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Sull'Ego, l'Io, e il Sè...

Post n°14 pubblicato il 02 Agosto 2010 da Silvio.Perroni
 

Mi ha confermato l'amicizia una mia vecchia amica, Lilith_83, che scrive bei racconti e poesie nel suo blog, tanto che ne copiai una secondo me bellissima e profonda nel mio vecchio blog.

Sono andato quindi a curiosare nel suo blog e, come ogni tanto mi accade, dicamo spesso, hehehe,  mi sono ritrovato a scrivere un fiume di parole.

E come altrettanto spesso mi accade in questi casi, le prendo e le piazzo quì a mò di post.

In questo caso si disquisiva sull'Ego, e mi è venuta fuori la pappardella che quì riporto.

Buona lettura ai pochi coraggiosi...

La Donna di Freud


Ecco il profilo di Freud. Oppure ecco una donna nuda adagiata su un prato erboso. In realtà coesistono nella stessa immagine, ma finchè il lussurioso "sbavoso" :-) non si deciderà a leggere qualcosa di Freud, e il nozionista represso a  guardarsi un bel film porno e a farselo piacere, nessuno dei due vedrà l'altra immagine, vivranno una vita a metà, e se verranno chiamati a discutere sul contenuto di questa immagine se le daranno pure di santa ragione... Eheheh

 

La psicologia studia, analizza, divide, ipotizza e dettaglia il nostro essere, o meglio il nostro divenire.

Ma quanto c'è di empirico e invece di definitivo in questi viaggi all'interno del nostro essere?

Io mi attengo all'esperienza personale, e per quanto mi è sembrato di comprendere finora ridurrei il nostro essere a qualcosa di molto semplice.

E' difficile comprendere come è strutturato, nel profondo, quando nasciamo, perchè già i condizionamenti che ci vengono inflitti sin dal primo giorno di vita ci allontanano dalla consapevolezza, volenti o nolenti, almeno nelle grandi società, occidentali od orientali che siano, proprio perchè le grandi società, sempre secondo me, relegano in secondo piano la consapevolezza, l'autodeterminazione reale, a favore di una organizzazione sociale tesa all'equilibrio nel benessere di pochi, l'asservimento di molti in cambio del sostentamento inconsapevole, e lo sfruttamento del resto del mondo, corrispondente alla restante metà degli umani viventi e al resto della materia fruibile, animale, vegetale, minerale.

Ed è questa "educazione" iniziale che ci allontana dal razionale, inteso come capacità di ragionamento logico.

La Vita è Logica, altrimenti non sussisterebbe. La Realtà è logica, altrimenti non esisterebbe. La Verità è logica, altrimenti non potrebbe essere definita. Ma lo è, può essere definita, e se è pur vero che da svariati punti di vista si possono osservare diverse verità "locali", che addirittura, proprio perchè parziali, possono sembrare in contraddizione tra loro, esiste sempre una Verità Unica che le accorpa, e che le spiega tutte sotto una unica visione totale (vedi simpatico giochino con l'immagine quà sopra).

Detto questo, io posso osservare come la maggigr parte di noi, forse tutti, viviamo in una specie di lotta tra il razionale/logico e l'illogico, l'irrazionale proveniente, a mio parere, soprattutto dall'educazione ricevuta, dai valori sociali che ci allontanano dalla Verità, così come la società ci allontana dalla Natura.

Pochi di noi, statisticamente, per un qualche miracolo di coincidenze, arrivano a percepire chiaramente questa situazione, a comprendere come riconoscere la logica, la conoscenza, dalle opinioni, vere o soprattutto false che siano, e quindi quindi decidono di intraprendere il viaggio verso la Verità, avendone scoperto finalmente gli strumenti.

E in questo viaggio sempre più si comprende come l'identificazione in ciò che riteniamo individuale e staccato dal resto del mondo, facendoci creare il concetto di interiore ed esteriore, e quindi separando ed allontanando la nostra essenza dal resto, sia il peggiore dei mali, ciò che ci allontana dalla Verità, che è esattamente il contrario.

Se vogliamo stare alle divisioni generate dalla psicologia, possiamo forse identificare l'"Ego" come quella parte di noi creata dai convincimenti provenienti dall'esterno, e che ci fa credere nella nostra individualità come essenza dell'essere.

Il "Se" potrei forse abbinarlo invece alla consapevolezza dell'unicità della nostra essenza, indivisa da tutto il resto del mondo, ciò in cui dovremmo identificarci, se vogliamo renderci pienamente consapevoli del Tutto.

E l'"Io" diverrebbe semplicemente quella parte dell'Essere che in un dato momento del percorso, più o meno credo sia dove sono io ora, risulta essere percepito come quella parte del "Sè" "assegnata" alla gestione  della realizzazione fisica della singola unità in cui abitiamo.

Ma percepisco chiaramente che è una visione parziale, e l'identificarmi in qualcosa di più Vero mi è difficile, ma è la sfida da afforntare.

Per quanto posso osservare, la maggior parte di noi si identifica con l'Ego, ovvero per quanto ho scritto sopra la parte più "falsa" di noi, quella dalla quale dovremmo liberarci al più presto, e soprattutto evitare di reinserirla all'interno dei futuri nascituri.

