Creato da manonsolospine il 15/07/2008

my goooddd....

quello che succede...ma non si vede....

 

 

« Con cosa navigate? Fastw...Scusate...questo lo pubb... »

ARABIA, SU UN BLOG LE DONNE ALZANO IL VELO

Post n°569 pubblicato il 23 Febbraio 2010 da manonsolospine

RYAD - Per uscire di casa, Eman dipende da un autista: è una donna e, in quanto tale, qui non può guidare. Quando gira con il marito, spesso si vela completamente il viso, anche se non le piace: lui, spiega, "preferisce così". Ovunque vada, deve entrare da un ingresso separato: quello riservato alle donne. Poi torna a casa, accende il computer e racconta al mondo le regole che soffocano la vita sua e di milioni di altre donne in Arabia Saudita: Eman è una delle migliaia di donne saudite che negli ultimi anni hanno invaso Internet.

Il suo blog racconta le cose di cui, nella vita quotidiana, Eman può parlare solo a pochi intimi: cosa significa essere donna nel paese più conservatore del mondo, le tante regole a cui deve sottostare. E tutto quello che lei e molte altre come lei stanno facendo per cambiare le cose: dalle proteste contro il fenomeno delle spose bambine, allo sciopero dello shopping voluto per dire basta ai commessi uomini nei negozi di biancheria intima. "Ho studiato negli Stati Uniti e quando sono tornata ho cominciato a notare i tanti stereotipi che all'estero circolavano sulle donne saudite - Eman, 34 anni e 3 figli, racconta di fronte a un panino - così ho pensato di scrivere. Per provare a spiegare". L'esperimento ha avuto successo: il suo blog  - scritto in inglese - ha 500 visitatori al giorno e riceve commenti da tutto il mondo.

Eman così è diventata una delle più popolari esponenti delle nuova generazione saudita: quella dei giovani, uomini e donne, che usano Internet per sfuggire alle rigide convenzioni del Regno e raccontare (e raccontarsi) in Rete. Se il fenomeno è comune a tutto il mondo, in pochi paesi ha un impatto simile a quello che registra qui: in Arabia Saudita rendere un caffè con un esponente del sesso opposto può condurre alla prigione, così come essere in auto con qualcuno che non sia un parente. Ragazzi e ragazze vivono in universi separati, frequentano scuole diverse, non hanno luoghi di incontro comuni e non possono parlarsi.


"Apartheid di genere", "stato di schiavitù", lo definiscono in privato molte donne saudite: un muro che per decenni ha dominato incontrastato ma sul quale Internet e delle nuove tecnologie stanno aprendo crepe importanti. "Questa generazione è la più aperta che si sia mai stata - spiega Turki Al Hamad, uno dei più noti intellettuali sauditi - si informa tramite le tv satellitari e su Internet. E in rete diffonde informazioni. Questi ragazzi non accettano di vivere in un mondo chiuso: sono uno dei motori alla base dei cambiamenti che il paese sta vivendo".

Ahmed Al Omran, meglio noto in rete come
SaudiJeans, è la star della rete saudita: con 3000 contatti ogni giorno, il suo blog è uno di quelli più frequentati da chi vuole informazioni senza filtro sulla vita del Regno. Parla di tutto, della risposta (tardiva) del governo alle alluvioni dei mesi scorsi, dei fenomeni di moda e di costume, del ruolo (deludente, secondo lui) della Shura, l'organo consultivo voluto dal re per dimostrare la sua volontà di apertura. Ahmed è spesso caustico, ma non si preoccupa troppo delle conseguenze: "Ho subìto tentativi di censura - racconta - alla mia famiglia è stato fatto capire che era meglio che io smettessi di scrivere, perché quello che racconto non piace alle autorità. Ma non faccio nulla di illegale. E continuerò".

Come lui, centinaia di altri ragazzi e ragazze: secondo uno studio dell'università di Harvard, il 46% della comunità dei blogger sauditi è costituito di ragazze. Internet è il loro mezzo, perché sono loro quelle che hanno più difficoltà ad esprimersi nella vita di tutti i giorni. "Nulla di tutto quello che sta accadendo oggi sarebbe stato possibile dieci anni fa", sintetizza Reem Asaad, insegnante di Economia a Gedda che tramite il suo
blog e Facebook ha organizzato lo sciopero delle donne  sulla questione della lingerie. "La nuova generazione pensa in maniera diversa e non ne può più delle vecchie regole: la rete è un modo per urlarlo al mondo, per non essere invisibili", conferma Basma, ovvero Saudi Amber, una delle bloggers più attive sul fronte dei diritti femminili.

Tuttavia per le donne gli ostacoli restano, anche in Rete: uno studio della King Saud University di Ryad rivela che il 68% delle ragazze saudite non mettono il cognome nel loro profilo Facebook e solo
il 5% di loro mette sul sito fotografie che le rappresentano.

 
Rispondi al commento:
PurnioCiurlisko
PurnioCiurlisko il 24/02/10 alle 23:07 via WEB
Speriamo che nonostante tutte le avversità, quelle persone, non perdano mai la voglia di lottare. Vale per queste donne, vale per gli iraniani. E forse, anche noi dovremmo prendere spunto?!
 
* Tuo nome
Utente Libero? Effettua il Login
* Tua e-mail
La tua mail non verrà pubblicata
Tuo sito
Es. http://www.tuosito.it
 
* Testo
 
Sono consentiti i tag html: <a href="">, <b>, <i>, <p>, <br>
Il testo del messaggio non può superare i 30000 caratteri.
Ricorda che puoi inviare i commenti ai messaggi anche via SMS.
Invia al numero 3202023203 scrivendo prima del messaggio:
#numero_messaggio#nome_moblog

*campo obbligatorio

Copia qui:
 

AREA PERSONALE

 

TAG

 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Luglio 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
1 2 3 4 5 6 7
8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21
22 23 24 25 26 27 28
29 30 31        
 
 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 

FACEBOOK

 
 
Citazioni nei Blog Amici: 9
 

ULTIME VISITE AL BLOG

lorettaleoni28992216ugo_52max_6_66antonellawbgiampi1966erbaalescosimovicchiolo_snorkicris.socianimaliziafrancescolia23900BSX42RMDebol_MenteLA_PIOVRA_NERApsicologiaforense
 

CHI PUò SCRIVERE SUL BLOG

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti possono pubblicare commenti.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963