Creato da simonjoyce il 14/02/2010

LUDWIG

I love somenthing, I hate somenthing, I need somenthing

AVVERTENZE

Tutti gli scritti firmati simonjoyce, tutti i video ed i brani musicali col nome Blackfriars e DeWindt fanno parte della mia creazione artistica, letteraria ed intellettuale. L'uso e la diffusione, anche parziale, senza consenso, nonchè l'usurpazione della paternità saranno perseguiti a norma. Qualora le immagini pubblicate, prese dalla rete, violassero un copyright, è sufficiente segnalarmelo e provvederò tempestivamente a rimuverle

 

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ELENCO GIORNI PUBBLICAZIONI

20/02 - Sogno di una domenica mattina di quasi estate;
21/02 - The evil inside me - episodio uno - Ombra;
21/02 - The evil inside me - appendice ad episodio uno - miss Parker;
21/02 - Parigi val bene una messa - parte prima;
28/02 - The evil inside me - episodio due - alpha;
03/03 - The evil inside me - episodio tre - una notizia (1a e 2a parte);
04/03 - The evil inside me - episodio tre - una notizia (3a parte);
28/03 - The evil inside me - episodio quattro - lunga è la notte (1a parte);
31/03 - The evil inside me - episodio quattro - lunga è la notte (2a parte);
11/04 - Parigi val bene una messa - parte seconda;
26/04 - The evil inside me - episodio quattro - lunga è la notte (3a parte);
29/04 - The evil inside me - episodio quattro - lunga è la notte (4a parte);
02/06 - Oltre - 1a e 2a parte;
28/06 - Oltre - 3a parte;
04/07 - Oltre - 4a e 5a parte;
24/10 - Oltre - 6a parte;
31/10 - Oltre - 7a parte;
20/02/11 - Oltre - 7a bis parte;
12/06 - Oltre - 8a parte;
10/07 - Oltre 9a parte;
18/07 - everyday can be the last day
18/08 - Oltre - 10a parte.

 

 

senza titolo

Post n°337 pubblicato il 06 Aprile 2013 da simonjoyce

Questa volta sono serio. Ma devo partire da ieri. Mi chiama piangendo e mi dice di aver litigato ancora con il padre, di brutto. Di prepararsi le sue cose e di andarsene ovunque voglia. Si chiude in una stanza e chiama, in certi momenti si chiama la persona più fidata. Capisco che non è uno scherzo ne un'esagerazione, certe cose si capiscono. Sono stato ad ascoltarla, a farmi spiegare. Voleva lasciare anche il moroso, perchè diceva che con lei non sarebbe mai stato felice. Si sarebbe trovata un'altra e anche se avrebbe sofferto, gli sarebbe passata. Gli ho detto no, lui non centra, non prendere decisioni affrettate. Cos'è un delirio di onnipotenza? Lasci una persona per il suo bene (questa mi è sempre sembrata una stron...ata ipocrita e non cambio idea)? Sicura che sia così? Le ho detto di calmarsi e che nel caso a mali estremi avrebbe potuto prendere il treno e stare con la mia famiglia un paio di giorni. Fortunatamente si è tutto stabilizzato per il meglio. Oggi pomeriggio mi richiama per ringraziarmi, sente che nel mio tono c'è qualcosa che non va, in effetti stavo pensando ad alcune cose, e non sapevo se essere più deluso o più incazzato. Comunque non ero il solito e anche questo si sente. Chi ti conosce davvero lo sente. Abbiamo parlucchiato sul lui e sul fatto che talvolta non risponde alle sue aspettative. Io sono onesto cerco di non immischiarmi (per questo mi chiama ponzio pilato) ma è meglio (anche per me) che le cose vengano vissute sulla pelle, anche gli errori o presunti tali. Io non devo salvare nessuno, non mi sento un tale potere. Posso esprimere il mio punto di vista ma nulla più. E poi ho sbagliato tante volte, non sono la persona indicata. Insomma mi faccio i cavoli miei e mi spiace. Poi ha detto una cosa dopo avermi pregato di non arrabbiarmi: vorrei fosse come sei tu.
Da un lato ne sono stato orgogliosamente contento (si apprezzano le persone quando vanno via. Come andai via tanti anni fa. Certe cose si danno per scontate finchè non riesci a ritrovarle), dall'altro no. Le ho risposto che il mio modo di essere lo sto pagando caro, e che sto riconsiderando molte cose. Forse a ragionar grezzamente non si sbaglia. Gliel'ho detto. Forse così funzionano le cose. Sto a distanza dai sentimenti, nessun coinvolgimento a priori. Freno a mano tirato e marcia bassa. Mi si deve conquistare in un certo senso. E poi preferisco l'ignoto alle strade già battute. Perchè ho un grave difetto (?) non dimentico. Non dimentico facilmente. L'ho sempre sostenuto, ogni cosa sedimenta e rimane la. E una volta sporcata l'acqua non torna mai pura come all'inizio."Stiamo bene così, come amici decennali anzi come fratello e sorella, è il nostro punto d'equilibrio". E' meglio così. Con affeto sorellina "cazza, frici e mancia"

