Creato da arco_baleno_spento1 il 28/12/2013

2013-2014

un passo indietro

 

 

tra realtà e fantasia - psicopatico (6)

Post n°42 pubblicato il 13 Febbraio 2014 da arco_baleno_spento1
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Andai a cercare notizie della suora e tra le tanti lessi:

seduta su di una panchina dei giardini del convento mentre era assorta nella lettura di un libro, suor Lucia godeva del tepore delle serate di settembre ed è stata verosimilmente avvicinata da una persona di sua conoscenza; la panchina è posta di fronte all'angusta entrata del giardino, che ha una uscita laterale attraverso un cancelletto, risultato poi forzato dall'esterno.

Si presume abbia dialogato con il presunto assassino per alcuni minuti, come testimoniato da una consorella che da una delle finestre del convento l'ha notata in compagnia; è stata narcotizzata e trascinata in un angolo appartato tra gli alberi di ginepro ad uno dei quali è stata legata con fascette da elettricista, mani dietro la schiena ed in bocca un boccaglio del tipo usato nelle pratiche sadomaso.

La blanda narcosi le avrà consentito la visione del suo carnefice che dopo averla denudata ha praticato sul suo corpo penetrazioni violente, con oggetti in uso nelle pratice sadico/sessuali.

Le torture, durate orientativamente non più di dieci - quindici minuti, sono proseguite praticando sulla vittima ferite da bisturi su tutto il corpo soprattutto sui seni ed il viso.

L'estrazione dei bulbi oculari si presume sia avvenuta in piena coscienza di suor Lucia, così come la successiva cucitura degli stessi sui capezzoli con un semplice ago e filo.

La morte, come il medico legale ha successivamente affermato, è avvenuta per dissanguamento dovuto all'ampia ferita da taglio provocata dal bisturi che dal pube ha squarciato la povera religiosa fino allo sterno, provocandone la fuoriuscita dei visceri.

Visto lo scempio del corpo di suor Lucia, l'ipotesi degli inquirenti indirizza verso un profilo di una persona malata ed incapace di intendere, uno psicopatico violento.

L'immediata ricerca dell'assassino è stata volta verso gli ambienti vicini ai centri di salute mentale e consultori di psicanalisi, non avendo rilevato, pur con le tenciche più avanzate di indagini, alcuna traccia biologica o ambientale tale da avere indizi che potessero tracciare strade più precise.

Unico indizio testimoniale quello della consorella di suor Lucia, che descrive la presenza nel giardino di una persona alta con impermeabile chiaro, in comagnia della poveretta.

Resto paralizzato e perplesso, cerco di rimettere in moto il cervello come in stand-by, negli occhi l'immagine del mio impermeabile afflosciato per terra qualche metro da me, nel cuore la paura che mi si manifesti all'improvviso l'immagine di quella suora uccisa da me.

Ma che cazzo sto pensando? sono impazzito? starò passando un periodo difficile ma mica sarò diventato uno psicopatico assassino!!!

Mi alzo e vado a raccogliere l'impermeabile guardandomi bene dal toccare quelle macchie e lo infilo nella lavatrice nella quale aggiungo abbondante detersivo e lancio il primo programma di lavaggio che mi capita.

Come liberato da un peso vado in cucina a prendere un bel bicchiere, lo riempio di grappa e la ingurgito fino a sentire la gola l'esofago e poi lo stomaco urlare di dolore.

Lascio il tempo all'ultima goccia che scenda senza passare nella trachea per urlare con quanta voce avevo in corpo; tanto chi mi sente?

Qualche secondo e mi sento meglio, scaricato di una tensione che non avevo mai provato (paura?).

Ancora una volta raccolgo le idee e decido di approfondire la conoscenza sui due delitti e dei personaggi coinvolti.

Torno davanti al pc con gli occhi lagrimosi e sicuramente infiammati ed inizio la ricerca.

Suor Lucia 61 anni, diventata novizia e successivamente suora a 25 anni dopo una infanzia in collegio in quanto abbandonata dai genitori dopo violenze familiari non ben definite; tutta la sua vita dedicata all'infanzia sia come insegnante puericultrice che successivamente maestra elementare.

Promotrice di gruppi di adolescenti in difficoltà, per l'avviamento ad una professione ed al reintegro nella società; stimata ed amata nell'ambiente ecclesiastico e delle comunità di recupero per il suo modo affabile e materno, oltre alla sua forza e decisione che la portava spesso ad affrontare situazioni disperate, per le quali altri avevano fallito.

Emblematico l'aver tolto dalla strada una prosituta minorenne, averla accolta nella sua dimora per mesi dopo che la stessa aveva resistito ad innumerevoli tentativi di assistenti sociali e psicologi che l'avevano avuta in cura.

Domenico Rosi, sacrestano della Basilica di San Giovanni dei Fiorentini da ventitre anni e laico da quaranta; oramai in pensione, settanduenne, svolgeva, di sua spontanea volontà, mansioni di supporto nella Basilica.

Qualche precedente penale per piccoli furti e ricettazione, ed una denuncia, poi ritirata, per stupro di una bambina di dodici anni quando lui ne aveva diciannove.

Dopo un percorso in ambienti religiosi, inizia a svolgere da laico funzioni di catechista e volontario, oltre che promotore di iniziative aggregative per giovani, in un paio di oratori della Capitale.

...

Chiudo gli occhi e penso come la vita irreprensibile (o quasi) di due persone così possa essere accomunata da tanta violenza? e chi e per quale motivo si possano fare atti così disumani su due anziani religiosi?

Mi addormento ed in preda agli incubi supero la notte...

 

 

 
 
 

tra realtà e fantasia - psicopatico (5)

Post n°41 pubblicato il 10 Febbraio 2014 da arco_baleno_spento1
Foto di arco_baleno_spento1

Mi sveglio di soprassalto infreddolito; guardo il caminetto che sputa fuori leggeri sbuffi di fumo grigio che si perdono verso l'alto.

