Creato da maddablog il 23/12/2012
come sopravvivere in cucina (per single)

Dice il Saggio

Linda: "Ma tu ti cuoci solo cibi surgelati?" Allen: "Cuocerli? E chi li cuoce! Io neanche li scongelo. Li succhio come se fossero ghiaccioli!" (Woody Allen)

 

Area personale

 

Tag

 

Archivio messaggi

 
 << Luglio 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
1 2 3 4 5 6 7
8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21
22 23 24 25 26 27 28
29 30 31        
 
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 

FACEBOOK

 
 
Citazioni nei Blog Amici: 1
 

Ultime visite al Blog

cancer36bumpabumtraDicasi_CampmaddablogDeneiril_parresiastaagricolo66Cyrano_de_Bindimenticabileiocharley0luc574ciropercirobeta164solitario.a_20130QuartoProvvisorio
 

Chi può scrivere sul blog

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 

 

« iL MESTIERE DI SCRIVEREDEL RAFFREDDORE E DELL’ANANAS »

Spaghetti al Dente

Post n°9 pubblicato il 05 Gennaio 2013 da maddablog
Foto di maddablog

Non ero una fata e lo sapevo fin dall’inizio. I capelli mi pendevano sulla fronte come bandiere senza vento, gli occhi piccoli, rotondi, scialbi e una bocca sempre un po’ tirata, mi diceva che non sapevo sorridere, che non mi tenevo su e che il mio naso era troppo lungo.

Non riuscivo a capire come mai mi avesse sposata, non ero alla sua altezza. Lui, l’uomo di cultura, si divertiva molto a mettermi in imbarazzo davanti agli amici, ma ero l’altro piatto della bilancia, quello che gli permetteva di pesare maggiormente in società.

-Guardati, sei pelle e ossa, tesoro mio, ma fa lo stesso…- e mi contagiava con la sua risata profonda, che quasi mi divertivo anch’io.

O forse capivo troppo bene perché quella sera di fine estate se n’era uscito con un “Dai sposiamoci, così non ci pensiamo più”. Avevo un lavoro fisso, per il mio stipendio tutti i mesi era riuscito ad andare avanti con l’Università, a forza di pasta e pomodoro, mentre facevo gli straordinari aspettando che gli capitasse almeno un posto da ricercatore.

La sera mi accoccolavo sfinita vicino a lui, ascoltando gli esami che preparava, cercando di assaporare i versi di Byron o le assurdità di Sterne. Mi piaceva come infilava una parola dietro l’altra per spiegarmi i poeti maledetti, quelli mai contenti di esistere e sempre pronti a cacciarsi in una qualche fumeria d’oppio. Io non avevo mai fumato in vita mia, una scuola da segretaria triennale e poi lavoro, lavoro e lavoro…

 – Cosa vuoi capirne tu di questi geni? “Qui giace un uomo il cui nome è stato scritto nell’acqua…”, tu nell’acqua ci butti gli spaghetti e riesci ancora a cuocerli troppo. -

Un settembre qualunque era arrivata una cattedra di francese in un liceo del centro e i miei capelli avevano cambiato colore, li avevo anche tagliati. Una collega mi aveva detto che avevo un viso interessante, se mi fossi truccata meglio. Sorrido ancora al pensiero di Laura che mi insegnava maquillage nei bagni della ditta. – Vedi, se metti la matita sulle labbra e un po’ di cipria qui ….- mi guardavo e non mi riconoscevo, chi era quella bionda nello specchio? Prima di tornare a casa mi lavavo la faccia e ritornavo nell’anonimato assoluto.

Il mio amore si aggrappava ai momenti di intimità, quando diceva di amarmi e subito dopo, girandosi di schiena, diceva che non era vero e che ero proprio una stupida a crederlo. Rideva.

Col tempo le mie forme si erano addolcite. Laura mi truccava sempre prima di entrare in ufficio, divertendosi come e più di me in quell’ingenuo rito. Capii l’effetto della mia trasformazione quando il Rag. Ponti mi chiese se potevamo andare a prendere un caffè, ma gli mostrai semplicemente la mia mano sinistra e la mia fede, senza aggiungere altro. Da quel momento si era limitato a guardarmi da lontano, con rispetto.

Con lo stipendio in più, gli straordinari non erano così indispensabili, cominciavo ad avere un po’ di tempo anche per me; non avrei mai letto tutti i libri che mio marito riponeva nell’unico mobile di valore di casa nostra, ma quando non c’era li sfogliavo. I suoi maudits continuavano a non piacermi, avevo, però, scoperto Hemigway e poi Amado e poi King. Più leggevo, più riuscivo ad entrare nelle dotte conversazioni di mio marito, suscitando la sua consueta ilarità. - Perché non scrivi le tue opinioni ad Intimità? Lì ti darebbero sicuramente ascolto. –

Mio marito… non riuscivo quasi a dirlo tanto quel senso di appartenenza mi faceva star male e bene all’unisono, come in una sinfonia che ti fa piangere tanto è bella. Avrei voluto un figlio, ma non era mai il momento giusto, i suoi tempi non erano i miei.

Il mio amore non si è mai incrinato ed è sempre bastato per tutt’e due.

Fino a questa sera.

Anche per una stupida come me, il biglietto che avevo trovato nella tasca della giacca era fin troppo chiaro: il numero di telefono e il messaggio inequivocabili. Ricordo che mi chiesi solamente se era bionda o bruna.

Ho preparato spaghetti al dente per cena, sono andata dalla parrucchiera e mi sono truccata per bene, ho messo un vestito rosso attillato, quello che avevo comprato in svendita, ma che non avevo ancora avuto il coraggio di indossare.

Entrando in casa non mi ha quasi riconosciuto: è sempre stato un tipo un po’ distratto.

Poi ha fischiato e mi ha dato una pacca sul sedere.

- Spaghetti? E neanche scotti! Ma cosa succede questa sera? Il mondo si è proprio capovolto…e cosa ti sei messa in testa mogliettina? Il vestito rosso, il trucco accentuato: vuoi sedurmi?-

Abbiamo cenato, ma non ho toccato cibo parlandogli dell’ultimo libro che avevo letto.

 – King? Ma è paraletteratura… robaccia da adolescenti…..- Ha cominciato a tossire.

Mentre mi versavo un altro bicchiere di vino rosso, ho finalmente visto la paura farsi avanti in quegli occhi sempre troppo sicuri.

-Chi sei?…- mi ha chiesto rantolando. Ho bevuto con calma e goduto delle espressioni che passavano sul suo viso, l’ultima racchiudeva un perché sbalordito. Evidentemente, per certe cose, è… era più stupido di me.

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 
Vai alla Home Page del blog
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963