 
 
 

oggi (perchè sforzarsi per un titolo???)

Post n°336 pubblicato il 05 Aprile 2013 da simonjoyce

Chi mi conosce dal vero sa bene quanto sia "pericoloso" rivolgermi la parola di primo mattino (a meno che non sia la morosa... ma al momento non c'è pericolo). Appena sveglio voglio il silenzio, almeno venti minuti buoni, di pace assoluta. Tutto e dico davvero tutto può aspettare almeno venti maledetti e brevi minuti. Quindi anche se non rivolgo il classico "buongiorno" non è per maleducazione... semplicemente c'è d'aspettare. Stamattina invece no; squilla il telefono e inizia una conversazione surreale:
- A. sei sveglio? Buongiorno.
(se non fossi stato sveglio non ti avrei risposto. Mi pare evidente...)
- Buongiorno P. dimmi che c'é?
- Tu dove abiti esattamente?
- Di solito a casa mia. In che senso? Che vuoi? (sembro cattivo, ma è che per esprime re un concetto talvolta fa dei giri lunghissimi)
- No perchè stavo pensando...
(Dio santo quando pensa è simpaticamente pericolosa)
- Ma in quale zona abiti?
- (sono dieci anni che mi conosce non l'ha mai capito) Nella zona residenziale? Quella nuova. Perché?

Nel frattempo la mia amica parlava col moroso (son cavoli suoi, io ho già dato), mentre cercavo di chiedere inascoltato chiarimenti su quelle domande astruse.

- Verso dove fanno la fiera? Come si chiama la fiera?
- Agli inizi di ottobre... ma che centra? E' una fiera estemporanea
- Verso Martina o verso Francavilla?
- Ehm diciamo in direzione Martina (a quel punto avevo rinunciato a seguire un senso)
- E' lontana Martina?
- 17 km....
- Ah è lontana....
- Lontana per cosa?
- Tu poi hai già trentotto anni no?
- Quest'anno si, anche te sei vecchiotta comunque (tié). E quindi?
- No perchè stavamo pensando che potresti direttamente fare il capo scout. Ci dovrebbe essere qualcosa anche a Grottaglie.
- Io che? Senti è venerdì e non si mangia carne per cui non ti sbrano. Come c...o te ne vieni con tutte 'ste idee??
- Vabbè dai poi ci sentiamo più tardi. Quando connetti meglio
- Io????????????

Aspettando Godot al confronto è nulla!!! IO capo scout? Va bene che non mi dispiacerebbe stare a contatto con la natura e all'aperto; coi bambini ci so fare (quelli non pestiferi, altrimenti li lego penzoloni ad un albero e li lascio in pasto ai bruchi) e che ai miei tempi son stato un caporale (di quelli tosti... ma giusti) però essere scioccato di primo mattino??? E si dice buongiorno.... Però le voglio un gran bene.