Solo ad un angolo scorgo la timida luce della brace che non si arrende alla fine della legna.

Raccolgo le idee e decido di immergermi nella vasca da bagno, nell'acqua che tanto amo e che mi da tanta tranquillità; mi spoglio abbandonando tutto per terra cammminando verso il bagno, apro il rubinetto e mi inebrio nel sentire lo scroscio dell'acqua; sorrido...

Immerso fino al mento con il profumo del bagnoschiuma che invade le narici torno a pensare alla mia giornata così ... strana.

Non è la prima volta che mi capita di non ricordare cosa ho fatto alcune ore prima, la psicanalista a tal proposito mi diceva che fosse normale voler rimuovere alcune cose del passato visto il gesto "insano" che avevo fatto, e che nel calderone del reset della mia memoria che praticavo automaticamente ed incosciamente, poteva anche finire qualcosa di più recente ed "irrilevante".

Non ho mai studiato nè approfondito la psicanalisi, anzi, considerata la mia età, l'ho sempre vista come una scienza inesatta da praticare con i matti, stereotipo degli anni 60-70 nei quali si considerava matto colui che si faceva psicanalizzare.

Ora andare in analisi è quasi una moda, viene utilizzata in forma preventiva nelle difficoltà quotidiane di chi ha il coraggio di ammettere di avere problemi.

Mi sono avvicinato alla materia ancor prima del tentativo di suicidio perchè lei è psicologa e psicanalista; già il mio amore mi parlava per ore dei suoi clienti e di tutte le difficoltà che spesso si tramutano in patologie e comunque modificano il modo di affrontare ogni tipo di problematica.

E' un mondo affascinante quello dello studio della psiche e mi sono appassionato, da profano, a quanto mi raccontava; spesso mi utilizzava da cavia ed una volta mi disse che la mia latente schizofrenia l'appassionava, la incuriosiva e avrebbe voluto utilizzare su di me l'ipnosi per provare a "gestire" il mio secondo IO.

Ridevo del fatto che potessi avere un secondo IO... già uno era difficile da amministrare...

Anche la psicoanalista della ASL mi accennava di allucinazioni che descrivevo nelle mie sedute, ma delle quali non ricordo nulla o almeno rimuovevo immediatamente; ed anche lei mi propose di indurmi lo stato ipnotico per farmi esternare quanto di represso avessi in me; un giorno, dopo una seduta particolarmente "turbolenta", accettai di farmi mettere in contatto con uno psicanalista esperto che mi avrebbe contattato.

Ancora nessuna notizia...

Ripresi a pensare e cercare di ricordare cosa avessi fatto quel giorno così particolare e ricco di eventi ma il solito mal di testa serale mi attanagliò e così preferii dirottare i miei pensieri a bel altro... frammenti di ricordi, momenti vissuti in quella vasca da bagno con splendide donne e femmine perverse.

Le immagini di tanti bei momenti mi fecero salire l'eccitazione, ma resistetti alla masturbazione liberatrice perchè mi pervase la curiosità di sapere cosa era successo nella Basilica di San Giovanni dei Fiorentini...

Fuoriuscii dal piacevole calore dell'acqua insaponata per tuffarmi nel gelo dell'accappatoio che domò immediatamente l'erezione e mi calò nella cruda realtà della mia fredda casa.

Mi tuffai nel pigiama e quindi nel letto disfatto da giorni, su cui soggiornano tutti i miei piaceri e compagni di vita: i libri, il pc, i cd, la mia agenda.

Cerco le ultime notizie sul web digitando il nome della Basilica e leggo testualmente il titolo a caratteri cubitali:

"Al sacrestano ucciso hanno cavato gli occhi"

Mutilazioni ed efferatezza indicibili sul corpo del sacrestano della Basilica di San Giovanni dei Fiorentini, praticate in pieno giorno e durante le ore di visita, probabilmente da uno psicopatico che non teme di essere catturato; il delitto può essere associato per i modi, la crudeltà e la spavalderia dell'assassino a quello della suora facente parte della Agostiniane e ritrovata nel piccolo convento nelle campagne romane solo quaranta giorni fa.

Siamo in presenza di un serial killer che sfoga la sua demenza criminale verso la cristianità?

La lettura dell'articolo mi paralizza...

 

 
 
 

tra realtà e fantasia - psicopatico (4)

Post n°40 pubblicato il 07 Febbraio 2014 da arco_baleno_spento1
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Una camera bianca con un falso di Gauguin, davanti agli occhi che rappresenta un Cristo in croce di un colore strano, forse giallo; ricordo di averlo già visto da qualche parte...

Ero confuso, estremamente stordito e ... sconnesso; mi pulsavano le tempie, vedevo annebbiato ed un dolore lancinante non mi lasciava tenere gli occhi completamente aperti.

La luce, per quanto bassa e soffusa proveniente da una lampadina gialla posta sul comodino, mi lacerava il cervello.

Il primo pensiero? Lei

Si lei, non ne avevo parlato fino ad ora, il mio amore!

La conobbi all'inizio della fine e fu la mia musa per tutto il tempo del lento ed inesorabile declino; dolce, materna, decisa ed estremamente intelligente, mi faceva incazzare la sua perspicacia e la sua capacità di leggermi dentro ed anticiparmi le mosse.

E poi intrigante, affascinante e semplicemente peccatrice come nessuna conosciuta prima; i nostri giochi erotici, le nostre serate trasgressive ci hanno accompagnato per mesi.

Poi l'amore, io per primo, innamorato come un bambino, bisognoso della sua presenza come dell'aria che respiravo, poi lei, entrata con i tacchi alti nel mio cuore aprendolo e penetrandolo con la sua linfa passionale che non lascia scampo.

