendere un aperitivo nei bar della movida napoletana. A metà della via fermatevi in via Giovanni Niccotera, dove al numero 13 si trova l'Osteria della Mattonella. Calda, accogliente, cucina a vista e tavoli vicini, vi sentirete a casa e potrete deliziarvi con sapori semplici come il polpettone fritto e patate al forno, maccheroni al ragù, baccalà, bocconcini di mozzarella di Caserta impanati e fritti o le polpettine di ricotta. Per chiudere in bellezza vi offriranno i torroncini di San Marco dei Cavoti.
Siamo vicini alla piazza più vasta di Napoli:  Piazza del Plebiscito,  armoniosa e imponente, il suo grande spazio, che un tempo ospitava le cerimonie ufficiali e le parate militari, sembra aver ritrovato la sua antica funzione di luogo di feste e di celebrazioni, in seguito ad un sapiente intervento di restauro le ha restituito il suo antico aspetto. E’ un luogo che abbaglia per bellezza e che suscita silenzi contemplativi, circondato dalla simmetrica e solenne perfezione di edifici caratterizzati da un misterioso potere.  Quattro autorevoli poli la osservano da tempo immemore, tra i quali il Palazzo Reale. Al suo centro si ergono le due statue equestri di Carlo III di Borbone, opera di Antonio Canova, e di Fernando I, opera di Antonio Calì. Poi vi è Piazza dei Martiri, dall'insolita pianta triangolare, contraddistinta da un clima di monumentalità dovuto ai palazzi che la circondano come palazzo Partanna e Calabritto, entrambi del XVIII secolo e il palazzo Nunziante del XIX secolo. Al centro osservate il Monumento ai Martiri, costituito da una colonna già esistente nel periodo borbonico su cui fu collocata una statua di Emanuele Caggiano (1837-1905) rappresentante le Virtù dei Martiri. E anche qui, come in tutta Napoli, non può mancare una sosta golosa in uno dei tanti bar che si affacciano sulla piazza.

Altra tappa obbligata è sicuramente il Duomo, con il suo aspetto imponente e grandioso, eretto per volere di Carlo d'Angiò alla fine del 1200. Nella cappella di San Gennaro, il santo è raffigurato da un busto d'argento e in un tabernacolo è conservata l'ampolla con il sangue che, due volte all'anno, viene mostrata ai fedeli in attesa del miracolo della liquefazione.

 
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