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Buon week end!
Post n°236 pubblicato il 27 Febbraio 2010 da t_xte
Ha la varicella mio figlio, me ne sono accorta giovedì sera quando con grande sgomento ho notato strane pustole sulla sua testa. Venerdì l'ho portato dalla pediatra che aveva confermato la mia diagnosi fatta con l'ausilio di internet: sì è proprio varicella. Oggi è stata drammatica. Una bellissima giornata caratterizzata dal sole e dal tepore che preannunciavano l'ormai imminente primavera. Mio suocero invece ha reclutato mio marito per potare la magnolia in giardino. Non potevamo stare fuori, tra il pericolo dei rami che cadevano dall'alto e il timore che a mio figlio, stancandosi, si sarebbe alzata di molto la febbre. Siamo dovuti restare barricati in casa. Per circa un'oretta l'ho tenuto impegnato facendo una torta di frutta insieme. Poi, nelle ore successive, non c'è più stato nulla da fare. Il piccolo voleva stare col suo papà fuori in giardino, a raccogliere i rami ed accatastarli. Premetto che io ero già furibonda col suocero, per aver scelto proprio un sabato e proprio questo per fare un lavoro che, a mio avviso, avrebbe potuto fare in un altro momento. Ho passato una buona parte del mio pomeriggio a sgridare, minacciare, rimproverare mio figlio, che intanto usciva in balcone incurante del mio divieto perentorio e non c'erano alternative efficaci che avrebbero potuto distoglierlo dal suo capriccio. Ero davvero furibonda, tanto da trascorrere la seconda parte del mio sabato pomeriggio ad urlare con mio figlio e a disperarmi per non riuscire ad avere autorità su di lui. E' stata una lotta, una dura lotta che mi ha consumato le energie. Poi quando finalmente le acque si son calmate ci siamo sdraiati insieme sul divano, abbiamo acceso la TV e lui si è addormentato, mentre io guardavo fuori in silenzio il crepuscolo che già avvolgeva ogni cosa. Se n'è andato così il mio sabato pomeriggio, avrei voluto fare tante altre cosine in compagnia del mio bimbo, rendere prezioso il già poco tempo che trascorriamo insieme io e lui da soli. Invece è stata una guerra da cui entrambi siamo usciti stremati.
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IV (PARLA PER ME)
Fossi una foglia appassita che tu potessi portare;
fossi una rapida nuvola per inseguire il tuo volo;
un'onda palpitante alla tua forza, e potessi
Condividere tutto l'impulso della tua potenza,
soltanto meno libero di te, oh tu che sei incontrollabile!
Potessi essere almeno com'ero nell'infanzia, compagno
Dei tuo vagabondaggi alti nei cieli, come quando
superare il tuo rapido passo celeste
sembrava appena un sogno; non mi rivolgerei
A te con questa preghiera nella mia dolente
necessità. Ti prego, levami come un'onda, come
una foglia o una nuvola. Cado
Sopra le spine della vita e sanguino! Un grave
peso di ore ha incatenato, incurvato
uno a te troppo simile: indomito, veloce e orgoglioso.
V
Fà di me della tua cetra, com'è della foresta;
che cosa importa se le mie foglie cadono
come le sue! Il tumulto
Delle tue forti armonie leverà a entrambi un canto
profondo ed autunnale, e dolcemente triste.
Che tu sia dunque il mio spirito, o Spirito fiero!
Spirito impetuoso, che tu sia me stesso!
Guida i miei morti pensieri per tutto l'universo
come foglie appassite per darmi una nascita nuova!
E con l'incanto di questi miei versi disperdi,
come da un focolare non ancora spento,
le faville e le ceneri, le mie parole fra gli uomini!
E alla terra che dorme, attraverso il mio labbro,
tu sia la tromba d'una profezia! Oh, Vento,
se viene l'Inverno, potrà la Primavera essere lontana?
Percy B. Shelley
Inviato da: t_xte
il 11/11/2010 alle 14:46
Inviato da: mythodea6
il 11/11/2010 alle 01:03
Inviato da: mythodea6
il 27/10/2010 alle 00:05
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il 14/10/2010 alle 08:24
Inviato da: mythodea6
il 14/10/2010 alle 01:33