Eravamo un solo elemento del nostro piccolo firmamento, lei la luce che illuminava la strada, io l'intraprendente e coraggioso condottiero che la prendeva per mano difendendola da ogni minaccia.

Abbiamo proseguito la nostra storia difficile ed irta di ostacoli per mesi, io spavaldo e fiero di averla vicino, lei sempre attenta a guidarmi saggiamente per la giusta via.

Passavano i mesi ed i problemi aumentavano, il lento declino era ormai diventata una discesa precipitosa e vedevo nei suoi splendidi occhi e nei suoi sorrisi, la consapevolezza di non riuscire a "salvarmi".

Non avevo mai provato l'amore perchè quello che provavo per lei era devastante, impossibile da descrivere, direi vitale.

E quando mi resi conto di non poterle dare nulla di quanto avrei voluto ed anzi la stavo trascinando con me sempre più in basso, decisi di lasciarla.

A questo punto potrei pensare di essermi "tuffato" per un amore impossibile da condividere ed invece no! troppo pieno di me, troppo orgoglioso per non essere quello che sono con il mio amore; ed allora perché farla soffrire? un bell'addio e...ciao

Ricordo sono stato malissimo, in preda ad incubi notturni, rimorsi, pianti strazianti per ore e lacrime inarrestabili.

Chiuso nella mia casa per giorni, senza cibo con il cellulare lanciato chissà dove, fuori dal mondo senza aspettarsi nulla dal futuro.

Credo che sia cambiato qualcosa dentro di me durante quei giorni, come se fossi diventato "cattivo".

Mha...

Tutti questi pensieri mi hanno portato, senza accorgermi del tragitto persorso, dalla stanza di ospedale a casa, finalmente; devo rimettere a posto le idee in questa testa sballata e pensare al prossimo futuro ed al passato prossimo.

Lascio la macchina nel mio giardino, dove capita, e vado spedito in soggiorno per accendere il caminetto, ho voglia di un pò di calore; lo faccio subito e mi sdraio sul mio divano, quanti ricordi su questo divano...

Socchiudo le palpebre e mi accorgo ancora di pensare ai suoi occhi che immagino striati di giallo come raggi di sole che trafiggono nuvole nere.

Non devo pensare a lei, devo sforzarmi di capire perchè quel sangue ha imbrattato il mio impermeabile che ancora indosso.

Ma lo schioppettio della legna bagnata appena accesa mi fa da ninnananna, mi aiuta ad assopirmi al tepore della fiamma, avvolto nel mio impermeabile...



 
 
 

tra realtà e fantasia - psicopatico (3)

Post n°39 pubblicato il 07 Febbraio 2014 da arco_baleno_spento1
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Un rassicurante sorriso...

il mio rassicurante sorriso è un marchio di fabbrica, vista la professione che svolgo (... o svolgevo?) uno degli elementi importanti per rendere il rapporto con i clienti confidenziale ed allo stesso tempo tranquillizzante.

Loro si devono fidare di me... e si fidano io ho (avevo) tanti clienti, la mia attività è (era) florida, grazie anche alla mia professionalità, al mio impegno, al mio prodigarmi sempre per tutte le singole attività sia piccole che grandi.

Sono (ero) stato sempre orgoglioso del mio essermi creato dal nulla dopo una lunga gavetta ed essere riuscito ad essere apprezzato e stimato.

Mi reputo anche una persona sufficientemente elegante e raffinata, di cultura media, di aspetto piacevole, insomma cosa chiedere di più dalla vita?

La quotidianità poi... quel poco che mi rimane (rimaneva) oltre il lavoro, una casa di proprietà nella quale vivo da solo (quindi aperta alla possibilità di ogni tipo di avventura) una bella macchina e tanti amici ed amiche...

Aver raggiunto i cinquanta anni poi, maturità e fascino di un professionista benestante...

Insomma tutto gira per il meglio fino a quel maledetto giorno in cui decido di affrontare una nuova esperienza lavorativa che nel giro di un anno mi strappa dal mio mondo creato con tanta fatica, mi affossa in uno stagno melmoso nel quale rimango invischiato e rischio di affogare, salvandomi solo ... rovinandomi ...

Si, sono riuscito ad allontanarmi dal baratro nel quale stavo precipitando ma a che prezzo? Ho perso tutti i miei averi, la macchina, i soldi, la casa sono riuscito a mantenerla... almeno quella.

Gli amici? spariti quasi tutti, le donne? senza macchina e senza divertimenti vari non te la danno, non basta fascino ed eleganza...

Tutte cose che sapevo e che immaginavo potessero accadere agli altri.

Da qui la depressione, sedute psicanalitiche parlando ore per cercare di tirare fuori tutta la rabbia, la delusione, lo sconforto e scacciare gli spettri di un gesto inconsulto...

Si ho pensato mille volte alla morte, pensato di farla finita ma non per quanto perso, sono un tipo risoluto e sempre pronto ad affrontare ogni tipo di situazione, ma per quello che intorno ho visto; le persone con le quali hai scambiato ogni confidenza, sentimento e quotidianità, ti girano le spalle, i loro occhi ora non vedono più in te una persona piacevole, ma un fallito un reietto...

Si gli occhi... non sopporto gli sguardi di compassione, non sopporto vedere l'espressioni di pietà, non sopporto le occhiate di commiserazione ...

Sarà orgoglio o quel che sarà, ma a me fa impazzire, odio tutto, è un peso che non posso sostenere!

La psicanalista dice che è normale e dovrei metabolizzare la nuova situazione economica e sociale e farmene una ragione; mi incoraggia a tirare fuori la mia grinta e non lasciarmi abbattere pensando solo a quel che era il passato, ma vivere il presente non facendo programmi per il futuro.

