pensieri

bilanci

Siamo a fine anno, tempo di bilanci per me.

Mi guardo indietro e vedo tanto tempo sprecato, la solita routine condita di solitudine, tra le 4 mura di casa o dell'ufficio.

Non incolpo nessuno per questa situazione, nessuno mi costringe, l'unico problema è la (mia) sensazione di essere sempre fuori posto ad eccezione delle mura di casa.

Anche il giorno di Natale ero con persone che mi trattano da sempre come "di famiglia" eppure mi sono sentita ospite. Vivo il momento con l'agitazione di dire la cosa sbagliata, di essere fraintesa, di fare battute inopportune, di voler apparire forzatamente se ricordo momenti condivisi... e questo mio comportamento peggiora le cose. Sempre più orso e sempre meno inviti.

Ho 60 anni ormai, è dal '97 che posso contare solo su me stessa per prendere decisioni. L'involuzione non è positiva.

8 anni per 8 ore al giorno con persone che passano il tempo a sminuire gli altri a denigrarli con arroganza fanno affiorare vecchi ricordi messi nel dimenticatoio.

Pranzi

Ecco ci siamo

Arrivano gli inviti ai pranzi (non si lascia sola una persona)

Sono ormai anni che la frequentazione è scemata con quella che chiamo "la mia famiglia adottiva".

Iniziata nel lontao '92 alla morte di mio papà  si è affievolita negli ultimi mesi di malattia del capofamiglia. Siamo cambiati, sono cambiate le abitudini, c'è stato il covid... 

 L'invito a Natale ormai profuma di abitudine , quindi da quest'anno ho iniziato a rifiutare il pranzo di Santo Stefano.

Restano però bellissimi ricordi.