 

 
 
 

... continua da prima... insomma dal post di sotto

Post n°335 pubblicato il 03 Aprile 2013 da simonjoyce

La prima cosa che ho fatto è stato reperire quanto più materiale possibile liberamente fruendo dalla rete. Sono documentato su quasi tutto: dalla postura al bending, dal famigerato barré ai power chords (si legge cords!!!) alle tab. Pronto, allora parto: il primo giorno è stato vagamente disillusorio; avambraccio indolenzito, polso ligneo e mano sinistra pietrificata. Oh non pensavo certo di diventare The Edge in un'ora... però speravo di svegliare un talento innato (scherzo, sono autoironico; siate autoironici nella vita altrimenti si diventa tragicamente e seriosamente comici... ugualmente). Ho però fatto una scoperta sbalorditiva: ho una mano sinistra. Direte, questo è fuori, non se ne era accorto prima? Allora faccio una domanda, se siete destri quante volte fate affidamento sulla sinistra? Quando aziono l'indicatore di direzione in auto... Quanto è precisa la sinistra? Ecco in questo senso si scopre di avere una mano sinistra. E' fondamentale perchè è quella che preme sulle corde; e i suoi ditini (licenza poetica) vanno a spasso sul manico e nasce tutto da lì. Tutto un mondo di armonie e di emozioni. Deve essere precisa, forte, e il più possibile articolata e fluida. Non sono cose facili che si realizzano dall'oggi al domani, per questo è importante la passione; altrimenti il primo pensiero sarebbe: chi me lo fa fare??? A maggior ragione considerando che le prime corde (nda: di tante cose o vi documentate oppure leggete e basta... e zitti), quelle più sottili dopo un pò sembrano penetrare nei polpastrelli. E vi bruceranno, oh si se vi bruceranno. A me ormai non fanno quasi più nulla, grazie al dio minore dei chitarristi, all'ispessimento cutaneo. E alla costanza. La strada è lunga molto lunga ma intanto il do maggiore mi riesce quasi pulito, comincio a suonare "Come as you are" dei Nirvana e questo mi gratifica. Col tempo verrà tutto il resto, non ho fretta. Intanto son contento. E non è poco. Perchè faccio qualcosa che ho sempre desiderato; perchè non mi lascio influenzare dalle difficoltà, dai disfattisti e da quelli che pensano che la vita sia riassumibile soltanto in soldi, mangiare, sesso. E che raggiunto ciò, abbiano tutto. Ma ci sono anche altre cose: i sogni, per quanto piccoli per quanto realizzabili in piccolo, non dimenticateli anzi muovetevi ed inseguiteli. Io non sarò mai come Jimi, forse non scrivo neanche bene (non questi post ma i pezzi di racconto disseminati in passato) e forse tu che leggi non dipingerai mai "come quelli famosi solo dopo morti" ma in fondo neanche Picasso metteva gli occhi al posto giusto. L'importante è partire e godersi il viaggio.

Simon è così. Creativo, appassionato, a volte sopra le righe, forse persino antipatico nel suo gusto del dissacratorio (ma esiste questa parola?). Ma è se stesso. Altrimenti se muore Simon e muore anche A.


 
 
 