Il presente..

Il mio presente è stato per mesi (molti) ritrovare la forza di andare avanti cercando un lavoro dignitoso che mi potesse concedere un'altra possibilità.. inutilmente.

L'elemosinare aiuto a chicchessia per tirare avanti, ricevendo spesso dinieghi e "vedremo", e poi ... quegli sguardi....

Un giorno di primavera mi sveglio (perchè ho mai dormito in questi anni?) verso le quattro del mattino, prendo la mia 500, ormai pezzo di antiquariato che spero sopravviva ancora a lungo ai malanni dell'età, e mi sposto verso il centro, proseguo a piedi verso Ponte Milvio per tuffarmi nell'aurora che illumina la città eterna.

I primi riflessi dei palazzi ottocenteschi nella acque del gelido Tevere sembrano invitarti a raggiungerle, per un tuffo ... nell'eterno.

Mi risvegliai circa un mese dopo in una camera di ospedale non ricordando nulla di quello che era successo; mi hanno tenuto in coma indotto perchè ripescato dal fiume nel quale mi ero buttato battento la testa; questo mi aveva salvato la vita perchè svenendo e rompendomi il cranio avevo galleggiato fino a riva senza affogare e dopo alcune ore, scovato tra le sterpaglie da una ragazza che faceva jogging sulla banchina.

Che fortuna! ma io volevo morire! è così difficile morire?


 

 
 
 

tra realtà e fantasia - psicopatico (2)

Post n°38 pubblicato il 06 Febbraio 2014 da arco_baleno_spento1
Foto di arco_baleno_spento1

Il mio primo pensiero è: mi sono ferito e sto sanguinando? qualcuno di quei gabbiani chiassosi è precipitato al suolo vicino a me e sfracellandosi ha schizzato le sue membra ed il suo sangue sul mio impermeabile?

Sono confuso mi guardo intorno, del deserto che solo pochi secondi fa mi avvolgeva non esiste più nulla: i gendarmi mi guardano e parlottano come si stessero chiedendo anche loro, da dove provengano quelle macchie di sangue.

Il richiamo assordante dei gabbiani è solo un acuto ricordo ed anche la pioggia sembra restare sospesa in attesa di capire.

Ora sono in piedi, immobile, paralizzato da mille pensieri e da mille immagini che passano velocissime nella mia testa come rivedendo una vecchia pellicola fotografica in bianco e nero mostrata da un proiettore che la scorre a velocità supersonica; il terrore mi pervade.

Le immagini sono crude, violente, striate di rosso, puzzano di umido e sono accompagnate da una colonna sonora di suoni gutturali e disperati.

Provo a muovermi per liberarmi da quella situazione di stallo ma è come fossi soggiocato a terra da una catena con maglie pesanti ed alla caviglia una tagliola dentata che oltre a bloccare, lacera le carni.

Mi sento toccare la spalla e sobbalzo; la piccola mano di una minuta ragazza soldato mi ha sfiorato destandomi e liberandomi da quel giogo.

In un italiano perfetto ma con una decisa inflessione francese mi chiede se va tutto bene; io ci metto qualche secondo prima di rispondere e sfoderare un sorriso rassicurante: "si, certo, grazie..." .

Saluto garbatamente e mi allontano dalla piazza percorrendo Via Giulia senza alcuna certezza che la mia macchina sia in quella direzione; ogni qualvolta percorro questa strada rimango affascinato dall'arco che la sovrasta e dalla sua rigogliosa edera che pende come un ben studiato addobbo, verso terra.

Tutti coloro, come me innamorati dell'arte e di ciò che trasmette, non possono che perdersi nella bellezza di questo luogo mistico ed al contempo austero, prodotto da geni quali il Bramante e Michelangelo, all'epoca ispirati dalle opere commissionate loro dai Papi.

Il mio passo sostenuto e spaventato rallenta al cospetto di tale magnificienza, che oltre a donare meraviglia, ripristina in me una relativa calma; le immagini vorticose, i colori accesi ed i pensieri nefasti e confusi, sono ormai sbiaditi e mi sento, finalmente, riappropriato del mio corpo e della mia mente.

Rammento dove ho messo la mia 500, Lungotevere dalle parti di Piazzale Flaminio... una bella camminata che mi appresto a fare nel tepore di un tiepido sole che ha preso posto tra nubi nere e minacciose; questi nembi continuano a scaricare finissima pioggia, che rifrangendo la luce crea tanti piccoli arcobaleni a me sconosciuti.

Avvicinandomi al Tevere, nel buio del pomeriggio piovoso, intravedo in lontananza i lampeggianti azzurri di una o più volanti della polizia, parcheggiate probabilmente davanti alla Basilica di San Giovanni dei Fiorentini alla fine di Via Giulia.

Ricordo che pochi mesi prima si sono svolti lì i funerali di Giulio Andreotti ed il mio primo pensiero è che ci sia una commemorazione, ma sopraggiunto difronte alla basilica mi accorgo che da come è stato impedito il flusso delle macchine, allontanati i passanti e dal numero di poliziotti e carabinieri agitati e concitati nelle operazioni ad ognuno assegnate, si dovrebbe trattare di qualcosa ben più grave.

La mia curiosità mi fa dimenticare che mostrare l'impermeabile imbrattato di sangue, possa essere motivo di qualche domanda alla quale non sarei stato in grado di rispondere e mi avvicino ad un gruppetto di vigili ed i soliti ficcanaso, per chiedere notizie.

Uno dei vigili, che a mala pena riusciva  stare dentro alla sua divisa già di taglia spropositatamente grande, ma con una vocina da cantante in falsetto, mi racconta, con dovizia di particolari, che il sacrestano della Basilica era stato assassinato e mutilato orrendamente.

