« TECNICA DI UN COLPO DI STATO | L'IPOCRISIA DI BERLUSCONI » |
L'Italia precipita, unico Paese occidentale, verso il baratro di leggi razziali, con medici invitati a fare la spia e denunciare i clandestini, cittadini che si organizzano in associazioni paramilitari, al pari dei "Bravi" di don Rodrigo, registri per i barboni, prigionieri virtuali solo perché poveri estremi, permesso di soggiorno a punti e costosissimo». È quanto scrive Famiglia Cristiana di questa settimana nell'editoriale dedicato agli ultimi provvedimenti del governo sulla sicurezza.
«Il ricatto della Lega di cui sono succubi maggioranza e presidente del Consiglio, mette a rischio lo Stato di diritto» e «così l'Italia, già abbastanza» cattiva «con i più deboli, lo diventerà ancora di più: si è varcato il limite che distingue il rigore della legge dall'accanimento persecutorio». Le misure del governo, secondo il settimanale dei Paolini, rappresentano «il soffio ringhioso di una politica miope e xenofoba, che spira nelle osterie padane» e che «è stato sdoganato nell'aula del Senato della Repubblica».
Eppure, continua l'editoriale, non c'è stata «nessuna indignazione da parte dei cattolici della maggioranza, nessun sussulto di dignità in nome del Vangelo: peccano di omissione e continuano a ingoiare rospi padani senza battere ciglio, ignari della dottrina sociale della Chiesa». Mentre, conclude l'editoriale, «la Lega esulta: finalmente, il bastone padano, evocato da Borghezio nel 1999, oggi è strumento d'ordine autorizzato dal Parlamento».
Ad ottobre il settimanale aveva pesantemente attaccato il governo per il provvedimento sulle "classi ponte". «Il primo provvedimento razziale del Parlamento» scriveva Famiglia Cristiana che «fa scivolare pericolosamente la scuola verso la segregazione e la discriminazione» e accoglie un concetto che «in altra lingua si chiama apartheid». Oggi il nuovo affondo.
«Sono profondamente indignato e offeso dalle deliranti dichiarazioni di Famiglia Cristiana che accusa me, il Governo e il Parlamento Italiano di approvare vere e proprie leggi razziali» è stata la risposta del ministro dell'Interno Roberto Maroni dopo l'attacco del settimanale dei Paolini.
Quello di Famiglia Cristiana, prosegue il titolare del Viminale «è un attacco di violenza inaudita nei toni e nei contenuti». «Tanto più inaccettabile - dice Maroni - in quanto si fonda su presupposti palesemente falsi: le norme del pacchetto sicurezza all'esame del Parlamento italiano sono già in vigore in molti Paesi europei, senza che i governi di questi stessi paesi siano mai stati insultati con tanta violenza come Famiglia Cristiana fa regolarmente con quello italiano».
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