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INVIATI SPECIALI IN FORESTA NERA (prima parte)

Post n°14 pubblicato il 21 Agosto 2008 da gabryskifondo
Foto di gabryskifondo

La fortuna delle gite invernali si gioca in gran parte in Agosto.

È questo il mese giusto per prenotare le strutture alberghiere che ospiteranno i nostri Soci, e quest’anno la missione è particolarmente impegnativa, in quanto per la prima volta il Cai Casale approderà nella mitica Foresta Nera, in Germania.

L’ideona nasce da Orietta che rompendo l’inerzia organizzativa delle ferie estive, una quindicina di giorni fa propone di fare una puntata in Schwarzwald, per vedere il luogo e visionare i due hotel da me già “fermati” per l’inverno a venire.

Così Venerdì 15 Agosto partiamo di buon mattino e complice il traffico insolitamente blando visto che è Ferragosto, arriviamo in tarda mattinata al confine nord della Svizzera, accompagnati da un nubifragio che ci ha praticamente inseguito dal tunnel del Gottardo fino a qui.

Siamo appena sopra Basilea ed In una manciata di chilometri si arriva in Germania o in Francia. Proprio la vicinanza all’Alsazia in territorio francese ci convince a fare una deviazione prima a Colmar e poi a Riquewihr. Molto bella è la cattedrale di Colmar, ma il vero gioiello è proprio Riquewihr, pittoresco villaggio al centro della zona viticola del Riesling, di impianto medioevale, con belle case a graticcio ed una stupenda porta -torre duecentesca. L’entusiasmo alle stelle ci convince a fare un giro sul trenino al centro della cittadina e tra le vigne circostanti.

Quando guardiamo l’ora, scopriamo che è tardissimo, dobbiamo ancora coprire un’ottantina di chilometri di strada normale e, ciliegina sulla torta, all’imbocco della Foresta un incidente stradale ci costringe ad una lunga deviazione.

Arriviamo a Lenzkirch, paesino ad una decina di chilometri da Titisee e sede del nostro primo albergo alle 19,30 (circa 2 ore e mezza di ritardo sulla prenotazione) ed il gestore, alle nostre scuse in inglese, ci lancia un’occhiataccia come di uno che non ha capito un tubo, e chiama un giovane ragazzo più gentile, che ci spiega che l’albergo è “full”…….. Fortunatamente ci destinano ad una Gasthouse per il pernottamento e la prima colazione.

A cena torniamo nell’albergo nella speranza di poter parlare con il poco gentile gestore, ma il ragazzo di prima ci spiega che il capo non si trova…….

Comunque facciamo in tempo a realizzare che questa struttura è completamente inadatta alle nostre necessità, troppo piccola per sperare di non essere dirottati in qualche appartamento circostante e lenta nel servizio.

Inoltre non posso pensare che il titolare non si degni di interagire con la persona che ti ha prenotato un gruppo di 40 persone per quest’inverno……

A mai più rivederci e grazie di tutto!

In compenso la piccola Gasthouse dove passiamo la notte è confortevole e la signora che la gestisce è squisita, anche se non parla una sola parola in inglese o francese, e siccome il tedesco non lo conosciamo, ci si spiega a gesti……

La mattina dopo la stessa ci prepara una succulenta colazione e ci presenta suo figlio, con cui finalmente possiamo ricevere qualche informazione sul luogo e sui servizi offerti dalle strutture alberghiere, non ultima l’utilissima “Gastekarte” con cui si può usufruire gratuitamente dei trasporti pubblici nell’intera Foresta……. Buona notizia per i fondisti che vorranno percorrere la 100 km. …..

La giornata del 16 la dedichiamo alla visita della Foresta, percorrendo in auto la mitica 100 km fino a Schonach.

Il primo tratto da Titisee a Gutenbach è semplicemente stupendo, con radure pettinate come un biliardo incastonate tra gli abeti altissimi della Foresta, pendenze dolci, minuscoli paesini ogni 4/5 chilometri, fattorie con una manciata di mucche al pascolo, tantissime gasthouse.

La parte a nord è più nervosa con pendenze più marcate ed ambiente più “alpino”, sicuramente bella ma meno spettacolare della prima.

L’ufficio del turismo di Schonach è purtroppo già chiuso (sono le 12,30), così dirottiamo verso Triberg, dove visitiamo la casa contenente il cucù più grande del mondo ed aspettiamo trepidanti le ore 13,00 per ammirare l’uscita dell’uccellone di grandezza umana …….. (che delusione………)

Anche le cascate più alte della Germania che visitiamo immediatamente dopo a Triberg non ci ispirano un granchè, tanto che rimpiangiamo il paio d’ore perse per una discesa d’acqua che in Val d’Aosta puoi vedere quasi in tutte le escursioni……

Puntiamo più a nord e visitiamo Wolfach, splendido centro caratterizzato da splendidi murales, da canaletti d’acqua corrente ai lati delle strade e dal fiume che la cinge ad ovest con bei ponticelli.

Percorrendo la strada dei cucù, orologi tipici della Foresta, torniamo a destinazione dalla Sig.ra Waldvogel.

                                                                                                                                                             ULTIMO

 
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