Il mio sangue ha smesso all'istante di scorrere e come fosse trasformato in piccole particelle ghiacciate, ha infuso in me un freddo glaciale che mi ha paralizzato il corpo in un brivido prolungato e convulsivo, tanto da far strabuzzare gli occhi al gigantesco vigile urbano.

Mi scuoto subito per non suscitare in lui sospetti e soprattutto fingo un sorriso rassicurante dicendo "Dio mio dove può arrivare la cattiveria di noi uomini...", ed al contempo mi allontano fingendomi affranto.

Nonostante il mio incedere frettoloso sulle gambe rigide e l'impermeabile sporco di sangue, il solerte ed imponente vigile non si è accorto di nulla di sospetto (e poi sospetto di che?) ed è tornato a far capannello con i colleghi.

Io invece torno a pensare al sangue, alla casualità di quell'omicidio avvenuto proprio lungo la mia strada e mi chiedo ora con più insistenza; perchè oggi ero li?


   

 
 
 

tra realtà e fantasia - psicopatico (1)

Post n°37 pubblicato il 06 Febbraio 2014 da arco_baleno_spento1

Cammino con la testa bassa in questa giornata uggiosa di novembre, guardando gli antichi palazzi di Via dei Pettinari, riflessi dai sanpietrini bagnati dalla pioggia che continua a cadere inesorabile da ormai tre giorni, lenta e fina poco più fitta della nebbia, che si infiltra nelle pieghe degli abiti e tutto bagna.

Il mio è un lento incedere, noncurante dei malanni alle ossa che mi tormentano ormai da anni, assorto in pensieri (o incubi) dei quali non ho memoria immediata, ma solo confusa visione; penso ma non memorizzo che immagini sfocate di fantasie (o realtà) vissute.

Risalgo verso piazza Farnese e mi ritrovo seduto sul "banco" dell'ambasciata di Francia, noncurante di quel marmo ghiacciato e bagnato che inzuppa l'impermeabile che comunque tengo aperto a causa del mio perenne bisogno di sentire il freddo sulla pelle.

Chiudo gli occhi ed alzo la faccia verso il cielo accogliendo la pioggerellina sul viso quasi per togliermi di dosso quel sottile velo di sporco che mi sento addosso.

Come aghi sottilissimi e freddi, sento le gocce che si infilano in ogni mio poro, e soprattutto quelle che mi picchiano sulle palpebre mi danno un lieve dolore, uno sconosciuto piacere...

Immagino lame affilatissime che solo poggiandosi senza alcuna pressione tracciano ferite sulla pelle che, separata in due lembi perfettamente combacianti, apre alla fuoriuscita di una stilla di sangue rosso vermiglio.

... E poi che ne so io del vermiglio se sono daltonico? si in forma lieve come mi disse una volta un oculista, difficoltà a distinguere il colore verde e diffusa confusione dei contorni su base blu, il che significa che oltre a non aver mai certezza di che colore siano i vari oggetti, vedo anche tutto sfocato; mi disse che potrebbe essere genetico, ereditario, ma... chissà.

I suoni intorno a me sono ovattati, poca gente in giro che chiacchiera, anche i militari di guardia all'ingresso dell'ambasciata stanno in silenzio; sui tetti qualche gabbiano "stride" ed è l'unico suono, lancinante come un ferro acuminato che striscia su di una lamina di acciaio.

Unico suono soave è dato dallo scroscio d'acqua della fontana al centro della piazza; mi piace il suono dell'acqua, mi piace la risacca, mi piace sentirmi bagnato ed avvolto in un abbraccio quando immerso nella vasca... è solo li che mi sento protetto ed in pace con tutti.

Apro gli occhi, il quasi totale deserto mi avvolge, immagino di essere unico sopravvissuto ad una guerra nucleare nella mia splendida Roma, e poter cammminare per giorni senza incontrare alcun mio simile, poter gridare senza essere deriso ed abbracciare ogni statua, monumento, toccare ogni palazzo o muro per assorbirne il passaggio nei secoli dei miei avi.

Sorrido, ed in questo attimo di serenità decido di alzarmi e riassettando l'impermeabile ormai inzuppato di pioggia, mi accorgo che lo scampolo inferiore destro, come la manica sinistra, erano schizzati di scuro; guardo con più attenzione e tocco con le dita quelle macchie dense ed appiccicose ormai quasi completamente aggrappate al tessuto.

Avvicino l'indice sporco al naso per sentire l'odore di quel "prodotto rosso" (si sono convinto che sia rosso!) ma nulla; per niente soddisfatto oso immergerci la punta della lingua scoprendone un sapore metallico inequivocabile: SANGUE.


              

 
 
 

litigio d'amore

Post n°36 pubblicato il 05 Febbraio 2014 da arco_baleno_spento1

non mi dare dell'ipocrita 

non pensare con la mia testa

non credere che io ti abbia mai rapportato con chissà chi altro

ti reputo una persona straordinaria ed unica, piombata come una valanga devastante nella mia vita

non ho mai parlato con nessuna come faccio con te e solo con te mi pongo quesiti e riesco a guardarmi dentro

sei il mio specchio nel quale spesso ho evitato di guardarci dentro

non mi apostrofare come uno che non riesce a capire la tua sensibilità e le tue difficoltà

i tuoi sbalzi d'umore motivati dall'incertezza e dalla paura di allontanarci li capisco (e li condivido)

ma non dimenticare mai cosa ci unisce

il cosi splendido e nostro "unico" amore

ti amo mia unica Luna

 

 
 
 

io mi fido di te

Post n°35 pubblicato il 02 Febbraio 2014 da arco_baleno_spento1

 

bendami e conducimi sull'orlo del precipizio

sfiorami solo le dita per indicarmi la strada

io mi fido di te

 

 
 
