pensieri

6 sensi

TATTO
- il calore della mano di mio papà sopra la mia, la sua ruvidezza che arrivava dal suo lavoro come operaio e dal badile che usava nell'orto
- la morbidezza della felpa del 2° papà scatenava risate ogni volta che gli accarezzavo il braccio dicendo "mmmm come sei morbido" 

GUSTO
- i sapori indimenticabili e mai ritrovati delle lasagne fatte da mamma e le sue frittelle poi...mitiche. Anche zio diceva che il mio studel era buono ma quello di mamma insuperabile
- le interminabili "ruminate" delle scisciarole...mai venuto mal di pancia
- la dolcezza delle ciliegie colte direttamente sulla pianta

VISTA
- la capacità di "guardare" la natura intorno a noi e continuare a meravigliarsi per tanto splendore
- il mare arrabbiato, le sue onde mettono allegria

UDITO
- la risata di papà e quella della mia vicina di casa
- il chiacchierare delle mamme sul balcone
- le cinciarelle che mi sgridano quando non trovano i semini nella mangiatoia

ODORATO
- il profumo dei mughetti e tanti ricordi
- la primavera e il taglio dell'erba
- l'asfalto bagnato dopo un temporale estivo

6° SENSO
- sensazione di fastidio quando leggo certi messaggi e già so qual è la loro meta

amica

parole

Serata piacevole, evento a tema musica poesie e canto introdotto da questo testo di Pablo Neruda, impossibile non tenerne traccia

Tutto quel che vuole, sissignore, ma sono le parole che cantano, che salgono e scendono...Mi inchino dinanzi a loro...Le amo, mi ci aggrappo, le inseguo, le mordo, le frantumo...Amo tanto le parole...Quelle inaspettate...Quelle che si aspettano golosamente, si spiano, finchè a un tratto cadono...Vocaboli amati...Brillano come pietre preziose, saltano come pesci d'argento, sono spuma, filo, metallo, rugiada...Inseguo alcune parole...Sono tanto belle che le voglio mettere tutte nella mia poesia...Le afferro al volo, quando se ne vanno ronzando, le catturo, le pulisco, le sguscio, mi preparo davanti il piatto, le sento cristalline, vibranti, eburnee, vegetali, oleose, come frutti, come alghe, come agate, come olive...E allora le rivolto, le agito, me le bevo, me le divoro, le mastico, le vesto a festa, le libero...Le lascio come stalattiti nella mia poesia, come pezzetti di legno brunito, come carbone, come relitti di naufragio, regali dell'onda...Tutto sta nella parola...Tutta un'idea cambia perchè una parola è stata cambiata di posto, o perchè un'altra si è seduta come una reginetta dentro una frase che non l'aspettava e che le obbedì...Hanno ombra, trasparenza, peso, piume, capelli, hanno tutto ciò che si andò loro aggiungendo da tanto rotolare per il fiume, da tanto trasmigrare di patria, da tanto essere radici...Sono antichissime e recentissime...Vivono nel feretro nascosto e nel fiore appena sbocciato...
Da Confesso che ho vissuto di Pablo Neruda

voglia di ricordi

- Io piccolissima sotto il portico del condominio penso come facciano gli altri a saltare visto che io non riesco a staccare i piedi da terra
- 10 anni è domenica sono a messa e di colpo mi rendo conto che le ginocchia delle "ragazze" (quelle più grandi) sono senza lividi o crostoni vari e mi chiedo come sia possibile
- La risata di papà mentre guarda i cartoni animati di Tom e Jerry è contagiosa, la stessa risata mentre gioca a calcio in cortile con gli altri bimbi e papà; gli ridevano anche gli occhi
- Il profumo dei mughetti è invece legato a mamma, quanti ne raccoglieva e quanti vasi in casa profumavano tutte le stanze
- I sogni fatti da ragazza, un buon lavoro, una famiglia mia, un paio di figli...sogni
- Quanto tempo passato in cortile con i compagni di giochi, ogni momento era buono per inventarne di nuovi. Quante viole raccoglievamo, mazzi talmente grandi da non riuscire a tenerli nelle ns mani. Le biciclette e quelle che vedevamo come acrobazie.
- Se pioveva o tuonava prendevamo un plaid ed interminabili giocate a carte o monopoli sotto il portico, ma non si restava mai in casa.
- Vedere papà mangiare la pasta con il pane, la frutta con il pane mi faceva pensare alla fame che doveva aver patito da piccolo.
- 16 anni la prima domenica pomeriggio in discoteca che sensazione di smarrimento per il buio e le luci, la musica assordante ed io rigida come un bastone  , ricordo il vestito beige a fiorellini con voulant e le mie ballerine scamosciate con fiocchetto 
- 18 anni patente presa, 500 beige con tettuccio aperto, si va al Ticino a prendere il sole e a fare il bagno....in auto il mangiacassette a tutto volume oppure la radio che va a pile con antenna da muovere manualmente per riuscire a sentire qualcosa,e al rientro un giretto in discoteca, il tardo pomeriggio era gratis.
- sere d'estate si scende in paese a piedi, il ritrovo è il piazzale della chiesa grande, tutti li seduti a ridere e scherzare, ci si conosce tutti in paese ad eccezione dei ragazzi di leva,bisogna fare molta attenzione a loro "possono essere pericolosi"  
- temporale in atto mamma che stacca tutte le spine, chiude tutto e si mette sul divano con le gambe in alto...io e papà sul balcone a guardare i lampi, lo faccio ancora.
- domenica mattina si fa colazione tutti e tre nel lettone,mamma la prepara mentre io e papà facciamo a gara a chi vede più passerotti sulle piante fuori dalla finestra.
- a giugno si va al mare, di mattina alle 6.30 si fa la passeggiata in spiaggia e zio Mario il Colonnello si diverte a farmi lo sgambetto mentre cammino, si arriva fino al molo ed è d'obbligo il giro intorno al palo per poter tornare l'anno dopo, un caffè al bar magari con bombolone fresco e poi si torna in hotel per la colazione