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BERSANI, GRILLO, E I PARTIGIANI

Post n°103 pubblicato il 26 Aprile 2012 da Silvio.Perroni
 

Bersani risponde stizzato a Grillo che non si deve "azzardare" a parlare dei partigiani, dopo che Grillo ha detto qualcosa tipo che se sapessero ora per cosa hanno combattuto, si rivolterebbero nella tomba. Ma Bersani non ha più alcuna traccia dello spirito di quegli uomini, nè lui nè il suo partito. Non può quindi sentirsi ancora rappresentante di un passato che hanno rinnegato, nei fatti, nelle idee e nel coraggio.

 
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Commenti al Post:
liberafatima
liberafatima il 26/04/12 alle 21:15 via WEB
Ciao Silvio, spero tutto bene con te. Ti vedo molto presso con la politica. Eh si va male.. me ne rendo conto anzi ci rendiamo conto anche noi da qui. Io che lavaravo cosi tanto con l'Italia ora mi è diminuito di molto il lavoro con "voi" ..poi c'e' una cosa che non capisco e mi fa male quando me lo dicono gli altri: madooo avete cosi tante feste... una dopo l'altra.. oiii in Italia si lavora credo a meta di quanto qui. Ho paura, tanta che ci tirrate anche a noi con Voi. Per ora va forte il lavoro con la Cina e Turchia. Meno male ma comunque tante fregatture...la crisi bancaria si risente pure da noi ..siamo legati pare ad un cordone ombelicale da questa UE. Ma speriamo bene! Ti abbraccio forte e ti auguro buona fortuna nella vita ma soprattutto, tanta salute a te e ai tuoi cari! La è la cosa piu importante che abbiamo. Tua amica che non ti dimentica mai, Anna
(Rispondi)
 
 
Silvio.Perroni
Silvio.Perroni il 26/04/12 alle 22:25 via WEB
Ciao Anna. Sì, tutto bene a parte la crisi... Non dare retta ai giornali. Gli italiani, a parte alcuni casi come molti ministeriali, sono dei gran lavoratori, soprattutto nel privato, lo sono sempre stati, e lo saranno ancora. I giornali non ti stanno dicendo la verità, come non la dicono a noi stessi, come non la dicono sulla Grecia, come non l'hanno detta sull'Argentina, e sui paesi africani. Il nostro problema è anche il vostro problema, e fra poco lo sentirete anche voi, a parte forse il tuo settore per ora. Il problema di fondo è che il lavoro quì non c'è più, perchè è stato trasferito in Cina e simili. L'apertura dei mercati ha fatto delocalizzare le aziende. Non si può competere con salari mensili di 50 euro! Neanche con tutta la buona volontà. Le multinazionali, delocalizzando, creano disoccupazione dove chiudono le aziende, sfruttano le popolazioni dei paesi in crescita (informati), e fanno poi concorrenza sleale vendendo nei paesi dove avevano le aziende, facendo chiudere i concorrenti locali, e creando quindi ulteriore disoccupazione. Questo sta accadendo in tutti i paesi occidentali, compresa Francia e Gran Bretagna, che se non lo sai, ieri stesso è entrata in recessione tecnica. Ed anche la Germania, che ora is salva solo perchè vende ancora molto in Europa, quando noi altri saremo alla frutta, allora avrà anchìessa la sua crisi. Tu sicuramente lavori bene con Cina e Turchia perchè presumo che ti occupi di importazione dei loro prodotti, oppure di esportazione nei loro paesi di macchinari o servizi utili alla loro crescita, ma nel primo caso finirà quando il lavoro comincerà a mancare anche da voi, e i vostri clienti, se importate, non avranno più soldi per acquistare, o quando Cina e Turchia troveranno altri fornitori a prezzi più bassi, ed accadrà prima o poi. Apri gli occhi Anna. I giornali mentono, ci nascondono la verità, della grande crisi che stà prendendo tutti. Non è la Grecia, e non siamo noi, la causa. Non è questione di "mele marce", ma di tutto il sistema. Ed anzi, per come siamo strutturati noi, probabilmente siamo il paese che alla lunga resisterà più di tutti, perchè fatto ancora di molte realtà piccole e vicine alla terra, che è la nostra ricchezza che stanno tentando di distruggere. Finchè lavori in una di quelle multinazionali che stanno facendo questo sporco gioco, starai bene, e forse neanche ti accorgerai di quanto ti sta già accadendo intorno. Ma se apri gli occhi, e se usi il cervello, magari aiutata da quanto ti sto scrivendo, allora capirai il dramma di quello che sta accadendo in tutto l'occidente, anche negli USA. E se continua così dovremo aspettarci tutti qualcosa di molto brutto. Qualcosa che le generazioni passate hanno vissuto, tutte, ma la nostra ancora no. Riflettici, molto... E guardati attorno, con occhi tuoi... Un forte abbraccio Anna.
(Rispondi)
 
 
 