 

una stella nell'universo

Post n°34 pubblicato il 02 Febbraio 2014 da arco_baleno_spento1
Foto di arco_baleno_spento1

il nostro incontro non è stato romantico

ci siamo conosciuti per caso ed incontrati per il desiderio di trasgredire la nostra vita e tuffarci in un mondo sconosciuto ed in un certo senso irreale

è stato un tuffo al cuore toccarti

un terremoto dei sensi averti

un'apocalisse scoprire di amarti

ed ancora riusco a distinguerti nell'universo come la stella più luminosa

la stella che illumina il mio cammino

e che non rinuncia a spegnersi per continuare ad essere la mia guida

il timoniere della mia vita dispersa

 

 
 
 

come rugiada

Post n°33 pubblicato il 02 Febbraio 2014 da arco_baleno_spento1
Foto di arco_baleno_spento1

ed inizia da dove è finito ieri

il lento ed inesorabile scorrere dei giorni tutti uguali tutti senza speranza

solo la certezza del tuo amore

ed io come rugiada attendo l'aurora per svanire riscaldato dal tuo calore


 

 
 
 

scelta d'amore

Post n°32 pubblicato il 01 Febbraio 2014 da arco_baleno_spento1
Foto di arco_baleno_spento1

sono religiosamente scettico

direi irreligioso

da sempre dubbioso

comunque fortemente attratto da quello che la religiosità rappresenta per i VERI credenti

ed è qui nella culla della religiosità cristiana

san pietro in vaticano

che mi sono fatto una promessa

ho scelto di vivere

rischiando di rinunciare a quanto di più importante ora è per me

ecco metto a repentaglio la mia vita contro la mia vita

e sono convinto che questo sia un gesto di amore

 

 
 
 

vita sfocata

Post n°31 pubblicato il 01 Febbraio 2014 da arco_baleno_spento1
Foto di arco_baleno_spento1

seduto sulla riva del torrente che scorre all'imbrunire

vedo il riflesso degli alberi sull'acqua increspata dal movimento verso valle

nulla di nitido e definito

come la mia vita che segue il suo percorso

trascinata dagli intrepidi flutti di queste acque

come tronco alla deriva


 

 
 
 

impiccato

Post n°30 pubblicato il 01 Febbraio 2014 da arco_baleno_spento1
Foto di arco_baleno_spento1

Provare dopo oltre trent'anni di lavoro che sei un numero

che tutto quello che hai costruito, che il tuo bagalio di esperienza e conoscenza serve solo per te stesso (e non sarebbe poco se ti servisse per alimentarti)

che quanto hai sempre provato ad insegnare ai tuoi figli in termini di onestà, coerenza e professionalità è solo retorica di un passato che non esiste più

gli sbagli nel percorso della vita, chiunque li fa, tutti ci si trova spesso ad un bivio ed a volte percorre la strada sbagliata

e solo la propria onestà (intellettuale) ti può aiutare a risalire la china

ma hai bisogno di coraggio

hai bisogno di sentire vicino le persone amate e scopri chi davvero ti ama

hai bisogno di una forza che non credi di avere ma che scopri dover farla uscire dall'anima che è devastata dalla delusione (non dai rimpianti)

e sei sempre li

giorno dopo giorno

ad un passo dal baratro

ad un passo dal buio

e sai che quel passo si assottiglia sempre più

e verrà il giorno che scoprirai che il precipizio è così vicino

che basta solo spostare il baricentro in avanti di pochi centimetri

per trovarti nel vuoto

 

 
 
 

1000

Post n°29 pubblicato il 29 Gennaio 2014 da arco_baleno_spento1
Foto di arco_baleno_spento1

1000

chi l'avrebbe detto

io che ho sempre pensato (ed affermato) che questo mio diario sporadico, sia uno sfogo che resti tra le pieghe delle mie sinapsi usurate

che i racconti che ho iniziato a proporre siano "pro-memoria" della mia vita scombinata ed allenamento fantasioso per i neuroni in fase di invecchiamento...

invece oggi, giorno del mio compleanno, scopro che 1000 blogger o "postaroli" mi hanno visitato a solo un mese dal mio primo blog, e la cosa sinceramente mi fa piacere

non so se sia tanto o poco nella media dei blogger, ma:

primo non mi interessa

secondo sono sorpreso

terzo ne sono felice (ed onorato per aver solleticato attenzione)

quarto spero di aver stimolato interesse ad almeno uno dei mille

e tale domanda rimarrà sospesa nell'etere...

comunque grazie

 

 
 
 

compleanno

Post n°28 pubblicato il 29 Gennaio 2014 da arco_baleno_spento1
Foto di arco_baleno_spento1

oggi è il mio compleanno

si dovrebbe fare un bilancio che preferisco evitare

mai come questo compleanno pensavo non arrivasse

che lo scorso fosse l'ultimo

resisto per i miei tesori ed il mio amore

voglio vivere per loro per il loro futuro per la loro serenità

e per il mio orgoglio

mi do un anno da oggi

ne riparleremo

ed oggi solo un bacio al mio arcobaleno che con la sua forza ed il suo amore prova continuamente a colorare la mia vita dandomi la forza, riscaldandomi come il sole e tenendomi compagnia con la luce fioca e romantica della sua luna


 
 
 

come la risacca

Post n°27 pubblicato il 20 Gennaio 2014 da arco_baleno_spento1
Foto di arco_baleno_spento1

Seduti insieme sulla sabbia

i granelli della sabbia umida che grattano fra le dita e solo due di esse si sfiorano quasi a trasmettere sensazioni e palpiti del nostro cuore che batte all'unisono

gli sguardi persi verso l'infinito di un'alba nuova

di un giorno nuovo che potrà vederci ancora insieme anche se spesso lontani.

nella mia testa la musica lontana di un sax che morde le note con il suo suono caldo e sensuale

nel tuo sguardo, il godimento dei colori del mare, del cielo, dei primi raggi di sole, le palpebre che permettono di intravedere solo parte dell'iride striata di giallo

un lieve sorriso segna il tuo viso giovane ma spesso triste e pensieroso

ed il rumore della risacca sembra ricordare la nostra storia, un continuo, lento andare e venire incontro al futuro.