Oggi

Post n°334 pubblicato il 03 Aprile 2013 da simonjoyce

Quando qualcosa in cui hai creduto finisce, qualche strascico rimane: delusione, amarezza, disincanto e diciamolo senza ipocrisia: un'incazzatura di fondo non da poco (e vi assicuro ho buone motivazioni). Tuttavia è il momento buono per tornare a pensare a se stessi, correggere la rotta e ripartire, pensando agli errori commessi. E non sempre gli errori sono cose han fatto del male, talvolta gli errori son quelli che derivano dal "pensavo di far bene, e guarda il risultato". Ma al di là di questo, si deve tornare un pò a pensare solo a se stessi, a quello che ci piace, che ci soddisfa, alla proprie aspirazioni. E perchè no, a tirar fuori dal cassetto qualche sogno. Io nel mio piccolo l'ho fatto e son soddisfatto di non aver dato retta a nessuno. Vi assicuro che è più facile trovare gente disfattista (io detesto i disfattisti cronici, mi scoglio..no. Sto imparando a suonare uno strumento vero, una chitarra elettrica. Anche prima "suonavo", con il sequencer (il 95% delle persone non sa cos'è quindi non ritenerti un/una deficiente, tuttavia si può usare la Wiki, è gratis e impari una cosa nuova. Fallo invece di star solo a rimorchiare o essere rimorchiata). Avevo iniziato così perchè era il modo più economico e prontamente fattibile. Quattro album, una tecnica migliore via via (purtroppo la sezione video di questa "fantastica" community è stata eliminata.... vi avevo caricato delle cose) ma in un sequencer manca qualcosa, come in tutto ciò che si realizza col pc. Il calore. La fisicità. Le ragazze che rientrano nella schiera delle ex aveva avuto una fortuna, che a me non era capitata. Entrambe avevano avuto una chitarra in regalo e avevan preso anche lezioni, fino a stufarsi (ci si stufa delle cose che richiedono impegno...o in cui non ci si crede) e sapendo ciò, mi veniva spontaneo: "perchè non mi insegni qualcosa? Sei fortunata, dai dev'essere bello". "No, non mi va, non sono capace, ho le dita piccole, dita corte, l'oroscopo è negativo, ho le mie cose, pensa alla cose serie". Ci rimanevo male, io che sognavo quella cosa, non ce l'avevo. Erano chitarre classiche da poco, certo, e nessuno chiedeva chissà quale brano. Ma tant'è, non c'era verso. Allora un pò di tempo fa: "pensa solo a te A.", bene mi dico è il momento di pensare a me. Fare qualcosa che mi gratifichi. La gratificazione è importante tanto quando si è soli quanto quando si è accoppiati (si in quest'ultimo caso si pensa alla gratificazione dell'altra, che ci faccia guadagnare punti; non è così. Si gratifica l'altra ma se non si riceve altrettanto, nasce l'insofferenza e una striscante delusione. Equilibrio, equilibrio, equilibrio e parità. Capitelo una buona volta). Siccome sono uno che si informa: cosa scegliere? Classica, austica o elettrica. In cuor mio (nel muscolo cardiaco per meglio dire) sapevo già. Elettrica. La classica non mi ha mai entusiasmato. Non mi interessano i falò sulla spiaggia e le grigliate. L'acustica è come la classica con le dovute differenze. Quando pensavo ad una chitarra, la pensavo elettrica. Tipo Fender o Gibson. Leggendo qua e la sulla rete, molti dicevano: meglio iniziare con la classica. Ma su un forum lessi: "Se vuoi l'elettrica, inizia con quella. Imparerai con maggior passione. E la passione è la molla di tutto". Mi ricordai di un concerto visto quest'estate, c'è un post nel mese di agosto... Il chitarrista, mi fece una grande impressione. Sapendo che ha un negozio mi ci fiondai. Non volevo chissà cosa. Per iniziare non è necessario una Fender originale. Presi un kit per principianti: chitarra modello stratocaster, amplificatore, cuffie (così nessuno mi rompe le...), plettri, metronomo e corde di ricambio. Quando ho passato il plettro sulle corde è stata un'emozione indescrivibile. Bellissima. Ho schitarrato all'impazzo per dieci minuti. Una sensazione di energia che si liberava che è la stessa che provo ogni volta. Quell'elettricità sulle corde che vibrano e suonano, prendono voce. E' indescrivibile. Devo ammetterlo ogni giorno mi riservo almeno un paio d'ore per suonare. Fa sentire bene.
Tutto facile? No, schitarrare alla ca..o è un conto, suonare è un altro. E qui vengono i dolori. Ma ora mi attende la materia contabile e quindi continuerò poi.

 
 
 

Oggi parte 3 (sul binario 10 nord direzione boh)

Post n°333 pubblicato il 29 Marzo 2013 da simonjoyce

Continua...
A casa mia come credo in molte altre la vigilia di una qualche festività deve sempre prevedere il pesce. Non sono particolarmente conformista, anche perchè una festività che sia tale davvero non me la ricordo davvero. Comunque per far contenti gli altri parto per la missione. Un'occhiata all'ora... cavoli son le undici passate. Attraverso tutta la ridente cittadina (le cittadine sono sempre ridenti come i borghi sono sempre appollaiati e le metropoli caotiche.... quanto si impara a scrivere guardando i telegiornali....). Dopo aver girato intorno alla piazza mercato per almeno tre volte, quasi da sembrare uno squalo a caccia di un parcheggio nelle vicinanze (per vicinanze intendo una distanza non superiore ai 300 metri) mi decido a lasciare l'auto un pò più lontano e ad utilizzare gli arti inferiori. "Ciao A. come stai?" "AH ciao, bene e tu?" "Eh insomma ho la sciatica e qualche volta ho anche mal di denti..." "..." "Un mese fa ho avuto le coliche" "..." "E la settimana prossima ho da farmi la cataratta" "Un viaggio a Lourdes no? Ci sono le offerte per i casi disperati..." Ok non ho avuto la prontezza di spirito per dirlo, ma l'ho maledettamente pensato. Quando incontrate qualcuno che non vedete al 75% vi racconterà di malanni e tragedie, tanto che il vostro stato di salute accettabile vi farà venire il senso di colpa. La strategia è tagliare corto o dire mi dispiace. Nel secondo caso fate una figura migliore, almeno in teoria. Abbandonato il moribondo al suo destino da anima prossimamente assunta in cielo con ottime referenze, mi son diretto verso il pescivendolo di fiducia. Damiano. Appena entrato mi viene quasi un collasso, venticinque donne di varia età e fattezze a fare la spesa. Se non fossi tornato a casa con qualcosa che vagamente viva in acque marine mi avrebbero ucciso, ma star lì mi avrebbe mummificato. Così mi è venuta la brillante idea, cellulare alla mano esco fuori a distanza di sicurezza.

