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150° Anniversario dell'Unità d'Italia

Post n°23 pubblicato il 17 Marzo 2011 da Silvio.Perroni
 

.

"Uniamoci, amiamoci,
l'unione e l'amore
rivelano ai popoli
le vie del Signore."

.

Questo è lo spirito dell'Inno d'Italia.

.

________

.

Fratelli d'Italia,
l'Italia s'è desta,
dell'elmo di Scipio
s'è cinta la testa.

Dov'è la Vittoria?
Le porga la chioma,
che schiava di Roma
Iddio la creò.

Fratelli d'Italia,
l'Italia s'è desta,
dell'elmo di Scipio
s'è cinta la testa.

Dov'è la Vittoria?
Le porga la chioma,
che schiava di Roma
Iddio la creò.

Stringiamci a coorte,
siam pronti alla morte.
Siam pronti alla morte,
l'Italia chiamò.

Stringiamci a coorte,
siam pronti alla morte.
Siam pronti alla morte,
l'Italia chiamò.

Noi fummo da secoli
calpesti, derisi,
perché non siam popolo,
perché siam divisi.

Raccolgaci un'unica
bandiera, una speme:
di fonderci insieme
già l'ora suonò.

Noi fummo da secoli
calpesti, derisi,
perché non siam popolo,
perché siam divisi.

Raccolgaci un'unica
bandiera, una speme:
di fonderci insieme
già l'ora suonò.

Stringiamci a coorte,
siam pronti alla morte.
Siam pronti alla morte,
l'Italia chiamò.

Stringiamci a coorte,
siam pronti alla morte.
Siam pronti alla morte,
l'Italia chiamò.

Uniamoci, amiamoci,
l'unione e l'amore
rivelano ai popoli
le vie del Signore.

Giuriamo far libero
il suolo natio:
uniti, per Dio,
chi vincer ci può?

Uniamoci, amiamoci,
l'unione e l'amore
rivelano ai popoli
le vie del Signore.

Giuriamo far libero
il suolo natio:
uniti, per Dio,
chi vincer ci può?

Stringiamci a coorte,
siam pronti alla morte.
Siam pronti alla morte,
l'Italia chiamò.

Stringiamci a coorte,
siam pronti alla morte.
Siam pronti alla morte,
l'Italia chiamò.

Dall'Alpi a Sicilia,
Dovunque è Legnano;
Ogn'uom di Ferruccio
Ha il core e la mano;

I bimbi d'Italia
Si chiamano Balilla;
Il suon d'ogni squilla
I Vespri suonò.

Dall'Alpi a Sicilia,
Dovunque è Legnano;
Ogn'uom di Ferruccio
Ha il core e la mano;

I bimbi d'Italia
Si chiamano Balilla;
Il suon d'ogni squilla
I Vespri suonò.

Stringiamci a coorte,
siam pronti alla morte.
Siam pronti alla morte,
l'Italia chiamò.

Stringiamci a coorte,
siam pronti alla morte.
Siam pronti alla morte,
l'Italia chiamò.

Son giunchi che piegano
Le spade vendute;
Già l'Aquila d'Austria
Le penne ha perdute.

Il sangue d'Italia
Il sangue Polacco
Bevé col Cosacco,
Ma il cor le bruciò.

Son giunchi che piegano
Le spade vendute;
Già l'Aquila d'Austria
Le penne ha perdute.

Il sangue d'Italia
Il sangue Polacco
Bevé col Cosacco,
Ma il cor le bruciò.

Stringiamci a coorte,
siam pronti alla morte.
Siam pronti alla morte,
l'Italia chiamò.

Stringiamci a coorte,
siam pronti alla morte.
Siam pronti alla morte,
l'Italia chiamò.

Sì!

.

