pensieri

Feste

Il 16 dicembre mi hanno detto "positiva"

e da qui è iniziato il mio calvario mentale, solo mentale perchè i sintomi non erano altro che una banale influenza con due giorni di lieve febbre.

Fosse capitato qualche anno fa avrei continuato a lavorare tranquillamente, invece non è stato possibile, in casa sola senza aver voglia di fare, le feste passate come giorni normali, con la preoccupazione di quanto potesse durare e i gravi problemi che stavano insorgendo al lavoro.

So che non è colpa mia ma l'aver perso a 50 anni il lavoro ha lasciato in me il terrore che possa ripetersi,visto  che devo lavorare fino all'età pensionabile.

Ieri mi sono imbattuta nei problemi della sanità, anticipando la richiesta di tampone per chiudere l'isolamento, non riuscire a trovare risposte chiare nei tremila siti online visitati e nelle poche telefonate andate a buon fine, dover attendere che sia l'asl a comunicare una data....ancor oggi che sono riuscita a fissare un appuntamento per il tampone a pagamento non so se sarà valido .

Ecco solo oggi esco dal mio torpore, non so se la causa sia da ricercare in questo virus o nella mia mente. 

Spero tanto di essere operativa con l'anno nuovo, so che la salute è primaria ma senza la certezza di un'entrata tutti i mesi io non riesco a vivere

e sono a tre

cactusssssss ho bruciato la 3° mokina!!!si è fuso anche il manico e il pomello quindi proprio da buttare... non ho sentito la puzza di bruciato

non ci pensa

Quante volte questa affermazione viene fatta con "leggerezza" per giustificare alcuni comportamenti.

Mi dicono che quelle persone "non ci arrivano" , sarò io troppo esigente.

Feste

Si avvicinano le Feste, prima del virus ero contenta del loro arrivo, voleva dire passare due interi giorni in compagnia di persone care, tra tante risate.

Ci hanno isolato, niente incontri, niente abbracci o strette di mano, niente più pranzi in compagnia, tanti mesi sono passati così e gli obblighi sono diventati abitudine.

Fine settimana in casa nel rumore di film che raccontano di vite altrui.

Un saluto gridato dall'altra parte della strada, mentre sul balcone metto il cibo per le cinciarelle, riesce a stupirmi

Questo  stupore mi fa pensare a quanto posso essere cambiata, la normalità per me è diventata anormalità

Se accetto di partecipare come una volta al pranzo di Natale vuol dire darsi da fare, non sono mai andata a mani vuote e non ci riuscirei, dolci e magari qualche esperimento d'antipasto...ma ora non ho voglia, non ho voglia di impegni, sono "stanca". 

Non riesco più a sentirmi parte della famiglia, ma ospite e a volte "fuori posto". Meglio evitare che far capire questo mio malessere, ci resterebbero male e non è colpa loro.