"Pronto"
"Pronto Damiano, sono A."
"A. chi?"
"Quello che ti ha salvato dall'Agenzia delle Entrate. Ora non fare lo spiritoso e ascoltami bene. Non ripeterò una seconda volta"
"Dimmi"
"Mi serve roba per domani. Roba buona. Ce l'hai?"
"Cosa ti serve? Te la procuro"
"Bene, vedo che ci intendiamo. Voglio quattro ..... di quelle grosse. Voglio farmi per bene"
"Ok"
"Passo domani mattina, non sgarrare"
"Ok"
"E non dirmi sempre ok, ok?" (citazione da Leon)
"Ok"
Risolto il problema.... beh ci sarebbe da scrivere del pomeriggio, ma vi risparmio e poi i miei polpastrelli della mano sinistra urlano di dolore. Spero di farci l'abitudine alle corde metalliche della mia unica baby. 

 

 
 
 

Oggi parte 2 (ma se parte dove arriva?)

Post n°332 pubblicato il 29 Marzo 2013 da simonjoyce

(continua = leggere il post precedente prima di andare avanti) Intendiamoci, qualcuno ti guarda quasi supplichevole: "Uccidimi, uccidimi" (cit. da Alien 2) ma essendo senza cuore gli propongo al massimo lo spappolamento della rotula. Ma a quello non gli basta.... e rimane deluso. Vabbè uscito dalle poste, la seconda tappa è il medico. Con il mio medico di famiglia ho ormai un rapporto del tutto confidenziale. Lo chiamo per nome, perchè mi sta simpatico, ed è sempre disponibile. Ma soprattutto perchè non c'è settimana che non sono al suo studio. Oh vediamo di chiarirci: io non ho alcun problema di salute, sono sano come un pesce e mi posso vantare di un sistema immunitario abbastanza tosto. Solo quest'anno ho avuto un pò di influenza... ma che diamine dopo tre anni sanissimi... me  lo potevo anche permettere. Se vado dal medico è per i miei... che son piuttosto malconci. Armato della lista della spesa (farmaceutica) mi son fatto il segno della croce. Pensavo di farmela lì ad aspettare almeno un paio d'ore (tanto che mi rimproveravo di non essermi portato dietro il tablet) ed invece.... solo una persona prima di me. Così ne ho approfittato per fare due chiacchiere con la segretaria che è sempre molto simpatica e gentile. Insomma una persona con cui è piacevole passare il tempo dell'attesa. Due chiacchiere molto utili. Le ho raccontato ciò che mi è successo e mi ha aperto un mondo. "A. devi imparare che le femmine più le tratti male e più ti si attaccano, siamo fatte così". Questa cosa l'avevo già sentita. E non avevo voluto crederci (faccio sempre di testa mia e sbaglio). Ora forse la signora ha esagerato, e forse non è carino trattare una persona di sesso diverso con durezza, menefreghismo ecc. però forse un fondo di verità c'è. Essere troppo presenti, premurosi e affettuosi, nonchè con un tocco di poetico romanticismo alla lunga stanca, essere fedeli e leali dovrebbe essere un'optional non una certezza di cui rompersi (davvero vien da pensare che il mondo va alla rovescia). Forse.... boh, ormai non ci capisco più nulla. Ma è una cosa da provare. In fondo anche una mia amica si lamenta... quasi sempre del suo lui... ma sempre li rimane. "A. stai su di morale... morto un papa se ne fa un'altro". E dire che ci scartavetrano con la profondità di pensiero e tutte quelle boiate sui sentimenti. Vabbè diciamo che ci vuole la giusta misura. Tanto dai tanto ricevi. E un pò di sano orgoglio maschile. Uscito con una decina di ricette rosse, mi son risparmiato la farmacia perchè mi son ricordato: "Cavolo devo comprare del pesce"

continua.... dai tanto ho quasi finito (ora devo dedicarmi alla mia Fender Stratocaster-imitazione)

