Creato da Silvio.Perroni il 13/04/2010
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I poteri dello Stato sono realmente separati?

 

La Costituzione si fonda sulla separazione dei poteri.

I problemi della giustizia sono 2.

Uno è la lentezza, che non si risolve con l'interruzione di un processo, ma ottimizzando il funzionamento interno della giustizia, come dimostra Torino.

L'altro è l'effettiva discrezionalità dei giudici, che però non si elimina passando il potere di discrezionalità al potere esecutivo o legislativo, ma limitando quella discrezionalità per legge, per esempio applicando la regola dell'ordine cronologico, ma obbligando comunque a farli tutti.

Personalmente eliminerei anche il concetto di prescrizione.
Non vedo perchè debba esserci una scadenza qualsiasi.
I danni procurati dalla lentezza di un processo possono essere risolti in altri modi.
Inoltre, se si risolovesse il primo punto, il problema non sussisterebbe più.

Io ritengo inoltre che non abbiamo abbastanza riflettuto sulla reale separazione tra potere legislativo ed esecutivo.

La vera anomalia in Italia è che sin dai primi governi del dopoguerra il potere legislativo, del Parlamento, è stato sottomesso, nei fatti, da quello dell'esecutivo.

La causa di questa sottomissione sono gli stessi partiti, che invece di limitarsi ad essere canali che promuovono l'azione politica del cittadino fino a portarlo in Parlamento, gli impongono ideologie, programmi, e ricatti una volta conquistata la poltrona.

Stessa cosa per l'esecutivo.
Entrambi i poteri sono assoggettati ai partiti, e questo lo ritengo un grave disequilibrio.
Stiamo dando troppa importanza all'esecutivo.
Specie ora che la politica si è "personalizzata".
L'esecutivo dovrebbe essere meramente "esecutivo", così come lo stesso termine esprime.
Invece il Parlamento si è specializzato nel delegare al Governo riforme e leggi importanti.
In Parlamento si dovrebbe "Parlamentare", discutere, tutti insieme, ognuno tenendo conto degli elettori che rappresenta, legge per legge, fino a trovarne una forma che accontenta tutti o almeno una ampia maggioranza, e poi votarla.
Invece si è arrivati alla estremizzazione del contrario.
Non si discute più da nessuna parte.
Ognuno vuole imporre le proprie idee sulla base della "maggioranza" elettorale o facendosi aiutare dalla giustizia.
E questa è la morte della democrazia.

I partiti non solo si sono appropriati sia del potere esecutivo che di quello legislativo.
Ma ora con questa riforma vogliono appropriarsi anche di quello giudiziario.

Stiamo attenti, perchè oltre al terzo polo anche il pd potrebbe avere tutta l'intenzione di avallare questa incosciente riforma.

 
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Silvio.Perroni
Silvio.Perroni il 13/03/11 alle 01:46 via WEB
Può sembrare un casino Giuseppe, ma se partiamo dall'ipotesi, ormai per me più che confermata dopo decenni di osservazione di questa classe politica, che gli interessi di questi politici non sono quelli di fare il bene comune, ma altri, allora si spiega il perchè non presentano mai, dico MAI, una semplice riforma che umilmente mette a posto le cose come il buon senso richiede.
Il nostro problema è che non ci vogliamo credere, non vogliamo prendere atto della dura realtà, ovvero che nessuno dei politici ci rappresenta nè ci ha mai rappresentati, di destra, centro, o sinistra che siano.
Non ho altra spiegazione logica, se pur la cerco.
L'unico dubbio che mi rimane è se "ci fanno o ci sono", ovvero se si comportano in quel modo consapevolmente, oppure non se ne rendono conto.
Un saluto Giuseppe.
 
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