 
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Rispondi al commento:
Silvio.Perroni
Silvio.Perroni il 17/03/11 alle 14:29 via WEB
La stessa obiezione dei leghisti.
Ci sono varie interpretazioni su Google.
C'è chi dice che la "schiava di Roma" è la Vittoria, non l'Italia.
Che la Vittoria non deve più porgere la chioma a Roma, ma all'Italia.
Inoltre, nell'impero romano, si usava tagliare i capelli alle schiave.
Io ti dò la mia interpretazione, che non l'ho trovata in giro (presuntuoso quindi) ma che mi sembra la più logica in base alle informazioni raccolte e alla sintassi dei versi.

Fratelli d'Italia,
l'Italia s'è desta,
dell'elmo di Scipio
s'è cinta la testa.

Dov'è la Vittoria?
Le porga la chioma,
che schiava di Roma
Iddio la creò.


Spiegazione mia:


Fratelli d'Italia,
l'Italia s'è desta,
dell'elmo di Scipio (Scipione l'africano, generale romano)
s'è cinta la testa.

Dov'è la Vittoria?
(L'Italia) Le porga la chioma, (alla Vittoria)
che schiava di Roma (l'Italia)
Iddio la creò (così come prima era solo una schiava di Roma, ora l'Italia viene invitata a rendersi schiava non più di Roma, ma della Vittoria, porgendo a lei la chioma dell'elmo di Scipione, così come facevano le schiave, per farsi tagliare i capelli, ai tempi di Roma).


Non ne ho trovata una simile, ma a me sembra questa, l'interpretazione giusta, pur andando contro l'interpretazione dei più, che identificano come soggetto la Vittoria, come Benigni stesso ha fatto in tv.
Ovvero, secondo me il soggetto è proprio l'Italia, come dicono i leghisti, ma per indicare un paragone: l'Italia schiava della Vittoria, così come le schiave lo erano di Roma.
La chioma dell'elmo di Scipione lega l'Italia alle schiave romane, visto che si cinge la testa dell'elmo.
Se c'ho azzeccato, vuol dire che so' un genio che ha superato Benigni e storici vari, nonchè libri di storia... ;-)

Prova a rileggerti a fondo i versi secondo questa spiegazione, e dammi una tua opinione.

Sul resto mi dispiace ma ritengo tu sia fuori strada.
Eppure i versi più importanti li ho riportati all'inizio del post!!!!

Uniamoci, amiamoci,
l'unione e l'amore
rivelano ai popoli
le vie del Signore.

Questo è lo spirito dell'unione di cui parla l'inno.
Ovvero, quello di cui parliamo quasi ogni santo giorno io e te nei nostri blog.
Unione, Amore, Rivelazione!

Anche io come te prima storcevo il naso, come normale reazione a determinati concetti che ritenevo pericolosi: bandiera, inno, identificazione, ai fini della divisione e quindi spesso sopraffazione.
Ma era una prima reazione istintiva ancora non ben calibreata, e dovuta all'uso distorto che della bandiera e dell'inno spesso si fa, purtroppo. Quindi non si può nascondere che il rischio c'è, e la soluzione drastica di abolire in sè i concetti di bandiera, inno, ecc... viene spontanea.
Ma ora no. Accetto il rischio, perchè è bello che vengano scritte parole che riportano a determinati sentimenti, quelli che riconosco.
Facci caso, i versi che ti ho ora riportato non dicono "popolo", ma "popoli", sono quindi un messaggio per tutti i popoli, nn solo er quello italiano.
Quindi non auspicano divisione, ma unione, non solo di un popolo, ma di tutti i popoli.

Forse me la stò a impapucchià come me pare a me, forse....
Ma me piace vedemmela così.
E nulla osta che la si possa interpretare tutti in questo modo. ;-)
Il passo verso un mondo che torni alla sua pura essenza naturale, senza più etichette inventate, prima o poi spero che lo faremo. Intanto godiamoci questi momenti, quando ben interpretati, che possono farci solo che del bene, a tutti.
Un caro saluto Almo.
 
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