 
 
 

Oggi

Post n°331 pubblicato il 29 Marzo 2013 da simonjoyce

Premessa: non mi viene di scrivere cose profonde o intellettuali (tanto non interessa una maz.a) ... perciò scrivo della giornata (che altrettanto non interessa...)

Dopo essere andato a letto alle tre del mattino (non mi succedeva da una vita...), ora locale, si può ben intuire la lucidità mentale con cui mi sono affacciato al nuovo giorno. Il mattino ha l'oro in bocca si dice... balle se ti attendono un sacco di incombenze noiose di cui faresti volentieri a meno e se non conoscendo a memoria la disposizione dei mobili, col sonno che ti pervade, ci sbatteresti contro. Tuttavia qualcuno deve fare il lavoro sporco e non essendo una sporca dozzina a provvedere ma solo me medesimo, dopo le faccende di rito mi son fatto una scaletta. Sono sistematico in certe cose. Così ho speso il mio giorno libero guardando in faccia le bollette. Ok non vi posso più rimandare... ragazze tocca a voi. Col cuore piangente (per i soldi..) si va all'ufficio postale e qua comincio a capire che forse la giornata potrebbe girare nel modo giusto. Poca gente in attesa   prendo il mio biglietto della fortuna: a043, allorché una distinta signora mi fa: ha preso la a? E mi propone uno scambio in natura: ho un a032 e un a035, interessa? Forse la signora fa spaccio di biglietti o forse ne aveva presi in più perchè sperava uscisse il suo numero fortunato (chessò la data di dipartita del marito). Rimane un mistero. Ho preso il 32, l'ho ringraziata e mi stavo preparando a ripagarla della cortesia... poteva chiedermi tutto. Ma non l'ha fatto, così con fare circospetto ho atteso il mio turno. Pronto a rintuzzare chiunque avesse protestato vedendomi arrivato da poco e subito allo sportello. All'ufficio postale le persone più pericolose sono le vecchiette (poverine con la menopausa devono sfogarsi in qualche modo) e distinti ultra sessantenni (che essendo in pensione sono pronti alla litigata facile... per passare il tempo). Ma credetemi un piglio poco raccomandabile fa miracoli. "Ehi vecchietto se fiati non tornerai a casa a mangiare le rape stufate di tua moglie, intiendes?"

continuo a scrivere dopo...

 
 
 

oggi

Post n°330 pubblicato il 14 Marzo 2013 da simonjoyce

Oggi ho realizzato un mio antichissimo sogno: è nera, dotata di amplificatore e sei corde. Certo non sono ai livelli di Robbie Krieger dei Doors ma chissà un giorno...come si dice, se si vuol arrivare da qualche parte bisogna cominciare a camminare. Benvenuta piccola

 

 
 
 