Silvio.Perroni
Silvio.Perroni il 26/04/12 alle 23:24 via WEB
Ah, se vuoi ti spiego anche la vera storia del famoso debito, spread, ecc... Anche lì ci mentono, e parecchio, ma non vorrei annoiarti.. Bacio. ;-)
(Rispondi)
 
liberafatima
liberafatima il 28/04/12 alle 16:07 via WEB
Ciao Silvio, si conosco la "storia"..ne ho visti e letto varie racconti riguardo questo gioco al livello mondiale. Certamente e come dici tu. Ma io da persona umile e semplice che sempre sono stata mi limitò a vedere le cose nel mio piccolo ..cambiamenti che sinceramente mi lasciano perplessa. Parlo dei miei colleghi con certi quali lavoro di 10-15 anni...come fai andartene prima a casa prima di dover fare il "ponte" (che qui nun esiste mai) quando sai che io ti mando un cristiano che magari ha corso 3 giorni senza mangiare per riuscire ad arrivare a prendere la tua merce pagata in anticipo che solo io so come ho fatto a pagarla e come riesco a vendertela? Come fai tu come impiegato visto che manca il lavoro a non fregarti che puoi perdere il tuo posto perché vuoi partire prima a casa per uscire in motto e divertirti lasciandomi il tir davanti al tuo magazzino ad aspettare da venerdì fino a mercoledì quando minchia torni tu al lavoro? Scusami mi sono troppo allargata nel tuo post, il mio è solo uno sfogo ..domande riguardo il comportamento della gente che se ne frega delle altro, che ha dimenticato ogni rispetto per l'altra persona. Eh ma dai..lassamu stari..è weekend.. pensiamo alla nostra salute senza di quale non ci salva nessun regime o politica monetaria! Un forte abbraccio da parte mia e non ci resta che lottare per tirare avanti e sperare che le generazioni future saranno più intelligenti di noi e saranno gestire meglio le risorse che ancora ci resteranno in questo mondo.
(Rispondi)
 
 
Silvio.Perroni
Silvio.Perroni il 28/04/12 alle 21:28 via WEB
Non ti preoccupare di occupare il mio spazio. Lo metto apposta a disposizione per discutere di cose più interessanti dei soliti saluti e bacini. Come ho scritto nel post precedente, esistono settori, in particolare quelli strettametne legati al pubblico, ministeri, comuni, ecc... dove i dipendenti in larga parte non hanno minimamente il senso del dovere. Ma ho visto nel privato, ed io stesso l'ho fatto, chi ha lavorato anche a ferragosto, o a natale, o tre giorni e tre notti di fila nel weekend (io) per risolvere urgenti problemi. Mentre ho anche conosciuto la rigidità in altri paesi europei come la Francia, o l'Olanda, o la Germania. Non mi sognerei mai di provare a chiedere dei servizi al di fuori degli orari di lavoro previsti, perchè mi riderebbero in facia, anche se arrivassi un solo minuto più tardi. Sono capaci di lasciarti morire di fame, per questo. Mi chiedo quindi perchè pretendi chissà cosa dagli italiani, che invece ancora oggi, se pur stanno purtroppo europeizzandosi, almeno in certi settori se possono venirti incontro ancora ci vengono, senza essere troppo fiscali come i "colleghi" europei. Ho avuto modo di frequentare per molti anni la Francia, non da turista ma vivendone la vita quotidiana, e ne ho da raccontare delle belle. Ogni paese ha i suoi pregi e difetti. Purtroppo l'essere umano è predisposto a guardare più facilmente i difetti nel giardino del vicino che nel proprio. I francesi sono specialisti per questo, per esempio. :-) E purtroppo l'essere umano è anche predisposto per farsi condizionare facilmente, in particolare dai media. E' week-end, ma io sto quì a lavorare per cercare di reagire alla crisi. :-) Un caro saluto Anna.
(Rispondi)
 
 
 
liberafatima
liberafatima il 30/04/12 alle 23:37 via WEB
ehiii..eccomi..ho scoperto l'acqua calda: allora mi spiego tutto ciò con il fatto che in Italia avete dei forti sindicati e leggi o come dire..fare una causa in tribunale , il lavoratore quassi sempre esce vincente. Da noi nizba sindicati ed è vero pure che i contratti di lavoro sono tutti in favore del datore del lavoro (addirittura io stessa firmai il mio anche se prevvedeva...stai attento..che non ho diritto come impiegata di portare un testimone se faccio causa al dattore di lavoro). E lo firmi il contratto..lo firmi..se, se ..lo so che fare il leone e bello ma quando sai che hai 40 anni, che ti sei amazzato una vita dentro quella ditta e perche non dire pure che, quando sai che hai un buon stipendio e una carriera dietro..non ti viene facile sputtare nel piatto dove hai mangiato sapendo anche che se fai la causa 99% la perdi e paghi anche le spese. Come vedi amico mio non si tratta che io guardo i difetti nel giardino del vicino. Ed è vero anche quello che dici dalla Germania perche lavoro anche con loro (con la Francia di meno)...ma lameno quelli sn stati sempre cosi ma in Italia prima non era cosi..e poi è vero sara che sono piu legata d'Italia e mi fa male la crisi e disperatamente cerco di trovare soluzioni nel mio piccolo per dismorsare questa bomba che sta per esplodere. Sara che sn troppo ottimista e ingenua credere che da cose piccole cose possono venire fuori cose in grande. Forse dalla mia esperienza di vita sono rimasta con questo difetto..ca ci pozzu fari!!! un forte abbraccio!
(Rispondi)
 