Alcuni di noi riescono a staccarsene, identificandosi nell'"Io", ovvero prendendo una più profonda coscienza di essere una parte del "Sè", del Tutto.

E infine, pochi, pochissimi "eletti", forse, se esistono, beati loro, riescono ad identificarsi nel "Sè", nel Tutto, in  piena coscienza della Verità, relegando anche l'Io a ruolo secondario.

Ovviamente tutto ciò è altamente opinabile, ma vuole essere solo la esternazione, anche un pò arruffata, di quello che è la mia percezione, la mia esperienza, al momento.

In conclusione, attenzione al confondere l'"Ego" con l'"Io", e soprattutto a ritenere che sia una parte "innata" e addirittura "razionale" di noi.

Per quanto ho vissuto io, mi pare che l'Ego" sia esattametne il contrario, ovvero un qualcosa di estraneo all'Anima, e fondamentalmente falso, da estirpare al più presto.

Ma questi "Ego", "Io", "Se", sono tutti concetti da noi creati, abbinarli a qualcosa di reale è tutto da verificare.

L'unica certezza che ho è che più tendo a cercare di avere una visione totale della vita, risolvendo con la logica ogni punto interorgativo che mi si presenta, più mi distacco dalla percezione individuale di me, più mi avvicino ad una percezione collettiva, più mi sembra di interpretare correttamente la Realtà, di farne parte, e infine e soprattutto più mi sento sereno dentro.

 
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Commenti al Post:
avvbia
avvbia il 02/08/10 alle 12:48 via WEB
Silvio. ciao. troppo troppo lungo e troppo troppo complicato. ma dato che siamo amici ti dico che ritornerò a leggere. ho letto solo la prima parte fino lla vita è logica(è anche logica anche..) andrò sulla secodna parte ma noto un certo ermetismo e difficoltà a comprendre:sarà perchè è estate e sono in disimpengo? ciao ed a dopo. gino
(Rispondi)
 
 
Silvio.Perroni
Silvio.Perroni il 02/08/10 alle 13:02 via WEB
Grazie per lo sforzo che compirai in nome della nostra amicizia, allora. :-) Ehi, guarda che anche tu ogni tanto fai post più o meno lunghi lo stesso... Eheheh... Ti consiglio di scegliere un momento in cui non avrai nulla da fare per parecchio tempo, starai sereno dentro, ascolterai una buona musica, con una fresca bibita da sorseggiare, aria fresca e silenzio... Di solito capita la sera tardi, di questi tempi... ;-) Ti risponderò poi, quando avrai completato la lettura e avuto spero un quadro più chiaro. In ogni caso, se c'è qualcosa che ti sembra di non aver compreso, sicuramente a causa del mio "ermetismo", e purtroppo non posso fare altrimenti, se voglio mantenere i post a lunghezze "quasi" decenti, chiedimelo, e te lo spiegherò, perchè è il modo migliore di intendersi, prima di discernere magari all'infinito su concetti che ognuno interpreta diversamente senza saperlo, e quindi con deduzioni ovviamente differenti. Un pò come quei due che discutono sull'immagine di Freud... ;-) A dopo Gino.
(Rispondi)
 
stelladelmeriggio
stelladelmeriggio il 02/08/10 alle 13:08 via WEB
Secondo me sono tappe, esperienze da vivere, situazioni da apprendere e verificare..Freud, Jung ci danno una mano, ce la danno le filosofie orientali , le parabole del Nuovo Testamento e tutto quello che ci aiuta ad avanzare nel nostro persorso di vita. La consapevolezza è una grande conquista, essere nel mondo e al tempo stesso percepire l'unità del tutto ed agire in sintonia con la propria natura profonda. Utopia? Proviamoci! Ciao Franca
(Rispondi)
 
 
Silvio.Perroni
Silvio.Perroni il 02/08/10 alle 13:13 via WEB
Nulla da aggiungere. Sembri me ma ottimamente molto più concisa, anche riguardo all'utopia, eheheh... Un saluto Franca.
(Rispondi)
 
liberafatima
liberafatima il 04/08/10 alle 20:42 via WEB
Ciao, sono io scusa se mi permetto, se vuoi cancella, certo che ho coraggio entrare qua ...e' difficile per me capire e non solo perchè sono straniera...Per prima riconosco a visto la donna nuda e non la testa di quel uomo. Poi anch'io uso e sento ogni giorno tutti questi termini: io, se, ego. A mio avviso penso che l'uso di questi termini nasce da un esperienza interiore e personale dell'individuo. Mamma mia che integente che sono...hehehe
(Rispondi)
 
 
Silvio.Perroni
Silvio.Perroni il 05/08/10 alle 01:06 via WEB
Benvenuta Anna. Prego, come fosse casa tua... Non intimorirti. Ogni tanto ne scrivo di cose pesanti, ma poi mi passa... Eheheh Secondo me il fatto che riconosci prima la donna nuda è buon segno. ;-) D'accordo con te che l'uso di questi termini è molto personale. Per questo il loro uso secondo me è relativo, preferirei ci si esprimesse senza utilizzarli, semplicemente esprimendo il proprio "sentire". Scopro una tua simpatica vena ironica... :-)
(Rispondi)
 
caudalia
caudalia il 05/08/10 alle 19:14 via WEB
E' talmente acuto e profondamente introspettivo ed interessante ciò che scrivi che mi sono presa l'agio di stamparlo, per leggerlo con calma nelle vacanze.
(Rispondi)
 