OGGI

Post n°329 pubblicato il 11 Marzo 2013 da simonjoyce

La mattina è iniziata piuttosto presto col ticchettio della suoneria del cellulare; ha una suoneria non invadente ma quelle sue note da xilofono sono capaci di farmi alzare meglio che una salva di cannone. Non è stato semplice dopo una notte iniziata alle 02.00 ora locale a causa della tosse ed essermi sciroppato due film. Ma con forza di volontà e il mio istintivo "meglio arrivare prima che tardi" dopo le faccende di rito ho ingurgitato due bicchieri (il mug l'ho riposto tra le cose da dimenticare) di latte e caffè (rigorosamente senza zucchero). Finche è arrivato la chiamata della mia amica (amica! esistono anche le amiche. Anche se son single) che emersa chissà da quale remoto mondo mi fa: "Ti sei alzato?" "Noooo sono ancora nel mondo dei sogni! Certo, son quasi pronto a partire" "Ah... ok". Dato che ieri mi avevano fatto una testa col freddo ed il maltempo imminente ho messo un giubbotto pesante. Errore! Va bene la tosse, il naso che fa le bizze e gli occhi arrossati, ma quel giubotto va bene per le escursioni nella tundra, col primo sole diventa assimilabile ad un forno. Partito e giunto a destinazione, con mezz'ora d'anticipo mi son guadagnato un caffè. Mi si voleva impasticcare con le caramelline al miele (ma io non ho molta simpatia per il miele). Un pò di chiacchiere. E via, si va in tribunale (nesun procedimento pendente... questioni di lavoro) e tadà il magistrato era pieno d'udienze, tutto rimandato a domani (ç@§§@rola). Nell'accompagnarla a fare la spesa la mia amica ha cominciato a farmi una testa sui difetti del suo lui. Per scelta etica non esprimo mai troppi giudizi (ho imparato a mie spese in passato) ma dopo ventiquattro minuti abbondanti di lagnanze... "Va bene che ti ascolto e blabla, va bene che ti confidi. E che sono il ricettacolo delle problematiche altrui? Sempre la stessa solfa. Basta con ste depressioni." Non sono stronzo solitamente anzi al contrario, però ho imparato che essere accondiscendente e paziente non è un bene, almeno non sempre e non in misura eccessiva (è mancanza di personalità e frustrante, talvolta servono anche i vaff...). Anche perchè alle vostre "depressioni" vi si dedica una media di 4 minuti e 30 giusto il tempo di notare che lo smalto su un'unghia è rigato o al massimo vi si ascolta con sguardo asente se proprio va male vi beccate un "Non rompermi". "Hai ragione, basta". La mia amica mi conosce da un decennio è sa che non vi è cattiveria. Poi è tutto andato bene, son tornato a casa. Mille altre cose mi attendono.

PS: Ad un uomo fa piacere una donna (amiche comprese figuriamoci una futura compagna) che sappia far ridere ogni tanto. Ridere non è sinonimo di mancanza di serietà come l'eccessiva serietà non è sinonimo di ... serietà. PSS: "Tesoro ti ho scartavetrato i... ?" "No amore va tutto bene (bugiardi alla ventesima volta siete bugiardi)".

 

 
 
 

The evil inside me (riscritto)

Post n°328 pubblicato il 08 Marzo 2013 da simonjoyce

PROLOGO

Una metropoli e la sua notte profonda, di neon ammiccanti e luci d'auto che scorrono come sangue in un corpo che non ha occhi per guardare al cielo.
Fred era uno dei custodi di una delle tante torri d'acciaio e vetro della città; seduto al suo solito posto, davanti ai monitors della sicurezza, masticava avidamente una ciambella pregna di caffè; seguiva la partita di football con il suo piccolo televisore portatile. A lui, tanto bastava. Gli piaceva il suo lavoro, non aveva mai nessuno che lo aspettasse davvero, lì si sentiva importante nella sua divisa azzurra e poi non era certo faticoso lavorare di notte. A ricordargli del vero perchè si trovasse in quel posto ci pensò il trillare dell'interfono:
- Fred?
Inghiottì in fretta l'ultimo boccone tentando di recuperare una voce che paresse più normale.
- Si Mister. Mishima, mi dica pure.
- Ascoltami attentamente, a momenti arriverà un uomo, lo sto aspettando nel mio studio. Fallo passare. Conosce già la strada. Buona serata.
- Come desidera. Buona serata anche a lei, signore.

Una notte. Quella notte. Un'auto scura parcheggiò di fronte all'entrata del Mishima Building. L'uomo che si incamminava verso le grandi porte a vetro lanciò via una sigaretta consumata. Appena Fred lo vide avvicinarsi disinserì l'allarme. Si alzò dalla seggiola con una mano sulla fondina della pistola. Mai fidarsi, così gli era stato insegnato, ed era il minimo che potesse fare. L'atteso ospite entrò con passo sicuro, vestito di scuro ed elegante. Camminava diritto senza curarsi della presenza altrui. Quando gli si avvicinò abbastanza, interruppe il silenzio con una sola parola:
- Mishima.
Fred si sentì sollevato.
- L'attende nel suo studio, prego. Serata freddina, vero?
Lo sconosciuto non parve gradire quell'atto di cortese umanità. E rispose seccamente.
- Faccia bene il suo lavoro e non si curi d'altro.
- Si... si certo. Prego passi pure.
Il sorriso di cortesia evaporò dal volto della guardia e l'uomo vestito di scuro fu inghiottito dalla torre.