E come la risacca trascina avanti ed indietro la sabbia, sento il nostro amore in balia dei nostri giorni e delle nostre difficoltà.

Ed attendo sfiorandoti le dita che il mare si fermi depositandoci

nel nostro sogno

 


 

 
 
 

cuore spezzato

Post n°26 pubblicato il 15 Gennaio 2014 da arco_baleno_spento1
Foto di arco_baleno_spento1

Come può finire una storia d'amore intensa e morbosamente passionale?

solo volendolo solo non amandosi solo pensando di farsi male a tutti i costi

è questo che ti ha sempre covato, la continua ricerca dei tuoi difetti, il denigrarti e sottovalutarti, il porti in discussione (negativamente) in rapporto a tutto e tutti

bene ci sei riuscita

sai dove colpirmi e ferirmi

non ne capirò mai il motivo

non so perchè lo fai con me

non dimostro forse quanto sia perso nel tuo cuore?

no forse no

addio amore

io ti amo ma non starò male, succederà ben oltre che il semplice star male

succederà finalmente tutto

ti bacio piccola

 
 
 

morte

Post n°25 pubblicato il 10 Gennaio 2014 da arco_baleno_spento1
Foto di arco_baleno_spento1

vigliacco

non riesci nemmeno a farla finita!

a cosa ti aggrappi?

non vedi  che è tutto finito?

la morte non ti fa paura eppure non riesc a raggiungerla

vigliacco

 
 
 

tra realtà e fantasia - racconto CHAT (ultima parte)

Post n°24 pubblicato il 10 Gennaio 2014 da arco_baleno_spento1
Foto di arco_baleno_spento1

E' passato il week end ed ormai pensavo che di Roberta non arei più sauto nulla; anche in chat non si faceva più viva...

Cosa volevo mai? Potevo accontentarmi di quanto successo e basta, no?

Martedì nel pomeriggio mi arriva un sms: sono Roberta mio marito va a giocare acalcetto stasera, va bene alle 19,30 nel parcheggio dell'altra volta?

Mi precipito a rispondere ... ed ora ho il suo numero, "ci sarò".

In realtà avrei avuto un altro impegno ma lo disdico e corro da Roberta.

Questa donna mi ha proprio preso, un fascino travolgente una sensualita che ti devasta l'anima...

 

 

 

 

Immagino che arrivi anche lei di corsa, mettenosi i primi jeans e maglietta trovati in casa. visto il poco tempo a disposizione

Immagino che si parli del più e del meno magari di noi, raccontandoci per farci conoscere meglio l’uno con l’altra, per poi salutarla con un bacio sulle guance, con la prmessa di incontraci ancora, magari con più calma…

Mentre faccio mille congetture la otir della mia auto si apre … è lei.

Rimango senza fiato

E’ ancor più belle di come ricordassi

Sfodera il SUO sorriso, schiudendo dolcemente le labbra carnose ed appena segnate da un filo di rossetto; non ci pensa due volte ed entra dovendosi sollevare sul sedile del mio Suv e mostrando le gambe ben tornite ed abbronzate, scoperte quasi completamente vista la ridotta misura del vestitino che indossa.

Ma ancor più affascinante è il suo seno stupendamente avvolto da un particolare reggiseno che sostiene la prosperità con grazia naturale e mette in mostra i capezzoli decisamente eccitati e scuri, ch intravedo attraverso la leggerezza e trasparenza del tessuto.

Roberta mi dice di spostarmi da li e mi indica la strada per arrivare, dopo pochi minuti, in un luogo appartato tra siepi ed alberi; mi dice “qui stiamo un po’ tranquilli e possiamo terminare il discorso lasciato a metà l’altro giorno”…

Io rimango per un attimo perplesso, cercando di rammentare quale fosse tale argomento, pensando di fare subito la figura della persona superficiale ma lei in un attimo, poggiando la sua mano su di una gamba mi consente di ricordare…

Non ci pensa su molto, in un attimo slaccia la cintura e immerge la sua mano … nei miei sogni….. agendo con mani esperte per potermi dare il massimo  piacere.

La prendo in un abbraccio deciso cercando le sue labbra la sua lingua, che si danno completamente e senza remore, anzi con avido desiderio come avessero vissuto una lunga astinenza.

Le mie mani percorrono il suo corpo caldo, tornito e desideroso che sussulta con spasmi violenti ogni qualvolta le sfioro un centimetro della pelle non ancora esplorata.

Le sue mani mi aiutano a rendere più comoda la mia posizione, sfilando appenda i pantaloni ed immediatamente, con un movimento da vera contorsionista, si pone su di me cercando con successo una fulminea  penetrazione.

Il suo sesso, privo di ogni indumento, intimo e depilato, mi accoglie già abbondantemente lubrificato e mi avvolge in un piacere caldo e umido che mi lascia per un attimo senza fiato; con un dito lascio scivolarle le leggere bretelline del vestito lungo le spalle e le braccia ed inizio a baciare quel favoloso petto sempre contenuto nel reggiseno color vinaccia.

Si muove ritmicamente cercando con gli occhi chiusi il suo ed il mio piacere concentrata solo al punto estremo del nostro contatto intimo, votata a darmi sensazioni e piacere che non ricordo di aver mai raggiunto con tale intensità.

