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ROMA - Il cardinale vicario del Papa Agostino Vallini condanna in una nota, in cui esprime "viva preoccupazione", la mozione del Consiglio provinciale di Roma che prevede l'installazione di distributori automatici di preservativi nelle scuole superiori di Roma e provincia, da lui stigmatizzata come un tentativo di "banalizzare nuovamente i temi dell'affettività, della sessualità e dell'educazione giovanile, proprio in un tempo in cui è al centro dell'attenzione di tutti la questione dell'emergenza educativa".
La notizia del provvedimento approvato giovedì scorso del Consiglio provinciale è arrivata all'attenzione del Vicariato attraverso la stampa. "La mozione, variamente commentata - sottolinea il cardinale - non può trovare consenso nella comunità ecclesiale di Roma e nelle famiglie cristiane seriamente preoccupate dell'educazione dei loro figli. Sorprende che una simile iniziativa, affidata alla scuola - per sua natura impegnata a promuovere la formazione integrale della persona - possa essere considerata come meritevole di favore in nome della cosiddetta informazione e prevenzione".
Il cardinale scelto da Bendetto XVI per guidare con lui la diocesi di Roma ricorda anche che ricevendo nel gennaio scorso "le istituzioni locali, quindi anche l'Amministrazione provinciale, il Papa aveva invitato tutti a dedicarsi seriamente ai giovani, a non lasciarli in balia di se stessi ed esposti alla scuola dei cattivi maestri".
La soluzione proposta. "La strada maestra resta l'educazione alla responsabilità delle persone, specialmente dei più giovani, nell'uso della sessualità, che è un dono dell'amore di Dio puntando sulla valorizzazione del proprio corpo e di quello dell'altro nell'ottica del dono disinteressato di sé.
I conclusione restiamo convinti e ci adoperiamo affinché la scuola, insieme alla altre agenzie educative, si impegni ad illuminare i giovani a diffidare dalle scorciatoie che non di rado conducono alla insignificanza della vita".
Le reazioni. "Sulla mozione votata ieri dal Consiglio Provinciale per l'istituzione di corsi di educazione sessuale e di prevenzione per l'Aids è stata fatta una grande strumentalizzazione". Risponde così alle critiche l'assessore provinciale alle Politiche Giovanili, Patrizia Prestipino. "Chi sottolinea esclusivamente l'introduzione di distributori di preservativi negli istituti superiori e nelle università lo fa con meri scopi provocatori, senza considerare il provvedimento nella sua interezza: la mozione va letta per intero. Come insegnante, ancora prima che come assessore alle politiche giovanili, non posso che essere d'accordo con la mozione: a scuola, insieme ad informazioni culturali, si dovrebbero acquisire anche corretti stili e modelli di vita. I nostri ragazzi sono disinformati sui pericoli che corrono e, spesso, finiscono per chiedere agli amici. Così facendo si espongono a rischi che una giusta informazione potrebbe escludere in partenza".
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