 

 
 
 

Pink Floyd - One of these days

Post n°327 pubblicato il 06 Marzo 2013 da simonjoyce

 
 
 

Già

Post n°326 pubblicato il 03 Marzo 2013 da simonjoyce

 
 
 

03-03-2013

Post n°325 pubblicato il 03 Marzo 2013 da simonjoyce

Ci sono giorni che ti portano al cieloe credere che di più non si possa avere. E senti un vibrare elettrico in ogni molecola e frammento del corpo e del tuo essere.

E poi, poi vengono anche giorni in cui un'abile chirurgo dalle buone intenzioni ti svuota il petto.

E ti senti come se la persona che eri solo ieri sia come un film sbiadito di colpo staccandosi da te, rimanendo indietro. In tempo da consegnare al passato.

Ti chiedi se quel cielo fosse poi così vero. Ma in fondo oggi è una così bella giornata e si guarda avanti

 
 
 

Suede - Electricity

Post n°324 pubblicato il 15 Gennaio 2013 da simonjoyce

 
 
 

Stone Temple Pilots - Big Empty

Post n°323 pubblicato il 10 Gennaio 2013 da simonjoyce

 
 
 

STAY (di Simon Joyce)

Post n°322 pubblicato il 18 Dicembre 2012 da simonjoyce

Luci arancio, nastro nero
cerco una sigaretta
tu non fumi, non hai voglia
conosco le curve senza guardare
gli occhi son pieni di te
eri qui in quel posto ora vuoto
il cielo ci guardava insieme
"Ehi, cos'hai?"
Penso... rimani tutto il tempo che vuoi
rimani se ti manca qualcosa
mi manca qualcosa

Rimani finchè le stelle andranno a dormire
Rimani finchè il giorno nascerà

Lampada bianca, lenzuola rosa
cerchi un pò di calore
non dormi, non hai voglia
conosci le curve che mi portano via
poco fa' eri qui, vorrei ancora
ora che il cielo non ci guarda insieme
"Ehi, cos'hai?"
Penso... rimani accanto a me
rimani mi manca qualcosa
ti manca qualcosa

Rimani finchè le stelle nasceranno
Rimani finché il giorno andrà a dormire

Rimani anche se avessi ali d'angelo
non le vorrei
per restare accanto a te

 

 
 
 

U2 - All I Want Is You [live in Milan]

Post n°321 pubblicato il 17 Dicembre 2012 da simonjoyce

All I want is...

YOU

nothing else...

 
 
 

Stone Temple Pilots - Vasoline

Post n°320 pubblicato il 14 Dicembre 2012 da simonjoyce

 
 
 

Paranoid Android - Radiohead

Post n°319 pubblicato il 14 Dicembre 2012 da simonjoyce

 
 
 

Primal Scream - Swastika Eyes (Jagz Kooner Mix)

Post n°318 pubblicato il 13 Dicembre 2012 da simonjoyce

Your soul don't burn
You dark the sun
You rain down fire on everyone
Scabs police government thieves
Venal psychic amputees

Your parasitic
Your syphilitic
Your parasitic
Your syphilitic

Swastika eyes
Swastika eyes, she got swastika eyes
Swastika eyes, she got swastika eyes
Swastika eyes
Swastika eyes

I'll vent my spleen
I'll keep my dreams
My flesh my bones my soul i own
My mind's a weapon immune from infection
Blood in my eyes my vision is clear

Your parasitic
Your syphilitic
Your parasitic
Your syphilitic

Swastika eyes
Swastika eyes, she got swastika eyes
Swastika eyes, she got swastika eyes
Swastika eyes
Swastika eyes

I see your autosuggestion psychology
Elimination policy (polocies?)
A military industrial illusion of democracy
Swastika eyes swastika eyes swastika eyes

I see your autosuggestion psychology
Elimination policy (polocies?)
A military industrial illusion of democracy
Swastika eyes swastika eyes swastika eyes

PS: oggi è un giorno di rabbia e Bpm

 
 
 

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