 
Silvio.Perroni
Silvio.Perroni il 05/08/10 alle 20:24 via WEB
Caudalia, a me sembra rispondente a verità quanto scrivo, ma nel corso della mia vita mi ricordo convinto di concetti che nel tempo poi si sono evoluti e chiariti, rendendo infantili quegli abbozzi, anche se tuttavia sempre nella giusta direzione che mi ha portato ora quì. Quindi non me la sento di confermare io stesso se quanto io scrivo sia acuto, inrospettivo e interessante. Ma se tu me lo dici, sicurmente mi fa piacere! :-)) Le frasi finali, "L'unica certezza...", riguardano molto ciò di cui stiamo discutendo ora da te. Aspetto allora che torni dalle vacanze per sapere in dettaglio cosa ne pensi... ;-)
(Rispondi)
 
 
 
caudalia
caudalia il 06/08/10 alle 21:02 via WEB
Devo ancora leggere con attenzione, ma x ora mi attendono bagagli ancora da fare, e poca voglia di fare le cose in fretta. Sto talmente bene che potrei trascorrere tutto il tempo sul terrazzo (per intenderci, circa la voglia di voler/dover partire!!). Cmq, circa il commento qui, mi prendo l'agio di dire che... "ho compreso che noi tutti non siamo sempre uguali; la vita è un'evoluzione di più ampi e complesse sensazioni, di cui le nostre idee sono parte, cause ed effetto di un articolato processo di crescita. Almeno, questa è la mia consapevolezza, per ora. Io sono questa e molto di più: ma senza dubbio sono anche meno di tanto ciò che nemmeno so, e che ancora non ho vissuto. Allora un augurio affinchè con semplice candore la vita possa consentirci sempre di percepire di versare in una fase di "crescita", senza premura, senza obblighi, ma solo x la piacevolezza di VIVERE questa magica avventura!!!!" A presto! by (R)cioè Caudalia
(Rispondi)
 
 
 
 
Silvio.Perroni
Silvio.Perroni il 07/08/10 alle 02:48 via WEB
Condivido il tuo dire del to sentire, che è anche il mio. Ma io sento che anche se è giusto percepire comunque questa vita con il piacere di viverla, c'è qualcosa di più dietro, una sfida che deve essere affrontata, una sfida importante, che se non la affronti rischi di perdere quel piacere di viverla, questa vita. A presto (R), cioè Caudalia. ;-)
(Rispondi)
 
creola21
creola21 il 06/08/10 alle 20:09 via WEB
Signor Silvio.Perroni , scrivi correttamente , non usi frasi complicate , per far le gare chi scrive meglio , sii te stesso . ti sarò sempre vicina saluti cari creola
(Rispondi)
 
 
Silvio.Perroni
Silvio.Perroni il 06/08/10 alle 20:29 via WEB
Creola, ti giuro che il far le gare a chi scrive meglio è l'ultima cosa che voglio. Tanto è vero che sono molto spesso accusato di scrivere troppo complicato, ma è perchè mi viene di scrivere così, almeno su certi argomenti. Mi sforzo di scrivere semplice, ma non sempre ci riesco. Sono sempre me stesso. Se mi lasciavo condizionare dal pensiero degli altri, avrei scritto cose molto meno "pesanti" e più allegre. Grazie per la tua vicinanza. Saluti cari a te.
(Rispondi)
 
creola21
creola21 il 06/08/10 alle 20:40 via WEB
Signor Silvio , devi scrivere quello che ti porta il cuore sulla politia ...non mettere mai la carica dei mille , non fare come altri ... tutte fantascienze . A risentirci ....
(Rispondi)
 
 
Silvio.Perroni
Silvio.Perroni il 07/08/10 alle 02:44 via WEB
Io ci metto la carica dei mille proprio perchè è ciò che mi viene dal cuore, e perchè vedo una possibilità di riuscita... Ma è vero che se imparo ad andar piano forse è meglio. :-)
(Rispondi)
 
trampolinotonante
trampolinotonante il 07/08/10 alle 16:10 via WEB
Non sono coraggioso!! Lo so e mi vergogno un pò! Divertiti e prendi un pò di sole!!Finchè ce lo lasciano e non c'è qualcuno che ti si piazza davanti e te lo nasconde alla vista!Ciao! tt
(Rispondi)
 
 
Silvio.Perroni
Silvio.Perroni il 07/08/10 alle 18:04 via WEB
Più che "non coraggioso" mi viene da definirti "pigro", :-) Ma di questi tmepi a chi gli và di impegnarsi a leggere astruse elugubrazoini? Mi prendo intanto i tuoi auguri, e li contraccambio. Un saluto Tramp.
(Rispondi)
 
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