Slaccio il reggiseno dietro la sua schiena non smettendo di baciarle la sua pelle odorosa, scoprendo quanto spazio abbia dato all’abbronzatura, immaginando il mini costume che indossa…

Un seno che cede appena alla mancanza di sostegno e si porge sfrontato a meed o lo afferro e continuo a coprirlo di baci e lo lecco giocando con i capezzoli ai quali non faccio mancare piccoli morsi che le danno sussulti e creano mugolii sommessi.

Il mio orgasmo non tarda ed è feroce, brutale, rabbioso, copioso…

Roberta, quasi in attesa di tutto ciò, prosegue nei suoi movimenti che diventano sempre più profondi, aiutandomi nel piacere e godendone la sento e la vedo sempre più vicina a raggiungere il godimento che arriva veemente e senza preavviso, durando ben oltre il mio, continuo, prolungato, infinito.

Si accascia su di me ed uniamo i nostri umori, i nostri odori, il nostro calore in un abbraccio che ci rende una persona sola, in quel momento siamo il centro dell’universo,  immersi solo nel piacere come se il nostro far l’amore ci abbia dato in custodia la felicità.

Lunghi attimi… il pensiero che non vuole allontanarsi dalle sensazioni che ci hanno preso l’anima, i corpi che non vogliono allontanarsi come fossero uno la continuazione dell’altro, eppure…

...Mi sussurra "non mi seguire e non usare il mio numero" ed in un solo gesto deciso e repentino che solo una grande forza d’animo, o grande consapevolezza, la fa sollevare da me ed in pochi secondi, ricomporsi, sempre bella come poche, aprire la portiera e sparire.

Non riesco neanche a rendermi conto che non ha la sua macchina vicino, non immediatamente, quasi paralizzato e determinato a restare immobile per non far svanire le sensazioni ed il piacere di pochi istanti prima, perché non diventino sempre più lontani ed avvolti nella nebbia che il tempo tutto offusca e rende più freddo e lontano.

Ciao Roberta



 

 
 
 

tra realtà e fantasia - racconto 1 - CHAT [seconda parte]

Post n°23 pubblicato il 07 Gennaio 2014 da arco_baleno_spento1
Foto di arco_baleno_spento1

Mi alzo e gentilmente le porgo la sedia posta vicino a me ed in posizione da poterla mostrare al pubblico di avventori presenti (la mia vena esibizionista ed immorale...).

Posso osservarla bene: ha un trucco leggero e sobrio, rossetto che delinea delle belle labbra che immagino bollenti (...), un profumo appena accennato, direi di ottimo bagno schiuma misto al suo naturale.

La bacio sulle guance, molto vicino agli angoli delle labbra che accennano a un sorriso che esplode nei colori dei suoi occhi che divengono ancor più trasparenti e graffianti.

Mentre si accomoda accavallando le gambe con grazia sento i commenti sommessi dei due ragazzi, affacinati per lo più dal seno della mia affascinante "amica".

Ordino un aperitivo analcolico per lei ed un Campari per me che il "solerte" cameriere ci porta dopo un quarto d'ora... io non ho fretta...

Iniziamo un amabile dialogo riprendendo quanto detto in chat, argomenti culinari per poi parlare di noi; mi dice che è sposata, in crisi matrimoniale e particolarmente decisa a cambiare qualcosa della sua vita, dice ancora che ha poco tempo e deve scappare via ed il ritardo del cameriere la infastidisce un pò.

Mi chiede di voler andare in bagno mi alzo all'unisono con lei e la guardo allontanarsi con grazia.. la osservo ... cammina sensualmente e senza difficoltà sui suoi alti tacchi, muovendo le natiche fasciate che attraggono l'attenzione di molti.

In quel sinuoso andare mi sale l'eccitazione ... e non solo ...

Anche i due ragazzi sono daccordo con me e lo dimostra uno di loro rivolgendomi lo sguardo e sorridendo compiaciuto.

Roberta è proprio una gran bella femmina e sa di esserlo..

Eccola torna, nell'avvicinarsi noto che forse per caso (o no?) ha un bottone della camicetta slacciato mostrando un reggiseno orlato di colore nero.

Arrivano gli aperitivi che beviamo in maniera frettolosa perchè deve andare e, finito di bere mi chiede dove ho la macchina, dice perché dalla quella capisce il genere di uomo...

Pago e dandole la mano per districarci tra la folla, l'accompagno verso la mia macchina non distante, ma giunti vicini non la guarda nemmeno per entare appena le ho aperto lo sportello; giro e prendo posto sul sedile di guida.

Appena seduto lei mi getta le braccia al collo e mi bacia le labbra sfiorandomi con la sua lingua calda e bagnata; dopo il primo momento di meraviglia e sorpresa ho preso anche io a leccarle lingua e labbra con passione tale da sembrare lo stessi facendo con una donna conosciuta da tempo.

La mia mano è subito andata a poggiare sul suo seno così generoso, procace ed esaltato da un capezzolo turgido che ho sentito al tatto; noncuranti di tutta la gente che circolava, il bacio si è protratto un paio di minuti.

I suoi mugolii di piacere, il colore della sua pelle abbronzata e lo sfiorare il suo seno se pur in parte coperto dalla camicetta e dal reggiseno, ha fatto salire la mia eccitazione, che non potevo nascondere; anche Roberta se ne è accorta e, sospendendo quel bacio intrepido ha avvicinato le sue labbra al mio orecchio e poggiando la sua mano sui miei pantaloni (...) mi ha sussurrato "vorrei appoggiare le mie labbra qui ma ora devo andare"...

... è stato un attimo, ha aperto la portiera ed è sparita tra la folla...

Prima di riprendermi da quel turbinio di eventi c'è voluto un buon minuto, mi sono passato la lingua sulle labbra per non pedere il suo sapore e ad occhi chiusi ho cercato di fissare la sua immagine.. Roberta..

Mi richiamerà?

[seconda parte] 




 

 

 
 
 
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