 
 
 
Silvio.Perroni
Silvio.Perroni il 01/05/12 alle 00:19 via WEB
Cara Anna, il potere dei sindacati italiani nelle vertenze contro i datori di lavoro era tale molti anni fa, e comunque solo per alcuni settori come i dipendenti statali o gli operai di grandi industrie come la FIAT. Io in tutta la mia vita lavorativa da dipendente di società private, ovvero fino al 1997 (e neanche dopo), non ho mai visto un sindacalista, ed è stato così per la maggior parte dei lavoratori. Mentre ho fatto ed ho visto fare molti, tanti straordinari, spesso non pagati. All'epoca, perchè ora è molto peggio. Da quando ci sono stati gli omicidi di Biagi e D'Antona, che lavoravano ad un nuovo sistema di regolazione dei contratti di lavoro, i sindacati hanno ceduto su tutta la linea, il lavoro è diventato precario, i sindacati non sono più esistiti se non come freno all'azione sindacale, che invece avrebbe dovuto rinnovarsi nella sua forza, perchè da quegli omicidi in poi è stata una continua perdita di diritti, uno per volta, fino ad ora, dove siamo praticamente tornati quasi a livelli di vera e propria schiavitù, a parte alcuni settori che anch'essi però stanno per essere toccati dai tagli. Biagi e D'Antona cercavano di definire un nuovo sistema, più flessibile, ma con degli ammortizzatori sociali obbligatori. Sono stati ammazzati, dicono dalle Brigate Rosse, ma in loro nome si sono creati contratti di lavoro non flessibili ma precari, ovvero senza ammortizzatori sociali. Chi li ha uccisi quei due è stato il potere oligarchico, spacciatosi per brigate rosse. E così i sindacati non potevano più dire nulla, i comunisti neanche, perchè se ci provavano venivano accomunati ai terroristi delle brigate rosse. Ed eccoci quà, in un paese con un salario medio tra i più bassi d'Europa, con lavoratori difesi meno che in Germania, senza lavoro, e per di più visti all'estero ancora come privilegiati e scansafatiche, grazie alle propagande distorte dei media al soldo dei capitalisti. Ora nessuno si azzarda più a fare causa al datore di lavoro, perchè sa che la perderebbe. In Italia prima non era così, perchè provenivamo dal dopoguerra, c'era la consapevolezza di ciò che il potere poteva arrivare a fare, e la voglia di lavorare, perchè il lavoro c'era. Poi arrivò il sistema capitalistico/consumistico, che ci ha corrotto, dandoci dei valori negativi, rendendoci vili e debosciati. E questo vale anche per gli altri stati europei. La Francia, che prima era famosa per le forze sindacali, ora non reagisce più, eppure stanno procedendo nella crisi come noi, stanno solo ancora un gradino indietro. Dov'è finita la rivoluzione francese? Ora in Italia la situazione è complessa. Ci sono persone che hanno ritrovato l'umiltà di lavorare sodo, così come invece ci sono quelli che, lavorando in settori ancora privilegiati (per poco ancora credo) mostrano il peggio del degrado al quale siamo arivati, ostentando arroganza e menefreghismo, ma ci sono soprattutto sempre più disoccupati, perchè il lavoro c'è sempre meno. La verità l'hai detta tu stessa cara Anna. Il tuo cuore è quì, e ti danno fastidio le critiche agli italiani, pur riconoscendo che in parte sono vere. Ma in parte. Ed in ogni paese ci sono vizi e virtù. Ma la cosa peggiore è che ora tutti i paesi stanno degradando più o meno insieme, allo stesso modo, verso qualcosa di molto brutto. Sbagli ad essere ottimista. Non c'è nulla che potremo fare a livello individuale. Solo se i popoli si uniscono e reagiscono potremo evitare ciò che abbiamo dimenticato, che solo i nostri nonni conoscevano, ma che ormai sono morti per ricordarcelo e raccontarcelo. E' questo forse il motivo per cui la storia si ripete. Non si tramanda più l'esperienza di vita tra generazioni. E quindi, anche la nostra generazione, l'unica finora che non ha mai vissuto in prima persona una guerra o simile, sta per colmare questa lacuna. Ai tuoi amici e colleghi prova a dire quanto ti sto dicendo, ed avvisali, che presto la crisi arriverà anche lì. Tutot quello che è accaduto in Argentina, e pi in Grecia, e che sta accadendo quì, sta accadendo ed accadrà anche in ogni altro paese europeo, chi prima chi dopo. Pensiamo ad unirci, invece di criticarci. E' l'unica possibilità che abbiamo. Un abbraccione. :-)
(Rispondi)
 
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